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Autore: Fiore di Giada    14/11/2023    0 recensioni
[[I figli di nessuno]]
[Partecipante alla challenge "500 themes_ita". Il prompt scelto è il 56.]
Le lacrime tremano sulle sue lunghe ciglia. Rivedrà la sua creatura per accompagnarla nella morte definitiva?
Perché Dio ha voluto imporle un’ulteriore, orrenda prova?
Sospira e avanza verso Poldo. No, non è il momento di inutili lacrime.
Il suo bambino ha bisogno della sua presenza e del suo amore.
‒ Portami da lui. ‒ scandisce, chiara.
Diverso tempo dopo, i due escono dal convento.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo sguardo di Poldo, inquieto, vaga nella cappella.
Di tanto in tanto, si stringe le mani, mentre il cuore martella le sue costole. Quel silenzio spettrale opprime la sua mente.
Qualche istante dopo, l’alta figura di Luisa entra nell’area colloqui.
Lo sguardo della donna si posa sul giovane e lei aggrotta la fronte. Perché Poldo è lì?
Il giovane operaio inspira, poi espira. Perché è costretto a rivelare a Luisa una verità così crudele?
‒ Sono venuto a darvi una grave notizia. E riguarda vostro figlio. ‒ dichiara, serio.
La suora aggrotta le sopracciglia e fissa sull’operaio uno sguardo gelido. Perché vuole ingannarla?
‒ Mio figlio è morto dodici anni fa. ‒ scandisce, il tono vibrante di rabbia.
Poldo scuote la testa e un sospiro fugge dalle sue labbra. Luisa non vuole rievocare dolorosi ricordi.
Siete fiera di quello che avete fatto?, si chiede il giovane. Per le manipolazioni della contessa, Bruno giace in un letto d’ospedale, straziato da orribili ferite, vegliato dal suo disperato padre.
La ruga sulla fronte della suora si approfondisce. Poldo non si sta prendendo gioco di lei.
Forse, la sua sincerità merita il beneficio del dubbio.
‒ Che cosa sapete di lui? ‒ domanda la suora.
‒ Voi e il signor conte, per anni, siete stati vittime di un inganno. Bruno era vivo, anche se lontano da voi… ‒ risponde l’operaio.
D’istinto, si copre la bocca con la mano. Davanti ai suoi occhi, appare l’immagine del corpo insanguinato del bambino, tra le braccia di suo padre.
Il cuore di Luisa accelera i battiti, mentre un brivido trapassa la sua schiena. La repentina tristezza di Poldo le toglie qualsiasi speranza.
‒ Perché parlate al passato? ‒ lo interroga.
Il giovane operaio sbatte le palpebre, cercando di frenare le lacrime, e il suo sguardo si riflette in quello di lei.
‒ C’è stata un’esplosione alla cava. Bruno ha cercato di impedire un disastro, ma è rimasto mortalmente ferito… Ora, desidera vedere sua madre. ‒ spiega lui, il tono amaro.
Luisa sbarra gli occhi e indietreggia di tre passi, mentre il cuore accelera i battiti, quasi voglia spaccarle le costole. Per dodici anni, il suo bambino è stato lontano da lei.
E ora è condannato ad una orribile agonia.
Le lacrime tremano sulle sue lunghe ciglia. Rivedrà la sua creatura per accompagnarla nella morte definitiva?
Perché Dio ha voluto imporle un’ulteriore, orrenda prova?
Sospira e avanza verso Poldo. No, non è il momento di inutili lacrime.
Il suo bambino ha bisogno della sua presenza e del suo amore.
‒ Portami da lui. ‒ scandisce, chiara.
Diverso tempo dopo, i due escono dal convento.
   
 
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