Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: reggina    17/11/2023    1 recensioni
Quando tre piccoli bambini spaesati, pieni di energie ma anche di paure per il futuro della loro vita familiare piena di incognite, piombano improvvisamente nelle vite di Amy e Julian lei diventa pignola fino all'ossessione affinché la convivenza
non porti brutte sorprese, come una signorina Rottermeier. Lui invece vede questa improvvisa e strana convivenza come una fuga temporanea dalle responsabilità e dall'età adulta, come Peter Pan.
Parlare con i bambini non è affare semplice, soprattutto farsi ascoltare e rispettare. Come se la caveranno quest'improbabile coppia di babysitters? E Mark riuscirà ad evitare che il suo orgoglio eccessivo degeneri, provocando disastri?
Genere: Drammatico, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Kojiro Hyuga/Mark, Naoko Hyuga/Nathalie Lenders, Takeru Hyuga/Ted Lenders (1° fratello di Mark), Yayoi Aoba/Amy
Note: Kidfic, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amy e Julian avevano sempre fatto progetti a lungo termine, si erano sempre visti insieme negli anni, anche quando la vita sembrava un soffio di vento.

Il tempo sospeso della loro infanzia, e della loro adolescenza poi, si era trasformato in un tempo di scelte e andare a vivere insieme era stato un passo naturale da compiere nella loro relazione.

Amy si era rifiutata di iniziare la loro convivenza in un piccolo appartamento moderno nel centro di Tokyo; così lei e Julian avevano stabilito le cinque regole d'oro per cercare la casa perfetta per loro.

Avevano scelto una tranquilla zona in periferia, preferendo fare un po' di strada per andare a lavoro o all'università, e scegliendo di vivere circondati da piante e alberi piuttosto che stressarsi al centro del movimento e della confusione di Tokyo.

Amy, la più pragmatica tra i due, aveva stilato una scaletta delle loro priorità, focalizzandosi sulle esigenze presenti e future.

Non avevano mai esplicitamente parlato di bambini ma chiaramente entrambi pensavano allo spazio per ipotetici figli, per le automobili, per eventuali animali e tutto il resto .

"Dobbiamo trasformare le nostre esigenze in metri quadrati!" (Sottolineava sempre Amy!)

Julian aveva sempre affermato che non avrebbero avuto problemi di budget e durante i loro incontri con gli agenti immobiliari si divertiva più che altro a punzecchiare la sua fidanzata, ricordandole come quelle persone non fossero imparziali fino in fondo.

"Quel tizio ha detto delle cose davvero ridicole per convincerci a comprare quella catapecchia. Era davvero stressante... "


Proprio quando Amy iniziava a perdere le speranze l'avevano trovata...

Una casa aperta sulla natura, una sorta di minka moderna in cui si aveva la sensazione di accedere ad un microcosmo di bellezza, in cui l’energia della natura era percepibile attraverso le curve e i nodi di colonne e travi imperfette, eppure, straordinariamente belle.

Julian si era gettato con passione nei lavori di ristrutturazione per trasformare il loro nido d'amore in un autentica casa giapponese in periferia.

Amy restava a contemplarlo in silenzio, affascinata dal modo di Julian di arrotolarsi le maniche della camicia prima di prendere album con carta millimetrica e matita colorata in mano come un avveniristico architetto, o prima di buttarsi a capofitto in qualche lavoro manuale.

Lui diceva di farlo per non sporcarsi i polsini ma era capace di dare quel tocco di informalità al suo look con stile: usando il polsino per misura, una volta sbottonato, lo arrotolava su sé stesso quattro volte, fermandosi sull'avambraccio e stando attento a non dare al cotone brutte pieghe da vedere.

Poi, con quella ruga di concentrazione che si accentuava,(i suoi ex compagni della Mambo l'avevano sempre definita ruga di comando quando Julian era costretto ad impartire loro schemi di gioco e suggerimenti tattici dalla panchina), focalizzava tutti i suoi pensieri su travi e pilastri di legno su cui si sarebbero mosse pareti scorrevoli di legno e carta di riso.

**** *******


Amy adorava il minimalismo e l'essenzialità della loro casa: il lusso della semplicità. Vivere insieme tra quelle linee pulite e in armonia con l'ambiente circostante le aveva fatto capire che la convivenza era un'arte, un cammino paziente, bello e affascinante.

Tutto era iniziato quando si erano conquistati l'un l'altro e coabitare era diventato il modo migliore per conoscersi e capirsi meglio e continuare a viaggiare parallelamente.

"Mi piace svegliarmi tutte le mattine nello stesso letto accanto a te e sono felice del fatto che abbiamo portato la nostra relazione ad un livello più alto ma...Tutti gli amanti celebri della storia hanno sempre vissuto separati!"

Aveva sentenziato Julian una sera di fine estate in cui la brezza si alzava leggera rendendo l'afa sopportabile nonostante il caldo intenso.

Ironia : l'arte di alleggerire la vita con eleganza era qualcosa che Julian aveva acquisito dopo che un defibrillatore aveva trattato la sua bradiaritmia e aveva fatto ripartire il suo cuore in quell'età in cui era ancora troppo immaturo e testardo e dava più valore ad una partita di calcio che alla sua stessa vita.

Un ragazzino spaventato e deluso aveva trovato una forma per dissimulare la paura per cose troppo grandi per essere contenute nei pensieri di un adolescente pieno di sogni e aspettative .

Amy aveva sollevato le sopracciglia, a sottolineare la sorpresa per l'insinuazione scherzosa del suo ragazzo. Poi si era mossa scalza e leggiadra sul pavimento ricoperto di tatami, come una moderna Isadora Duncan che danzava a piedi nudi sul palco, e aveva artigliato con dita abili i bicipiti di marmo di Julian. "Questo significa che rinunceresti al tempo libero che passiamo a fare cose divertenti insieme perché la distanza aumenterebbe la passione e ti permetterebbe di amarmi meglio?"

Nei giorni passati al capezzale di Julian, ad Amy aveva fatto più male vivere nell'incertezza che conoscere quella verità che gli adulti le nascondevano per proteggerla.

Allora aveva imparato a neutralizzare la complessità e a considerare interessanti i difetti di Julian, ovvero quelle marcate caratteristiche della sua individualità verso cui genitori e coetanei non erano indulgenti.

"No. Non baratterei mai la passione per la stabilità!"

Ripensarci gli lasciava sempre un velo di malinconia nello sguardo. Ma poi Julian si era ricomposto come attraverso un lampo, un guizzo, e aiutato da quadricipiti solidi grazie ad anni di allenamento, aveva sollevato Amy come se portasse in braccio una sposa.

Mentre la ragazza ridacchiava contro il suo petto, Julian l'aveva adagiata sugli strati di cotone del loro futon tradizionale, sistemato su un telaio di bambù, e l'aveva guardata come se fosse l'unica cosa bella di questo mondo.

Amy era arrossita poi non era riuscita a trattenere le risate quando Julian si era chinato con uno sguardo malizioso a farle il solletico ai piedi.

Il tickling era sempre stato un preliminare stuzzicante per Amy e Julian era sempre stato abile a renderla disinibita con le risate finché Amy non si lasciava andare alla libido più sfrenata.

Era un gioco erotico che entrambi amavano, forse perchè richiamava quella voglia di un divertimento infantile che il destino aveva negato ad entrambi quando erano bambini, ma non sempre sfociava in sesso.

Julian era bravo a concentrarsi sulle mani o sui piedi della sua ragazza, i punti più sensibili e delicati del corpo, o a stuzzicare Amy con gesti lenti e morbidi delle dita o usando una piuma quando si sentiva più audace.

"Direi che hai decisamente un fetish per i miei piedi!"

Amy lo aveva provocato con un sorriso birbante e per risposta Julian aveva posato un bacio vicino all'osso astragalo inalando il profumo della crema idratante ed emolliente con cui Amy si prendeva cura dei suoi piedi screpolati e secchi.

L'intenzione di sedurla però era stata interrotta dal trillo del telefono che era riecheggiato nel silenzio carico di gemiti e di attese come un corvo che gracchiava un malaugurio.

Julian si era raddrizzato con un brivido che era un presentimento di sofferenza, la sensazione formicolante e fastidiosa che stesse per accadere qualcosa di oscuro, vago e indefinito. Qualcosa di brutto.

Una lettera anonima allarmante che stava inviando segretamente a sè stesso e che aveva trovato conferma quando dall'altro capo della linea, lo aveva spiazzato la voce più improbabile che avrebbe scommesso di sentire quella sera. "Julian Ross, sono Mark Lenders..."

Era seguita una breve pausa in cui la Tigre orgogliosa si era schiarito la gola probabilmente per raccogliere il coraggio di mettere da parte il suo senso di dignità e pronunciare le successive parole. "Ho bisogno di te!"


******** ________________

Note dell'autore: Se rileggendo questo titolo o le premesse avete una sensazione di déjà-vu o scorrendo sul mio profilo trovate una storia simile non si tratta di una svista. Recentemente ho riletto alcuni miei vecchi lavori e mi sono sembrati conclusi in modo affrettato e poco introspettivo. Dopo anni ho deciso di "restaurarli" e arricchirli, mantenendo comunque online la versione precedente.

Ho messo l'avviso OOC perché, in particolare il personaggio di Amy, sarà abbastanza diversa e più intraprendente di quella canonica (Ammettiamo che un personaggio che sapeva dire soltanto Capitano era poco appetibile narrativamente parlando!)

Inoltre ho deciso di mantenere i nomi anglicizzati per una questione affettiva e saranno presenti tutti e tre i fratelli di Mark (anche se il limite di scelta di 5 personaggi mi ha impedito di taggarli tutti).

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: reggina