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Autore: aelfgifu    18/11/2023    4 recensioni
Karl-Heinz e Julia arrivano a un punto di svolta nella loro relazione. [La storia si situa circa un mese dopo “Un anno dopo. A Parigi e ritorno”]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i miei cari'
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Il livello successivo

 

Julia ha incominciato a scrivere la biografia di Schneider (prima parte) senza neanche chiedergli il permesso, e la sera della vigilia di Natale gli ha fatto trovare il primo capitolo sotto il piatto. Dopo cena lui si è sistemato sul divano per leggerlo, mentre Julia metteva i piatti nella lavastoviglie e rassettava la sala da pranzo: come dice sempre Utzi, è bene mettere la casa in ordine appena possibile, perché non si sa cosa può capitare durante la notte. Quando è ritornata in salotto, Karl l’ha guardata con gli occhi arrossati.

“Che è successo?” ha chiesto Julia allarmata. 

E lui, brandendo il fascicoletto di fogli stampati: “Come sai queste cose?” 

Julia si è seduta accanto a lui: “Me le hai raccontate tu, Karl-Heinz”. 

“Questo lo so” ha protestato lui “ma come fai a sapere come mi sentivo?” 

Julia fa spallucce. 

“Neuroni specchio!”

“Mi hai fatto piangere” confessa il Kaiser. 

“Scusa” dice Julia. “Se vuoi buttiamo tutto!” 

E allunga la mano per strappargli i fogli, ma lui  glieli sottrae: 

“Non ci pensare neanche!” 

Si guardano in faccia. Julia gli fa una linguaccia. Lui la afferra per le braccia, ridendo. Rimangono così per un po’, senza parlare. La braccia di Julia profumano di zenzero e cannella, nel pomeriggio ha preparato i biscotti di Natale insieme a Robby. 

Julia è il livello successivo, come direbbero gli appassionati di videogiochi. Non cammini più sulla superficie del mondo, ma dall’altro lato. Non sai ancora tutto sulla vita e la morte, ma ti si è rivelato l’amore. Neuroni specchio. Guardare un essere umano e leggere la sua verità. Quanti arrivano al livello successivo? La maggioranza di noi si ferma alla buccia, preferisce stare comodo, preferisce non rischiare. In un mondo che dà un prezzo a qualsiasi cosa, come valuti qualcosa che non ha prezzo? 

“Grazie, piccolina. È bellissimo” mormora Karl-Heinz. 

Lei lo colpisce sulla spalla con un pugno. 

”Non sono piccolina!”

“Sì che lo sei!” 

“Che antipatico!” 

“Anch’io ti amo, piccolina”. “Karl?…” la voce di Julia è diventata improvvisamente seria. 

“Sì?” 

“Avrei una cosa da dirti”. 

Lui non ne può fare a meno e sogghigna. 

“Cosa sogghigni?” 

“La so già: aspettiamo un figlio”.

L’espressione che fiorisce sul viso di Julia è indescrivibile, un misto di incredulità e indignazione.

“Mi chiedevo quando ci saremmo arrivati!” ride Schneider. 

“Scusa?…”

“Amore mio piccolino, è un anno e mezzo che facciamo sesso senza proteggerci. Prima o poi doveva capitare, no?” 

“Cioè te lo aspettavi?” 

“Non è che me lo aspettassi, cara, ma ci speravo molto. E tu?” 

“Io non avevo neanche mai pensato che…” 

“Perché eri accecata dall’amore!” 

“Insomma vuoi dire che fin dall’inizio…” 

“… esatto!”

Julia apre e richiude la bocca, come un pesce preso all’amo. 

“Non fare quella faccia da angioletto caduto dal cielo. Lo volevi anche tu, quanto e più di me, solo che non hai mai osato neanche confessarlo a te stessa”.

È vero, pensa Julia. E guarda lui che sta lì seduto di fronte a lei, le braccia conserte, un’aria trionfante sulla faccia, come a dire: ti ho incastrato. 

“Di quante settimane sei?” domanda Karl, ora mortalmente serio anche lui. 

“Undici”. 

“E…?” 

“E ho paura!”

D’impeto, gli butta le braccia al collo, nasconde la faccia contro la spalla di Karl-Heinz, come una bambina in preda alla paura. Cerca rifugio tra quelle braccia forti, proprio lei che non ha paura di niente e di nessuno e ha sfidato cento leggi non scritte. 

Lui la conforta battendole piano sulla spalla, ma è un uomo, che ne può sapere un uomo dei terrori che prova una donna? Terrore che il bambino nasca con qualche problema, che la fatica di crescerlo ricaschi solo su di lei, che non saprà aiutarlo ad affrontare il mondo. Gli uomini sono talmente convinti che là dove hanno messo le mani loro niente possa andare male, e se invece…?

Vorrebbe chiedergli di non lasciarla sola, ma ha pudore a farlo. Primo, perché lui è il Kaiser; secondo, perché non è abituata a chiedere aiuto, neanche alle persone che ama.

Così se ne rimane rannicchiata nel suo abbraccio e prega in cuor suo che vada tutto bene, perché è una grande egoista. 

Julia non immagina nemmeno che il giovane che la culla cercando di tranquillizzarla è terrorizzato quanto lei, smarrito dalla felicità quanto lei, e si chiede cosa abbia mai fatto nella vita per meritarsi quella piccola donna e i suoi doni. 

  
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