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Autore: _Ly_    12/09/2003    14 recensioni
Come ci si sente a perdere tutto? Ogni punto di riferimento? Com'è essere traditi da una tra le persone più care al mondo? REMUS POV
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Omar,

 

A Omar,

Ma soprattutto a Paola

Che ci ha sempre insegnato a capire e capirci,

A essere, a fare quello che vogliamo realmente…

Grazie Prof, un fiore per lei!

 

ALL ALONE

 

 

Solitudine, paura, angoscia…

 

Piango.

 

Rabbia…

 

Tanta rabbia. Verso di lui, il traditore…

Rabbia per un altro gesto sciocco e avventato…

Rabbia per la loro cecità, per la loro assurda fiducia…

 

Rabbia verso me stesso…

 

Potevo capire? Potevo accorgermene? Potevo fare qualcosa?

Si… dovevo…

Ma non l’ho fatto, e ora non c’è più nessuno di loro…

 

Lacrime calde, lacrime raggelanti  lungo le guance.

Solchi di tristezza sul volto.

 

Cecità.

 

Occhi chiusi.

Non voglio vedere, non voglio guardare la realtà.

Non  voglio sentire più niente. Non voglio più vivere?

Vivere così fa male…

 

Dolore.

 

Eravamo noi, semplicemente noi, e adesso non siamo più.

In una sola notte, cinque vite distrutte…

La mia vita distrutta, per le loro perdute per sempre.

 

Dolore di un ricordo.

 

Echi di risate lontane.

Un volto fresco e sorridente. Tanti volti amici.

Mani che si stringono. Occhi che si incrociano.

Un silenzio solenne carico di complicità. Comprensione.

 

E ora?

 

Un silenzio opprimente carico di dolore.

Il dolore di una perdita, il dolore di un ricordo.

Di mille ricordi.

 

“Siamo come i quattro moschettieri, solenni, coraggiosi e fieri! –James aveva pericolosamente ondeggiato sulla panchina, rischiando di cadere- Oltretutto, ragazzi, sono anche un poeta!”

La mano di Lily si era alzata verso la sua spalla “E io? Chi sono io, la Regina,  forse?”

James aveva scosso il capo “No… altrimenti mi toccherebbe essere il Re Sole! Bè, certo non sarebbe male…Un matrimonio, dei figli, una vita lunga e felice a palazzo…Peccato per nostro nipote che sarà decapitato ma… vada per i reali!”

 

I quattro moschettieri… Non c’erano altri amici come noi, ne sono certo.

Non c’erano altri amici come voi, potrei giurarlo.

Non c’era nessuno come voi. Jamie, Lil. Eravate qualcosa di straordinario, voi due, voi tutti, per me che ero solo un derelitto. Un rifiuto della società civile. Solo mezzo un uomo…

E invece per voi ero un amico.

Qualcuno di cui ricordarsi sempre. Qualcuno da non tradire mai.

 

James, esuberante e intelligente. Divertente e spiritoso.

James, leale e sincero. Coraggioso e inarrestabile.

Lily, dolce e gentile. Sorridente e positiva.

Lily, fiera e determinata.

Una famiglia. La mia famiglia.

Due cari amici.  Un rifugio dal mondo che morde troppo a fondo.

Un luogo dove tornare.

Un abbraccio sincero, una mano amica.

Qualcuno per cui piangere.

 

Scrosci di risate riempirono l’aria.

“Si, solo il gobbo di Notre Dame potrei essere io…” la voce mesta di Peter, sempre timido e dolce.

 

No, solo uno sciocco!

 

Dolore.

Ammirazione.

Dolore.

Rispetto, un profondo rispetto.

 

Il più piccolo e il più silenzioso,  sei diventato un eroe.

Tua madre è fiera di te, Peter. Ma io, seppure in un certo senso non posso che guardare a te dal basso verso l’alto, non riesco a pensare che tu sia stato solo uno sciocco. Il tuo dolore era anche il mio. Mi eri rimasto solo tu. Invece lui ha ucciso anche te.

Forse una delle persone più innocenti che io conosca…

Eri buono, Peter. Eri un ragazzo tranquillo.

Eri un amico. Eri un sorriso gentile e colmo di ammirazione che ti faceva sentire importante.

Anche uno come me.

 

Occhi che bruciano.

Un cuore che batte più forte.

Lo stomaco contratto dal dolore.

Nausea…

 

“Oh, dunque D’Artagnan non può che inchinarsi innanzi a Vostra Altezza che tanto adora e serve con abnegazione e impegno… – Sirius si era prostrato nella caricatura di un profondo inchino, cimentandosi tra l’altro in un nobile baciamano- darei la vita per voi… E anche per Milady, s’intende!”

 

Una stretta al cuore.

Il mondo che crolla d’un botto.

Spaesamento.

 

Eri il più forte.

Eri il più leale.

Eri un esempio per me.

Sei stato il più vile.

Il più crudele.

 

Interrogativi senza risposta.

Confusione.

 

Sirius, perché lo hai fatto?

Demone senz’anima, hai tradito la lealtà e la fiducia sconfinata di quello che era un fratello per te.

Hai inferto una ferita a tutti noi.

Le fiamme dell’inferno non ti bruceranno mai abbastanza.

Il mio odio non si spegnerà mai finchè resterai in vita.

Maledetto demonio senza orgoglio che ha distrutto nel peggiore dei modi le nostre vite.

 

Respiro affannoso.

Un cuore che martella nel petto.

Un odio sconfinato che lacera.

Una tristezza incolmabile.

 

Vuoto.

Sentimenti contrastanti.

Affetto.

Disperazione.

Rabbia.

Odio.

 

 

Vorrei poter essere forte come Peter.

Vorrei poterti odiare dal  più profondo del mio cuore.

Vorrei possedere la forza e il coraggio di affrontarti.

Di ucciderti.

Per loro. Per quello che hai fatto.

 

Nostalgia.

Tempi e sguardi, sentimenti che non torneranno.

 

Ma posso solo sentirmi vuoto.

Tradito.

Ingannato.

Abbandonato.

 

Sconforto.

Rassegnazione.

La luce della speranza che si spegne.

 

E piango lacrime amare.

Piango perché, anche se quasi non me ne rendo conto in questo istante, in cui la mia anima è scossa dal ricordo e dallo shock che si mescolano, mi mancheranno. Mi ritroverò solo.

Come prima. Più di prima.

Piango perché non riuscirò più a nutrire fiducia. Non conoscerò più il colore della speranza.

 

La loro vita è stata spenta, la mia calpestata.

E non mi è lasciata nemmeno la possibilità di odiare.

Perché c’è stato qualcosa di troppo grande tra tutti noi.

E anche tu ne facevi parte.

 

Sirius.

Un nome che spero solo, un giorno, di poter dimenticare.

 

Oblio.

Desiderio di nulla.

Perdersi.

Non ricordare.

Non pensare.

Non soffrire.

 

Non potrò mai odiare.

Non potrò mai perdonare.

Vorrei solo dimenticare.

Passerò la mia vita lacerato dal tormento?

Io una vita ce l’ho ancora. Una vita spezzata.

Sei come una di quelle guardie che ora ti sorvegliano, ti uccidono, Sirius.

Mi hai tolto la speranza infrangendo i miei ideali. Mi hai tolto ogni barlume di felicità.

Hai ucciso la famiglia di cui facevi parte.

E per me non c’è più religione.

 

Nessun appiglio.

 

Non è rimasto più niente…

Lasciato  solo come un bimbo.

Un bambino.

 

Harry.

 

Un altro orfano.

Troppo piccolo, tolto all’affetto di una famiglia che non potrà nemmeno ricordare.

Segnato alla sofferenza.

Un bambino scampato alle tenebre. Al gelo della morte.

 

E’ rimasto qualcosa?

Speranza.

 

Harry.

Il pianto di un bambino disperato.

Un grido di speranza.

Uno spiraglio di luce ha perforato le tenebre.

Continueranno a vivere in te, eh, piccolo Harry?

 

Anima.

Cos’è un’anima?

Un anima è un ricordo.

Se c’è qualcuno che ricorda, l’anima resta in vita.

Se c’è qualcuno che ricorda, se c’è qualcosa che resta, c’è ancora speranza?

 

Forse sei tu la mia speranza, piccolo Harry.

La mia e la loro speranza.

Forse un giorno, potrò rivolgerti un sorriso.

E rivedere Lily nei tuoi occhi. Rincontrare James nelle tue espressioni.

 

Una speranza.

Un tormento.

 

Sarai la mia speranza, piccolo Harry.

Sarai il suo tormento.

 

Ma non posso fare a meno di piangere, ancora.

Eravamo un piccolo angolo di paradiso.

Non abbandonavamo mai il nostro credo.

Noi, eravamo il nostro credo.

Circondati dalla morte, dall’odio e dalla distruzione, non abbiamo mai lasciato la speranza.

Noi, eravamo la nostra speranza.

E ora noi non siamo più.

 

E ora mi ritrovo solo.

 

Solitudine e disperazione.

Pianto amaro.

Vuoto.

 

Ho pianto la mia ultima lacrima.

Nulla mi è rimasto.

Tutto è morto con voi.

Anche io.

 

-Fine-

 

 

Coug-coug… Eccomi qui! ^^ Ly è tornata, quindi basta chiamare il 113 chiedendo mie notizie! Come? Nessuno si era preoccupato? T___T Oh grazie… Comprendo…

Vabbè, dico subito che la fic è dedicata come al solito a tutti i miei cari commentatori, in particolare, e questa non è una novità, alla Kiaretta cara (che se non si spiccia a fare un certo capitolo su Draco e terminare un certo “Nemico inaspettato” passerà a miglior vita per mano mia…). Tranquilli (??), WAL&J è in lavorazione, prometto che avrete un nuovo capitolo entro il fine settimana (Ly suda… °°’’’’)

 

E ora passiamo a questa fic. Mi è venuta in mente stasera, mentre tornavo in macchina dal supermercato e me ne stavo con lo sguardo perso fuori dal finestrino, appesantita dalla pizza per cena e con mia madre che guidava cantando “Ehi Jude” in un inglese sconosciuto… In totale, l’ispirazione viene nei momenti più assurdi. Son passata davanti al luogo in cui di recente si è spenta una vita ed ho pensato: come ci si sente, credendo di rimanere soli? Bè, mi è venuta in mente questa e ho subito buttato giù questa One Shot su Remus caro.

Forse ho esagerato, magari è eccessiva e angosciante, la fine è incredibilmente opprimente… Bah!

Spero che commenterete e mi direte come l’avete trovata. A me, tutto sommato, piace. E poi è la prima volta che mi butto in una cosa del genere… riflessiva, introspettiva, filosofica… °°’ sono stupefatta! Chissà cosa direbbe la Paola… *Ly sorride*  E vi dico anche che un giorno, potrei fare sullo stesso argomento una SIRIUS POV e una PETER POV! ^^ si vedrà…

Di nuovo grazie a tutti quelli che si saranno presi la briga di leggere.

Un bacio e a presto,

la vostra Ly

  
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