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Autore: Mione Nanako    22/11/2023    0 recensioni
Nanako Snowflake come tutti i bambini e le bambine, compiuti i 10 anni inizia il suo viaggio intorno al mondo o meglio la sua regione, Sinnoh. Nata a Nevepoli dovrà prima raggiungere Sabbiafine per ottenere il suo starter anche se non è esattamente ciò che vuole... Lei desidera con tutto il cuore un'altra specie di pokèmon originario proprio da Kanto, luogo da cui proviene il suo buffo compagno di viaggio. Il suo sogno è diventare una brava coordinatrice ma ha ancora molto da imparare.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pikachu, Piplup, Prof Rowan, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Rimesso in forze, Piplup si dimostrò nuovamente indeciso nel darmi una conferma sul seguirci o no; ci trovavamo ancora al centro pokémon di Mineropoli e a momenti saremmo dovuti partire per Giardinfiorito, se lì mi attendeva una gara e Piplup mi faceva perdere tempo, sarei arrivata tardi e l’avrei persa... Da una parte capisco la testardaggine e l'orgoglio della sua specie ma così non mi era di molto aiuto...

«Forse preferisci viaggiare con Raf?»

Gli chiesi stuzzicandolo accucciata affianco a lui, la domanda mi sorse spontanea data la loro sintonia avuta nella lotta in palestra... il pinguino non mi rispose osservò il mio sguardo deluso ed abbassò la testolina sentendosi un po’ in colpa

«Non devi preoccuparti, non ti sto obbligando, voglio solo che tu sia sincero, sto cercando di capirti ma così ho paura di non riuscirci...».

Al che, Pikachu non poté più trattenersi: si avvicinò a lui colpendolo in pieno con una scarica

«No! Pika che fai?»

Mi colse alla sprovvista, quasi finì seduta per terra nell'indietreggiare velocemente, perché si comportava così? Piplup reagì offeso piangendo mentre Pikachu gli urlava contro cose che non potevo capire indicandomi alla fine con la zampetta.

«Nanako aspetta...»

Raflion mi aiutò ad alzarmi ma mi tenne anche ferma per non intervenire a dividerli

«credo che Pika lo stia sgridando per come si comporta nei tuoi confronti...»

Ipotizzò lui, ne rimasi sorpresa. Finita la sfuriata, la topolina mi salì in spalla incrociando le braccia e guardando ancora severa il pinguino.

Piplup imbronciato per essere stato rimproverato, mi si avvicinò timidamente, fece un versetto triste che interpretai come “Scusa”.

Mi chinai di nuovo verso di lui sedendomi sulle ginocchia

«Ho visto la tua lotta, hai un grande talento, possiedi molta grazia... vorresti farmi da partner nella prossima gara?»

Lui arrossì al complimento e felice mi saltò in braccio con un verso contento, abbracciai sia lui che Pikachu dicendo loro quanto volessi bene ad entrambi. Quando mi rialzai per farlo entrare nella pokéball lui vi rimase dentro lasciandomi ad osservare la sfera ancora a mente confusa... prima di iniziarlo quel viaggio non mi sarei mai aspettata che uno dei tre starter che non volevo alla fine facesse parte della mia vita... e della mia squadra soprattutto!

«Sei una vera amica Pika»

Le sorrisi grata, infondo il merito era suo.                                                                                                                                                                                                   Finalmente uniti, potemmo proseguire raggiungendo la prossima città solo qualche giorno dopo. Secondo ciò che diceva la mappa sul PokéKron davanti a noi sorgeva una collina e sulla sua cima Giardinfiorito; città profumata, ricoperta di fiori di gracidea, gli stessi che crescono sul dorso degli Shaymin, pokémon misteriosi della regione; nonna Annie ha sempre voluto uno Shaymin ma sono così rari da trovare che è quasi impossibile catturarne uno... Inoltre a detta sua in un ambiente così freddo sarebbe molto difficile vivere per loro e così ciò che possiede di Shaymin è un vaso della sua forma per i fiori.                                                                                                                     Prima di entrare in città vi è un negozio dove il simpatico fiorista Milletinte vende bacche e miele. Oltrepassato un arco ricoperto di edera e fiori rosa, mi fermai ad annusare quel dolce profumo...

«Hai perso qualcosa?»

Raflion quasi mi venne addosso

«Non senti che fragranza meravigliosa?»

Sussurrai ad occhi chiusi, il naso all’insù. Raf alzò gli occhi al cielo mormorando qualcosa che suonò tanto come “Roba da femminucce” e mi superò avviandosi lungo la strada acciottolata richiamandomi all’ordine:

«Andiamo, non abbiamo tempo da perdere ad annusare fiori»

Mi ammonì

«Che noiosi voi ragazzi!»

Sbuffai sonoramente.

«Ma poi perché tanta fretta?»

Lo raggiunsi dopo una breve accelerata, camminavamo fra le aiuole recintate ognuna con un fiore diverso dall’altra.

«Voglio trovare la palestra e vincere la prossima medaglia»

La vittoria gli aveva dato alla testa, ora era il mio turno di sollevare gli occhi al cielo

«Ma la palestra non è qui! È ad Evopoli! Hai già dimenticato le parole di Pedro? Questa è ancora Giardinfiorito!»

Raflion si bloccò di colpo come se avesse sbattuto contro un muro invisibile

«Me ne sono scordato...»

Piagnucolò

«Non farla tragica, fra qualche giorno ci arriveremo. Vieni, voglio farti assaggiare una cosa».

Lo portai al centro pokémon chiedendo alla signorina Joy degli infusi alla rosa e al miele per noi e per i nostri amici pokémon, le bevande venivano direttamente dal fiorista Milletinte, ne avevo sentito tanto parlare e così ora ero curiosa di gustarle; quel liquido possedeva davvero proprietà straordinarie, notai infatti, più lucentezza sul pelo di Pikachu.

«Allora? Che te ne pare?»

Raflion storse le labbra

«Non sono tipo da queste cose»

Mormorò, il suo Pikachu al contrario sembrava molto felice mentre beveva, la comparsa di Marian sullo schermo della TV mi fece girare di scatto:

«Salve a tutti amici e appassionati di gare volevo annunciarvi che un contest si terrà qui proprio domani! Le iscrizioni sono già aperte, vi aspettiamo numerosi!»

A fine annuncio trillò anche il PokéKron.

«Perfettamente puntuali! Torno subito!»

Mi alzai di scatto, Raf mi guardò confuso

«Hai tutto il giorno di tempo per iscriverti!»

Protestò

«Devo fare una cosa prima!»

Gli urlai mentre mi avvicinavo agli apparecchi telefonici, composi il numero e aspettai la comparsa della donna sullo schermo.

«Ciao mamma sono di nuovo io»

Dissi al video accanto alle porte

«Ciao bimba mia! Dove sei arrivata?»

Mi sorrise Keiko

«Siamo arrivati a Giardinfiorito, avrei bisogno di un altro vestito per la gara di domani...»

E glielo descrissi in modo che non si sarebbe sbagliata

«Te lo mando subito tesoro! Oh, Raf caro come stai?»

Mamma salutò Raflion che si era avvicinato per sentire

«Salve signora, sto bene la ringrazio, ho vinto la mia prima medaglia»

E la mostrò.

«Complimenti! Scriverò subito alla tua mamma, mi ha chiesto di tenerla informata! E tu tesoro? Le tue gare?»

Girò il viso verso di me

«Ho partecipato alla gara di Giubilopoli dopo averti chiamata, ma ho superato solo la prima fase... nelle lotte un certo Kurumi mi ha battuta. Ma questa volta avrò un nuovo amico ad aiutarmi»

Ammiccai auto incoraggiandomi

«Hai catturato un nuovo pokémon piccola?»

Presi la pokéball dalla borsa

«Più o meno»

E raccontai anche a lei tutta la storia di Piplup.

«Che bello! Piplup eh? Come stai crescendo in fretta... sai, il tuo papà scelse Chimchar, io e nonna invece avevamo Turtwig»

Mi raccontò Keiko commuovendosi e sorridendo allo stesso tempo, mi sentì leggermente in imbarazzo speravo davvero che non si mettesse a piangere...

«Mamma non l’ho scelto io è lui che...»

Provai a spiegare di nuovo

«L’ho sempre saputo che possiedi un gran cuore Nanako, è per questo che i pokémon si fidano di te, mi rendi così fiera»

Ecco che faceva piangere me...

«Mamma…»

Sussurrai tirando su con il naso.

«Ti mando il pacco, congelali tutti!»

Chiuse.

«È una donna molto dolce, quando è venuta a casa mia mi ha sempre trattato con affetto»

Commentò Raflion

«Un angelo... tranne quando si arrabbia, fa venir giù una valanga!»

Ridacchiai per poi uscire insieme al ragazzo recandoci all’arena a fare l’iscrizione. Lungo la strada il mio interesso fu catturato da un negozio di fiori, fuori esposto vi era un cartello: “Corso di cucina Poffin tra i fiori di Forsythia”

«Wow dobbiamo assolutamente entrare! Sono curiosa di vedere come li prepara»

Esclamai avvicinandomi alla porta, Raflion guardò il cartello poi me

«Cosa sono i Poffin?»

Chiese confuso

«Sono biscotti per pokémon fatti con le bacche aumentano la grazia, la bellezza, l’acume, la grinta e la classe prima di un’esibizione. Ce ne sono inoltre diversi tipi: amaro, pepato, dolce, secco e aspro in base a quale bacca usi ottieni un gusto diverso»

Gli spiegai

«la nonna mi ha dato la ricetta ma non ho ancora mai provato a farli»

A Raflion venne un illuminazione

«Ah, ho capito! Nella regione di Hoenn li chiamano Pokémelle!»

La regione di Hoenn... che bello sapere che altre regioni avevano tradizioni simili seppur diverse.

«Salve! È permesso?»

Spinsi delicatamente la porta del negozio di fiori, all'interno una ragazza dai capelli verdi stava innaffiando piante con un buffo annaffiatoio giallo.

«Ciao, benvenuti! Siete qui per il corso di cucina?»

Ci chiese interrompendo la sua attività di giardinaggio

«Si! Mi piacerebbe moltissimo apprendere i tuoi metodi per fare i Poffin! Scusami non mi sono presentata, mi chiamo Nanako e sono una coordinatrice»

“Pikapika!”

Salutò educatamente anche Pikachu fuoriuscendo dal cappuccio

«E io sono Raflion, sono negato in cucina ma Nanako ha insistito tanto»

Il ragazzo si portò una mano dietro la testa in imbarazzo mentre il suo Pikachu salutava educatamente

«Io sono Forsythia vi do il benvenuto amici, prego seguitemi»

E con un sorriso e gentilezza la ragazza ci condusse nella sua cucina; decisi di togliermi la felpa così non si sarebbe sporcata e la maglietta che avevo sotto era molto più comoda per cucinare, Forsythia ci prestò dei grembiuli blu per me e rosso per Raflion.                                                                                                                                   Grazie al mio personale ricettario e dal fatto che sembrava me la cavassi bene, Forsythia fu molto propensa nel suggerirmi cosa fosse meglio aggiungere nell'impasto sia per i tipi elettro che per quelli acqua e dato che mentre parlavamo, uscì fuori la mia provenienza da Nevepoli, anche la bacca speciale per i tipi ghiaccio. Passata una buona ora potemmo controllare i risultati; usando due teglie riuscì a distinguere i diversi gusti, i miei Poffin usciti dal forno erano rosa e morbidi mentre quelli di Raflion uscirono neri e bruciati, il ragazzo abbassò la testa abbattuto e il suo Pikachu era molto diffidente nell'assaggiarli

«Avevo detto di non essere bravo»

Si giustificò senza prendersela troppo

«Prova questi Pikachu»

Gli offrì la ciotola con i miei Poffin, ne assaggiò uno saltellando felice, contenta del risultato ne presi uno per farlo assaggiare anche a Pika, lei ci diede un morso arricciò il naso e starnutì.

«Ops mi dispiace Pika forse sono troppo amari per te, aspetta prova così»

Mi guardai attorno cercando il cestino con le bacche, frugando un po' presi una Baccamora, la sbucciai, la pestai e feci cadere la polverina su una metà dei Poffin dandone uno in assaggio a Pika; la topolina questa volta annusò prima, poi curiosa se lo gustò felice, sorrisi soddisfatta sia Raflion che Forsythia mi guardarono sorpresi:

«Come hai fatto?»

Mi chiese lei

«Be' è stato abbastanza semplice in realtà, Pika è più piccola del Pikachu di Raf quindi per lei ci vuole un gusto più leggero, questo mi ha fatto capire che anche se sono entrambi tipo elettro ed entrambi Pikachu ognuno di loro ha le sue esigenze diverse e preferenze»

Spiegai accarezzando la testolina ad entrambi.                                                                                                                                                                                                          In un comodo sacchetto i Poffin trovarono posto nella mia borsa, rivestiti e con le mani pulite facemmo un inchino di ringraziamento a Forsythia avviandoci poi all'uscita del negozio e successivamente sulla strada per l'Arena delle virtù.                                                                                                                                                                            Fuori dall'edificio era parcheggiata una lunga limousine rosa con una fiamma sul cofano e diverse persone l’osservavano a bocca aperta. Io e Raf ci scambiammo sguardi confusi prima di entrare e andare dritti al bancone per iscrivermi e ricevere in cambio il solito occorrente (tessera gara, regolamento, capsule e bollini) e mentre rimettevo tranquilla tutto in ordine nella borsa qualcuno mi si avvicinò:

«Sapevo che ti avrei trovata qui!»

Mi girai di tre quarti verso quella voce, davanti alla porta c’era una ragazza della mia età, lunghi capelli biondi che terminava in ciocche rosso fiamma in perfetto abbinamento con il suo abbigliamento: ai piedi scarpe eleganti rosso rubino con il tacco basso, quella pietra risplendeva anche al suo collo in una collana oro e sulla mano destra incastonata in un anello anch’esso dorato. Addosso un vestito principesco lungo e dalla gonna svasata che sembrava un focolaio, sfumava dal bordeaux al magenta, le maniche a palloncino e fiocchi un po' dappertutto, sul petto, sui guanti rosa, sulla schiena e uno grosso e rosso sulla testa; gli occhi ambra e un nasino all’insù, il sorriso bianco quasi abbagliante.

«Sei Nanako vero? Lo so che sei tu!»

“Se lo sai perché me lo chiedi?” pensai

Teneva il braccio teso e il suo indice non smetteva di indicarmi

«Ho visto dal mio megaschermo la pessima figura che hai fatto alla gara di Giubilopoli, che sciocchezza iscriverti con tanta inesperienza, ma non preoccuparti, stavolta perderai a causa mia!»

Sbattei le ciglia ancora confusa, ma chi era questa ragazza? La sua risata fu raggelante la cosa peggiore che mi capitò di ascoltare, un freddo mai percepito e dire che io dovrei esserci abituata... Urla stridule e acute, fastidiose come un gesso sulla lavagna; però aveva tutta l’aria di essere una risata nervosa non una vera e propria.

«D’accordo…»

L'unica cosa che riuscì a dire ancora sotto shock, la sua sola presenza era terrificante, sembrava un vulcano travestito da meringa...                                                                 Lei smise di ridere guardandomi stupita, le lunghe ciglia finte del trucco sbattevano sotto quei grandi occhi

«Ti sei dimenticata di me? É impossibile...»

Mi chiese con una vocina dolce che non le apparteneva minimamente, scossi la testa non mi veniva proprio in mente.

«Sono Fumiko! E sono qui per avere la mia vendetta!»

Gridò arrabbiata ed offesa puntando un piede a terra.                                                                                                                                                                                              Un bagliore mi si accese nella testa come la luce in fondo al tunnel, a guardarla meglio capì perché l'avevo rimossa dai miei ricordi: alla scuola per allenatori era una bambina antipatica e schiva e a vederla non sembrava cambiata per nulla... Comunque, se si trovava qui, significava che aveva intrapreso la carriera di Coordinatrice anche lei… be’ da una parte c’era da aspettarselo, la sua famiglia era la più ricca della regione e ciò permetteva alla piccola Fumiko di vantarsi di avere tutte le cose più belle e preziose e quale miglior occasione delle gare per mettere in mostra la sua vanità? Furiosa perché non avevo avuto alcuna reazione alle sue minacce Fumiko ribolliva, la sua faccia era tutta rossa, quando si avvicinò Raflion storse le labbra un po' riluttante.

«Nanà... tutto apposto?»

Mi sussurrò

«Si, qui abbiamo finito possiamo andare...»

Annuì allontanandoci senza aggiungere altro, solo una volta raggiunto il centro pokémon Raflion mi chiese:

«Conosci davvero quella svitata?»

Seduta su una poltroncina fissai il vuoto davanti a me

«Si, purtroppo... il suo nome è Fumiko Flame… viene da Flemminia, una città più a ovest di qui, suo padre il signor Flame è l'uomo più ricco della regione di Sinnoh»

Gli risposi un po tesa, Raflion aprì appena di più gli occhi ma mi lasciò continuare

«andavamo insieme alla scuola per Allenatori Pokémon di Giubilopoli da piccole»

Aggiunsi sospirando

«è così altezzosa da mettere tutti sotto i suoi piedi e per di più sminuisce chiunque solo perché lei è ricca e bella!»

Strinsi i pugni sulle gambe

«Be’ mica tanto, quel naso la fa assomigliare a uno Shiftry»

Raflion rise con uno sbuffo poi si fece serio

«vedi anch’io sono ricco ma non mi comporterei mai in quel modo».

Nell'apprendere quella notizia alzai lentamente il viso verso di lui.

«Davvero?»

Chiesi incredula

«Si, i miei genitori possiedono una villa, la nostra è la casa più grande di Aranciopoli, hanno anche molti soldi, ma come vedi non vado in giro a vantarmene e nemmeno indosso abiti sfarzosi o pieni di fronzoli»

In effetti aveva ragione dal suo abbigliamento sportivo non l'avrei mai detto, un altro motivo per non giudicare il libro dalla copertina; gli sorrisi, era una cosa da nulla ma mi confortò molto. Sospirando passai dal nervoso per la gara al nervoso per la presenza di Fumiko... Espressi la mia preoccupazione a Raflion seduta a gambe incrociate nel retro del centro pokémon mentre studiavamo una strategia:

«Non hai nessun motivo per agitarti, sei mille volte più brava di lei. E poi non dimenticarti che noi tiferemo per te, giusto Pikachu?»

Disse al piccolo topo sulla spalla che scese e mi si mise davanti con una zampetta sul ginocchio. Non dovevo piangere ma furono parole così belle…

«Vi ringrazio»

Tirai su con il naso, anche Piplup uscì dalla pokéball per ricordarmi che qualsiasi difficoltà l’avremmo affrontata insieme e Pika mi fece solletico leccandomi una guancia.

«Non ti permetto di andartene quando non ho finito con te!»

Fumiko comparve di nuovo, le mani appoggiate sui fianchi e l’aria imbronciata.

L’istinto prevalse ed avrebbe voluto chiederle “Che cosa vuoi ancora?” ma mi uscì qualcos’altro:

«Scusa pensavo avessimo finito con le presentazioni»

Domandai mettendo una mano sulla fronte per ripararmi dal sole negli occhi.

«Se non ti ricordi di me, ti rinfresco io la memoria mia cara!»

Evidentemente infastiditi e molto meno pazienti di noi, Pikachu e Pika agirono insieme combinando le loro scariche elettriche e sparando i capelli di Fumiko ovunque, la ragazza cadde a terra, dopo qualche minuto si rialzò tutta sporca di fango, offesa e furiosa corse alla limousine chiudendovisi dentro in lacrime di rabbia.

«Nessuno aveva mai osato umiliarmi in questo modo! Suji! Voglio sapere di più su quel ragazzo, svelto!»

Il povero anziano maggiordomo alzò gli occhi al cielo abituato alle richieste della sua padroncina.

«Certamente signorina»

Le rispose come un disco registrato.

Non avevamo ordinato loro nessun attacco, avevano agito da soli, ci complimentammo in coro e allo stesso tempo eravamo piegati in due dalle risate.

«Grazie mi avete tirato su il morale»

Abbracciai entrambi sentendo una leggera scintilla nello strofinare le guance contro i loro pomelli rossi. Determinati a battere Fumiko più che mai, io e Piplup ci allenammo tutto il pomeriggio finché all’ora di cena ci venne una gran fame. In una stanza del cento pokémon a due letti ci sistemammo comodamente io da una parte e Raflion dall’altra.

«Proprio non capisco una cosa però... perché ce l'ha tanto con te?»

Mi chiese Raflion mentre eravamo seduti a terra a giocare con un mazzo di carte

«Non lo so nemmeno io in realtà: ai tempi della scuola per allenatori ti insegnavano le lotte, per gioco ovviamente non lotte serie, quel giorno il maestro mi affidò un piccolo Chimchar, lei pianse e puntò i piedi perché voleva usarlo lei nella lotta... dissi che mi andava bene qualsiasi pokémon così il maestro per non finire nei guai con il signor Flame l'accontentò. Mi presi uno Starly e vinsi. Probabilmente le brucia la sconfitta, poi suo padre ha potere quindi lei ottiene tutto ciò che vuole, è la persona più viziata che conosca e portare rancore per un gioco non la rende simpatica a priori».

Gli raccontai come stavano le cose, Raflion aveva uno strano sorriso, chissà che cosa gli passava per la testa.

                                                                                    ***

A Flemminia intanto, nella reggia dei Flame, la giovane “principessina” faceva avanti ed indietro nella sua stanza nervosa.

«Suji! Voglio che tu dica a papà di non far partecipare quella Nanako alla gara! Voglio vincere io!»

Protestò contro il malcapitato maggiordomo che aveva il triste compito di seguirla ed assecondare ogni suo capriccio.

«Mi dispiace signorina ma questo non posso farlo, non è corretto, le Gare sono pubbliche e non possiamo impedirne l'accesso».

Ciò fece infuriare Fumiko che strillò indignata

«Le brucerò quel sorrisetto dalla faccia!»

Fece il pugno

«Hai scoperto qualcosa su quel ragazzino?»

Tornò calma con gli occhi che brillavano, Suji deglutì.

«Si tratta dell’unico figlio della famiglia Thunderbolt, una delle famiglie benestanti della regione di Kanto. È in viaggio nella regione alla conquista delle medaglie delle palestre».

Un gran ghigno comparve sulle labbra di Fumiko ma la sua faccia era confusa

«No è impossibile che sia ricco va in giro vestito con degli stracci! E poi perché viaggiare quando le medaglie potrebbe comprarsele? Tutto quel caldo, puzza di sudore che schifo... Giusto! Ho un'idea! Perché farle comprare a lui quando posso regalargliele! Papi!»

E urlando si precipitò nelle stanze patronali.

                                                                                                                                         ***

L’indomani mattina il sole splendeva, la giornata ideale per una gara!

«Buongiorno Nanako questo è per te è arrivato poco fa»

Mi comunicò l’infermiera Joy appena dopo colazione.

«Grazie mille infermiera Joy, te ne sono grata»

Andai a prendere il pacco per controllarlo, il vestito era nuovamente quello giusto. Quando giunse l'ora camminai verso l’arena come se stessi andando al patibolo…

«Sai che quando ho provato a catturare uno Snorlax stava per mangiarmi?»

Scoppiai a ridere immaginandomi la scena e solo quando riuscì a smettere domandai «Davvero? Ma tu hai uno Snorlax?»

Raflion alzò le spalle

«No, ma l’importante è che sono riuscito a farti ridere»

Esclamò soddisfatto

«Grazie»

Gli diedi una spintarella delicata con la mano ma dovevo proprio ringraziarlo riusciva sempre a farmi sciogliere la tensione. Fuori dall’arena circondata di fiori come tutto il resto della città, la limousine di Fumiko era già parcheggiata, segno che la ragazza doveva essere già arrivata. Entrai seguita da Raf, ci fermammo davanti alla galleria che portava agli spalti prima di separarci

«Ciao tesoro»

Fumiko si avvicinò mantenendo sulle labbra un sorriso malvagio

«Ieri sera stavo pensando che è terribile che tu debba stancarti viaggiando per sudare e rincorrere stupide medaglie perciò...»

E si girò verso il maggiordomo prendendogli una borsa dalle mani

«ho un regalo per te!»

Dalla sacca tirò fuori una scatoletta. Raf alzò un sopracciglio confuso, lei gliela aprì: all’interno vi erano tutte e otto le medaglie autentiche e lucidate.

«Le ho fatte comprare dal mio papà, sono vere!»

Raflion era scettico, doveva esserci per forza qualcosa sotto.

«E che ci devo fare?»

Domandò confuso.

«Ma come! È ovvio sciocchino, sono tue! Ma solo se accetti di convolare a nozze con me!»

Aggiunse senza riuscire a trattenersi.

«Ci vediamo dopo che avrò vinto questa gara, hai tutto il tempo per pensarci»

E sparì nel retropalco ridendo.

Stringevo i pugni dalla rabbia.

Come si poteva essere così spregevoli?Meschini? Davvero si poteva arrivare a tanto, per cosa poi? Il viso di Raflion era un misto di rabbia e disgusto.

«Raf…?»

Cercai di guardarlo in faccia, si girò mettendomi un dito sulle labbra.

«Tu la batterai Nanako, battila per noi»

Noi? Che significava noi? Non riuscì neanche a chiederlo perché mi diede un buffetto sul naso avviandosi agli spalti dopo avermi fatto l’occhiolino.

«Raf aspetta!»

E gli lasciai Pika chiedendogli di prendersene cura mentre gareggiavo.

Entrai nella zona spogliatoi senza smettere di pensare a quanto quel gesto fosse stato sporco! Infilai il mio vestito, azzurro acqua di stagno, corpetto liscio con le bretelle, la gonna formata da tanti petali celesti, sulla vita una fascia verde che ricordava il colore della foglia di ninfea, i capelli sciolti con un fiore di loto sul cerchietto. Inglobai Piplup nella pokéball, la chiusi nella capsula ed uscì in attesa, questa volta nell’elenco ero quinta mentre Fumiko prima. Il fiore di fuoco attraversò la tenda ed andò sul palco: la ruota del suo vestito magenta chiaro era a balze circondato di rose piccole, il sopra si apriva in due grandi petali a coprirle poi le spalle, i capelli legati in una coda da una rosa rossa; era bella quanto perfida. Il suo starter uscì fra eleganti fiammelle dorate, una piccola Chimchar con un fiocco rosa sull'orecchio destro, diede prova di grazia e bellezza con le sue mosse di fuoco concludendo con un regale inchino; era brava c’era da ammetterlo, ma l'esteriorità non era tutto! Altri quattro concorrenti e poi venne il nostro turno: presi un profondo respiro avviandomi lungo il corridoio, una volta aperta la tenda diedi il via alla rincorsa, lo stop sulla linea d’arresto e

«Poppi, nevecristallo!»

Il mio pinguino uscì girando come una trottola e rompendo tutti i cristalli con il becco atterrando in perfetto equilibrio.

«Ruota e usa Bollaraggio»

Piroettando su se stesso lanciò le bolle in modo da creare tutto intorno a se palline d’acqua, come quando i bambini giocano con le bolle di sapone.

«Ora rompile, usa Beccata!»

E Piplup iniziò a saltellare muovendo le alette, il pubblico rise e anche Marian che disse felice:

«Guardate come si sta divertendo Piplup!»

Questo era più importante, divertirsi!

«Di nuovo Bollaraggio Poppi e concludi con Pistolacqua!»

L’aveva appena imparata questa mossa e fu un successo! Il suo getto d’acqua sembrava una fontana e le bolle saltellarono per un po' spinte dalla forza delle onde finché non si infransero facendo brillare goccioline d'acqua tutto intorno, Piplup fece una capriola all'indietro atterrò davanti a me aprendo le alette, aprì anch'io le braccia per imitare la sua posa. Applausi e grida di gioia e infine le parole dei giudici:

«Dei giochi d’acqua meravigliosi che ricordano tanto l’estate in questi giorni freddi, grazie mi sono divertito tanto»

Si espresse il signor Contesta

«Assolutamente notevole!»

Aggiunse il signor Sukizo

«La faccia felice di Piplup mi ha commossa la sua sintonia con l’allenatrice è così dolce»

Concluse l’infermiera Joy.

«Sei stato bravissimo!»

Abbracciai Piplup

«hai sentito che ti hanno detto?»

Piplup verseggiò vanitoso

«Hai allagato il palco ora dovranno asciugare, portatemi un altro paio di scarpe!»

Mi accolse Fumiko a braccia conserte evidentemente offesa

«Sciocchezze, sei stata molto brava Nanako! Non sapevo avessi anche un Piplup è davvero simpatico»

Girai il viso verso la voce sorridendo al complimento

«Ciao Kuru! Ti ringrazio»

Gli sorrisi, Fumiko storse le labbra e gelosa della mia confidenza con quel ragazzo.

«Figurati, che coincidenza sai, io ho Prinplup»

E lo fece uscire dalla pokéball per mostrarmelo

«Caspita Kuru! È molto bello che eleganza mi sembra molto in forma! Saluta Poppi»

E il mio pinguino salutò la sua evoluzione, a guardarlo bene nei suoi colori blu e giallo era il pokémon perfetto per un tipo come Kurumi!

Il tabellone annunciò che entrambe avevamo passato il turno, ora per sconfiggere Fumiko mi serviva solo che arrivassimo alla finale senza essere battute!                               Il mio primo avversario fu uno Starly che con il suo volo acrobatico evitava tutte le bolle di Piplup, non riuscì però ad evitare il getto d'acqua che gli diede lui quando vi saltò sopra, dopo aver eseguito un elegante capriola, appena Starly volava basso. Chimchar bruciò la povera Budew di una ragazza molto carina vestita con un abito lungo che sembrava un ortensia facendole perdere molti punti e lasciando così a Fumiko il pass per la finale. C'eravamo... eravamo giunte finalmente allo scontro tanto atteso: Acqua contro Fuoco, due vecchie compagne che cercavano la vendetta per un'ingiustizia subita. La rabbia e il desiderio di schiaffeggiare metaforicamente Fumiko mi avevano fatto passare di mente che si trattava del mio primo fiocco! Ecco tremavo di nuovo… No! Non devo tremare, devo farlo per Raf! Guardalo lì che bello, a pugni e denti stretti per cercare di sostenerci… mi mostrò il pollice alzato quando entrai in campo e gli feci lo stesso gesto di rimando con un sorriso di serenità, i due Pikachu a saltellare per incoraggiarci.

«Sei pronta Chimmy? Voglio vederti bruciacchiare quella piccola smorfiosetta!»

E la scimmietta di tipo fuoco uscì dalla pokéball in un cerchio di fiammelle. «Spegneremo tutti i tuoi bollori mia cara, Poppi nevecristallo!»

Il pinguino uscì danzante fra i cristalli.

«Avete cinque minuti a partire da… adesso!»

Così Marian ci diede il via; prima che potessi dire qualcosa Fumiko si lanciò

«Chimmy usa Morso!»

Le ordinò e la scimmietta prese a correre verso Piplup; strategia veloce, su ragiona! Si! Colpiamo non appena è più vicina! ”Non ancora… non ancora…” e quando Chimchar stava per aprire la bocca:

«Ora Poppi usa Bollaraggio»

E così Chimchar si ritrovò bloccata e bagnata, il cerchio di Fumiko iniziò ad annerirsi.

«Come osi fare il bagno alla mia Chimmy!?»

Piagnucolò Fumiko sbattendo i piedi

«Chimmy Braciere!»

Il fuoco danzò come se Chimchar l’avesse comandato ed avvolse Piplup imprigionandolo in un cerchio. Mi venne un’idea!

«Poppi gira su te stesso usando Bollaraggio!»

Il pinguino si creò uno scudo d’acqua che spense quelle fiamme, incrociò poi le alette alzando il muso con aria compiaciuta, come se anche lui volesse prendere in giro la nostra avversaria, Fumiko perse altri punti.

«Gira ancora Poppi come hai fatto sulle rocce usa Pistolacqua!»

Sentì Raflion applaudire più forte contento che avessimo usato la stessa mossa fatta da lui in palestra; infatti volteggiando i getti d'acqua circondarono Chimchar colpendola in più punti. Mancava poco ormai e Fumiko confusa non sapeva da che parte colpire

«Poppi finisci con Beccata!»

Chimchar venne colpita in pieno non riuscendo a vedere da dove arrivasse Piplup coperta da tutte quelle goccioline d'acqua scoppiate, il tempo scadette suonando un piccolo gong.

«Il tempo è scaduto cari amici, la nostra vincitrice è… Nanako!»

Urlò Marian.

Spalancai la bocca correndo verso Piplup mentre anche lui veniva verso di me, ci abbracciammo senza smettere di urlare:

«Ce l’abbiamo fatta Poppi! Ce l’abbiamo fatta il nostro primo fiocco!»

Fumiko era in ginocchio a mordere un fazzoletto rosa dalla rabbia, Chimchar le si era avvicinata cupa

“Char...”

«Non è colpa tua mia dolce Chimmy… ggrr io quella Nanako non la sopporto!»

Urlò correndo via furente lasciando Chimchar sorpresa e confusa costringendola poi a correrle dietro.

«Congratulazioni Nanako ti conferiamo il fiocco di Giardinfiorito e ancora complimenti, è il primo, giusto?»

Commossa ad occhi lucidi, davanti ai tre giudici, annuì

«Si signore, vi ringrazio tanto»

Tenendo Piplup con un braccio, allungai la mano destra tremante per afferrare il piccolo fiocco e lo appoggiai sul palmo per mostrarlo al mio amico.

«È tutto merito tuo Poppi, grazie!».

Tornai nel retro per cambiarmi e poi uscì nell’ingresso dove trovai Raflion ad aspettarmi.

«Sei stata magnifica!»

Arrossì violentemente

“Piplup!”

Disse il pinguino per far notare che era lì

«certo anche tu, l’avete sconfitta!»

Alluse a Fumiko che si stava avvicinando con una faccia totalmente diversa dalla fine della gara.

«Sei stata fortunata che sia finito il tempo o avrei vinto io»

Disse sfacciatamente, sorridevo ancora troppo contenta e così lei cambiò argomento:

«Noi abbiamo un conto in sospeso, hai pensato alla mia proposta?»

Ora aveva occhi solo per Raflion.

«Certo, ti ringrazio molto ma rifiuto; preferisco vincerle onestamente le medaglie e soprattutto con la fiducia e lealtà dei miei pokémon. Andiamo Nanako, buonanotte cenerina»

Mi prese per mano avviandosi con me fuori dall’arena, Fumiko non doveva brillare d’intelligenza perché rimase lì imbambolata con la faccia da pesce lesso a capire il significato di quel nomignolo prima di scappare nuovamente in macchina urlando qualcosa a quel povero e paziente Suji.

   
 
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