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Autore: Sasha88    22/11/2023    0 recensioni
Sarò sincera, sono anni che non seguo One Piece ma a seguito del live action mi è venuta voglia di scrivere questa fanfic sul mio personaggio preferito, Mihawk Occhi di Falco. Tutto ciò che vi occorre sapere è che le vicende si svolgono 10 anni dopo l’esecuzione di Gol D. Roger.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Percorsero la strada dell’andata a ritroso. Faceva molto freddo perciò Mihawk aveva prestato il suo soprabito alla ragazza. Se durante il giorno la temperatura saliva fino a trenta gradi, di notte calava drasticamente. 

Lilian commentò per tutto il tragitto la serata appena trascorsa. Affermò con veemenza che non si era mai divertita tanto in vita sua e che era stata una splendida occasione per conoscere tante persone, tutte simpatiche ed interessanti, con incredibili storie alle spalle. Mihawk, dal canto suo, si chiedeva come diamine facesse a parlare così tanto. In un certo senso però, era una fortuna. Chiacchierava abbastanza per entrambi, così non si sentiva costretto a conversare e tutto quello che gli bastava fare era, semplicemente, annuire. Dovette però ammettere a se stesso che adorava il suo entusiasmo. Essendo cresciuta in una campana di vetro stava scoprendo un mondo tutto nuovo, un mondo che a lui, invece, annoiava, e la sua euforia era così travolgente da trasmettergli nuova linfa. Non si capacitava che in meno di ventiquattr’ore, una ragazzina viziata e a tratti irascibile, era in grado di influenzarlo a tal punto.

 

In città le strade erano quasi deserte. Riattraversano la grande piazza dove anni prima avvenne l’esecuzione del re dei pirati e, nuovamente, Mihawk si fermò a contemplare lo spazio intorno a sé. Lilian immaginò che per lui doveva essere una specie di rituale o una sorta di preghiera, ma non poteva dirlo con certezza. Proseguirono per il centro abitato. Con i negozi tutti chiusi e senza gente intorno, le strade avevano un aspetto totalmente diverso, sicuramente più lugubre e tenebroso. Diciamo pure che avrebbe evitato volentieri di trovarsi per strada a quell’ora, ma essendo in compagnia di Mihawk non aveva nulla da temere.

Incrociarono un ragazzo barcollante, palesemente ubriaco. Questo, notando la bella ragazza, non riuscì a trattenere un commento volgare. Lilian si rifugiò rapida accanto al suo accompagnatore mentre lui gli rivolse uno sguardo talmente feroce da farlo scappare a gambe levate. Anche nei piccoli gesti come dava prova della sua potenza ed era affascinata da quell’aspetto. Sotto la sua ombra si sentiva invincibile. 

Da quel momento in poi proseguirono in silenzio. Lilian realizzò che da lì a poco sarebbero rimasti soli in camera. Cosa sarebbe successo? Mancavano pochi passi e ormai non pensava ad altro. Lo voleva, lo desidera. Il suo corpo le lanciava segnali che mai aveva avvertito prima. Sentiva le cosiddette farfalle nello stomaco e una sensazione di calore provenire dal basso ventre. Non sapeva molto del sesso, tutto ciò che conosceva lo aveva origliato dalle conversazioni delle sue sorelle maggiori. Aveva paura? Forse un po’. Temeva di non essere abbastanza, di essere troppo impacciata, inibita. Dopotutto parlavamo della sua prima volta mentre lui aveva sicuramente più esperienza in materia. Senza contare la paura di un suo eventuale rifiuto. Come avrebbe reagito in quel caso?

Mihawk, dal canto suo, rifletteva sullo stesso argomento ma con sensazioni contrastanti. Era perdutamente preso dalla ragazza. Avrebbe speso ore intere solo ad osservarla, la sua bellezza era ipnotica ed era impossibile, per un uomo, non esserne attratto. Nel corso degli anni aveva raggiunto un potere tale da incutere timore nelle persone che incontrava sul suo cammino, ma lei ne era immune e la sua innocenza e la sua incoscienza l’avevano totalmente destabilizzato, scoprendogli una debolezza che prima ignorava. Anche se una parte di sé avrebbe voluto amarla all’istante, non riusciva comunque a togliersi dalla testa il pensiero che fosse un errore.

 

Svoltarono nell’ultima traversa che portava all’osteria e, come un colpo di fortuna, o sfortuna, questo Mihawk lo avrebbe deciso in seguito, ad attenderli c’erano un gruppo di Marines. Alla loro vista i marinai estrassero le armi e gli ordinarono di portare le mani in alto. Lilian, totalmente assorta nei suoi pensieri, ubbidì all’istante mentre lo spadaccino non si smosse di una virgola. Li avevano trovati. A quanto pare la notizia si era diffusa.

Un uomo grosso, non più giovanissimo, venne fuori dall’osteria.

Aveva occhi azzurrissimi e indossava uno strano copricapo a forma di cane che gli conferiva un aspetto piuttosto singolare. 

- Quindi è vero - disse avvicinandosi alla coppia - la principessa è con te.

Nonostante la tranquillità di Mihawk, Lilian si fece piccola piccola nascondendosi dietro al suo corpo. Quell’uomo così imponente la intimoriva e non poco.

- Garp.

- Lo conosci? - gli sussurrò Lilian stringendogli un braccio. Lui rispose con un cenno. 

- Principessa, possiate perdonare i modi sgarbati dei miei subordinati - disse l’uomo togliendosi lo strano cappello e facendo un inchino maldestro - sono Garp, vice ammiraglio del quartier generale della Marina, e sono qui per portarvi in salvo.

Lilian inarcò un sopracciglio. Lei era già in salvo, che diavolo significava?

- La prego di venire con me - continuò - La porteremo a casa il prima possibile.

La ragazza si strinse più forte al il braccio dello spadaccino. Perché volevano portarla via? 

- Ma io… io sono già in salvo - balbettò mentre cercava di elaborare ciò che stava succedendo.

Finalmente Mihawk parlò.

- Su richiesta dell’ammiraglio Beccoviola ho recuperato la ragazza e, domattina, saremmo partiti presto per tornare a Diamon.

- Ex ammiraglio Beccoviola. Hai fatto un buon lavoro, ragazzo, ma resti pur sempre un fottuto pirata - disse Garp facendo una smorfia - che spreco, saresti un Marines straordinario.

Mihawk socchiuse gli occhi nervoso. Volevano togliergli la ragazza per non dargli modo di accaparrarsi la ricompensa, ignorando che non gliene fregava niente.

Poi Garp si rivolse nuovamente a Lilian.

- A seguito di una segnalazione anonima il Governo ha mandato l’ufficiale più vicino a Rouge Town, cioè me, a recuperarla. Per la sua sicurezza è necessario che prosegua il viaggio con la Marina. Per questo, principessa, le chiedo nuovamente di seguirmi.

Lilian stava finalmente capendo. Era tutto il giorno che Mihawk raccomandava di fare attenzione, di sbrigarsi e di ripartire il prima possibile ma lei aveva placidamente sottovalutato la situazione.

- Drakul - disse sottovoce tirandogli il braccio mente gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime - fa qualcosa, ti prego.

Lui la guardò da sotto al capello con la grande piuma bianca. I suoi occhi gialli, imperturbabili, la fissarono con durezza.

- Non posso - disse semplicemente - devi andare.

- Ma io… non voglio andare con loro - lamentò con un filo di voce.

- L’obiettivo è sempre stato quello di portarti a casa, il resto non ha importanza - ribatté distogliendo lo sguardo. Doveva essere duro per non cedere e rischiare di ficcarsi in un mare di guai. Gli dispiaceva comportarsi così, ma difronte la marina e in qualità di membro della flotta dei sette, aveva le mani legate.

Lilian si pietrificò. Drakul aveva ragione. Si era illusa che quel viaggio insieme poteva rappresentare una prospettiva di vita migliore, più avventurosa, magari sarebbe persino sbocciato un amore, ma era stato tutto frutto della sua immaginazione. Lui non aveva alimentato in nessun modo le sue fantasie, tutt’altro, e proprio per questo non si aspettava di certo che avrebbe combattuto per tenerla con sé, ma nemmeno che fosse così distaccato. Sentì una delusione tale da non riuscire a trattenere le lacrime che sgorgarono copiose dai suoi occhi. Se finora era riuscita ad averla vinta, questa volta non c’erano margini per contrattare. Capiva che non poteva mettersi contro la marina per via della sua posizione e quindi non restava che ubbidire.

Mollò la presa sul suo braccio e si tolse il soprabito rendendoglielo. Le loro mani si sfiorarono un’ultima volta. Poi, con una lentezza estenuante, camminò verso quegli uomini che erano lì per lei. In cuor suo avrebbe voluto urlare e protestare, ma decise, seppur con malanimo, di non fare scenate. Doveva solo accettare il fatto che la loro avventura fosse finita la.

Mihawk, vedendola andar via, sentì il cuore spezzarsi in due. Resisté all’impulso di dire o fare qualcosa per riaverla indietro ma si auto convinse che era meglio così per entrambi. Infondo, era solo questione di tempo prima della loro separazione definitiva. L’intervento della Marina aveva solo anticipato i tempi. L’affetto che provavano l’uno per l’altra era cresciuto in maniera smisurata e pericolosa in così poco tempo, figuriamoci col passare dei giorni. Sarebbe stata una catastrofe.

Improvvisamente, il vice ammiraglio Garp si voltò.

- Caspita, quasi dimenticavo - disse rivolgendosi a Mihawk - Re Philip ha preteso di incontrarti, ci tiene a ringraziarti personalmente. Non deludere un re, occhi di falco.

   
 
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