A fatica, ti alzi dal letto, Rosa.

Quelle voci infami e ingiuriose martellano la tua mente.

Non vuoi sentire il loro biasimo. Non lo meriti.

Ti avvicini alla finestra e ne apri le ante.

Abbassi lo sguardo e fissi il vuoto.

Decine di auto percorrono la via e i lampioni illuminano la via.

Sorridi. Ora sai quello che devi fare.

La morte, coi suoi miti occhi dorati, ti osserva.

Avanzi d’un passo, sul balcone. Non ti curi del vento, che sfiora le tue guance.

Presto, non sentirai nulla.

La morte è gentile e placherà le tue sofferenze.

Chiede solo di essere seguita, senza alcuna esitazione.

Forse, tuo marito Gugliemo avrà compassione di te.

Il tonfo della porta che si apre ti scuote e ti giri. Chi è venuto?

Guglielmo, a passo di corsa, percorre la camera.

Per un istante, lo fissi angosciata. Devi allontanarlo.

Ha già sofferto troppo.

Ma il tuo corpo, provato da troppe emozioni, cede.

E l’oscurità cade su di te.