Era il Dio dell’amore.
Quel Dio che cercava di portare amore e felicità agli altri, che rispondeva alle richieste delle persone di trovare l’eterno amore, quell’amore che tutti quanti sognavano e Eros, lo faceva.
Il piccolo Dio dell’amore, provvedeva ad ogni loro desiderio o capriccio e riusciva sempre a portare a termine tutto quanto con grande, successo.
Era imbattibile nel suo lavoro e continuava a diffondere l’amore, ovunque andava.
Doveva essere felice per questo, doveva essere soddisfatto del lavoro che faceva e doveva essere contento di vedere gli altri finalmente felici, eppure il piccolo Dio dell’amore, non riusciva a esserlo.
Non riusciva a essere contento e felice, per gli altri.
E infondo, come poteva esserlo?
Lui si sentiva solo, sentiva come se avesse un grande vuoto dentro di sé e sapeva benissimo, di cosa si trattava.
A Eros per strano scherzo del destino, mancava qualcosa, mancava la cosa che per lui era più importante di tutto ovvero, mancava: l’amore.
Al piccolo Eros mancava non avere una compagna, vicino a lui.
Si sentiva quasi in difetto perché lui era il Dio dell’amore, portava amore a tutti, come era possibile che non riusciva a portare amore a sé stesso?
Tante volte Cupido, si chiedeva se sarebbe mai riuscito a trovare la sua anima gemella, la sua compagna di vita e si chiedeva se mai qualcuno, ascoltasse le sue di preghiere.
Ma Cupido sapeva che nessuno le avrebbe ascoltate, che nessuno si sarebbe messo ad aiutare un piccolo Dio come lui e semplicemente, iniziava a rassegnarsi.
Il Dio dell’amore se lo sentiva, avrebbe passato la sua esistenza da solo, senza ricevere quell’amore tanto desiderato.
Quel Dio che cercava di portare amore e felicità agli altri, che rispondeva alle richieste delle persone di trovare l’eterno amore, quell’amore che tutti quanti sognavano e Eros, lo faceva.
Il piccolo Dio dell’amore, provvedeva ad ogni loro desiderio o capriccio e riusciva sempre a portare a termine tutto quanto con grande, successo.
Era imbattibile nel suo lavoro e continuava a diffondere l’amore, ovunque andava.
Doveva essere felice per questo, doveva essere soddisfatto del lavoro che faceva e doveva essere contento di vedere gli altri finalmente felici, eppure il piccolo Dio dell’amore, non riusciva a esserlo.
Non riusciva a essere contento e felice, per gli altri.
E infondo, come poteva esserlo?
Lui si sentiva solo, sentiva come se avesse un grande vuoto dentro di sé e sapeva benissimo, di cosa si trattava.
A Eros per strano scherzo del destino, mancava qualcosa, mancava la cosa che per lui era più importante di tutto ovvero, mancava: l’amore.
Al piccolo Eros mancava non avere una compagna, vicino a lui.
Si sentiva quasi in difetto perché lui era il Dio dell’amore, portava amore a tutti, come era possibile che non riusciva a portare amore a sé stesso?
Tante volte Cupido, si chiedeva se sarebbe mai riuscito a trovare la sua anima gemella, la sua compagna di vita e si chiedeva se mai qualcuno, ascoltasse le sue di preghiere.
Ma Cupido sapeva che nessuno le avrebbe ascoltate, che nessuno si sarebbe messo ad aiutare un piccolo Dio come lui e semplicemente, iniziava a rassegnarsi.
Il Dio dell’amore se lo sentiva, avrebbe passato la sua esistenza da solo, senza ricevere quell’amore tanto desiderato.