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Autore: Tynuccia    24/11/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] Per Shiho fu estremamente complicato mantenere una facciata rigorosa di fronte ad una motivazione così banale, quindi si prese il labbro inferiore tra i denti, pregando che quel rognoso albino non si accanisse troppo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fai da Te
 
 
Che Yzak Joule fosse avvezzo alle imprecazioni non era sicuramente un mistero.
 
L'equipaggio della Vesalius ormai non ci faceva più troppo caso e, a causa del suo carattere fumantino e dei suoi nobili natali, chiunque a bordo della nave faceva molta attenzione a non ronzargli attorno quando gli episodi di stizza diventavano vere e proprie sfuriate sul primo malcapitato che gli capitasse a tiro. 
 
"Mi sembra più incazzato del solito".
"Il che è tutto dire".
 
Shiho Hahnenfuss sospirò appena, fulminando con lo sguardo gli altri due Red Coat della loro squadra. Il Capitano Joule, troppo preso dai suoi drammi personali, non si era neppure preso la briga di imparare i loro nomi, e sapeva che li chiamava, in privato, semplicemente A e B. "Evidentemente è successo qualcosa di grave", intervenne, prendendo un sorso d'acqua. Avevano appena terminato una sessione di realtà virtuale, in una delle rare pause dei combattimenti, e lei avrebbe preferito parlare di tutt'altro. 
 
"Dovresti andare a sincerarti delle sue condizioni", le disse B, ammiccando. "Magari guardando il tuo bel faccino si calma".
 
La ragazza avrebbe voluto farlo a prescindere, complici i sentimenti di tenera natura che provava nei confronti del loro superiore, ma ovviamente quei due buzzurri non sembravano intenzionati a far cadere gli sfottò, rendendo quel gesto sincero un'esagerazione sessista. "Dubito che sia una persona così semplice da acquietarsi solo perché ha di fronte una donna".
 
"Non conosco nessun maschio che non apprezzi un paio di occhioni contornati da lunghe ciglia", continuò B, sporgendosi per batterle una pacca sulla spalla. "Per non parlare di altro. Per fortuna che indossi ancora la tuta da pilota".
 
Indignata, Shiho scostò la mano con uno schiaffo. "A volte mi sembra che non abbiate la più pallida idea di chi sia il nostro Capitano".
 
"Ha ragione Shiho", intervenne A, annuendo con aria solenne e le braccia incrociate sul petto. "Effettivamente Joule si è sempre circondato di aitanti giovanotti. Pace all'anima loro".
 
"Siete veramente due idioti patentati", ringhiò la giovane, decidendo che ormai qualunque cosa avesse fatto, o detto, i suoi compagni l'avrebbero interpretata male, e che tanto valeva indagare su quale astruso motivo avesse fatto imprecare così tanto il loro superiore. Si diede una spinta, aiutandosi con la ringhiera, e galleggiò fino al Duel. Il cockpit era aperto, e al suo interno Yzak stava letteralmente distruggendo la tastiera, a furia di premere con forza le lettere. "Signore, si sente bene?", domandò, indovinando l'espressione funerea che gli appesantì i connotati. 
 
Normalmente Yzak si sarebbe esibito in una sequela di improperi, ma essendo che la sua interlocutrice era l'unica persona che sopportasse a bordo, si limitò a serrare la mascella. "No", replicò quasi ringhiando. 
 
"Posso esserle d'aiuto?", continuò lei, aggrappandosi al pannello dell'abitacolo e passando in rassegna con gli occhi il Gundam, alla ricerca di qualche malfunzionamento che avesse potuto inasprire a tal punto il carattere già difficile del giovane soldato. 
 
"Dubito", sbuffò Yzak, passandosi una mano sul volto in un gesto di stizza. Spiò la sua subordinata, considerando che se non avesse tollerato la sua presenza l'avrebbe odiata con ardore. Era sempre così mansueta e sorridente, per non menzionare la sua strana propensione ad agevolargli le cose. Anche in quel momento, sapeva che non si sarebbe certo arresa di fronte ai suoi monosillabi. "Se te lo dico, devi promettere di non ridere". La vide annuire, seria, e si risolse a sospirare e ad abbassare la voce in un sussurro. "È tutta colpa di questa fottuta frangia che mi va negli occhi".
 
Per Shiho fu estremamente complicato mantenere una facciata rigorosa di fronte ad una motivazione così banale, quindi si prese il labbro inferiore tra i denti, pregando che quel rognoso albino non si accanisse troppo. Effettivamente, ora che ci faceva caso, le candide ciocche che gli coprivano la fronte erano diventate parecchio lunghe, andando a nascondergli le ciglia. "Se vuole, posso pensarci io", offrì quindi, sperando di placarlo. 
 
Yzak la scrutò per qualche attimo, stupendosi per l'ennesima volta delle capacità della ragazza. "Dimmi dove e quando, Hahnenfuss".
 
Con un tiepido rossore sulle gote, Shiho si sporse in sua direzione, ben conscia dell'acustica dell'hangar. "In camera mia, tra mezz'ora".
 
Fu l'unico momento in cui Yzak, da quando la sua vita era andata a rotoli, si scoprì felice che Dearka Elthman non fosse nei dintorni per prenderlo in giro.
 
*
 
Ovviamente gli alloggi di Shiho Hahnenfuss erano immacolati, e se lui stesso non fosse stato altrettanto ordinato, avrebbe trovato fastidioso quel dettaglio. Poi si ricordò di essere nella stanza di una ragazza, da solo con la suddetta ragazza, e ringraziò mentalmente che lei gli stesse dando le spalle, perché il suo volto andò a fuoco. "Vediamo di darci una mossa", abbaiò quindi, alla ricerca del proprio autocontrollo. 
 
Per niente turbata, la Coordinator gli fece cenno perché si sedesse sul letto. "Sarò un fulmine, promesso". Prese delle forbici dalla sua trousse e, nuovamente, trovò estremamente bizzarra l'intera vicenda. "Non si muova".
 
"Giuro che se fai qualche casino, Hahnenfuss...", ringhiò Yzak, ma dovette mordersi la lingua nell'istante in cui lei si acquattò per essere all'altezza del suo volto, scrutandolo con fastidiosa ed inusuale irriverenza. 
 
"Mi taglio la frangia da sola da anni. Non sono mai andata in giro con dei capelli disastrati, gliel'assicuro", borbottò, piccata, quindi si raddrizzò e gli mise una mano sulla sommità del capo per inclinarlo alla giusta angolazione. Per quanto lo stesse aiutando per tornare ad avere la parvenza di un clima civile a bordo, non poté non sentire le palpitazioni aumentare all'idea che fossero così vicini, e nel constatare che la sua candida chioma era davvero setosa e morbida come appariva. "Ha una lunghezza precisa in mente?".
 
Yzak chiuse gli occhi per non piantarli sul generoso petto di lei, esattamente di fronte a lui. "Una via di mezzo", istruì con fare spiccio, e fu lieto di sentirla mormorare in assenso. "Di solito ci pensa il barbiere", precisò, sperando che, parlando, avrebbe reso il tutto meno imbarazzante. "Non sono mai stato lontano dalle colonie per così tanto tempo". 
 
"Per sua fortuna le hanno assegnato una sottoposta con lo stesso problema", rise Shiho, continuando ad adoperare le forbici, accorciando la frangia come avrebbe fatto su se stessa. "Ho finito", annunciò dopo poco, osservando il proprio lavoro con aria soddisfatta. Gli passò uno specchio e fu lieta di notare che lui stesso si rimirò senza commenti velenosi da sputarle addosso. 
 
Giudicando che avesse fatto davvero il miracolo, Yzak si alzò e diede un colpetto di tosse. "Ti ringrazio". La vide sorridere, quindi avvicinarsi di un passo. Istintivamente si ritrasse, sbattendo contro il materasso, e lei tornò a ridere, leggera. 
 
"Aspetti un attimo", gli disse divertita, quindi sollevò le mani e le posò sul suo volto.
 
L'albino pensò di non aver mai avuto la gola tanto secca, e dovette stringere un pugno per non fremere come un ragazzino quando le morbide dita della sua sottoposta cominciarono a muoversi sul suo naso e sui suoi zigomi, gli occhi violacei pieni di concentrazione. 
 
"Aveva tutta la faccia piena di capelli", spiegò Shiho, con fare pratico. "Ho immaginato che non volesse uscire di qua in condizioni poco decorose".
 
Sentendo il volto ardere intensamente, Yzak tornò ad afferrare lo specchio per controllare da sé. "A volte sei talmente precisa che mi fai paura", borbottò, roteando gli occhi quando lei sogghignò placidamente. "Forse mi toccherà tornare a chiederti aiuto, nel giro di qualche settimana".
 
"Volentieri", rispose Shiho. "Ma la prego di farlo prima che diventi una scocciatura". Per lui, ma soprattutto per tutti loro, e si guardò bene dall'aggiungere quel pezzo, o avrebbe sicuramente rovinato il buonumore che, in fin dei conti, Yzak sembrava aver ritrovato.
  
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