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Autore: Luisa Wilde    24/11/2023    2 recensioni
In questa storia immagino un dopo ipotetico quel famoso bacio tra i nostri Aziraphale e Crowely. La storia ha delle parti molto brevi e altre più lunghette ma è venuta fuori così, era nata per essere un one shot ma poi l' evoluzione dei personaggi mi ha portato a pubblicarla nella divisione attuale. Spero che vi piaccia :)
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Estratto dalla storia:
"Era così il modo in cui reagiva un corpo angelico all'amore incarnato?
Non lo sapeva...non sapeva piu nulla...non aveva letto nulla in merito...Aziraphale era in uno stato di confusione disarmante.
L'unica certezza che aveva, era che non avrebbe resistito un secondo di più all'odore di Crowely...non avrebbe resistito un attimo di più senza abbracciarlo e baciarlo di nuovo...dunque aveva trovato una scusa ( e il demone lo aveva aiutato molto in questo, con il suo atteggiamento aggressivo) per materializzarsi velocemente fuori da lì!
Ma era ciò che voleva?
Era il dannato Arcangelo Supremo accidenti!!! Doveva darsi un contegno e affrontare la situazione..."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Seduti al Ritz, davanti ad un tavolo imbandito con le migliori pietanze del menù e il vino più liquoroso di sempre, un demone e un arcangelo supremo si sorridevano felici, in un universo tutto loro...

Il demone faceva una battuta a doppio senso, l' angelo faceva finta di non capire, rispondendo in maniera buffa. Pochi minuti dopo Aziraphale, faceva inavvertitamente cadere il fazzoletto sotto il tavolo solo per avere la scusa di sfiorargli la gamba risalendo, facendo diventare il demone rosso come un peperone.

Crowley: "A-Azira...uhm"

Aziraphale: "Si caro?"

Aziraphale faceva il finto tonto ma Crowley lo conosceva bene, troppo bene, vedeva il guizzo furbetto nei suoi occhi anche se l' angelo faceva finta di nulla.

Così Crowley decise di rincarare la dose... fece scivolare il suo piede da sotto il tavolo lungo la caviglia dell' arcangelo, sollecitandolo fino al ginocchio, con movimenti lenti e lascivi.

Saliva sempre più sù... più sú, quasi a toccare l' inguine.

Aziraphale per poco non si strozzava con i mirtilli dei pancakes che stava degustando, tingendosi dal collo in sù con tutte le sfumature di rosso possibili.

Aziraphale: "C-CROWLEY!?!?!?"

Crowley: "Si...caro? "

Uno sguardo di rimprovero della durata di una frazione di secondo e poi tutta quella tensione si riversava in una meravigliosa risata, talmente bella da provocare lo sbocciare prematuro di tutte le piante in sala, cosa che lasciò di stucco molti dei commensali. Qualcuno fece anche qualche video, ma di questo, i nostri due esseri ultraterreni nemmeno se ne resero conto.

Ad un tratto il viso dell' arcangelo si fece serio, come se un pensiero indesiderato si fosse insinuato tra i suoi lunghi riccioli biondi.

Crowley: "Avanti, dillo...lo so che stai per formulare uno dei tuoi quesiti angelici che ci rovinerà la giornata, quindi sputa il rospo..."

Aziraphale: "No Crowley, abbiamo detto 24 ore solo di noi, voglio mantenere fino all' ultimo la mia promessa...invece, cosa ne pensi se andassimo a fare quel pic nic che diciamo da decenni?

Sento che il sole rimarrà alto in cielo per tutta la giornata..." e così facendo mosse leggermente le dita, dando miracolosamente seguito a quello che aveva appena detto.

Crowley: "Chi sono io per oppormi al volere dell' arcangelo supremo?"

Aziraphale: "Finiscila Crowley...ti va o no?"

Crowley: "Ma quanto siamo diventati irascibili...è il potere che ti rende così o solo il desiderio di toccarmi che stai reprimendo da quando abbiamo lasciato l'appartamento? Ti dimentichi sempre, mio caro Aziraphale, che io sono un demone, sento l' odore del tuo desiderio crescere così velocemente che tra poco potrà sentirlo anche lo chef in cucina!"

Aziraphale: "Diavolo tentatore, se non la finisci...io...io...."

Crowley: "Cosa? Tu cosa farai? Sentiamo?..." Disse il demone con un sorriso malizioso...

Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, vide le dita dell' arcangelo schioccare e in un secondo si ritrovarono in una delle sontuose suite del Ritz, con il demone sul letto a petto nudo ancorato al letto. Non poteva credere ai suoi occhi...aveva i polsi stretti da catene dorate che lo inchiodavano a letto. Sulle catene impresse a lettere cubitali AZ con un paio di ali ad adornare le iniziali dell' arcangelo.

Crowley era inebriato da quel Aziraphale che passava in un secondo dalla timidezza al potere, quel bastardello di un angelo riusciva sempre a stupirlo...era divertito e profondamente eccitato.

Aziraphale: "Ti avevo avvertito, diavolo tentatore, ora sei mio e non puoi sfuggirmi".

Un sorriso malizioso ad incorniciargli il viso.

Crowley sorrise, un brivido gli percorse la schiena nel sentirgli dire che fosse suo. SUO...per quanto tempo aveva desiderato essere suo e solo suo?

Crowley: "Come fai...dimmi...come fai a mantenerti sempre così puro e luminoso anche quanto ogni cellula del tuo corpo desidera un diavolo come me?

Aziraphale: "Lo sai, mio caro Crowely, l' Amore è Ineffabile e ciò che ti farò sarà amarti...in ogni parte di questa camera e in ogni posizione...e questo, mio caro, non potrà mai essere dominio dell' inferno...questo però dipende anche da te, se anche tu...insomma...se anche tu mi...mi...Am-...cioè...

Sempre se tu ricambi il mio sentimento... altrimenti - schioccò di dita e le catene sparirono, a differenza di giacca e camicia di Crowley che tornarono a rivestire il petto del demone.

" Non cederò alla lussuria Crowley, ma solo e soltanto all'amore, quindi per quanto sento che anche tu mi desideri, quello non basta."

Ed eccolo di nuovo lì, quell' espressione dubbiosa nel volto dell' angelo...ora Crowley sapeva cosa la provocava...Aziraphale non era sicuro di essere ricambiato poichè solo lui aveva pronunciato le fatidiche due parole quella mattina...ma a quella dichiarazione il demone non aveva risposto.

Crowley ebbe piu freddo con i vestiti nuovamente addosso che nudo con le catene. Non capiva come un angelo potesse avvertire il desiderio e non l'amore...lui lo amava Immensamente, era evidente, come faceva Aziraphale a non percepirlo? Perché aveva necessità di quella dichiarazione?

Crowley: "Angelo mio, come fai a non sentire ciò che provo per te? Non capisco...sei un angelo anzi sei l'arcangelo supremo, non sei tipo super potente?"

Aziraphale: "Gli angeli non possono percepire l'amore dai demoni anche perché, per antonomasia, i demoni non dovrebbero provare sentimenti positivi. Tuttavia tu sei un demone fuori dal comune, percepisco ancora tracce angeliche nella tua essenza ed è questo che ti permette di amare...ma, una sorta di velo mistico separa le nostre fazioni ...quando ho dichiarato di amarti il velo del desiderio si è finalmente lacerato e adesso posso sentire chiaramente il mio e il tuo desiderio... fino a quando non dichiari il tuo amore per me, io non potrò percepirlo... così come non potrò spingermi oltre con te senza irrimediabilmente cadere e diventare anche io un demone."

Crowley: "E quando pensavi di dirmelo!? Stupido di un angelo...ti rendi conto quanto abbiamo rischiato poco fa in libreria o nel mio appartamento?

Aziraphale: " A mia difesa, speravo che avresti risposto alla mia dichiarazione...ma, essendo che non è successo, non volevo forzarti a dichiarare qualcosa che...beh, forse non provi...forse ...mi desideri e basta?"

E così facendo tutta la luce nella stanza si spense, il sole tornò ad essere oscurato dalle nuvole e l' arcangelo decise di porre un minimo di distanza andando ad affacciarsi nella grande terrazza della suite.

I suoi occhi color cielo divennero grigi e rivide lo stesso sguardo che Aziraphale aveva prima di salire in ascensore con il Metratron, quel fatidico giorno.

Uno attimo di consapevolezza porto Crowley finalmente a unire i puntini...

Crowley: "Allora è questo, si è sempre trattato di questo! Tu pensi che io ti desideri e basta, non pensi che io possa amarti. Quel bacio in libreria hai pensato che fosse solo un bacio lussurioso...per questo non ci hai pensato due volte ad andare in paradiso, per questo prima mi incateni al letto e un secondo dopo mi rivesti mettendo distanza fra noi..."

Aziraphale non rispose, guardava il cielo di Londra e respirava lentamente.

Crowley lo sentí distante, come nei mesi in cui erano separati. Si alzo e lo abbracciò da dietro.

Dopo qualche minuto di silenzio Crowley si inginocchió davanti al suo angelo, miracoló una rosa bianca e gliela porse dicendo:

" Mio Caro Angelo, mio preziosissimo Aziraphale...

Ti Amo dalla prima volta in cui ho incrociato i tuoi occhi color del cielo.

Ti Amo come non pensavo di poter mai amare nessuno.

Ti Amo piu della mia stessa vita che darei mille volte per te.

Ti Amo piu delle stelle che creavo quando ero un angelo.

Se dentro di me c'è ancora una parte angelica batte solo per te e mi piacerebbe...mi piacerebbe spendere il resto della mia esistenza con te."

   
 
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