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Autore: Padmini    03/12/2023    1 recensioni
Se il frutto di Luffy fosse più potente di quanto ci viene presentato? Se Luffy fosse riuscito a risvegliarlo prima? Voglio scrivere una storia che vada assolutamente fuori dalla narrazione di Oda pur mantenendomi il più possibile fedele al carattere dei personaggi.
Spero tanto che vi piaccia, se è così fatemelo sapere!
Un abbraccio
Mini
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ancora qui! Non so se questa storia vi stia piacendo, io spero davvero di sì! Mi sto impegnando tanto, sono consapevole di non essere Oda e sicuramente qualche incongruenza con l’opera originale ci sarà, ma sto facendo del mio meglio per scrivere una storia interessante! Fatemi sapere cosa ne pensate! Ora però …



 

5. DI NUOVO INSIEME

 

Erano trascorsi due anni, due lunghi anni in cui Ace aveva atteso con ansia il ritorno dei compagni di Luffy. Durante tutto questo tempo Ace era rimasto nascosto, per precauzione in un’isola vicina ad Amazon Lily, su gentile concessione di Boa Hancock, e non aveva mai smesso di allenarsi e migliorarsi, anche grazie all’aiuto di Rayleigh aveva perfezionato le sue capacità e aumentato notevolmente la sua forza.

Erano cambiate tante cose da quei giorni ormai lontani, così tante che gli sembrava quasi di star vivendo la vita di un altro, ma ora tutto sarebbe tornato più o meno al suo posto.

Rayleigh lo aveva preceduto all’Arcipelago Sabaody da circa sei mesi e lui lo aveva seguito insieme alla sua compagna di allenamento giusto in tempo per ritrovarsi con tutti gli altri.

Era emozionato, li aveva incontrati l’ultima volta ad Alabasta, sapeva che nel frattempo la ciurma si era perfino allargata e non vedeva l’ora di incontrare ognuno di loro.

 

Shakky era impaziente, si era segnata sul calendario la data, sapeva che quel giorno sarebbero tornati tutti, finalmente, dopo due lunghi anni. Il luogo dell’appuntamento non era esattamente quello, ma sapeva che sarebbero andati da lei, per non attirare l’attenzione fino a quando non si fossero riuniti tutti.

Il primo ad arrivare fu Zoro, inaspettatamente, poi fu la volta di Nami, seguita da Chopper, Usopp  e Franky, che arrivarono insieme Robin arrivò circa mezz’ora dopo, dal momento che stava cercando di scappare dagli uomini del Governo che l’avevano riconosciuta; dopo di lei fu Sanji a varcare la soglia, preso in giro da Zoro. L’ultimo ad arrivare fu Brook, che finalmente era riuscito a seminare i suoi fan.

Tutti erano cambiati, erano cresciuti e diventati più forti, si vedeva da molte cose, soprattutto dai loro sguardi, determinati come non mai. Tutti erano felici di rivedersi dopo tutto quel tempo.

“Finalmente siamo tutti qui!” esclamò Usopp, entusiasta.

“Non tutti …” mormorò Nami.

Bastarono quelle due parole per spegnere ogni entusiasmo. C’erano tutti? No.

Luffy non c’era …e non sarebbe arrivato. Non servirono parole, tutti provavano gli stessi sentimenti: dolore, rabbia, desiderio di vendetta, ora che erano insieme, in un modo o nell’altro l’avrebbero ottenuta.

Shakky non disse nulla, ma non smise mai di sorridere perché sapeva che presto il loro umore sarebbe radicalmente cambiato.

Erano passati solo pochi minuti, quando entrarono Rayleigh, Ace e una misteriosa ragazza dai capelli neri.

Ace e Rayleigh si avvicinarono subito, la ragazza evidentemente era entrata insieme a loro per caso e andò a sedersi poco lontano.

Appena tutti videro i due pirati, esplosero in un impeto di gioia.
“ACE!!” gridarono Nami, Usopp, Zoro, Sanji e Chopper “RAYLEIGH!”

I due vennero accolti con calore, la gioia che provavano nel vederli era un balsamo contro il dolore per la perdita del loro Capitano.
“Ace!” esclamò Nami “Siamo così felici di vederti!”

Ace si lasciò abbracciare da tutti, sollevato di vederli di buon umore.

Nami, che aveva parlato per prima, si voltò verso gli altri e, rassicurata, tornò a guardare Ace.

“So di parlare a nome di tutti” disse seria “Quando ti dico che siamo felici che tu sia vivo e che non ti riteniamo responsabile per ciò che è successo a Luffy.”

Ace sapeva che non era vero, se non fosse stato così orgoglioso, se fosse scappato quando ne aveva l’occasione, Akainu non avrebbe avuto la possibilità di colpire nessuno dei due. Sapeva che ciò che era accaduto era in gran parte colpa sua ma le parole di Nami lo rassicurarono.

“A proposito di questo” disse Rayleigh “Ci sono alcune cose di cui dovete essere informati.”

Il Re Oscuro si avvicinò alla porta, girò il cartello con la scritta “chiuso”, chiuse a chiave, apparentemente dimenticandosi della presenza di una persona estranea, e tornò da loro.

“Prima di tutto: sapete cosa è successo a Crocodile?”

Tutti annuirono.

“A quanto pare in realtà è una donna!” disse Sanji, con gli occhi a cuoricino “Una bella donna tra l’altro! Me l’ha spiegato Ivankov mentre ero nella sua isola!”

“Sinceramente non ho capito fino in fondo” ammise Nami “So solo che da un momento all’altro era diventato una donna. I giornali non hanno detto altro.”

“Si tratta del potere del Frutto del Diavolo di Emporio Ivankov” spiegò Rayleigh “Immagino che Sanji sia più informato di me.”

“Sì, quando uscì la notizia Iva mi spiegò che circa diciannove anni fa aveva aiutato Crocodile a trasformarsi da donna a uomo e aveva fatto lo stesso con sua figlia.

“Crocodile ha una figlia?” chiese Zoro.
“Esatto, ora dovrebbe avere appunto sui diciannove anni, ma nemmeno Iva sapeva chi fosse, non sapeva nemmeno l’identità di Crocodile prima della trasformazione, solo che l’aveva pagata profumatamente per quel favore. Il problema” continuò il cuoco, accendendosi una sigaretta “è che se trascorrono seimilacinquecento giorni senza che la trasformazione venga confermata con una seconda iniezione di ormoni, questa viene annullata e chi è già stato trasformato non può più tornare ad esserlo.”

“Seimilacinquecento giorni?” chiese Nami “Come mai?”

“Non lo sa nemmeno Iva” spiegò Sanji “Lo ha notato negli anni, il suo potere viene annullato così.”

“Quindi ora resterà donna?” chiese Chopper.

“Esatto” rispose Ace “Di certo non per questo sarà meno pericolosa.”

Tutti restarono in silenzio, riflettendo sulle implicazioni di quella rivelazione.
“Mi chiedo perché ci abbiate voluto parlare di Crocodile” disse Robin “Ha in qualche modo a che fare con noi?”

Ace e Rayleigh si scambiarono un’occhiata, poi fu Ace a parlare.

“Sì, in qualche modo c’entra con voi, ma prima c’è qualcosa che dovete sapere.”

 

Due anni prima

Ace scoppiò a piangere.

“L’avevo promesso …” mormorò, la voce rauca per il troppo urlare “Avevo promesso che non sarei mai fuggito se ci fosse stato Luffy dietro di me, in pericolo … avevo promesso … e ora non potrò più proteggerlo … Cosa dirò ai suoi compagni? Cosa …”

“Gli dirai che il loro Capitano ti ha salvato la vita.” rispose Marco.

“Sì, ma a che prezzo?” domandò Ace, con il viso bagnato dalle lacrime.

Marco sorrise bonariamente.

“Se mi avessi lasciato parlare ti saresti risparmiato un brutto mal di gola. Guarda” disse, indicando alla sua destra.

Ace era stranito, non capiva di cosa Marco stesse parlando: era disperato per la morte del suo fratellino e lui pensava alla sua gola? Dal momento però che di Marco si fidava, guardò oltre e lo vide.

Lo vide.

Luffy.

Luffy era avvolto da molte bende ed era profondamente addormentato, respirava piano ma l’alzarsi e l’abbassarsi del suo petto rincuorò Ace.

“Lui …” mormorò, mentre le lacrime di gioia iniziavano a scorrere rapidamente sulle sue guance magre “Lui …”

“Luffy è vivo” spiegò Marco.

Ace si sentì ancor più confuso, ricordava nitidamente di averlo visto trafitto dal pugno di magma di Akainu.

“Cosa …” sussurrò, la voce ancora debole per le urla di poco prima “Come …”

“Ho una teoria” disse Marco “Anche se non posso esserne certo al cento per cento.”

Ace si mise seduto e restò in silenzio, quando Marco parlava era sempre molto chiaro e diceva cose intelligenti che valeva la pena ascoltare.

“Io suppongo che tutto derivi dal suo Frutto del Diavolo.” iniziò, ma Ace subito lo interruppe.
“Il suo frutto è il Gom Gom, un Paramisha. Cosa avrebbe di speciale?”

Marco lo fulminò con lo sguardo.

“Scusa.”

“Sì, in effetti è ciò che abbiamo sempre pensato” spiegò Marco “Ma dopo ciò che è successo sono andato a documentarmi, ho trovato un vecchio libro sui Frutti Del Diavolo nella nave di nostro Padre e …”

Marco si interruppe.

“Prima di andare avanti” disse “Devo dirti di nostro padre.”

Ace impallidì.

“Non mi dirai che …”

“Barbabianca è morto” rispose Marco “Era malato, anziano e nonostante questo ha combattuto fino alla morte per proteggerti, per proteggervi. Lui sapeva che lo One Piece esiste, sapeva che non lo avrebbe trovato lui, sapeva che doveva difendere noi perché lo trovassimo, per questo ha dato la sua vita.”

A Ace parve non importare più nulla di suo fratello, sapere che era vivo era un sollievo, ma la consapevolezza di aver perso suo padre gli aveva tolto il fiato.

“Padre …” mormorò, mentre nuove lacrime, stavolta di dolore, tornavano a scorrere come fiumi dai suoi occhi traboccanti di collera e rimpianto.

Ace si concesse di piangere a lungo, sotto lo sguardo rassegnato di Marco, quando però alzò gli occhi e vide ancora una volta suo fratello, debole ma vivo, decise di concentrarsi su di lui.

“Mi dispiace di averlo dovuto dire così” disse Marco.

“Come altro avresti potuto dirmelo?” rispose Ace “L’importante è che noi siamo vivi e che siamo insieme, sono certo che nostro padre avrebbe voluto questo, vederci uniti come una Famiglia.”

Marco sorrise, aveva temuto di aver perso Ace, invece era ancora lì, nonostante tutto ciò che gli era successo, non aveva perso il suo ottimismo.

“Piuttosto, cosa dicevi del suo frutto?” chiese,alzandosi per avvicinarsi al fratello.

“Nel libro di nostro padre non c’è alcun accenno a un frutto Paramisha Gom Gom” spiegò Marco “Per questo ho formulato un’ipotesi, anche basandomi sulla mia esperienza personale.”

Ace nel frattempo aveva raggiunto il lettino in cui era disteso Luffy, gli posò una mano sulla testa e cominciò ad accarezzarlo.

“Spiegati.”

“Io credo che si tratti di uno Zoan, uno Zoan mitologico.”

Ace si voltò di scatto, poi tornò ad osservare il fratellino.

“Addirittura uno Zoan?” chiese “Non mi sembra che possa trasformarsi!”

“Invece lo ha fatto, si è trasformato.” disse Marco.

Ace restò a bocca aperta.

“Adesso ti racconto cosa è successo. Dopo … be’, quello che sai, tu sei svenuto e ti sei ripreso solo ora, nel frattempo la battaglia ha continuato senza sosta, fino all’arrivo di Shanks, che è riuscito a terminare le ostilità. Di preciso non so cosa abbia fatto perché a quel punto ero già lontano con te. Ah, altra cosa di cui non ti sei reso conto, in questo momento siamo a bordo della nave di Trafalgar Law, è stato lui a soccorrerci e a portarci lontano da Marineford.”

“Law?” chiese Ace, sbalordito “Uno di quei Supernovellini?”

“Esatto, proprio lui. Non ho idea del perché abbia deciso di aiutarci, forse ha agito per via di Luffy, in fin dei conti erano insieme alle Sabaody quando è scoppiato quel casino per via del pugno al Drago Celeste.”

Ace spalancò gli occhi per la sorpresa.
“Cosa mi hai appena detto?” chiese “Cosa è successo? Chi ha dato un pugno a un Drago Celeste?”

Marco indicò Luffy spostando appena la testa.

“Caspita!” commentò “Certo che ne fa di casini, mio fratello!”

“Non distrarti!” lo riprese Marco “Come dicevo, Law ci ha fatti imbarcare e siamo scappati. Tu eri svenuto e lui era in condizioni pessime, aveva una ferita profondissima sul petto e sebbene il cuore non fosse stato sfiorato, era evidente che sarebbe morto entro breve. Anzi, a dirla tutta credevo che fosse già morto, invece nonostante il tempo trascorso era ancora vivo e respirava debolmente.”

Marco rabbrividì al ricordo di ciò che era successo.

“Te lo giuro, è stata questione di pochi minuti, dal suo corpo ha iniziato a fuoriuscire del vapore, almeno credo che fosse vapore, i suoi capelli sono diventati bianchi e tutto attorno a lui ha assunto la consistenza della gomma, si è creata attorno a lui l’aura tipica dello Zoan risvegliato e, cosa che più ha stupito me e Law, la ferita ha iniziato a rimarginarsi, lentamente ma con costanza, fino a sparire quasi del tutto, lasciando una stranissima cicatrice.”

Ace aveva ascoltato a bocca aperta per lo stupore.

“Per questo dici che si tratta di uno Zoan Mitologico?”

Marco annuì.

“Credo che sia un Hito Hito no Mii di un qualche genere, come quello di Sengoku, che gli permette di trasformarsi una divinità.”

“Un Dio?” chiese Ace, ridendo “Questo idiota?”

“Esatto” rispose Marco, sorridendo “A quanto pare deve essere un frutto particolarmente raro, visto che ha sia le caratteristiche dello Zoan che quelle del Paramisha e, in parte, anche quelle di una specie di Rogia. Altro non saprei dirti, inoltre si tratta solo di mie speculazioni, basandomi sul mio stesso frutto. Anch’io ho uno Zoan Mitologico e posso usufruire della trasformazione in Fenice e allo stesso tempo rendermi intangibile come un Rogia. Quello di tuo fratello sembra quasi come quello di Aokiji, che può essere distrutto ma poi si riforma. Almeno credo.”

“Quindi ora starà bene, giusto?” chiese, osservando le bende che gli ricoprivano il corpo magro.

“Non mentirò” disse Marco “Era messo parecchio male, ferita a parte. Era stato avvelenato da Magellan, aveva subito diverse ferite sia a Impel Down che a Marineford, il suo corpo ha bisogno di riprendersi, Law lo tiene sotto sedativi, aspetta che si sia ripreso del tutto.”

“Law …” mormorò Ace “Quindi siamo ancora nella sua nave?”

“Esatto” rispose Marco “In questo momento tutto il mondo lo crede morto, vista la situazione abbiamo creduto più opportuno nasconderci e attendere che vi svegliaste per capire come procedere.”

“Dove siamo ora?” chiese Ace, avvicinandosi all’oblò “Stiamo navigando o …”

“Siamo ancorati in una baia di Amazon Lily” spiegò Marco.

Ace nel frattempo aveva raggiunto l’oblò, di fronte a lui c’era la costa di Amazon Lily, in cima alla scogliera dei teli con il simbolo delle Piratesse Kuja impedivano l’accesso.

“Ma cosa …” chiese Ace “Non capisco …”

Marco aprì la bocca per rispondere, ma in quel momento sentirono la voce di Luffy, che si stava risvegliando.

“A-ace …” mormorò, con gli occhi ancora chiusi “Ace ..”



 
   
 
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