That's all I've got to say about
it
Nei suoi ricordi, l'inverno profuma di morte.
Ogni mattino, quando sorge il pallido
sole della vita che rinasce, lui si risveglia morendo, con il volto
di Emma inciso tra le palpebre – quel volto delicato
seppellito
nella gelida neve, l'ultimo giaciglio che ha accolto il suo riposo.
Non ha
più amato dopo di lei. Solo il
piacere violento braccato
tra le curve di corpi senza identità.
Il giorno della vigilia di Natale dei
suoi trent'anni, Cook cammina tra le strade di Bristol, sporche di
fango e nevischio ma sgargianti di luci e dei sorrisi della folla
–
la tomba addobbata a festa del suo passato.
Non sa cosa l'abbia spinto a tornare in
quella città dove non ha più neanche una casa o
un'anima a cui
affidarsi. Con lo scorrere degli anni, l'istinto ha lasciato il posto
alla coscienza e alle inibizioni, ma forse nel profondo di
sé Cook è
sempre rimasto quel ragazzino la cui natura gli impone di agire senza
curarsi delle conseguenze.
Infagottato nel cappotto, con le mani
guantate strette a pugno nelle tasche dei jeans e il berretto calato
quasi fino agli occhi, rivanga di passo in passo la vita che il
destino ha preteso per sé – forse
perché Cook non merita
niente – e che lui si ostina a continuare a
inseguire, a
riconquistare con i denti e con le unghie – perché
dentro di sé
Cook sa di meritare tutto.
Solo come non è mai stato, si trascina
davanti a pub e ingressi di discoteche, nelle piazze dove
può ancora
vedere Freddie sfrecciare sul suo skateboard. Mette a tacere la fitta
di dolore che gli ha trapassato le costole a quel ricordo e
s'incammina lungo una strada stretta, piena di negozi, fino a
fermarsi davanti alla vetrina di una boutique. In esposizione
c'è un
lungo abito di un viola sgargiante, ricoperto di pailettes, identico
– almeno così gli dice la sua memoria distorta
– a uno dei
vestiti preferiti di sua madre.
Da quanto tempo non vede sua madre? Da
quanto tempo non vede suo fratello? Lo riconoscerebbero se lo
guardassero negli occhi? Sarebbero disposti a perdonarlo, ad amarlo?
La porta del negozio si spalanca. Ne
esce una figura femminile longilinea, avvolta in un lungo cappotto
nero, i capelli bruni acconciati in due trecce che le ricadono sulle
spalle.
I loro occhi si incontrano e il tempo
si cristallizza. Spariscono il fango e il nevischio, la notte si
riscalda annientando il freddo che sa di morte.
I loro sguardi scioccati rimangono
incatenati, si esplorano a vicenda nel silenzio. Ma dopotutto non
è
quello l'unico vero motivo per cui è tornato a Bristol? La
speranza,
la consapevolezza di poterla incontrare, anche solo di
sfuggita?
“Cook? Cook, sei tu?”
La voce di lei è roca, profonda, una voce di donna. Il viso leggermente spigoloso e privo di trucco ha perso le rotondità dell'adolescenza. Eppure è Effy, inconfondibile, bella e leggiadra come lui l'ha sempre custodita nei suoi ricordi.
“Cook? Cook, sei tu?”
La voce di lei è roca, profonda, una voce di donna. Il viso leggermente spigoloso e privo di trucco ha perso le rotondità dell'adolescenza. Eppure è Effy, inconfondibile, bella e leggiadra come lui l'ha sempre custodita nei suoi ricordi.
Più e più volte si è
chiesto cosa
sarebbe accaduto quando – se si fossero
rincontrati. Con
quali parole avrebbe potuto restituirle il senso del loro passato,
della sua scomparsa, dei suoi lunghi anni di latitanza. Ma le parole
non servono mentre Effy – il sorriso tremante e gli occhi
lucidi –
gli getta le braccia al collo e gli bacia la tempia, per poi
prendergli la mano e condurlo lungo le strade che li hanno visti
protagonisti delle loro storie, adolescenti infiammati di furore e di
vita.
Camminano in silenzio, davanti a
vetrine luminose, pub e ingressi di discoteche, e la tomba del suo
passato inizia a scoperchiarsi, permettendogli di respirare l'aria
fresca che l'ha sempre atteso lì fuori, il profumo della
primavera e
delle promesse del futuro.
Le parole e le spiegazioni arriveranno
presto. Ma è nel silenzio che Cook lascia che la morte lo
abbandoni
pian piano e che la vita si faccia strada sotto la sua pelle
– la
vita salda e irremovibile che gli è sempre appartenuta, che
rende
leggero ogni suo nervo.
La vita da cui non esiste scampo, non
esiste fuga.
You
think you know life. Stand on the edge of things and watch it go by,
but you're not living it. Not really. You're just a tourist. A ghost.
And then you see it. Really see it. And it gets under your skin and lives inside you and there's no escape. There's nothing to be done.
And you know what? It's good. It's a good thing.
And that's all I've got to say about it.
And then you see it. Really see it. And it gets under your skin and lives inside you and there's no escape. There's nothing to be done.
And you know what? It's good. It's a good thing.
And that's all I've got to say about it.