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Autore: Lina Lee    05/12/2023    0 recensioni
Storia partecipante al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna.
Sirius e Remus affiancano Lele (mia OC) nell'affrontare una situazione che ha rimandato per troppo tempo: visitare la tomba di James e Lily. Non sarà semplice, per nussuno di loro.
[Missing moment da inserire all'interno del capitolo 25 della mia long "Until the very end"]
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Prompt giorno 5 Dicembre: Tomba.


Sirius e Remus non si sarebbero mai aspettati la richiesta che giunse alle loro orecchie subito dopo Natale. Lele voleva approfittare di quei pochi giorni in cui erano presenti entrambi per fare qualcosa che ancora non aveva avuto il coraggio di fare da quando era “tornata alla vita”: visitare la tomba di James e Lily.
Proprio come aveva accennato a Silente in passato, desiderava visitarla ma non da sola, convinta che la presenza dei due uomini l'avrebbe aiutata a sopportare meglio il dolore che avrebbe provato.
Quando aveva chiesto loro di accompagnarla aveva scoperto che Remus era già stato a Godric's Hollow, poco dopo la morte dei loro amici; aveva visitato la tomba in solitudine, prima di nascondersi dal mondo e cercare di sopravvivere alla sua licantropia. Lele sapeva invece da Silente quanto accaduto quel fatidico giorno, come fosse stato Sirius a giungere nella casa dei loro amici, trovandoli morti. Per contro era stato proprio Sirius a raccontare a lei e Remus di come si fosse recato alla tomba di James e Lily subito dopo la fuga da Azkaban, nelle vesti di Felpato, promettendo loro che li avrebbe vendicati e che avrebbe sempre protetto Harry.
Lele si era quindi resa conto di come, fra loro tre, fosse l'unica a non aver ancora visitato quella tomba.
«In ogni caso, se questo è ciò che desideri e se finalmente ti senti pronta per affrontare questa situazione, è giusto che possa contare su di noi» l'aveva rassicurata Remus che, nonostante avesse ancora bisogno di riposo prima di riprendere la missione tra i suoi simili, aveva accettato di accompagnarla. Lele lo aveva abbracciato di slancio, rischiando di farlo cadere, e ringraziato più volte.
«E io che volevo passare del tempo solo con te... Voglio dire, ci siamo appena sposati» l'aveva provocata Sirius, con tono fintamente lamentoso. A quelle parole Lele era avvampata, Sirius aveva rischiato di finire a testa in giù, e Remus aveva riso per come i suoi due amici non fossero cambiati, persino dopo aver compiuto il fatidico passo.


Decisero di recarsi a Godric's Hollow il 28 Dicembre, una volta trascorsi i giorni da passare tutti insieme, e poco prima dell'arrivo del nuovo anno. Ad attenderli trovarono tanta neve, decorazioni natalizie ad addobbare le varie villette, il pub sempre molto frequentato e rumoroso, e la tranquillità di un villaggio in cui babbani confusi non sospettavano minimamente di vivere accanto a dei maghi.
I tre presero a camminare lentamente, Lele in mezzo, a braccetto dei suoi due amici, al collo la lunga sciarpa che due anni prima aveva ricevuto in regalo da Arthur e Molly.
Per quello che lei ricordava, Godric's Hollow non era cambiata, percepiva la stessa serenità di quando vi si recava a far visita a Lily e James. Eppure, si disse, non poteva essere tutto identico, in quel luogo era accaduto qualcosa di malvagio, di sicuro dove esserne rimasto qualche “segno”.
Non si aspettava, però, che quel segno fosse proprio la villetta dove avevano abitato Lily e James: nel vederla, la mora rimase letteralmente a bocca aperta.
«Silente non te lo aveva detto?» le chiese Remus pacatamente.
«Mi aveva detto della statua, ma non che la casa non fosse stata toccata» rispose la mora con un filo di voce.
La casa risultava abbandonata, l'edera la faceva da padrona e cresceva incontrollata, con l'eccezione del punto in cui Voldemort aveva utilizzato l'Avada Kedavra, ovvero la cameretta di Harry.
Lele percepì il corpo di Sirius irrigidirsi nel trovarsi nuovamente in quel luogo dopo tutti quegli anni, dopo l'accusa infondata, dopo Azkaban, dopo la fuga. Di getto gli strinse la mano, come a volergli far coraggio; non era l'unica per la quale visitare quei luoghi poteva rivelarsi doloroso, anche per Sirius e Remus lo era, eppure avevano accettato di accompagnarla, non si erano tirati indietro. Lele si ripeté mentalmente per l'ennesima volta quanto fosse fortunata ad averli accanto, mentre lentamente compiva qualche passo verso il cancello arrugginito. Un tempo quella casa era stata piena di vita e colori, i fiori sui davanzali delle finestre, il cancello dipinto di verde, il portico accogliente e ben tenuto; ora vi erano solo neve, edera, e un silenzio inquietante.
Quando Lele sfiorò il cancello accadde una cosa strana: comparve un cartello con delle scritte con lettere oro. La mora lesse lentamente l'iscrizione.
«Qui la notte del 31 Ottobre 1981 persero la vita Lily e James Potter. Il figlio Harry è l'unico mago mai sopravvissuto all'Anatema che Uccide. La casa, invisibile ai babbani, è stata lasciata intatta nel suo stato di rovina come monumento ai Potter e in ricordo della violenza che distrusse la loro famiglia».
«Ora capisci perché c'è ancora?» le chiese Remus, che evidentemente sapeva del cartello, ma aveva lasciato che Lele lo scoprisse da sola.
«Ne ha fatto un simbolo».
Era stato Sirius a parlare, per la prima volta da quando si erano fermati davanti a quella casa, la voce rotta dalla commozione.
«Dove c'è stata distruzione e malvagità Silente ha innestato la speranza» proseguì, mentre Lele annuiva e si passava le dita sotto gli occhi, fermando le lacrime che minacciavano di rigarle le guance.
«Già, è proprio tipico di Silente mostrare la luce anche nell'oscurità» confermò Lele, tirando fuori la propria bacchetta.
«Vuoi lasciare anche tu una frase sul cartello?» le chiese Remus, indicando le frasi lasciate da tutti coloro che si recavano a visitare quel luogo. La mora annuì, riflettendo per qualche istante, per poi muovere sicura la bacchetta. Sirius e Remus si sporsero per leggere.
“Buona fortuna, Harry. La speranza non muore mai”.
Fatto ciò, osservarono un'ultima volta quella che era stata la casa dei loro amici, per poi incamminarsi verso la chiesa, dietro la quale si trovava il cimitero. Per giungervi dovettero attraversare il centro del villaggio, coi negozi aperti, l'Albero di Natale nel centro della piazza, e soprattutto la statua di cui le aveva accennato Silente in passato. Agli occhi di chiunque appariva come un monumento ai Caduti, ma non appena vi passarono accanto apparve ai loro occhi per quello che era: una statua che rappresentava James, Lily e il piccolo Harry.
Sirius si staccò da loro e si avvicinò alla statua, poggiandovi la mano tremante: chi l'aveva realizzata aveva creato un piccolo capolavoro, data l'incredibile somiglianza, le tre figure rappresentate sembravano vive. Non era facile rimanere impassibili davanti a quella statua, non per loro.
«Sembrano vivi, come se fossero ancora qui, davanti a noi».
La voce di Sirius tremava, e non era di certo per il freddo; era un insieme di sentimenti, commozione, dolore, amarezza. Lele e Remus gli si avvicinarono, abbracciandolo da una parte e dall'altra. Ancora una volta, proprio come dei sopravvissuti quali erano, si facevano forza a vicenda.
Rimasero fermi ad ammirare la statua ancora per alcuni minuti, in religioso silenzio, ognuno perso nei ricordi. Poi fu proprio Sirius ad allontanare la mano dalla pietra fredda, segno silenzioso che era giunto il momento di incamminarsi nuovamente verso il cimitero.
«Ti ricordi dove si trova di preciso la tomba?» chiese Lele a Remus, mentre aprivano delicatamente il cancello del cimitero. Remus rispose con un cenno affermativo del capo, guidando i due amici tra le fila di lapidi e fermandosi davanti a una tomba in marmo bianco, semplice, che riportava i nomi e le date di nascita e morte di Lily e James. E in aggiunta, una frase piuttosto significativa.
«L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte» lesse Lele lentamente.
«Anche questa frase deve essere opera di Silente» commentò, mentre ancora una volta tirava fuori la bacchetta e la agitava lentamente. Dei fiori rossi caddero delicatamente sulla tomba, tingendo marmo e neve di scarlatto. Sirius e Remus la osservarono in silenzio.
«In Giappone il giglio ragno rosso ha tanti significati, il primo e più conosciuto è quello di simboleggiare la morte, motivo per il quale viene piantato vicino alle tombe, come tributo ai morti. Ma non c'è solo questo.
«Per il Buddhismo questo fiore guiderebbe i defunti verso la reincarnazione».
Lele aveva di nuovo le lacrime agli occhi nell'osservare quella tomba, i nomi dei loro amici e quella frase.
«Silente ha ragione. Lui vi ha uccisi, voi siete morti, ma siete andati oltre la morte. Maghi e streghe vengono in pellegrinaggio in questo villaggio, non dimenticano quello che vi è accaduto, la vostra forza, la volontà di proteggere quel figlio in cui ora credono».
Lele dovette fermarsi a riprendere fiato, liberando i singhiozzi, le guance ormai bagnate di lacrime.
«Non è molto consolante per noi che li abbiamo persi, e nemmeno per Harry» le fece notare Sirius amaramente; Remus non aggiunse nulla, ma si intuiva quanto fosse d'accordo con lui.
«Lo so, lo so bene, ma ci hanno donato la speranza, e finché quest'ultima non è spezzata, lui non vincerà» rispose, la voce più ferma.
«Lily, James, state tranquilli, Harry è forte, riuscirà a sconfiggerlo, permetterà alle prossime generazioni di maghi e streghe di vivere una vita diversa e migliore della nostra.
«E noi faremo di tutto per aiutarlo, per supportarlo, per proteggerlo. È una promessa».
E nel pronunciare queste parole, Lele strinse le mani di Sirius e Remus, che ricambiarono quella stretta, pronti anche loro a mantenere quella solenne promessa.



Note dell'autrice: Buon pomeriggio a tutt*! Prima che me lo diciate... Lo so, devo mandare avanti la long, che va fin troppo a rilento. Chiedo venia per questo, ma almeno sfrutto il prompt di oggi del Calendario dell'Avvento del Forum Ferisce la Penna per dar voce a un passaggio che purtroppo non ho potuto approfondire nella long, ovvero il momento in cui finalmente Lele prende il coraggio a quattro mani e decide di visitare la tomba di James e Lily.
Abbiamo visto nel capitolo 11 come Lele non avesse visitato né la tomba dei suoi genitori (lo farà proprio in quel capitolo), né quella dei suoi due cari amici; con questo missing moment ho cercato di colmare anche questa situazione che, come detto, si inserisce nel capitolo 25, subito dopo Natale.
Piccolo appunto: le frasi lette da legge sul cartello nella casa dei Potter e sulla loro tomba sono riprese esattamente dal libro, non sono mie, non le ho create io, le ho solo riportate facendole leggere al mio personaggio.
Spero che questa one shot sia di vostro gradimento e vi permetta di perdonarmi per la lentezza con cui mando avanti la storia principale. ç___ç
Un abbraccio! <3
Lina
  
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