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Autore: Tynuccia    06/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED Freedom] "Rilassati, Asuka", sospirò il biondo, socchiudendo un occhio. "Che poi è anche quello che ha appena ordinato il tuo Presidente".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fantasma
 
 
 
In una bella giornata di sole come quella, Dearka Elthman avrebbe preferito starsene all'aperto e godersi il piacevole tepore dell'estate alle porte, benché fosse un normalissimo giorno lavorativo. "Che rogna", sospirò, uscendo dall'auto e stiracchiandosi pigramente. "Vorrei essere da qualsiasi altra parte".
 
Straordinariamente, Yzak Joule sembrò completamente d'accordo. "Con tutto il casino che ho sulla scrivania, ci mancava solo questo", borbottò, alzando lo sguardo sul quartier generale dei C.O.M.P.S. nel centro di Aprilius One.
 
"Per fortuna che è uscito dal Consiglio", commentò Shiho Hahnenfuss, chiudendosi la portiera alle spalle. "Posso sempre darle una mano, più tardi".
 
"Siete nauseabondi", li rimproverò Dearka, beandosi della reazione da verginelli che colorò le guance di entrambi. "Mettetevi insieme e fatela finita". Senza attendere oltre, si diresse all'interno dell'edificio, contento che, almeno, la receptionist fosse decisamente graziosa. Si appoggiò al bancone, indossando un sorriso irresistibile. "Capitano Dearka Elthman, sono qui per vedere il Presidente", si presentò, allungandole due bigliettini da visita. "Uno è per il vostro archivio, l'altro è per tuo uso personale, dolcezza".
 
"Cazzone", mormorò Yzak, alle sue spalle, limitandosi ad esibire il tesserino di ZAFT, imitato da Shiho, e chiedendosi come fosse possibile che il suo amico, con quell'atteggiamento così sfacciato, riuscisse a suscitare le scalmane nelle donne. 
 
La signorina in questione, arrossendo come una quindicenne, scattò in piedi e fece cenno loro di seguirla. La sede, con il patronato di Orb, era moderna e luminosa, e nonostante fosse un'organizzazione relativamente nuova, contava già parecchi dipendenti, che camminavano per i corridoi con un'espressione serena stampata in volto. 
 
"Quasi quasi mi faccio trasferire", sussurrò Dearka verso Shiho, che ridacchiò. "Sembrano tutti dannatamente felici e rilassati".
 
"Il Comandante verrebbe a cercarti con la pistola carica", gli fece notare lei, divertita suo malgrado dalla prospettiva. "E anche quella tua ex fidanzata, di cui continui e continui a parlare. Non credo che ti gioverebbe, se venisse a sapere che flirti con qualsiasi ragazza ti capiti a tiro".
 
"Purtroppo è un idiota", fu il caustico commento di Yzak, che aveva deliberatamente scelto di ignorare il cambio di fazione auspicato dal biondo. Con l'istituzione del gruppo presieduto da Lacus Clyne, ormai in ZAFT erano rimasti ben pochi nomi noti, e la cosa lo infastidiva a non finire. 
 
"Siamo arrivati", annunciò la receptionist, aprendo la porta di una delle sale riunioni. All'interno, i vertici del Joule Team poterono trovare Lacus e Kira, accompagnati da Shinn e Lunamaria.
 
"Yzak, grazie per essere venuti", disse Lacus, sorridendo all'indirizzo dei tre. "Per noi è molto importante poter continuare a collaborare con ZAFT".
 
"Dovere", rispose il Comandante Joule, togliendosi il cappello e facendo un cenno del capo. Alle sue spalle, Dearka soffocò una risatina, dovuta sicuramente agli innocenti sentimenti che, da bambino, aveva nutrito nei confronti della idol - e da cui era scaturita l'imperitura rivalità con il suo legittimo fidanzato dell'epoca, Athrun Zala. "Grazie per averci invitato".
 
Lei sorrise, cordiale, e tornò a sedersi al fianco del suo compagno. "Ci mancherebbe. Vi piace l'edificio? Ho richiesto che venissero piantate delle rose, ma mi hanno risposto che non è stagione". 
 
"Non abbiamo avuto modo di visitarlo propriamente", replicò Yzak, accomodandosi con i suoi sottoposti di fronte a lei. "In ogni caso, il Maggiore Hahnenfuss ha fatto preparare delle presentazioni di ZAFT, se vuoi darci un occhio".
 
Lacus si portò una mano al volto e batté le ciglia per un paio di volte. "Oh, ma è una visita di cortesia, questa", fece presente. "Non siete qui per lavoro".
 
Shiho si prodigò a mettere le presentazioni nella borsa, approfittandone per celare agli altri un ghigno nell'istante in cui vide il pugno del suo superiore serrato e tremante sulla coscia. Sarebbe stato divertente vederlo gestire da un lato la sua etica professionale integerrima, e dall'altro, l'imperitura riverenza che sembrava nutrire nei confronti della giovane Coordinator dai capelli rosati. 
 
"Vabbè, ma allora siamo a cavallo", intervenne Dearka, passando un braccio attorno allo schienale della sedia e slacciandosi i ganci del colletto. "Belle uniformi", aggiunse, posando lo sguardo su Lunamaria, in particolare sulla sua attillatissima minigonna bianca, che faceva passare quella rosa di ZAFT per abbigliamento morigerato. 
 
"Sei sempre il solito stronzo!", esclamò Shinn, parandosi di fronte alla sua fidanzata, gli occhi scarlatti in fiamme. 
 
"Rilassati, Asuka", sospirò il biondo, socchiudendo un occhio. "Che poi è anche quello che ha appena ordinato il tuo Presidente".
 
"Facciamoci portare del tè", propose subito Lacus con grande entusiasmo, sporgendosi per impartire quel semplice ordine alla segreteria. "Peccato che non ci sia una veranda dove divertirci tutti insieme".
 
"Può pensarci Kira", affermò il Capitano Elthman annuendo convinto delle sue stesse trovate. "Essere il fratello gemello di chi vi sovvenziona avrà pure dei vantaggi, no?".
 
Il pilota del Freedom ridacchiò, massaggiandosi la nuca, ma fu Yzak a prendere parola. Anche solo per sfogare un po' di frustrazione per essersi assentato dall'ufficio per andare a giocare, per metterla giù in un vocabolario consono a quello di Lacus. "Non credo che il Delegato Athha abbia tempo da dedicare agli ampliamenti architettonici".
 
Un paio di colpi alla porta fecero scattare in piedi Dearka, che neppure si premurò di continuare la conversazione con Yzak. "Posso aprire io?", domandò all'indirizzo della ex idol, supponendo che fosse il tè, portato dalle manine sante di quella splendida receptionist che li aveva accompagnati a destinazione. 
 
"Giusto cielo, sei proprio gentile", cinguettò Lacus, ma prima che potesse concedergli l'onore, il pannello cominciò a scorrere, rivelando sì una bella donna, ma che non era sicuramente chi si era aspettato il giovane Elthman. "Murrue-san!", esclamò ancora la ragazza, congiungendo le mani davanti al petto. "Ce l'avete fatta!".
 
La Natural sorrise e si mise sull'attenti, seppure con le guance arrossate. "Perdonate il ritardo. C'era un traffico infernale, e non siamo ancora abituati alle strade di Aprilius".
 
Alla vista del Capitano dell'Archangel, che non vedeva da quattro anni, il viso di Dearka si illuminò automaticamente. Fece per salutarla con i dovuti modi, quando i suoi occhi si posarono sul suo accompagnatore. "Ma porca puttana vacca!", esclamò, dopo alcuni balbettii poco intelligibili, e l'unico suono che si udì fu un sussulto da parte di Lacus. 
 
I capelli biondi scompigliati e l'uniforme azzurra allacciata alla bell'e meglio, Mwu La Fllaga scoppiò a ridere fragorosamente. "Ragazzino, che brutta cera!", notò divertito. "Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma".
 
Il Coordinator puntò contro di lui un dito, non capacitandosi di come quell'uomo potesse respirare dopo l'incidente che aveva coinvolto lui e lo Strike a Jachin Due. Sempre che non fosse totalmente impazzito, e quell'incontro fosse la prova tangibile che stava veramente lavorando troppo. "Com'è possibile?", riuscì infine a dire. "Ti ho visto esplodere con questi stessi occhi".
 
Mwu andò a cingergli il collo con un braccio, goliardico. "Perché sono l'uomo che rende l'impossibile possibile", recitò, strattonando con poca delicatezza il Coordinator. "Sei diventato alto, bravo".
 
Preso da un'irrefrenabile emozione che non era solito sperimentare, Dearka tentò di scrollarselo di dosso per non fare una figuraccia di fronte agli altri. "Ma che razza di spiegazione è?!", s'indispettì, trovando la questione ai limiti della realtà. Era come se Nicol fosse rispuntato dal regno dei morti sulle sue stesse gambe.
 
Kira finalmente si concesse un sorriso nostalgico nell'osservare il siparietto tra i due, quindi si rivolse a Murrue, che stava osservando la scena con lo stesso sguardo intenerito. "Ma nessuno si è preso la briga di dirglielo?", si interrogò a voce alta.
 
"Io credevo che ci aveste pensato voi", si giustificò la donna, stringendosi nelle spalle. "Quando lo abbiamo scoperto, ai tempi della seconda guerra, non eravamo sicuramente nella condizione di informare ZAFT, e poi la cosa è diventata via via meno sensazionalistica". 
 
"Ti farà piacere, mi auguro", continuò Mwu, piantandosi le mani sui fianchi e guardando il ragazzo con un sopracciglio sollevato. "Ah, e come va con Miriallia? Hai seguito i miei consigli, Casanova?".
 
Nuovamente, il colorito di Dearka si fece cadaverico, e fu salvato dall'ingresso della receptionist, con il carrellino del tè. "Sai cosa ti dico?", sospirò quindi, rifacendosi almeno gli occhi sulla graziosa impiegata, intenta a distribuire le tazze ai partecipanti di quella riunione che, dopo aver assistito al loro ricongiungimento, avevano ripreso bellamente a farsi gli affari propri, esattamente come auspicato da Lacus poco prima. "Visto che ormai ho ventun'anni, stasera andiamo a ubriacarci e facciamo il punto della situazione. Forse la tua comparsa potrebbe essere la chiave per riprendermi Miri. Con cui non va per niente, per tua informazione".
 
"Ahi ahi", disse Mwu, accomodandosi vicino alla sua compagna. "Probabilmente sei tu quello che ha patito di più la mia finta dipartita".
 
Dearka ghignò ed annuì. "Quantomeno mi sono costruito una collezione di giornaletti niente male", gli fece presente, e quando il Maggiore La Fllaga scoppiò a ridere, comprensivo e non gidicante, per il soldato di ZAFT fu lampante che, in fin dei conti, quella trasferta agli uffici dei C.O.M.P.S. non era stata del tutto infruttifera.
  
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