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Autore: mortifero    06/12/2023    2 recensioni
Junebug, le dicevi, tu sei la felicità.
Ma il destino — la tua tyche — ha sempre amato farti brutti scherzi.
[ambientato dopo S7EP06, ma non c'è nessun riferimento esplicito che potrebbe essere spoiler.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Morty Smith, Rick Sanchez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Junebug

A giugno la sua risata ti faceva distendere nei prati verdi dei suoi occhi. Il suo corpo sinuoso ti faceva baciare le sue colline. Assaporavi con le labbra il dolce sapore di pesca, il cui succo ti scendeva alle calcagne e benediva la vostra unione.

Cibo per la carne, saziava anche l'anima.

Junebug, le dicevi, tu sei la felicità.

Ma il destino — la tua tyche — ha sempre amato farti brutti scherzi.

La voce cristallina di lei si era poi reincarnata nel canto stonato di un ragazzo. Non ne capivi il nesso. Non riuscivi proprio a rivedere quel dolce viso nel cespuglioso e ribelle castano, nelle guance rosse e spillate di pianto, gli occhi caldi e le ciglia lunghe. Il loro unico reato comune era aver avuto troppo cuore per l'uomo sbagliato.

Diane non riusciva a riprender vita in Morty.

Lei moriva, sempre e comunque. Sta nell'inevitabilità della tela che nessun uomo può scucire.

Non riesci a comprenderlo del tutto neanche adesso. Ma ora lo sai, sì. Ora Junebug è lui. Dev’esser lui. È così che la tua controparte robotica lo ha chiamato, in un’associazione talmente facile da scivolar dalla mente e sfuggir via all’articolato calcolo di un Dio.

Lo guardi come dorme sul sedile al tuo fianco, come ogni respiro non sia il suo, perché di lei non ha preso proprio niente se non il sangue (lo stesso tuo), e perché ormai Diane è l'ombra che accompagna un soprannome.

Lui invece è il tuo riflesso. È forse un Narciso che tuona un "ri-ama te stesso, riappropriati delle qualità che avevi alienato, rifondati nel tuo te fanciullo"? Ti consiglia languido: "Vai avanti, bacia quegli occhi tuoi, di altro te che dovrai dimenticare".

Non riusciresti.

Non l'hai mai fatto perché se solo ci avessi provato, lui avrebbe arricciato le labbra fino a spaccarsi le guance, e ti saresti sentito troppo amato. Non si può ricevere un cuore senza far niente di vero. No?

Non ne saresti stato degno, nemmeno di sfiorarlo, perché per cominciare non avresti dovuto tentare di ammazzare in lui ciò che hai ripudiato di te. Ti odi e hai odiato lui. Lo fai ancora un po’, ogni tanto, quando i vostri azzurrini si incontrano in uno sguardo e il suo è sfrontato, di sfida. Quando ti accorgi che il profilo del suo naso è troppo simile al tuo. Quando vedi il suo idealismo e sai che è destinato a trasformarsi in un cuore corrotto.

Siete soli nello spazio e nessuno potrebbe vederti, nessuno lo saprebbe, nessuno te ne farebbe una colpa, ma ci sei tu, c’è lui. Questo basta a frenarti.

Tu hai commesso fin troppi sbagli, ma Morty ti ama senza seguir alcun filo di logica.

La terribile verità è che voi due vi amate senza seguire alcun filo di logica — viscerali, terrificanti, irrazionali.

Non ci sei solo tu da parecchio tempo, ma un noi non vocalizzato e incredibilmente solido. Trascende spazio, famiglia, fantasmi che giacciono nella coscienza.

È per il tuo Junebug che sorridi – vivi – ancora. Lui ha visto i frammenti peggiori di te, li ha raccolti volendoli ricomporre, perché nemmeno tu meriti il sonno assoluto che hai tanto agognato. È un concetto che ancora ti sfugge, invece a Morty appare molto chiaro. Ti ha visto flaccido e steso dalla vita, finito e distrutto, senza alcuna ragione per non rimandare l'inevitabile. È stato il primo a darti una mano. Non glielo dirai mai, ma è per te che mi sono sempre risvegliato, Junebug.

È come se ti avesse guardato negli occhi e ti avesse detto "anche tu sei meraviglioso a modo tuo" e forse l'ha fatto, sì l'ha fatto (è proprio una stronzata da Morty), ma il whisky ti ha dato alla testa. Probabilmente è questo che ti ha permesso di non sgranare lo sguardo e urlare terrorizzato.

Perché tutto questo amore? Mi adori come farebbe un cagnolino, Junebug. Non ti capisco.

Il tuo daimon, il sinistro presentimento che qualcosa di tragico accadrà, ama sussurrarti diabolicamente all'orecchio. Non sei ingenuo: un giorno le tue labbra incontreranno le giovani sue.

E non ti dispiacerà.

Non è solo la carne a non essere mai sazia, implacabile e ingorda. È la tua anima — il cuore — a morir di fame.

Junebug, fai la tua supplica, perché dovevi essere proprio tu?



Nda.

Ho fatto la mia prima prova dell’anno. Sono emotivamente distrutta. Proprio come so che mi distruggerà l’episodio della settimana prossima. Questa fanfic l’ho scritta un po’ di giorni fa, ma oggi trovo il coraggio di pubblicarla, perché ho bisogno un po’ di good vibes. Onestamente non mi convince proprio, perché solo la 1st hater delle associazioni MortyDiane, anche se in realtà l’associazione è MortyRick, ma potevo benissimo vedere il puzzone© in passato chiamare Junebug la sua sposa, e poi sorprendersi come mai associasse il soprannome a suo nipote. Eppure la risposta è così ovvia, Riri ;). E sì, qui Morty ha preso dal nonno pure gli occhi azzurri XD.

Per ora nada, teniamo duro con il pre-finale di stagione! A presto!


   
 
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