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Autore: Tynuccia    06/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] Sbuffò, senza neppure prendersi la briga di controllare chi fossero gli altri cadetti, e aprì la comunicazione con la Vesalius.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colloquio
 
 
 
Si era stupito che il Comandante Le Klueze lo avesse convocato, dopotutto la situazione che avevano appena affrontato in Alaska era a dir poco caotica, e con un gruppo originariamente composto da sei persone ridotto a due, la burocrazia era l'ultimo dei suoi pensieri. 
Intimamente, però, Yzak Joule si era sentito orgoglioso di essere il braccio destro di un soldato così ben visto dal Consiglio, e, senza fare troppe rimostranze, si era presentato nel suo ufficio. 
 
Inutile dirlo, Le Klueze era appoggiato alla sua scrivania, sulle labbra il solito sorrisetto enigmatico e compiaciuto, mentre la ragazzina dai capelli rossi che si era portato dietro dall'Alaska rimaneva rannicchiata sul divano, gli occhi grigi assenti ed impauriti. "Yzak, grazie per avermi concesso un po' del tuo tempo".
 
Il soldato scattò sull'attenti, impeccabile. "A rapporto, signore".
 
Fortunatamente, Le Klueze sembrò non voler sprecare fiato con i suoi discorsi filosofici e sibillini. Gli tese un fascicolo e continuò a sorridere placido. "A Boaz sono appena stati imbarcati tre nuovi Redcoat da aggiungere alle nostre risorse", lo informò. "Io non ho modo di sentirli, quindi vorrei che ci pensassi tu. Ho già avvertito il cadetto Hahnenfuss con un messaggio. Troverai la sua scheda insieme alle altre".
 
Yzak aggrottò la fronte. Non gli piaceva affatto ritrovarsi nella posizione di un banalissimo impiegato delle risorse umane, ma ligio com'era alla gerarchia, non poté fare altro che annuire ed accettare quell'incarico che mal si sposava con le nobili mansioni che si era invece aspettato. 
 
Tornò nella sua stanza e si lasciò cadere sulla sedia, permettendosi finalmente di aprire la cartellina e scoprire le identità dei tre. La sua sorpresa fu grande tanto quanto il fastidio che gli scombussolò lo stomaco nell'istante in cui i suoi occhi si posarono sulle generalità di quell'Hahnenfuss nominata da Le Klueze. Di sicuro non si era aspettato di ritrovarsi a fissare la fotografia di una donna, e l'abisso che c'era tra i suoi voti all'Accademia e quelli degli altri due, maschi, lo costrinse a stringere le labbra in un'espressione severa. 
 
Shiho Hahnenfuss sembrava la risposta alle preghiere di qualcuno: si era diplomata brillantemente, prima studentessa del suo corso, possedeva capacità invidiabili, al punto da definirla un asso in erba, ed aveva un atteggiamento estremamente collaborativo, che la rendeva un'ottima compagna di squadra. Istantaneamente, a Yzak non piacque. Le ricordava pericolosamente quell'insopportabile di Zala e, avendo recentemente perso Nicol e Dearka, non aveva minimamente intenzione di dover giocare al mentore con una persona che appariva tanto perfetta da risultare fastidiosa. 
 
Sbuffò, senza neppure prendersi la briga di controllare chi fossero gli altri cadetti, e aprì la comunicazione con la Vesalius. Il canale si stabilì immediatamente, e sullo schermo comparve quella stessa ragazza di cui aveva appena guardato la foto. A differenza del pezzo di carta pinzato al suo dossier, però, la Shiho Hahnenfuss sul monitor aveva uno sguardo molto meno duro e glaciale. 
 
"Buon...", cominciò lei, interrompendosi immediatamente con un'espressione corrucciata, gli occhi fissi sull'oblò della cabina, oltre cui c'era soltanto acqua, impedendole di capire che momento della giornata fosse per salutarlo propriamente. "Ciao".
 
Yzak batté le ciglia, sospettando di essere vittima di uno scherzo, probabilmente per mano di Dearka. Quella era la pilota d'eccezione? Il genio della sua classe? E non sapeva neppure salutare senza sembrare un'idiota? In un'occasione differente avrebbe riso. "Ti sembra il modo di presentarti?", obiettò, e subito la vide sobbalzare, non tanto impaurita, ma in imbarazzo. Alzò il suo fascicolo e lo sventolò. "Sicura di essere la stessa persona descritta qui?".
 
Shiho annuì, schiarendosi la gola. "Abbiamo cominciato con il piede sbagliato", concesse, dandosi dell'idiota per aver fatto una figuraccia simile proprio con Yzak Joule. "Sono onorata di essere stata chiamata al fronte dal Comandante Le Klueze. Farò del mio meglio, per ZAFT".
 
L'albino sospirò, abbandonandosi contro lo schienale. Corretto il tiro sulla sua presentazione, era tornata un'odiosa saputella. "Vedi di non infiammarti con le aspettative", le disse, caustico. "La situazione è preoccupante, ci vorrebbe un miracolo per vincere questa dannata guerra".
 
"Ho seguito le vicende", confermò lei, andando a stringere i pugni contro le gambe. "Non potevo credere di essere finita nello Zala Team in un momento tanto delicato".
 
Su quello, pensò Yzak, aveva ragione da vendere, ma la semplice menzione del bastardo a capo della loro squadra fu l'ennesimo motivo per provare rancore puro nei confronti della ragazza. "Prima è stato il turno di Amalfi, poi è scomparso Elthman", iniziò ad elencare. "E ora anche Zala non si è ben capito cosa stia facendo, e dove. Se sei così in gamba come c'è scritto qui, immagino avessi ben altre mire".
 
Shiho scosse il capo, e schiuse le labbra per rispondergli, ma si riebbe con uno scatto violento e, con le guance rosse, si coprì la bocca con entrambe le mani. "Oddio", mormorò. "Dannazione, sono così spiacente!", esclamò, agitando le braccia. "Effettivamente ora sei tu il Capitano... anzi, è lei il Capitano", aggiunse, cambiando completamente tono in qualcosa di più formale. 
 
Nuovamente, lui dovette assecondare quella linea di pensiero, ma a differenza di poco prima si sentì invadere da una bizzarra e calda sensazione. Si era sentito umiliato, quando il Comandante aveva attribuito proprio ad Athrun la leadership della loro squadra, del resto non aveva voluto altro che essere trattato con la riverenza ed il rispetto che un soldato capace come lui meritava. "Capitano", ripeté, osservando la giovane dall'altra parte dello schermo.
 
"Mi sembra solo giusto", replicò lei a voce bassa. "Spero mi possa perdonare, signore, quando è iniziata questa conferenza non avevo preso in considerazione la formazione e la gerarchia dello Zal- cioè, del Joule Team".
 
Signore. Joule Team.
 
Yzak chiuse gli occhi per non far trasparire alcun pensiero ed incrociò le braccia sul petto. Di sicuro suonavano bene, alle sue orecchie. Finalmente. "Passi per questa volta", borbottò, inalberando un'espressione scocciata giusto per darsi un tono. 
 
Shiho si mise sull'attenti, intimamente sollevata che l'umore del ragazzo fosse lievemente migliorato. "Spero di essere operativa il prima possibile. Mi hanno assegnato un Mobile Suit gravemente difettoso, che sto cercando di aggiornare".
 
Lui sollevò un sopracciglio. "Quale?".
 
"Il CGUE DEEP Arms", replicò la ragazza. "Me l'hanno dato perché pensano che sia in grado di correggerne l'inefficienza, e di sicuro ho fin troppo tempo tra le mani". Guardò il suo superiore, leggendo nei suoi occhi chiari la silenziosa domanda. "Il sistema di raffreddamento. È quello il problema principale".
 
Ricordando bene come avesse dovuto mettere mano al sistema operativo del Duel, che pure era una macchina bellica ben più avanzata, Yzak non poté dirsi stupito. Anzi, per un brevissimo istante si scoprì invidioso degli esperimenti tecnici che quella Hahnenfuss poteva permettersi, invece che preoccuparsi della guerra vera e propria. "E gli altri due soldati?", cambiò repentinamente discorso, deciso a sfruttare quella conversazione per recepire più informazioni utili poteva. Gli interessava relativamente poco, ma Le Klueze avrebbe potuto chiedergli qualcosa, e fare la figura dell'idiota balbettante non rientrava nelle sue priorità. 
 
Shiho prese un tablet e mosse velocemente le dita sullo schermo. "Mi sono permessa di preparare delle schede in merito, signore. Il rapporto delle risorse umane dice fin troppo poco, e immagino che a lei non interessi minimamente con quanto ci siamo diplomati". Sfiorò la superficie liscia con un polpastrello. "Gliel'ho appena inviato".
 
Poco prima Yzak si sarebbe detto estremamente contrariato da quello zelo eccessivo, ma si riscoprì curioso di scoprire personalmente se le abilità tanto decantate sul fascicolo di Shiho corrispondessero alla realtà. Senza neppure saperne il perché, cominciò a leggere le generalità degli altri due cadetti. Espresse i suoi commenti, e le sue perplessità, e trovò quantomeno inquietante la naturalezza con cui la conversazione stava procedendo. Da quando si erano infiltrati su Heliopolis per rubare i Gundam, Yzak non aveva trovato un singolo secondo di pace, e di certo non si era aspettato di tornare a sentire qualcosa, in sé, solo grazie a delle chiacchiere, per quanto tediose e di carattere professionale. 
 
Non sapeva neppure quanto tempo fosse trascorso, ma l'eco della sirena si propagò per i muri rinforzati del sottomarino, costringendolo ad estraniarsi da quella bolla. "Merda", soffiò, infastidito. "Devo andare".
 
Shiho fece un cenno col capo. "Sono certa che non ci sia bisogno di dirglielo, ma buona fortuna, Capitano Joule", sussurrò, concedendosi un sorriso. "Mi auguro di non ritrovarmi con una promozione anzitempo".
 
Yzak alzò gli occhi al cielo e si mise in piedi, aggrappandosi alla scrivania. "Per chi cazzo mi hai preso?", ribatté, seppure senza astio. "Ah, e Hahnenfuss?". La vide guardarlo, gli occhi viola divertiti. "Benvenuta nel Joule Team".
  
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