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Autore: Violet1278    07/12/2023    4 recensioni
In occasione del compleanno di Genzo ripercorriamo un momento significativo della sua storia con Yukari.
Temporalmente la storia si colloca circa 13 anni prima delle vicende narrate in October quando i protagonisti sono poco più che ventenni alle prese con l'amore e la realizzazione personale .
Come da mia abitudine, trama e coppie della serie originali sono stravolti.
Buona lettura!!!
Violet
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Ryo Ishizaki/Bruce Arper, Taro Misaki/Tom, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tokyo 6 dicembre.

Nelle strade di Tokyo si respira l’atmosfera tipica dei giorni che precedono il Natale.
La temperatura, anche se pungente, contribuisce ad aggiungere magia al tutto.
Il ristorante inaugurato da Ryo coi primi guadagni ottenuti nella J-League tre anni prima ormai viaggia a gonfie vele assestandosi fra i cinque locali più apprezzati della città.
Quando è libero dagli impegni calcistici cura personalmente la gestione.
Nei restanti giorni la stessa è affidata a Yukari, l’amica di tutta una vita.
Stappa una bottiglia del miglior vino e con lei brinda alla terza candelina della “loro creatura”, come ama chiamare il suo locale.
Porge un calice a Kumi, che si occupa del servizio ai tavoli e a Taro, arrivato a prendere l’amica.
Prima di uscire la stessa Kumi chiede a Yukari se è sicura di volersi sobbarcare il riordino tutto da sola.
Si sente quasi in colpa a lasciarla sola mentre lei esce con Taro.
Yukari alza gli occhi al cielo.
“Vai pure, non vi vedete da cinque mesi, avrete un mondo di cose da dirvi”…
“Lo so, ma tanto si fermerà fino a capodanno ….. mi dispiace lasciarti nel caos da sola! Ti ci vorrà più di un’ora”.
La dolcezza dell’amica le riempie il cuore, ma Yukari sa quanto bene vuole a Taro e quanto ha atteso il suo ritorno.
“Nessun problema, non ho nulla da fare a casa e non mi aspetta nessuno, Taro per favore la porti via? Non la sopporto più!!!” - esclama ridendo.
Kumi le chiede se lo abbia sentito.
“Non stiamo più insieme, quindi no, è fuori discussione, ciao, buonanotte, andate in pace e niente messaggini in chat stanotte!!”- ribatte accompagnando i due alla porta.

Resta finalmente sola e la malinconia prende il sopravvento.
Prende il cellulare, scrive un messaggio.
Ci ripensa e lo cancella.
Fa il punto della situazione ed inizia col raccogliere gli ultimi piatti e bicchieri dal tavolo in fondo alla sala che ha ospitato una festa di laurea.
Torna al banco nel preciso istante in cui Genzo entra nel locale.
Yukari, di natura chiacchierona, per la prima volta in vita sua resta senza parole.

La loro storia, che aveva superato mesi di distanza a causa del trasferimento del ragazzo in Europa, si era spezzata un anno prima, a qualche settimana dal rientro definitivo dopo un serio infortunio.
Nonostante tutto non aveva mai smesso di amarlo.
Il ricordo del motivo della rottura torna prepotentemente vivo nella sua mente con conseguente repentino cambio di umore.
“Sono spiacente ma il locale è chiuso, se vuoi c’è un bar a pochi passi da qui”.- sbotta
“Buonasera eh!!!!” -risponde con tono quasi sarcastico
“Lo era fino a pochi minuti fa!”- risponde la ragazza
“Potrebbe diventare favolosa da questo momento in poi!!” sorride sornione.
Sapendo che non se ne andrà facilmente Yukari gli passa qualcosa da bere.
“Tieni, così hai la bocca occupata e non spari cretinate!” 

La osserva, bella come sempre, ma ha lo sguardo triste e il viso stanco.
Sa di esserne il motivo e si sente in colpa.
“Yukari, dobbiamo parlare”
Lei non sembra disposta ad ascoltarlo.
“So che mi odi e non posso darti torto, ma dammi la possibilità di dimostrati che sono cambiato, lontano da tutti e da te in particolare, in un paese straniero, dove ho dovuto per la prima volta mettermi in gioco e dimostrare il mio valore, non è stato facile, mi sei mancata da morire!”- le dice.
“Tu per niente!!”
Con la scusa della lavastoviglie abbassa lo sguardo per evitare quello di Genzo .
“Vorrei tanto crederti, ma so che non lo pensi davvero!!” - si gratta la testa il portiere.
Lo sguardo glaciale di lei la dice lunga.
“Touché”- le sussurra ad pochi centimetri dalle labbra sfiorandole la mano.

Yukari lo respinge.
Imita il tono di voce.
“Yukari sono cambiato, sono cresciuto e invece vedo che sei il solito arrogante che crede di poter venire qui e far finta che nulla sia accaduto….eh no Genzo, ti svelo un segreto, non funziona così, ad ogni modo il mio turno è finito, vado a casa!!”

Gli volta le spalle.
Lui incassa, ma sembra non volersi muovere di lì.
Yukari alza per l’ennesima volta gli occhi al cielo.
Tenta di ignorare il pizzicore tipico delle lacrime che ricaccia indietro con tutte le sue forze.
Non vuole che la veda piangere.
Mentre cerca le chiavi dello scooter nella borsa gli chiede, con tono sarcastico, se preferisce essere rinchiuso nei locali del ristorante o pensa di tornarsene a casa sua.
Le sale il nervoso…

Trovate finalmente le chiavi, nella foga le cadono a terra.
Genzo le raccoglie prontamente.
“Facciamo così, queste le tengo io, ti rapisco e andiamo a farci un giro…Se ti ricordi come si accende, ti concedo l’onore di guidare la mia macchina”.
Scoppia a ridere pensando all’impaccio della ragazza alla guida della macchina automatica una sera che lui aveva bevuto un po' troppo, quando erano felici insieme.
Gli prende le chiavi in malo modo.
“Facciamo invece che te ne vai a casetta con le tue gambe, o preferisci ti ci spedisco con un calcio sui coglioni.?”- risponde mentre cerca di accendere lo scooter, senza successo.
“Non è possibile!!! Non può essere morto di nuovo!!! -impreca- e tu, coglione, invece di stare lì a fare la bella statuina dammi una mano!!!”- sembra una furia.
Genzo sorride sornione.
“Yukari quel trabiccolo ha 80 anni, per i miracoli mi sto attrezzando!! Mi sa che se devi per forza accettare il passaggio, se non vuoi essere tu quella a dormire al ristorante!!- risponde felice per l’occasione presentatasi. 

Guardandolo molto male, sale in macchina sbattendo la portiera.
“Ti ho già detto quanto ti odio?” -sbotta furiosa.
“Intanto potresti dire grazie, non mi offendo tranquilla!”
Sfodera un altro sorrisino perfido mentre accende l’auto.
“Sei completamente fuori! Non ti devo un bel niente, sei solo un pallone gonfiato, un coglione, un decerebrato, un insetto schifoso che va…..”-sbotta la ragazza come un fiume in piena.
“Non vorrei interrompere il tuo interessante discorso, ma, come vedi, siamo arrivati, in realtà eri talmente presa dal cercare ulteriori aggettivi “qualificativi” da non accorgerti che sarà una buona mezz’ora che la macchina è ferma e.….avrei da fare!!” le dice spavaldo.
Yukari gli rivolge uno sguardo truce.
Sentiamo, cosa diavolo avresti da fare a quest’ora? Vai a dormire oltre al jet lag da smaltire ormai inizi ad avere una certa età!!! Tradotto, ti credi un gran figo invece sei solo un coglione sfigato!!”
Genzo perde la pazienza.
“Per te sono un coglione sfigato, per qualcun’altra sono (virgoletta con le dita) un gran figo invece, non vorrei farla aspettare oltre!” risponde.
“Non mi freghi con questo giochetto, non sono gelosa, non me ne frega un tubo, so bene che la tua amichetta fisioterapista è tornata a Sapporo!!” 
All’unisono concludono la risposta di Yukari con un “coglione".
Yukari lo caccia via.
Genzo le rammenta che l'auto è sua e le apre galantemente la portiera.
I due discutono davanti al cancello di casa della ragazza.

Le continue provocazioni del portiere unite alla crescente gelosia che sente, portano Yukari al limite. 
Con un gesto repentino gli prende le chiavi della macchina e lo spintona dentro casa, dicendogli che non andrà da nessuna parte.
“Yukari quello che stai facendo si chiama sequestro di persona ………o vuoi fare le cosacce stanotte golosona?”- le dice prendendola bonariamente in giro.
Gli indica il divano.
“Tu dormi la, io vado a letto!!!!” 
Sente la terra mancarle letteralmente da sotto ai piedi.
“Eh no, se devo stare qua, dormo con te, altrimenti non vale!!”
Con lei in spalla raggiunge la camera di Yukari al piano di sopra e la carica sul letto sovrastandola con la sua fisicità.
La sente fremere.
“Dimmi che non mi desideri e me ne torno a casa.” - le dice più spavaldo più che mai.
Yukari non si lascia intimidire.
“Non puoi, ho io le chiavi!” gli risponde con sorriso di sfida.
Genzo tira fuori le chiavi dalla tasca.
Sentendosi con le spalle al muro, gli chiede come abbia fatto a prendergliele.
“Mai sottovalutare le mie potenzialità, hai ragione Yukari, non mi aspetta nessuna, ma non hai risposto alla mia domanda!” – le sussurra a fior di labbra.
Yukari tenta di ribellarsi.
Genzo le blocca le mani ripetendo la domanda.
“Dimmi che non mi vuoi e sparirò per sempre!!” 
Vorrebbe urlargli di andar via.
Di sparire per sempe.
Ma non ci riesce.
Genzo la bacia.
Yukari abbandona le difese.
Non si tira indietro.
Lo desidera come non mai.
I due ragazzi fanno l’amore con una intensità tale da restare senza fiato.

*********

Yukari si appisola sul torace scolpito di Genzo.
Lui le carezza i capelli.
Le chiede ancora perdono per averla tradita con la fisioterapista.
Un grave infortunio ha rischiato di stroncargli la promettente carriera sul nascere.
Nonostante fosse tornato in patria per il lungo recupero aveva perso la testa.
Non cerca giustificazioni.
Sa di non averne.

Stavolta è Yukari a fermare il fiume di parole.
Si rifiuta di rivangare tutto quel dolore.
Vuole vivere il momento e non pensare al domani.

Le cade l’occhio sull’orologio.
Sorride alzandosi dal letto.
Si infila una vestaglia e scende al piano di sotto.
Risale con dolcetto di fortuna e una candelina.
Lui strabuzza gli occhi incredulo.
“E’ passata la mezzanotte, buon compleanno Genzo” sussurra invitandolo a soffiare.
   
 
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