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Autore: Princess of the Rose    12/12/2023    0 recensioni
Veneziano ha la testa pesante e sta lentamente andando nel panico perché non sa dire se sta sognando oppure no. Se quanto accaduto dall'altra parte del lago, nella foresta, è accaduto davvero o è solo frutto della sua fervida immaginazione fomentata dalla grappa bevuta prima di quella passeggiata - anche se, e lo sa bene, non ne ha bevuta abbastanza per essere neanche brillo, però sarebbe una spiegazione accettabile.
[Itacest; Maritombola 14]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Scritta di getto ieri sera per la Maritombola di quest'anno la prima a cui partecipo. Spero di fare tutto bene lol, non ho mai fatto questo genere di cose.
La vita reale continua a tenermi molto impegnata, spero di riuscire a fare almeno una bella cinquina qui.
Godetevi intanto questa piccola itacest - che tra l'altro ho scritto un botto su di loro e mano sono la otp uh, come è strana la vita.

Per ogni evenienza sono su tumblr


Enjoy


 
Prompt 46:





La luce del tramonto offuscata dalle nubi e dalla condensa dell'acqua del lago crea quasi un'atmosfera onirica. Attorno a loro il rumore di qualche uccello e degli insetti gracchianti, e quello scricchiolante del legno a tempo con i loro passi.

Veneziano ha la testa pesante e sta lentamente andando nel panico perché non sa dire se sta sognando oppure no. Se quanto avvenuto dall'altra parte del lago, nella foresta, è accaduto davvero o è solo frutto della sua fervida immaginazione fomentata dalla grappa bevuta prima di quella passeggiata - anche se, e lo sa bene, non ne ha bevuta abbastanza per essere neanche brillo, però sarebbe una spiegazione accettabile. Conveniente. Sente le labbra ancora irritate per la virulenza dei baci e dei morsi, il suo corpo è ancora scosso da brividi di piacere e di paura per il taboo che è stato infranto contro il tronco di un albero; sente la schiena dolorante, e se quando tornerà a casa ci saranno dei lividi? Può essere conferma che è successo davvero? O può spiegarselo con la sua solita sbadataggine? "Sono solo inciampato e ho battuto contro un albero," è una scusa credibilissima, dopotutto, è pure brillo - deve solo convincersi. Ma come spiegare il pizzicore sulle labbra? I segni sui polsi? Come spiegare quel sentire ancora le mani dell'altro addosso, calde e ruvide e capaci di tocchi decisi e gentili assieme, che vogliono fargli male ma anche dargli piacere?  

Romano cammina qualche passo davanti a lui e non ha spiccato parola da quando sono usciti dalla foresta. Tiene le mani in tasca e non si volta un istante, neanche per sbaglio. Se lo è sognato quel suo "Dio quanto ti odio," sibilato contro le sue labbra? E quel "Perché non sei solo mio?" quasi singhiozzato contro il suo collo?

Feliciano si passa la lingua sulle labbra e non sente alcun sapore estraneo. Bene. Poi il suo guardo va sui segni rossi sul suo polso destro, e quello va meno bene. "Romano mi ha aiutato ad alzarmi," suona credibile? Certo non avrebbe dovuto lasciare dei segni del genere. E se ce ne fossero altri? Sul suo collo, sul suo petto, sulla sua pancia? Romano non era stato poi così attento...

La luce del sole inizia a dargli fastidio agli occhi.  È normale sentire fastidio nei sogni?

"Vene, stai piangendo?"

Non ha mai sentito la voce di Romano così afflitta. Suo fratello lo guarda con orrore misto a colpa e vorrebbe abbracciarlo e dirgli che non è come pensa, è solo che è brillo e il sole gli dà fastidio e l'odore salmastro del lago gli fa girare la testa e perché è successo cosa significa per loro e che direbbe il nonno e io dovrei amare già qualcuno e pure tu e cosa dovrà dirgli ora che torna a casa come spiegherà i lividi e che mai ha provato così tanto piacere e-

"Mi da fastidio il sole," pigola, strofinandosi gli occhi per non vedere il volto distrutto di suo fratello.

"Dove hai gli occhiali?" sente il legno scricchiolare quando Romano gli si avvicina.

"Li ho lasciati a casa."

"E be', li bene stanno."

"Scusa, ve."

"E di che, cazzi tuoi, sei tu che poi diventi cieco."

Veneziano non scosta i palmi dagli occhi, sente il labbro inferiore tremare e spera che suo fratello non se ne accorga. Non lo può vedere, non sa cosa sta facendo; dopo qualche attimo lo sente allontanarsi.

Ignora il modo in cui sente il cuore sprofondare nel dolore del rifiuto, deglutisce e prende un profondo respiro. Alla fine è stato solo un sogno, può accettarlo.

Continuano a camminare sul ponte in silenzio. Romano si blocca un paio di volte come a voler dire qualcosa, ma ci ripensa all'ultimo minuto e prosegue. Veneziano non preme per ulteriori spiegazioni, non c'è nulla da dire su un sogno - anche se vorrebbe chiederli se quei baci e carezze li ha sognati anche lui.

Quando raggiungo la sponda il sole è quasi tramontato e ad attenderlo ci sono le persone che amano. Veneziano sospira quando si ritrova tra le braccia l'amato e chiude gli occhi per non vedere suo fratello fare lo stesso.

"Abbiamo passeggiato." "Sono scivolato e Romano ha aiutato ad alzarmi ve." "Questi? Ma no era solo preoccupato, sai com'è fatto."

È tutto accettabile, tutto fila liscio.

Quando la sera si guarda allo specchio e non vede lividi o altri segni sul suo corpo vorrebbe urlare dal dolore e dal sollievo.

 

Ho volutamente lasciato innominati i morosi dei due frtelli, immaginatevi chi volete lol.

 
   
 
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