Dopo un tempo che non seppe misurare, ma che gli parve invero  piuttosto breve, Lan WangJi aprì gli occhi, avvolto da un calore insopportabile e da una luce abbagliante.

Le fiamme si alzavano tutt'intorno, il legno sotto di lui si stava riducendo in cenere e al minimo cenno di movimento sentiva la pelle ardere come fuoco. Un peso abbandonato sopra le sue ginocchia gli fece prendere definitivo contatto con la realtà.

“Wei Ying! Wei Ying! Svegliati, ti prego, guardami! Amore guardami!” WangJi scuoteva invano il giovane Wei Ying della visione riverso sulle sue gambe, il viso scurito dalla fuliggine, la fronte madida di sudore, i lunghi capelli arruffati, la veste viola del clan Jiang strappata. 

Viola.

All'improvviso WangJi realizzò di essere al Pontile del Loto, Yunmeng stava cadendo sotto l'attacco del clan Wen. 

Perché sono qui? Cosa dovrei fare ora?

“Wei Ying, ti prego, guardami! Dobbiamo andarcene da qui, ora!”

“A-Xian! A-Xian! Dove sei?”

Jiang YanLi? Non la vedo. Cosa fa qui? Dovrebbe essere .. certo! Jin Ling! Suo figlio è già nato, lei ora è.. no è una voce maschile… forse è..

I pensieri di Lan WangJi furono interrotti da uno strattone che lo fece scansare, un lampo viola saettò davanti al suo naso.

“Aiutami, inutile manichino in bianco! Tiralo su, portiamolo via da qui!”

“Jiang Cheng”

“Muoviti WangJi, aiutami. A-Xian, guardami, ehi ehi!”

Lan WangJi si sentiva insolitamente incapace di reagire, guardava Jiang Cheng schiaffeggiare le guance di suo fratello nella speranza di farlo rinvenire. Agli occhi di Lan WangJi sembrava a sua volta terribilmente debole.

“Lo prendo io” riuscì ad affermare tirandosi in piedi, si chinò nuovamente per sollevare con agilità Wei Ying in braccio.

“Sarà meglio… ringrazia che non abbia detto ai miei genitori che sei qui, sarebbe scoppiato un altro scandalo. Aiutami, lì dietro.”

Sono qui, di nascosto, a trovare Wei Ying. Pare che in questa versione delle cose io abbia accolto più volte il suo invito a Yunmeng e che la nostra relazione abbia seguito un corso più felice.. eppure alcuni fatti restano invariati, l’Approdo del Loto sta bruciando..

Lan WangJi camminava quanto più velocemente possibile, Wei Ying gli si era raggomitolato in braccio.

“Qui! WangJi!”

La voce stridula di Jiang Cheng lo chiamava.

“Resta con lui, io vado a cercare mia sorella…aahhh!”

Mentre Jiang Cheng si levava per riprendere il cammino, travi di legno, tetti e pareti crollavano come sabbia rovente intorno a loro.

“Lan Zhan” WangJi fu chiamato da una voce debole ma vigile “..stai bene?”

“Wei Ying! Si, io si, tu.. alzati, ce la fai? ..dobbiamo allontanarci! Presto!”

Un ulteriore crollo frantumò la parete cui era stato appoggiati fino a poco prima.

Fu così che gli scuri occhi increduli di Jiang Cheng, quelli grandi, grigi e terrorizzati di Wei WuXian e quelli ancora più disorientati di Lan WangJi, videro qualcosa di tremendo palesarsi sull’orrido palcoscenico che gli Wen avevano allestito.

Madame Yu, il capo clan Jiang.

La giovane A-Li.

Il suo luminoso sposo Jin ZiXuan.

Il piccolo, innocente Jin Ling.

Tutti, irrimediabilmente, morti.

Fu il panico e quella che seguì fu una fuga scomposta, disperata, offuscata dalle lacrime e da un dolore atroce, finché fu nuovamente, completamente, buio.

La sensazione che condusse WangJi alla successiva scena della sua visione fu simile ad uno svenimento.

Il dolore per ciò cui aveva assistito, il totale smarrimento che lo aveva colto e la sua insolita incapacità di reagire con reattività gli pesavano sul cuore come un macigno e a dirla tutta, si sposavano perfettamente con l'ambiente in cui era stato catapultato.

Sbatté le palpebre un paio di volte. La luce era tenue, l'aria pesante. La quantità di energia negativa che lo avvolgeva terribilmente soffocante.

Non c'erano dubbi.

Era a Yiling.

E gli occhi bellissimi ma gelidi che lo stavano fissando erano quelli del grande Patriarca.