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Autore: Shainareth    13/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Al loro arrivo a Orb, la bella Clyne era infatti stata avvicinata da un diplomatico molto attraente, un giovane che era riuscito in modo palese a ottenere la sua attenzione e la sua simpatia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Kira Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: La presente shot è palesemente inspirata all'ultimo trailer del film uscito ieri, ma non ha nulla a che vedere con quello. Si tratta solo dell'ennesima sciocchezzuola partorita dalla fangirl che è in me. Buona lettura!




TIMORI


«Come sarebbe a dire che non hai fatto niente?»
   Kira si strinse nelle spalle con aria mortificata e Athrun faticò a credere a quello che stava succedendo. Il suo amico di una vita era arrivato a confidarsi con lui circa uno spiacevole episodio che aveva visto protagonista Lacus. Al loro arrivo a Orb, la bella Clyne era infatti stata avvicinata da un diplomatico molto attraente, un giovane che era riuscito in modo palese a ottenere la sua attenzione e la sua simpatia. Conoscendola, nessuno avrebbe mai creduto che la ragazza avesse ceduto al suo fascino, e persino Athrun era convinto della cosa. Eppure Kira si era lasciato prendere dallo sconforto, manifestando per la prima volta in vita sua una certa, vaga gelosia. L’Ammiraglio era sicuro che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi, ciò nonostante si sentì in diritto non tanto di tranquillizzarlo, quanto di scuoterlo dallo stato di scoramento in cui sembrava essere crollato.
   «A prescindere dal fatto che Lacus ti adora, dovresti comunque farle capire che la cosa ti ha turbato.»
   «Però...» provò a obiettare Kira. Non per scarsa fiducia nei confronti dell’amata, quanto perché troppo modesto per pensare di valere più di quel giovane affascinante.
   Dimostrando una volta di più di essere diverso da lui come la notte con il giorno, Athrun s’innervosì al posto suo. «Non esiste alcun però. Se ci tieni, dimostraglielo.»
   «Possibilmente senza metterle pressione con un anello al dito», si permise di aggiungere Cagalli, che si trovava lì con loro. Il suo innamorato si voltò a fissarla infastidito e anche lei, imitando suo fratello, si strinse nelle spalle. «Non si sa mai.» Si rivolse allora a Kira. «In ogni caso, sono d’accordo con Athrun. Non dovresti fingere che non ti interessi, altrimenti Lacus potrebbe pensarlo per davvero.»
   Questa era l’ultima cosa che avrebbe voluto Kira. Sapeva di essere sempre rimasto molto sul vago, con lei, e che forse avrebbe potuto impegnarsi di più nel dimostrarle quanto ci tenesse. Tuttavia, dopo quanto successo anni prima con Fllay, aveva avuto come un blocco psicologico, che lo aveva inibito sotto diversi aspetti. Non voleva correre né mancare di rispetto alla ragazza che era riuscita con dedizione e pazienza a scalfire la corazza che aveva costruito involontariamente attorno al cuore.
   «Combatti per lei.»
   «Senza correre ad arruolarti in un altro esercito.»
   «Me lo farai pesare ancora per molto?!»
   Cagalli sorrise, divertita e desolata a un tempo. «Cercavo solo di smorzare la tensione...»
   Portando pazienza, Athrun tornò a rivolgere la propria attenzione all’amico. «Quindi cos’hai intenzione di fare? Rimanere davvero con le mani in mano?»
   Kira strinse i pugni, che teneva chiusi sulle ginocchia, e finalmente alzò lo sguardo per fronteggiare quello dell’altro giovane. «Le parlerò», stabilì in tono sicuro, facendo inorgoglire i due.
   «Allora fila da lei», gli suggerì l’Ammiraglio, rilassandosi.
   «Subito?»
   «Anche prima di subito», diede man forte Cagalli, che voleva vedere suo fratello rasserenato il prima possibile.
   Quello annuì e si rimise in piedi. «Grazie», disse soltanto, grato per il loro prezioso supporto. Deciso ad aprirsi finalmente con Lacus e a rivelarle ciò che nascondeva nel cuore, si diresse perciò verso la porta dello studio che usava sua sorella quando lavorava da casa.
   Non appena lui fu uscito, Athrun si volse di nuovo verso l’amata. «Che c’è?» chiese lei, notando la sua espressione accigliata. «Stavo solo scherzando, prima.»
   «Lo so», sospirò lui, distogliendo lo sguardo e distendendo i tratti del viso almeno in parte. «È solo che...»
   Tacque e stavolta fu Cagalli a sospirare. «Non farti tirare le parole di bocca come al solito...» lo pregò, conoscendolo come le sue tasche.
   Athrun esitò, ma poi si risolse a borbottare: «Anche tu non hai mai dimostrato di essere granché gelosa...»
   Credendo di aver capito male, la ragazza batté le palpebre un paio di volte prima di mordersi il labbro inferiore per la tenerezza che le fece quella confessione. «In realtà sono molto gelosa», ammise, marcando l’accento sulla penultima parola. Lui tornò a guardarla con aria stupita. «Con tutte le ragazzine che ti corrono dietro, non potrei non esserlo.»
   «Allora sei dannatamente brava a nasconderlo», commentò con una leggera smorfia, conscio del fatto che lui invece non riuscisse a fingere.
   Cagalli si levò in piedi e lo raggiunse, fermandosi di fronte a lui. «Non proprio», rispose con onestà. «Il punto è che, confronto alla tua, la mia gelosia sembra quasi un semplice prurito alla pianta del piede.»
   Immusonendosi come un bambino, Athrun tornò ad evitare il suo sguardo. «Scusami tanto, eh...» Ridendo sommessamente, la ragazza si protese per accarezzargli il viso. Tanto bastò per farlo sciogliere e indurre il giovane ad attirarla gentilmente a sé per un abbraccio colmo di affetto.


 
  
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