Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny
Ricorda la storia  |      
Autore: Tynuccia    13/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] Shiho scosse il capo. "Veramente è un ordine del Comandante", spiegò semplicemente. "Vorrebbe che portassi il pranzo alla sua ospite".
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scimmia
 
 
 
Si erano incontrati nella mensa della Vesalius, ma questa volta non per uno dei loro strambi appuntamenti. Shiho, che tra le mani reggeva un vassoio, si affrettò a lasciarlo sul tavolo per scattare sull'attenti, composta come suo solito. "Capitano Joule", lo salutò con voce impostata. 
 
"A riposo", concesse Yzak, incrociando le braccia sul torace e roteando gli occhi. "Non c'è bisogno di essere sempre così rigorosa".
 
La ragazza arrossì appena e distolse lo sguardo. "Mi perdoni, non mi aspettavo di trovarla qui e ho agito d'impulso", confessò. "Non dovrebbe essere di servizio?".
 
L'albino si prese un bicchiere d'acqua e si strinse nelle spalle, coprendosi metà volto per prendere un sorso. "Ho concluso un briefing con il Comandante, e i meccanici stanno aggiornando il sistema operativo del Duel", spiegò rapidamente. "Ho provato a insistere che lasciassero fare a me per risparmiare tempo, ma evidentemente l'arroganza scorre libera su questa nave".
 
Shiho si portò una mano alla bocca, celando un sorrisetto. "E si è arreso tanto facilmente?", si stupì. "Si sente bene?".
 
Yzak sbuffò e gettò il bicchiere nel cestino. "Tanto vale che ti metti sull'attenti, se poi mi manchi di rispetto", notò, con il solo risultato di farla ridere ancora più forte. Sollevò un sopracciglio, fissandola senza astio. "Guarda che non sono sempre in giro a sclerare".
 
Lei sospirò ed annuì, poco convinta. Se avesse fatto un sondaggio in merito tra i membri dell'equipaggio, il risultato sarebbe stato incredibilmente unanime. "Se lo dice lei sarà vero".
 
Decidendo di soprassedere per non darle motivo di pensare di avere ragione, Yzak indicò con il mento il vassoio abbandonato sul tavolo. "Mangi in camera tua?", domandò, ostentando scarso interesse.
 
Shiho scosse il capo. "Veramente è un ordine del Comandante", spiegò semplicemente. "Vorrebbe che portassi il pranzo alla sua ospite".
 
A udire quella novità, Yzak ringhiò leggermente. Utilizzare il suo pilota migliore come cameriera per quella Natural era un oltraggio anche alla sua leadership, ma ovviamente non poté fare altro che starsene muto. "Prigioniera", la corresse.
 
Lei si strinse nelle spalle. "Mi sembra una definizione un po' troppo dura", ammise, sorridendo. "Senza contare che è troppo mansueta e spaventata perché faccia qualcosa di nocivo".
 
"Da te mi sarei aspettato di tutto, meno che della solidarietà femminile nei confronti di una Natural", borbottò l'albino. 
 
Shiho piantò i pugni sui fianchi, esibendo un'espressione severa. "Un conto sono i Natural sui Mobile Suit pronti a distruggere i PLANT, un altro è una pover'anima che sembra spaventata della sua stessa ombra".
 
"Oggi sembra proprio che non riesca a vincere mezza discussione", si lamentò Yzak. Andò verso di lei e le prese il vassoio dalle mani. "Andiamo. Hai ancora un brutto livido sul braccio dopo l'ultima esercitazione, ci penso io". 
 
"Non sono così delicata", protestò la giovane, affrettandosi a seguirlo fuori dalla mensa. 
 
Lui le rivolse un'occhiata dura. "Non vorrei mai che uno dei componenti della mia squadra ci rimetta la pelle solo per noncuranza", la redarguì.
 
Shiho valutò che difficilmente avrebbe potuto rischiare grosso solo perché aveva trasportato del cibo, ma ormai aveva capito che i gesti di premura di Yzak Joule erano spesso camuffati da stranezze eccentriche, quindi si limitò a mugugnare un ringraziamento.
 
"Vedrò di tenere a mente che sei in debito con me, Hahnenfuss", fece lui, tronfio, e si fermò di fronte alla porta della stanza di Le Klueze. "Apri tu? Io non ho modo".
 
La ragazza obbedì prontamente e si parò di fronte a lui, inserendo il codice. Il pannello rinforzato cominciò a scorrere, e lei mosse un passo all'interno della camera con un sorriso di circostanza sulle labbra che, però, morì immediatamente nello scorgere Fllay Allster sdraiata sul letto, il corpo nudo coperto a malapena dalle lenzuola, che scivolarono via quando si mise a sedere. 
 
Dietro di lei, Yzak aggrottò la fronte per quello stop improvviso, e nell'istante in cui mosse un passo per superarla, mollare il vassoio, e levare le tende, la sua sottoposta diede prova di essere un soldato efficiente anche senza un Mobile Suit da pilotare. Fulminea, gli girò attorno e gli saltò sulle spalle, calandogli le mani sugli occhi. "Cosa cazzo stai facendo?!", abbaiò, barcollando, ma mantenendo il cibo in equilibrio tra le mani per miracolo. 
 
"Mi creda, Capitano, le sto facendo un favore", dichiarò Shiho, preda di un’incomparabile senso di gelosia. "E tu, vedi di indossare qualcosa!", fece poi, osservando la Natural con sguardo torvo. "Ti sembra il caso?". 
 
Fllay annuì freneticamente e si affrettò ad agguantare l'uniforme verde in sua dotazione, mentre le orecchie di Yzak divennero improvvisamente roventi. Non solo aveva rischiato di trovarsi di fronte a quella ragazzina senza veli, confermando i pettegolezzi che serpeggiavano tra l'equipaggio della Vesalius sulla relazione tra lei e Le Klueze, ma il vero motivo per cui si sentiva con la gola arida era la pressione del petto di Shiho contro il retro della sua testa, oltre che le sue cosce strette attorno al collo. “Io l’avevo detto, che non sarebbe stata una buona idea”, ringhiò, ancora impossibilitato a vedere. 
 
Quando valutò che la Natural fosse sufficientemente coperta, Shiho si concesse un sospiro e scese dalla schiena del suo superiore, schiarendosi la gola a disagio. “Ti abbiamo portato il pranzo”. 
 
Fllay distolse lo sguardo e fece un ulteriore cenno d’assenso. “Grazie”, sussurrò con voce spezzata.
 
Yzak appoggiò il vassoio sul tavolo e si sbrigò ad uscire da lì, senza degnare di uno sguardo la rossa e tallonato dalla sua sottoposta, che non appena la porta si fu richiusa, intrecciò le braccia davanti al grembo e fece un inchino. “Mi perdoni”, borbottò, gli occhi fissi sul pavimento. 
 
Lui si appoggiò al muro e strinse le labbra. “La prossima volta che decidi di diventare una scimmia ed io il tuo albero, vedi di darmi almeno un po’ di preavviso”, disse, ancora frastornato per quel gesto esagerato che gli aveva permesso del contatto fisico con lei. 
 
“Ho pensato che non avrebbe voluto assistere a una scena simile”, si giustificò Shiho, le guance paonazze. Sgranò appena gli occhi e distolse lo sguardo, premendosi la mano contro il petto. “O magari è il contrario, signore? Dopotutto lei è un uomo, e la Natural è veramente molto bella”.
 
Indignato e, soprattutto, imbarazzato da quella illazione, Yzak sbatté un piede a terra. “Che cazzata!”, esclamò. “Non andare in giro a dire certe fesserie, la gente potrebbe crederci”. 
 
Sollevata, Shiho scosse i lunghi capelli scuri. “Certo che no”, gli assicurò con solerzia. Specie perché avevano avuto una prova, piuttosto tangibile, che la Natural non si limitava a trotterellare al seguito di Le Klueze. 
 
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli, maledicendosi per essersi diretto in mensa e non in camera sua come inizialmente preventivato, e si sporse verso di lei con fare vagamente minaccioso. “Rettifico quanto detto prima”, disse quindi. “Sii rigorosa, sempre, perché le scimmie mi piacciono soltanto quando lo sono per davvero”. 
 
Incassando quella ramanzina, Shiho si limitò a scattare sull’attenti, concedendosi un sorriso nell’istante in cui Yzak iniziò a galleggiare in direzione opposta. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny / Vai alla pagina dell'autore: Tynuccia