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Autore: Princess of the Rose    15/12/2023    0 recensioni
Giappone sorseggia un altro po' della bevanda calda, mantenendo lo sguardo sull'orizzonte. Si sente molto un giovinetto alla sua prima cotta, nonostante le ossa doloranti gli ricordino tutto il peso dei secoli della sua lunga vita. Un po' se ne vergogna.
[Asakiku; Maritombola 14]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Giappone/Kiku Honda, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doveva essere più fluff ma sono incapace a non far fare seghe mentali infinite ai personaggi. Final elasciato abbastanza ambiguo così decidete voi come fnirà lol.
Il titolo viene da 'Tokyo' di RM, quando ho visto il prompt non ho potuto non pensare a Mono.

Spero questa piccola fic vi piaccia, dovrei scrivere più Asakiku lol.

Enjoy!

 


Prompt 23 della Matitombola 14: Tokyo







È quasi l'alba del nuovo anno e il monte Takao è pieno zeppo di persone come sempre in questo periodo. Loro si sono messi un po' in disparte dal resto della folla, su una panchina un po' nascosta dal fogliame, dopo aver fatto le loro offerte e una preghiera al tempio. Fa un freddo tremendo e il tè caldo che stanno bevendo non riesce a scaldarli abbastanza, ma sa che quella piccola sofferenza è un piccolo pegno da pagare per vedere il sole sorgere da lì, su una Tokyo ancora addormentata dopo una notte in festa.

Giappone sorseggia un altro po' della bevanda calda, mantenendo lo sguardo sull'orizzonte. Si sente molto un giovinetto alla sua prima cotta, nonostante le ossa doloranti gli ricordino tutto il peso dei secoli della sua lunga vita. Un po' se ne vergogna.
Sussulta quando Inghilterra starnutisce e un po' del tè nella sua tazzina finisce sulla mano guantata.

"Bloody hell," borbotta l'inglese mentre poggia il tè sulla panchina in un precario equilibrio e si toglie il guanto di lana per assestare eventuali danni - per fortuna non ce ne sono, apparte delle piccole macchie rosse dove il tè ha toccato la pelle.

"Tutto okay Igirisu-san?" chiede Giappone, afferrando la mano dell'altro con tocco delicato. Inghilterra diventa paonazzo ma non si ritrae.

"Y-Yes," balbetta, cercando di riprendere un po' del suo rinomato contegno.

"Mi perdoni, non ho pensato che potesse soffrire in questo modo il freddo."

"S-Sciocchezze, è solo uno starnuto, sto bene, non preccu- n-non si preoccupi," dice, voltandosi dall'altra parte per non far vedere le chiazze rosse sulle guance.

Giappone non può fare a meno di trovare quell'atteggiamento adorabile, e un dubbio lo coglie.

È un appuntamento questo? Hanno cenato assieme in un piccolo ristorante alle pendici del monte, riempito un termos di tè caldo in un piccolo chiosco, chiacchierato del più e del meno mentre salivano il monte per raggiungere il tempio, e il silenzio calato da quando si erano seduti su quella panchina era stato confortevole, senza alcun disagio - forse giusto un po' di imbarazzo, perché nessuno dei due è avvezzo a relazionarsi con gli altri. Eppure uscire assieme con una persona che si trova piacente e piacevole è un'attività così umana, e di umano loro hanno solo gli esseri che li formano. Ma come altro potrebbe definire questa uscita?

Non c'è alcun motivo diplomatico o segreto dietro quel loro stare assieme: entrambi avrebbero passato Capodanno da soli - Giappone perché non è riuscito a prendersi una vacanza abbastanza lunga per poter viaggiare, Inghilterra per motivi che non ha voluto condividere anche se lui ha il sospetto che centrino i rapporti tesi con i suoi fratelli, soprattutto Scozia - e invece di crogiolarsi nella propria solitudine la nazione britannica aveva accettato il suo invito a raggiungerlo poco dopo Natale - sarebbe rimasto fino al giorno dopo Capodanno, così da non disturbare il suo lavoro. E quella piccola vacanza è stata più che piacevole: hanno visitato i mercatini, le vie dello shopping di Ginza e Tsukiji, Shibuya, mangiato negli angolini più nascosti che offrono ottimo cibo a prezzi non turistici, i templi di Asakusa; la sera si sono invece ritirati nella casa di Giappone, scherzando su quanto fossero troppo vecchi per la vita mondana, e hanno guardato film, ascoltato musica vecchia e contemporanea, letto libri in un silenzio confortevole godendo della semplice presenza dell'altro.

La scelta di andare sul monte Takao è stata dell'ultimo minuto, dettata dal voler passare un Capodanno tranquillo, lontano dal caos di Shibuya e dei quartieri più frequentati. Hanno visto i fuochi d'artificio e ora sono lì ad aspettare la prima alba del nuovo anno. È forse stata una lunga serie di appuntamenti questa vacanza? Italia sembra convinto di si, è da quando ha saputo che Inghilterra sarebbe venuto a trovarlo che non ha fatto altro che tempestarlo di consigli non richiesti su come poter sedurre l'inglese - e a poco è servito ripetergli che ha frainteso tutto: Italia sa essere sorprendentemente testardo quando ci si mette. Peggio è stato quando gli ha chiesto perché mai dovrebbe 'sedurre' Inghilterra: "Ma perché vi piacete, no? Lo sanno tutti," gli aveva risposto come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e Giappone aveva ringraziato il cielo che si stavano parlando via chat perché aveva distintamente sentito le sue guance andare a fuoco e il cuore fare salto mortale. A quanto pare era l'unico a non sapere che lui e Inghilterra si piacevano, perché anche Germania e Ungheria sapevano di questa cotta e Prussia era addirittura convinto che lui e l'inglese stessero assieme e non lo volessero far sapere in giro per non avere troppe rogne con gli umani - e, andando a ritroso, quel discorso che America gli aveva fatto qualche mese fa, ubriaco fradicio, supplicandolo di non giocare col cuore di Inghilterra aveva finalmente assunto un senso.

Può considerarlo un appuntamento quindi? Giappone non sa cosa pensare: c'è una parte di lui, quella più umana, che vorrebbe cullarsi in quella illusione e provare a vivere di essa, che alla fine un amore non è molto diverso da un'amicizia; ma essere amici è diverso dall'essere amanti, ed è sempre stato troppo pragmatico per mentire a sé stesso.

Sa che ci sono nazioni che nonostante il flusso imperioso e insensibile della storia hanno provato a coltivare un amore, ancorandosi al loro lato umano: Austria e Ungheria e Prussia, anche se nessuno dei tre vuole ammetterlo; Canada e Ucraina, che da anni cercano di mantenere la loro relazione salda nonostante gli ingombranti fratelli; e non sono forse anni che spera che Germania e Italia facciano il prossimo passo nel loro rapporto? Eppure nessuno di loro può sperare in un lieto fine, come può lasciarsi illudere? È troppo vecchio per questo genere di fantasie eppure...

"Oh."

L'esclamazione di Inghilterra lo fa uscire da quel vortice di pensieri - per quanto tempo è rimasto a fissare il vuoto senza spiccare parola? Si rende conto che non ha ancora lasciato la mano dell'altro; istintivamente vorrebbe ritirarsi, ma non ci riesce, per una volta combatte contro la sua naturale avversione al contatto fisico. D'altra parte, neanche Inghilterra lo ha lasciato andare.

Giappone si volta: il sole ha cominciato a sorgere, colorando il cielo e i grattaceli Tokyo con i colori dell'alba. È lo spettacolo magnifico che si aspetta, eppure il suo sguardo si fissa sul volto di Inghilterra, sul modo in cui la luce rende i occhi versi quasi blu, sulla sua espressione estasiata, quasi bambinesca, sulle piccole nuvole di condensa che escono dalle labbra piegate in un sorriso appena accennato. Il suo cuore inizia a battere più velocemente e le sue guance si fanno più calde.

"È bellissimo," mormora Inghilterra, fissando l'alba.

"Si, lo è," risponde, senza staccare gli occhi dall'altro.

Le loro mani sono ancora intrecciate.

 
   
 
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