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Autore: fraanythings    16/12/2023    1 recensioni
[Un Professore]
Salve a tutt, è davvero da un po' che non so su questi schermi però la storia di Mimmo e Simone mi ha ispirato per una fanfiction. Ho voluto immaginare cosa succederebbe se Mimmo sapesse che Simone ha tentato il suicidio. È una cosa piena di fluff e cose smielate ma spero vi piaccia 🫶
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era primo pomeriggio, Mimmo ormai sembrava avesse preso residenza a villa Balestra. Da quando stava con Simone voleva passare le ore di libertà vigilata solo con lui e quando doveva tornare in carcere gli crollava il mondo addosso ma in quel momento non voleva pensarci, voleva godersi quei piccoli momenti di felicità. Voleva godersi quel momento così rilassante, loro due sdraiati sul letto e Simone che gli accarezzava dolcemente i capelli. Mimmo però alzò lo sguardo per un attimo e vide Simone malinconico.
 
"Che hai Simò? Ti vedo triste"
"Nulla, tranquillo" 
 
"Sei sicuro?"
"Sì, sono solo molto pensieroso" 
 
"E allora lo vedi che qualcosa c'è" 
"È colpa del film che abbiamo visto, Veloce come il vento, mi ha messo una malinconia assurda"
 
"Anche a me devo dire, anche se è stato un bel filmone"
"Questo sì, però mi ha fatto pensare ad una cosa"
 
"A cosa?"
"Ad una cosa che mi è successa, cioè il film è totalmente diverso però mi ci ha fatto pensare" 
 
"Dimmi pure" rispose Mimmo toccandogli i capelli a sua volta per spronarlo a parlare
"Non è una cosa facile da dire"
 
"Abbiamo tutto il tempo, o se vuoi puoi parlarmene un altro giorno"
"No, se non lo faccio adesso non lo faccio più probabilmente"
 
"Ma è accussì grave?" chiese Mimmo sperando di strappargli un sorriso con il dialetto napoletano e infatti per un microsecondo Simone fece una smorfia divertita 
 
"Non so davvero come dirlo"
"Io ci sono, ti ascolto" Mimmo gli lasciò un piccolo bacio sul collo per tranquillizzarlo 
 
"Sei mesi fa ho tentato il suicidio con un mix di alcol e pillole"
"No...
Non lo sapevo, tuo padre non me ne aveva mai parlato" Mimmo era distrutto da quella rivelazione 
 
"Non ti preoccupare"
"Come mai eri arrivato a pensare a questa cosa orribile?"
 
"Tante cose. Il rapporto con mio padre che non andava, la scoperta di aver perso mio fratello Jacopo così giovane e di non riuscire a ricordarmelo. Mi sentivo proprio solo, poi ero arrivato da poco alla conclusione di essere gay e non mi sentivo capito da nessuno, mi ero innamorato di Manuel ma lui mi aveva rifiutato e sono stato male anche per questo"
 
"Aspetta, in che senso Manuel?"
"Sì, hai capito bene... io avevo una cotta per lui, ci siamo scambiati un bacio ma non mi ha mai fatto capire se fossi ricambiato o meno"
"Ah, ecco, ora si spiega tutto..."
"Tutto, cosa?"
"Dico, in generale il vostro rapporto"
"Che sei geloso, Mimmo?"
"No ma figurati però incazzato si, come ha fatto a far soffrire una persona come te"
"Cosa che capitano, gli amori non ricambiati sono sempre esistiti"
"Questo è pur vero"
 
"Che sei geloso, Mimmo?"
"Io? Macché, fesso lui che si è fatto scappare un tipo come te"
"E sentiamo, che tipo sono?"
"Beh, inanzittutto bello, simpatico, gentile, empatico, altruista, generoso, ironico. Devo continuare?"
"Così mi imbarazzi" 
"Era proprio questo il mio intendo" rispose Mimmo per poi preseguire: 
"Comunque mi dispiace molto che tu abbia dovuto affrontare tutto questo" gli disse Mimmo, che era rimasto senza parole. Non sapeva cosa dire per confortalo così si alzò dal cuscino di scatto e lo abbracciò fortissimo, fino a quasi soffocarlo e Simone si era completamente lasciato andare a quell'abbraccio caldo e confortevole che ormai sapeva di casa 
 
"Stavolta mi hai lasciato senza parole Simò"
"Non c'è bisogno che tu dica nulla, hai già fatto tanto ascoltandomi"
 
"No, io vorrei fare molto ma molto di più. Non posso pensare al fatto che tu che sei una così bella persona abbia dovuto soffrire così"
"Anche tu stai passando l'inferno in carcere"
 
"Sì, ma che c'entra... sono situazioni completamente diverse. Io lì ci sono finito per colpa mia, tu invece hai pensato di non meritare di vivere e a me questa cosa fa stare malissimo"
 
"Beh, però sono ancora qui" 
"E per fortuna, altrimenti non saremmo qui insieme" 
"Si, però adesso scollati che mi stai soffocando" disse Simone 
"No, non ho intenzione di smettere" rispose Mimmo abbracciandolo e stringendolo ancora di più
 
"Comunque è stato molto importante parlarne con te, mi sono tolto un peso"
"Tu lo sai che io per te ci sono sempre, come tu fai da sempre per me"
 
"Da sempre?"
"Beh, da sempre no ma da tre mesi a questa sì. Non potrei esserne più grato, la tua presenza ha arricchito la mia vita" 
 
"Non esegeriamo"
"Non sto esagerando. Tu sei l'anima più dolce che io abbia mai conosciuto, l'unica persona che mi ha sempre trattato come un essere umano, anche se sono un avanzo di galera. Tu hai saputo tirare fuori il meglio di me, mi hai fatto scoprire un altro modo di amare che io non credevo possibile e invece da quando ti ho visto per la prima volta la mia vita è totalmente cambiata"
 
Simone, dopo aver ascoltato queste parole, iniziò a piangere e si girò con i suoi occhioni verso Mimmo e stavolta fu lui a rannicchiarsi tra la nuca e la spalla di Mimmo mentre lui gli accarezzava i capelli.
 
"E poi pensandoci è come se fossimo predestinati. Tempo fa tuo padre mi ha mandato dei tuoi vestiti tempo fa quando stavo ancora in carcere a Napoli. Buffo, no?"
"Me lo ricordo bene, ricordo bene che ero pure incazzato e geloso" 
"Ah, pensa un po'... 
E ora stiamo insieme" disse Mimmo sorridendo
"Già, chi se lo sarebbe mai aspettato" rispose Simone con un altro sorriso 
 
"Comunque, tornando seri, sono felice che tu mi abbia parlato di questo e che sei riuscito ad aprirti con me su una cosa così dolorosa"
"Io ho piena fiducia in te, sei il primo ragazzo che mi tratta così"
 
"Così come?"
"Con gentilezza, con empatia, mi fai ridere, sai ascoltarmi, mi guardi come nessuno mi aveva mai guardato e io finalmente dopo tanto tempo sono felice" 
"Anche io lo sono e tanto" rispose Mimmo che si fiondò sulle labbra di Simone per stampargli un bacio
"E sai qual è la cosa che mi piace più di te?" chiese Simone
"No, non lo so..." rispose Mimmo
"Che tu non ti sia fatto problemi ad accettare il fatto che fossi innamorato di me, di un uomo. Hai accettato la tua sessualità subito"
 
"Simò, la verità? È che quando tuo padre mi ha detto che eri gay io ero già partito con i film mentali"
"Ah, addirittura?"
"Beh, si nu bello waglione"
"Scemo" disse Simone dandogli una piccola spalleggiata 
 
"A parte gli scherzi Simò, è impossibile non innamorarsi di te e dei tuoi modi gentili di fare. Io ho solo seguito il mio istinto e la mia attrazione per te"
"Se non avessi fatto tu il primo passo avrei pensato che fossi etero"
"Ma ti pare che con te davanti potevo essere etero" 
"Sei un cretino" rispose Simone ridendo 
 
"È quasi ora di andare, purtroppo" esclamò Mimmo
"Vorrei che questo momento non arrivasse mai"
"Anche io Simò"
 
Si alzarono, a malincuore, dal letto perché Simone doveva accompagnare Mimmo in carcere. Una volta in piedi Simone sistemò i capelli di Mimmo e viceversa, scompigliati dalle tante carezze che si sono fatti a vicenda.
 
"Mimmo Bruni"
"Sì"
"Forse è la centesima volta che oggi ti ringrazio ma...grazie" 
 
"Non devi ringraziarmi, anzi forse sono io che dovrei scusarmi per non averti detto nulla di confortante"
"Nulla di confortante? Mi hai ripetuto tante volte che sono una bella persona e che ti rendo felice e io ne avevo proprio bisogno"
"Si, però quello che mi hai detto è stato davvero un duro colpo"
"E che tu hai parato benissimo tra abbracci, baci e coccole"
"In questo sono molto bravo devo dire"
"Decisamente" rispose Simone con un sorrisino furbo
 
"Comunque...
Non ci voglio neanche pensare a questa cosa, al fatto che forse non ci saremmo mai incontrati. Mi prende malissimo"
"Non c'è più bisogno di pensarci, io sono qui, davanti ai tuoi occhi e non ho intenzione di andare via, soprattutto da te" rispose Simone rassicurandolo
"E neanche io" 
 
I due si baciarono appassionatamente un'ultima volta prima di salutarsi, entrambi contando le ore, i minuti, i secondi che li separavano al loro prossimo incontro.
 
   
 
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