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Autore: Princess of the Rose    17/12/2023    0 recensioni
Raccolta su 2pTalia.
Miscellanea 2: "Republic of Canada," disse America aprendo la scatolina e rivelando un anello dorato con sopra una decorazione a forma di maglietta di hockey, "Se vuoi farti perdonare per avermi tradito con Russia, accetta di sposarmi!"
Il turbine: Backmasking, Jouska, Rubatosis, Énouement, Chrysalism [Tabella "Il dizionario delle emozioni" di Lande di fandom]
Incontri del 2p tipo: XX.XX.20XX: per qualche motivo, si è aperto un varco interdimensionale. Visto che non si è richiuso, le due dimensioni comunicanti decidono di intraprendere relazioni diplomatiche.
Le vacanze unite: La quasi-Federazione europea va in vacanza
Romano e i gatti che non voleva: titolo esplicativo... [Maritombola 14]
Natale 1991:Il Natale del 1991 è considerato un momento di svolta per la politica mondiale...
L'UPE va alla guerra: Poco prima dell'avvento della Costituzione e il passaggio da Unione a Federazione, l'UPE avanzò delle richieste per poter aumentare il proprio livello di autonomia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the Looking-Glass and what Hetalians found there'
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Titolo: Romano e i gatti che non voleva

Personaggi: Germania (Georg Joseph Beilschmidt); Belgio (Laura Magritte); Italia Romano (Matteo Vargas); Italia Veneziano (Marco Vargas).

Genere: Commedia

Avvertimenti: Nessuno

Note aggiuntive: La maritombola continua portarmi piccole gioie. Seguito spirituale di "Tanto va il gatto etc", questa piccola fic è un antipasto per lo speciale di natale. Che non sarà così fluffoso come sta fic, quindi ridiamo finché possiamo.


Se vi va, sono su tumblr per ogni evenienza.

Enjoy

Maritombola 14 - Prompt 34: Gatto

 



"Questa casa è diventata uno zoo."

"Se lo ripeti un'altra volta giuro ti faccio ingoiare questa palla di pelo," lo minacciò Veneziano mentre con un fazzoletto prendeva da terra quanto appena vomitato da uno dei gatti che avevano adottato qualche giorno prima.

Romano si girò dall'altra parte, stizzito: "Invece di ringraziarmi che non ho protestato per avere quegli affari in casa-"

"Veramente hai protestato."
"Dicevo, invece di ringraziarmi mi minacci quando semplicemente faccio notare che quello che sarebbe inevitabilmente successo sta succedendo?" disse il Meridione, ricambiando l'occhiataccia del gatto nero seduto sul bancone della cucina, il quale si rilassò solo quando Veneziano prese a carezzarlo, strusciandosi felice contro la sua mano.

"Guarda che se li trattassi meglio non ti graffierebbero. I gatti sono molto intelligenti e non fanno finta di niente quando si trovano davanti qualcuno di ostile," ribatté l'altro mentre prendeva il gatto in nero in braccio per continuare le coccole.

Romano sgrullò le spalle, guardando con malcelato disgusto due dei gattini, l'unica gatta del gruppo e quello col ciuffetto sulla fronte, appollaiati l'uno sull'altro sulla finestra a godersi il sole.

"Romano."

"Le cose che fai per amore fraterno," disse l'interpellato, drammatico, prima di uscire dalla cucina.

Veneziano scosse la testa esasperato, per poi rivolgersi al gatto che aveva in braccio: "Vedrai, ci farà l'abitudine."

Il gatto nero si limitò a miagolare e ad accolarsi contro il suo petto.






Un mese dopo...





"Hey, bento-"

"Levati!" Romano scansò Germania con malagrazia mentre si fiondava in casa tenendo in mano un pacchetto incartato. Germania non  fu toccato più di tanto da quell'atteggiamento, più concentrato sul suo liebe e sul quel pacco che il Meridione teneva in mano.

"Che cos'è?" chiese a Veneziano quando questi entrò trascinandosi appresso le valige del loro breve soggiorno di lavoro a Roma e gli scatoloni di cibo che le regioni avevano loro rifilato prima di partire - come sempre accadeva perché, a detta loro, Veneziano e Romano morivano di fame lì su in nord Europa ed erano troppo sciupati.

"Lascia perdere e aiutami," sibilò l'italiano, sospirando di sollievo quando Germania prese gli scatoloni senza alcuna fatica.

"Qui micio micio micio," sentirono la voce di Romano dal giardino; quando si affacciarono il Meridione era circondato dai gatti di casa che allegramente si strusciavano contro le sue gambe, senza recargli fastidio alcuno.

"Eccovi qua belli di papà!" disse, adorante, carezzando le piccole testoline e sorridendo alle fusa che ricevette in cambio, "Guardate che vi ho portato?"

Aprì il piccolo pacco e tirò fuori della carne già tagliata a striscioline, alla cui vista i gatti iniziarono a miagolare sonoramente.

"Belli miei, ora papà vi da da mangiare, tranquilli," disse mentre si dirigeva verso le loro ciotole, con un voce di svariati toni più alti che Germania mai gli aveva sentito. Quest'ultimo si voltò verso Veneziano con un'espressione interrogativa: "W-Was-"

"È voluto andare a Salerno per prendere la carne di maiale salernitano," rispose, scuotendo la testa, "Perché i 'belli di papà' non possono mangiare carne in scatola come i normali gatti, no no. Fino a Salerno a prendere il taglio di maiale apposito siamo dovuti andare."

"È per quello che avete fatto tardi?" chiese Belgio, sbucando dal corridoio.

Veneziano annui con un'espressione tra l'infastidito e il divertito: "Salerno momenti chiama il manicomio quando Romano gli ha detto che la carne era per i gatti."

I tre rimasero a guardare il Meridione seduto per terra, non curante della terra che gli sporcava i pantaloni firmati, mentre dava da mangiare ai gatti con il sorriso più adorante che gli avessero mai visto in volto.

Germania era impressionato: "Meno male che i gatti non li voleva."
   
 
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