Una fine ed un inizio

Terence si butta stancamente sul suo letto, noncurante dei cuscini e vari pupazzi che si scontrano nell’impatto. Soffia pigramente sopra il ciuffo di capelli caduto sopra i suoi occhi, cercando di riportarlo su. Stufo di provarci, si sposta i capelli viola cenere all’indietro con le mani. Ovviamente il gel doveva cedere proprio adesso.

Sospira, la sua mente lo riporta agli eventi accaduti quest’anno. Cavolo, ha solamente tredici anni—quasi quattordici—e in un solo anno ha passato le pene dell’inferno. Lotte su lotte, team malvagi, persone poco affidabili. Non si aspettava che quella che sarebbe dovuta essere una gita scolastica con gli amici sarebbe diventata una missione per salvare la sua regione e le confinanti, se non l’intero mondo.

La direttrice del Team Aestus lo spaventa ancora. Stella, si chiamava, se la memoria non lo inganna. Nonostante avesse combattuto contro di lei per l’ultima volta, è sicuro che qualcosa bolle ancora in pentola. Mirare alle stelle… al mondo che loro amano.

Doveva essere solo una gita. Una semplice gita di gruppo con due professoresse provenienti da altre regioni che avrebbero dovuto impartire loro lezioni importanti ma non ne hanno avuto il tempo. Sono stati catapultati in una situazione senza via d’uscita. Sono ancora troppo giovani. E un loro amico non è più con loro.

Terence chiude gli occhi per trattenere le lacrime. Menomale che è tutto finito. Sarebbe rimasto a casa con i suoi nuovi amici Pokémon catturati nel viaggio. Tigorox è il primo ad essersi già appropriato del suo letto, la tigre elettrica si è appollaiata all’angolo vicino al muro facendo le fusa. I rumori provenienti dal piano di sotto distraggono Terence dai suoi pensieri, e riapre gli occhi azzurri ancora un po’ lucidi.

«Terence, tesò, c’è qualcosa pe’ te!»

Il ragazzo si alza dal letto passandosi la manica destra negli occhi, giusto per essere sicuro che non stesse ancora cacciando lacrime amare. Qualcosa per lui, che strano, eppure non ha ordinato niente. Scende prontamente le scale per raggiungere la madre che l’ha chiamato, sperando di non sembrare troppo malconcio.

«Che c’è, ma’?» chiede.

La donna si volta verso di lui, dando le spalle al tavolo del salotto, «Che so’ ‘sti occhi? Nun dirmi che te sei messo a piagne così, eh»

«N… no…» Terence abbassa leggermente lo sguardo e fa finta di tirare su col naso, «Sarà ‘n po’ d’allergia» le dice, cercando di cambiare argomento, dando una sbirciata a ciò che c’è dietro di lei, «Allora, che è ‘sto pacco?»

«Ah, sì» La madre si volta per prendere il pacco in mano, «È venuta qua aa Professoressa Sakuraji—»

«Sakurakoji, ma’. Sakurakoji»

«Quel che è, lei. Nun ricordo se è quella de Hoenn o Sinnoh,» la donna gli porge la scatola con un sorriso, «M’ha detto che è un regalo pe’ te. Ha saputo che stiamo pe’ trasferirci a Paldea e t’ha fatto ‘n pensierino, ce stava pure ‘na lettera, ha detto… dille grazie anche te, eh!»

«E certo…» Terence prende in mano la scatola, sorprendendosi della pesantezza. Si chiede che cosa ci sia dentro, ma forse sarebbe meglio aprirlo dove c’è più spazio.

«È pesante, nevvè? Daje, aprilo qua, forse è meglio» lo incoraggia la madre, aiutando a rimettere lo scatolone sul tavolo. Con un po’ di sforzi, appena lo aprono si rivela essere un’incubatrice con dentro un Uovo Pokémon e, come menzionato, la lettera della Professoressa Sakurakoji. «Ecco ‘aa lettera, leggi che so’ curiosa!»

«Eh, spè ‘n attimo, è tutta impecettata!»

Terence sbuffa, cercando di aprire la lettera senza rompere la busta. Tira finalmente fuori il contenuto dopo poco, cominciando a leggere.

 

“Ciao, Terence! Mi dispiace di non essere riuscita a passare prima. Nel caso in cui non fossi in casa, ho preferito scriverti una letterina (te l’avrei data anche se ci fossimo visti!).

Ho saputo da Shannon e gli altri che anche tu te ne andrai, ti trasferirai a Paldea per il lavoro di tuo padre. Mi duole dire che purtroppo anche io sto tornando a Sinnoh, ci sono alcune faccende da sbrigare che non possono di certo restare in sospeso! Ma la Professoressa Matsumoto rimarrà a Maneat ancora per un po’, quindi assicurati di salutarla prima di andartene.

Insieme a questa lettera, ti ho portato un regalo che secondo me ti piacerà. Come puoi vedere è un Uovo Pokémon, bel colore viola, vero? Mi ricordava il colore dei tuoi capelli e non ho potuto resistere! A giudicare dal suo aspetto, sono abbastanza sicura che sia l’Uovo di un Toxel. I tipi Veleno sono tra i tuoi preferiti, spero di aver azzeccato e che ti terrà compagnia nel tuo viaggio a Paldea!

Ti saluto, spero che ci rincontreremo un giorno!

Professoressa Sakurakoji”

 

«Nun ce credo, che tajo!» Si lascia scappare Terence in preda all’entusiasmo, «Qui i Toxel so’ piuttosto rari… me sarebbe sempre piaciuto acchiapparne uno! C’ha preso ‘na cifra!»

«A maggior ragione dovresti inviarle ‘na lettera di ringraziamento» rimarca sua madre con un sorriso.

Terence rotea lo sguardo al cielo, ma la risatina fa capire alla donna che il figlio non vede effettivamente l’ora di scriverla. Nonostante non gli piaccia l’idea di andarsene dalla sua regione e lasciare i suoi amici, pensa che il viaggio a Paldea sarà una svolta per lui. “Accademia Uva” suona come una ventata d’aria fresca dopo quello che ha passato. Dovrà lasciare la sua vecchia squadra al laboratorio dei Professori Pokémon, ma ci sarà presto Toxel con lui.

Un nuovo viaggio lo attende.