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Autore: Marlena_Libby    22/12/2023    2 recensioni
[Una poltrona per due]
Scopriamo che fine ha fatto Penelope dopo gli eventi del film
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli investimenti di Louis e Billy Ray avevano sconvolto il mercato azionario e piccole e medie imprese si erano arricchite rovesciando le grandi aziende.
La famiglia di Penelope aveva investito oltre metà del loro patrimonio nell'azienda dei Duke, quindi anche loro dovettero dichiarare bancarotta.
Il padre di Penelope ebbe un collasso e finì in coma e lei venne lasciata dal suo ragazzo e cacciata dal club.
Telefonò ai suoi amici per chiedere aiuto, ma tutti le attaccarono il telefono in faccia.
Si accasciò sulla poltrona, sentendosi svuotata.
Il mondo le era crollato addosso.
Si ricordò di quando Louis era venuto al club solo per essere cacciato come un appestato.
Lei si era rifiutata di ascoltarlo e di ammettere che in realtà non l'aveva mai amato, le interessavano solo i suoi soldi.
Solo adesso si rendeva conto di quanto la sua vita fosse vuota e priva di affetti.
Improvvisamente dal salotto vide sua madre fare le valigie.
- Mamma, perché te ne vai?! Papà è in ospedale!
- Non mi nominare quell'uomo! Ho telefonato a tua zia, ha detto che ci ospiterà per qualche giorno. Preparati, dobbiamo andare.
- Vuoi lasciare papà in quelle condizioni?!
- Non mi riguarda!
Furiosa, Penelope diede un calcio alla valigia e disse: - Se adesso esci da questa casa, puoi anche dimenticarti di avere una figlia!
La donna non si scompose e andò via senza voltarsi indietro.
Fu l'ultima volta che si videro.
Qualche mese dopo il padre di Penelope si svegliò dal coma, ma perse l'uso delle gambe.
Le autorità avevano bloccato i loro conti e sequestrato la villa, lo yacht, l'elicottero e addirittura i vestiti, così dovettero trasferirsi in una struttura di accoglienza per poveri.
Da giorni Penelope indossava sempre lo stesso vecchio vestito e un paio di scarpe da ginnastica e faceva colloqui per trovare lavoro e comprare un appartamento per lei e suo padre, che passava il tempo davanti alla finestra senza dire una parola.
Purtroppo, anche se aveva frequentato scuole prestigiose, non aveva esperienza sul campo, quindi nessuna azienda voleva assumerla.
All'ufficio di collocamento le avevano proposto anche i lavori più umili, ma lei li aveva sempre rifiutati.
Non sapeva più a chi rivolgersi, poi un giorno la segretaria dell'ufficio di collocamento, che aveva appena finito il turno, le disse: - Le va di accompagnarmi alla pausa pranzo? Odio mangiare da sola e lei sembra aver bisogno di un buon pasto.
Penelope accettò riconoscente e andarono in una tavola calda.
- In realtà potrebbe fare domanda anche nei nostri uffici, ma difficilmente la assumerebbero - disse la segretaria mentre mangiavano. - C'è molta concorrenza nel settore aziendale.
Poi all'ingresso della tavola calda notò un cartello con su scritto che cercavano una cameriera.
- Mi scusi, l'annuncio è ancora valido? - chiese al proprietario.
- Sì, nessuno vuole venire a lavorare qui.
- Sei fortunata, cara. Non sarà il lavoro che cercavi, ma potrai ricominciare daccapo.
Penelope iniziò a lavorare lì il giorno dopo.
All'inizio si sentiva a disagio, ma poi imparò a lavare i pavimenti, a prendere le ordinazioni e a usare la macchinetta del caffè e il registratore di cassa.
L'ambiente lavorativo e la cordialità dei clienti la fecero sentire meglio e fu sempre gentile con tutti.
Con i soldi risparmiati poté anche permettersi un piccolo appartamento per sé e suo padre.
Poi un giorno un cliente disse stupito: - Penelope, cosa ci fai qui?!
Era Louis, venuto lì insieme a Ophelia.
Penelope era sconvolta, ma si ricompose e chiese cosa volessero ordinare.
Dato che Louis era così imbarazzato, Ophelia ordinò per entrambi caffè e frittelle calde.
Penelope scrisse tutto, poi andò in cucina e passò l'ordine a una collega per non rivedere Louis.
Qualche ora dopo finì il turno e fece per tornare a casa, ma Louis l'aveva aspettata fuori dal locale e la seguì.
- Penelope, aspetta!
Lei accelerò il passo, ma inciampò e cadde a terra.
- Penelope, ti sei fatta male?
Lei si rialzò e disse: - Sì Louis, hai visto bene, faccio la cameriera adesso!
- Tuo padre come sta?
- Ha perso l'uso delle gambe, ma sta bene. Viviamo insieme in un appartamento.
- E tua madre?
- È andata via.
- Mi dispiace tanto!
- Louis, perché dovresti essere gentile con me dopo il modo in cui ti ho trattato?! Dillo che me lo merito! Ma sai una cosa? Non mi vergogno di questa vita, perché è l'unica cosa autentica che ho mai avuto!
Penelope scoppiò a piangere e Louis sorrise commosso.
Capiva bene cosa stava provando, perché ci era passato anche lui.
In quel momento un gruppo di ragazzini corse sulla pozzanghera accanto a loro, sporcandoli di fango.
Penelope si asciugò le lacrime, sorrise e disse: - Guarda come ti sei ridotto!
- Anche tu!
Entrambi scoppiarono a ridere, si presero per mano e corsero a divertirsi al luna park.
Mangiarono zucchero filato e popcorn e si raccontarono le loro vite negli ultimi due anni.
- Congratulazioni per il tuo matrimonio con Ophelia!
- Grazie! Mi dispiace che il tuo ragazzo ti abbia lasciata!
- Non importa, era uno stronzo!
- Se vuoi posso offrirti un lavoro e una casa più comoda per te e tuo padre.
- Louis sei gentile, ma non posso accettare.
- Perché?
- Perché come tu hai trovato la tua strada, io adesso devo trovare la mia - disse Penelope tendendogli la mano. - Amici?
Louis sorrise, gliela strinse e disse: - Amici!
   
 
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