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Autore: kaja    24/12/2023    0 recensioni
Tokyo, giorni moderni.
La Terra è devastata dalla “ Grande guerra” contesa tra due super razze dominanti, i Cyniclons razza aliena primi originari nativi del pianeta Azzurro e gli Umani razza succeduta dopo la partenza dei loro predecessori che nei secoli avvenire hanno colonizzato e quasi distrutto il pianeta Azzurro chiamato da essi come pianeta “ Terra”.
Tra bombardamenti, morti, terrore e terremoti, la nostra storia si concentra su quattro figure femminili che sono la chiave per la fine della guerra e un segreto che viene celato agli occhi del mondo interro da secoli.
Misteri, trame, ossessioni, omicidi, sabotaggi, primi batticuori, pianti e risate tutto questo in chiave comica ( o per lo meno ci provo).
Rieccomi con la 2° versione di questa storia, faccio la premessa che non verrà del tutta stravolta con piccoli ma essenziali modifiche spero che possa rapirvi e conquistarvi, ci saranno delle piccole novità. Farò di tutto per aggiornare periodicamente.
K.J.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Purin Fon/Paddy, Retasu Midorikawa/Lory, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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La stagione invernale era arrivata sul suolo giapponese, e le prime nevicate erano state molto attese dai più piccoli per fare le partite con le palle di neve, i pupazzi e altri giochi. La frenesia del Natale era come ogni anno, e gli umani in questo periodo erano alla costante ricerca del regalo perfetto. Anche il nostro trio preferito non faceva eccezione; le due adolescenti insieme alla più piccola trascorrevano le loro ore libere girando nei mercati o dando un'occhiata alle vetrine per vedere cosa avevano da offrire.
Di recente c'era stata una scossa di terremoto che aveva interessato una buona parte di Tokyo. Anche le scuole delle tre ragazze erano state coinvolte, e dopo il grande spavento, le autorità locali, sospettando lo zampino dei Cyniclons, decisero di anticipare le vacanze natalizie con qualche giorno di anticipo.
A questo punto, il nostro trio veniva spesso visitato da Kisshu, che con qualche scusa si era portato dietro Tart. Il giovane alieno usava la scusa di stare con Kisshu, ma in realtà era incuriosito dal mondo degli umani. In molte occasioni era entrato in conflitto con la  rossa, ma quest’ultima, avendo il dente avvelenato, non lo lasciava passare liscio con i suoi insulti gratuiti.

Tart si era principalmente interessato alla piccola Nenè, e Kisshu usava questa cosa per prendere in giro il fratellino più giovane. Quando si trattava di Pai, lui rimaneva nei paraggi sia per tenere d'occhio i fratelli più giovani sia per cercare alcuni frammenti dell'acqua cristallo. Il suo nuovo soddisfatto radar gli aveva rivelato che nei paraggi del maniero Uchiha c'erano alcuni segnali deboli del tanto ricercato cristallo.
S:-  Accidenti, con questo freddo dobbiamo per forza uscire?-  (´Д`)
 Si lamentò la rossa. La giornata di oggi portava molta umidità con un vento gelido, ma la popolazione di Tokyo non si faceva abbattere dal clima ostile di questo periodo dell'anno.
L:-  Strawberry, devi resistere ancora un altro po'. Ancora non abbiamo girato per i regali dei nostri parenti e per il nostro nuovo guardaroba...- ^^

Pa:- ...Per non parlare delle bancarelle dei dolciumi. Non vedo l'ora di prenderne altri e regalarli a Taru-Taru. - ୧ (✪∇ ✪) ୨     


Alla affermazione della bambina, le due adolescenti ridacchiarono. Paddy, per la sua ingenuità, non capiva che certe parole esposte in certi contesti potevano travisare il loro significato.

Pa:- Ehi!... Ma perché ridete? Sono curiosa di sapere cosa avete così tanto da ridere, fatemi divertire pure a me.-  (・ิ.・ั)?     

S:- Mi dispiace tanto, Paddy... pfft... ma... noi non stiamo ridendo.- ╮(^¬^)╭    

Pa:- Ah no? -  ( ●ᆺ●)??

L:- Una caramella le è andata di traverso, ecco perché ci siamo messe in disparte. Non possiamo sputarla così in mezzo alla gente, non è così carino.-

La bugia fu accolta dalla bambina, e tutte e tre continuarono il loro giro fino a quando la rossa non venne attratta da una vetrina di intimo. Con il gomito, attirò l'attenzione della verdina per dare una sbirciatina. Appena entrarono, vennero accolte da una musichetta a tema natalizio che si diffondeva per tutto il negozio. Alcune clienti erano già dentro per dare un'occhiata più da vicino alla merce esposta. Oltre alla biancheria intima, il negozio vendeva vari capi per la notte, e di fatto, Strawberry fu attratta da un pigiama invernale con la fantasia di una grossa fragola al centro del pezzo superiore dell'abbigliamento.

Lory optò anch'essa per un pigiama nuovo. Sia lei che le altre sentivano l'urgenza di avere nuovi vestiti notturni per questo periodo. Dopo aver occhiato un pigiama dalle tonalità verdine, Lory si concentrò su un paio di calzini che, a suo parere, si abbinavano perfettamente al nuovo pigiama che aveva intenzione di provare.
Paddy si era concentrata a guardare per curiosità un cesto di medie dimensioni con una varietà di mutande da donna di diverse misure e colori. La bambina ne prese uno e, non capendone chiaramente la sua funzione, si avvicinò alle due adolescenti chiedendo loro:

Pa:-  Ehi, guardate cosa ho trovato! -\(≧ω≦)/

Entrambe, quando si girarono per vedere cosa Paddy aveva preso, per poco non svennero per l'imbarazzo. La bambina, ingenua com'era, non si era resa conto di tenere tra le mani un perizoma rosa con la fantasia di piccole fragole sparpagliate un po' dappertutto. Strawberry, con una mossa fulminea, le strappò l'oggetto osé e sempre rossa in volto si rivolse alla biondina.

L/S: (☼Д☼)         

S:-  Paddy, dimmi un po', dove hai trovato queste mutande? -  ٩ʕ•̀//︿// •́ʔ۶    


Se esistesse una classifica per le varie tonalità di rosso, Strawberry avrebbe classificato questo rossore tra i più intensi che avesse mai provato nella sua vita. Tutta contenta, Paddy le rispose, indicandole il posto dove le aveva prese. La rossa, insieme a Lory, rimase impetrita per la scoperta scioccante appena fatta.

S:- Non capisco perché permettano a chiunque di avere libero accesso a queste cose.-  (◎ヮ◎)         
Si disse a voce alta. Lory, ancora impietrita, le lanciò uno sguardo fugace per accertarsi che non stesse sognando a occhi aperti.
Pa:- Ma questo è per te! ^^
S:- Ma Paddy, non è il mio genere di cose, e poi sicuramente non è della mia misura. Non credo che per questo tipo di biancheria intima abbiano le mie misure.- (^///皿///^)
Strawberry lo disse a denti stretti, cercando di soffocare il suo urlo interiore per non farsi cacciare dalle commesse. Paddy, dopo un attimo di esitazione, rispose alla mezzana.
Pa:- Ma Strawberry one-chan, non è vero... Tu l'altra volta parlavi con Lory one-chan a riguardo di voler indossare questo tipo di intimo quando sarai da sola con il tuo Mark. Ti ho sentita che lo dicevi.- ^^
Sgamata dalla bambina, il solo ricordo di quel giorno la fece maledire per aver scherzato con Lory su tale argomento quando erano al maniero. Doveva aver già capito che certi argomenti non li avrebbe dovuti discutere con la bambina, rischiando che lei traviasse come suo solito.
Lory, sentendosi messa in causa da Paddy, anche lei divenne rossa dalla vergogna memore di quel giorno particolare. Mentre la situazione diventava satura per l'imbarazzo causato dalla biondina, con una certa insistenza convinse una contro voglia Strawberry a provare l'indumento incriminato. La rossa, con esitazione, si spostò in uno dei camerini per fare la tanto agognata prova. Mentre dentro il camerino si dava una veloce occhiata allo specchio che si trovava al suo interno, le due amiche rimaste fuori bisbigliavano tra loro.
Pa:- Pensi che a Strawberry one-chan piacerà? Quando ho visto le fragole, ho pensato subito a lei. - 



L:- Io penso che le starà bene, dobbiamo solo aspettare che esca...- 
S:- Io non esco conciata così. Non so come hai fatto Paddy ad azzeccare le mie misure, ma io questo intimo non lo indosserò mai.- ٩ʕ•̀//︿// •́ʔ۶ ꐦ
Strawberry interruppe Lory, mettendo in chiaro che, per quanto le stesse bene, la rossa si sentiva imbarazzata. Aggiunse anche il fatto che Kisshu stava venendo spesso a importunarla e, con lui nei paraggi, cosa avrebbe combinato se per sfortuna lo beccasse a indossare tale intimo? Assorbita nei suoi pensieri, si distrasse e non si accorse che una impaziente Paddy stava entrando come una furia e con il cellulare in mano aveva scattato accidentalmente alcune fotografie. Presa alla sprovvista, Strawberry cercava di coprirsi con quello che le capitava sotto tiro.
S: PADDY, ESCI SUBITO DA QUI.- (ノꐦ ◎曲◎)ノ 
Pa:- Ma che ho fatto di male? Mi sono solo limitata a vedere come mai ci stavi mettendo così tanto.-  ╮( •́ω•̀ )╭     
S:- Appena ti prendo ti strangolo con le mie stesse mani, VAI FUORI.-  (╯°Д°)╯
Digrignò i denti dalla rabbia. La biondina, sentendo puzza di guai, si limitò a richiudere la tenda dello spogliatoio. Dopo che la rossa si fu calmata, uscì dal camerino e, ignorando la bambina, tutte e tre uscirono con i loro nuovi acquisti. Per fortuna, nel giro di qualche ora, il giovane trio riuscì a finire gli acquisti per i loro regali ai parenti e a trasferirli.
Rientrate nel maniero, stavano vicine a uno dei camini che la grande abitazione offriva alle sue ospiti per tenerle al caldo, mentre fuori nevicava come non mai.
Strawberry, Lory e Paddy erano sedute nelle poltrone mentre sorseggiavano una buona cioccolata calda. Il suo aroma dolce si diffondeva per la stanza, regalando alle tre ragazze una sensazione di pace. Lory, seduta in una poltrona singola, stava ripassando la materia di scienze dal momento che il professore aveva detto che dopo il rientro dalle vacanze natalizie la classe avrebbe svolto un compito molto importante. Strawberry si teneva in contatto con i suoi genitori; dopo il mezzo fiasco al Luna Park, la rossa non ebbe modo di chiarire l'aria col padre, anche se è risaputo che Shintaro Momomiya è un tipo geloso. Paddy giocava con un mini videogioco, e da quanto si concentrava, sembrava assorta nel gioco.
Tutte e tre erano distratte dai loro passatempi e non si accorsero dell'arrivo silenzioso di Kisshu. Appena arrivato, le sue narici percepirono il dolce profumo della rossa, e girando il capo, la localizzò insieme alle altre. Soddisfatto per averla individuata, l'adolescente alieno si limitò ad osservarla mentre era distratta dal suo cellulare. Kisshu non sapeva con chi stesse comunicando la sua micetta, ma di certo vederla felice la rendeva più carina in quel momento.
T:- Ehi Kisshu, cosa stai facendo? Pai è da un pezzo che ti sta cerc...-  
Tart, appena arrivato, si rivolse al fratello mezzano, ma venne messo a tacere dal verdino. La sua mano gli copriva la bocca, e dopo avergli fatto il gesto del dito per fare silenzio, inclinò il viso del più giovane degli Iksatashi verso la direzione delle umane. Tart sbatté le palpebre confuso, ma dopo aver individuato anche lui la rossa, la situazione gli divenne molto chiara.
T:- Kisshu, non mi dire che sei venuto per lei. Lo sai che Pai ti tiene d'occhio.-

Tart cercò di ammonire il mezzano come fanno sempre Pai e il loro padre, ma come ben si sa, il mezzano aveva le orecchie da mercante, e la piccola ramanzina passò inosservata mentre il ragazzo era concentrato sulle figure della rossa. Dopo aver finito di messaggiare con la madre, la rossa richiamò l'attenzione delle altre.
S:- Ragazze, mi è venuta in mente una cosa!- ^^
L:- Cosa?- (^^)
S:- Beh, ecco!... Tra qualche giorno è la vigilia di Natale e dal momento che ci sono state alcune incursioni da parte dei Cyniclons e le bufere di neve stanno isolando Tokyo, non possiamo passare il Natale con i nostri parenti. Quindi siamo bloccate qui...-  ꒰ ^  ᆺ^ ꒱         
Pa:- E allora? Cosa ci proponi di fare?- (・༚・) ??
S:- Stavo pensando, se festeggiamo la vigilia e il Natale tra noi? Cioè facciamo una festa tra noi nella vecchia capanna.- 
Questa proposta attirò ancora di più l'attenzione delle altre. Per quanto riguarda gli Ikisatashi, erano a tutte orecchie. L'idea di una festa proposta da Berry stava mettendo in moto la mente di Kisshu, e un sorrisetto gli si dipingeva sulle labbra. (≖ᴗ≖๑)
T:- Eh-hi Kissh-hu? Perché hai quel sorriso? Non mi piace quando lo fai, di solito significa che stai architettando qualcosa.- 〣(○^○)〣 
Tart balbettava; i brividi gli avevano preso possesso in tutto il suo corpo. Quando il fratello adottivo si comportava così, significava guai seri, e Pai finiva sempre per sgridarli. Kisshu si voltò verso il fratellino e, sorridendo, disse:
K:- Non ti preoccupare, Tart. Se da quello che stiamo sentendo presto ci divertiremo.- (≖ᴗ≖๑)

T: Cosa?- (゚◇゚;)ノ゙ 
Tart era molto confuso, e lo si capiva dalla sua espressione, ma non dando peso alle parole del mezzano e tornando a origliare i discorsi delle tre ragazze, ignare di non essere più sole.
L:- Stai forse sentendo parlare di quella vecchia capanna?-  
S:- Certo! Noi l'abbiamo risistemata ed è diventata un vero gioiello. È anche molto spaziosa per fare una piccola festa... Immaginatevi all'interno tutto decorato, con la musica a tutto volume e i tanti dolci che possiamo portare per noi tre.- ^^

Alla menzione dei dolci, alla bambina venne l'acquolina in bocca, e anche a Tart. Kisshu, vedendolo sbavare alla sola menzione dei dolci umani, sghignazzava, e questo indispettì il più giovane. Non volendo litigare con il mezzano e farsi scoprire dalle altre, Tart voltò il capo dall'altra parte, celando al fratello più grande il rossore che gli dipingeva le guance pallide.
L:- Ci vorrà del tempo per sistemare tutto, e con i dolci avanzati dal Café Mew Mew potremmo farcela.- ^^
S:- Allora è deciso, da domani ci metteremo tutte al lavoro per spartirci i compiti per organizzare una piccola festa. Forse sarà un po' noiosa dal momento che saremo solo noi tre, ma potremo passare il tempo con i vari giochi da tavolo per quel giorno.- 
Pa:- SIIII! Così potremo divertirci con Tatu-Taru e gli altri..- \(≧ω≦)/

Appena la bambina formulò questa frase, la frenesia delle altre scemò all'improvviso, e un mal di testa stava prendendo piede alla rosa, che già sentiva che stavano arrivando i gratta capi.

S:- Dimmi perché devi sempre coinvolgere anche loro? Non potremmo passare una serata all'insegna del divertimento?... E poi, non è garantito che loro vengano. Kisshu, sicuro ci posso mettere la mano sul fuoco, per Tart non posso garantire.- (◔‸◔)     
Kisshu si gonfiò il petto pieno di orgoglio quando la rossa disse di essere certa che la sua presenza sarebbe stata garantita. In questo modo, Kisshu si sentiva sempre più vicino a conquistare l'affetto della ragazza. Tart rimase zitto ancora rosso in viso. Sentire la bambina chiamarlo con quel ridicolo nomignolo lo metteva ancora in imbarazzo, e spesso Kisshu rincarava la dose su questa cosa.
L:- Non ha tutti i torti, Tart è ancora un bambino, è molto probabile che non venga e per Pai-san non verrà di sicuro. Potrebbe avere degli impegni per quel giorno.- ^^💧
La verdina stava ragionando a voce alta perché le altre potessero sentirle. L'ottimismo della biondina non scemò nemmeno un attimo, e positiva disse:
Pa:- Sono sicura che se lo chiedo a Taru-Taru, lui di certo non si rifiuterà di venire al mio invito. E se non lo vedo, potrò chiederlo sempre a Kisshu-Kun; di certo lui si garantirà di esserci alla nostra festa.- (≧◡≦) ♡   
Soddisfatto, Kisshu, insieme a un imbarazzato Tart, si tele trasportò via in silenzio. Mentre la discussione tra le tre continuava per organizzarsi per le varie commissioni che dovrebbero fare per organizzare per bene la festa. Passarono alcuni giorni e i preparativi per la loro festicciola furono ultimati. Paddy frizzava di allegria da tutti i pori, tanto che la contagiava persino al Caffè Mew Mew. I clienti la trovarono adorabile, e forse per questo, oltre alle mance per i suoi trucchi, Paddy ne riceveva altre; Strawberry e Lory si divertirono a vederla così felice. Una bambina della sua età dovrebbe essere molto felice e spensierata, ma in Giappone è in corso una guerra spietata e non sempre si può gioire in un clima del genere.
Il lato positivo di questa giornata fredda, al Caffè le chiacchiere dei clienti tenevano l'atmosfera calda. Il piano di Lory per il QR code stava funzionando alla grande, e molti clienti si stavano recando spesso al caffè. Chi si era subito scaricato l'app del negozio trovava molto stimolante le varie varietà di menù che spesso venivano aggiornate.
Il lavoro venne svolto alla perfezione, e dopo aver chiuso il locale nell'orario di chiusura, il trio salutò i due americani e si diresse verso il maniero, con alcuni campioni dei pasticcini per la loro festa. Stranamente, Paddy non disse nulla sulla festa che stavano organizzando e che forse ci sarebbero stati degli ospiti. Infatti, quando incontrò Kisshu in disparte, la bambina lo "avvisò" della festa. L'adolescente stette zitto per il fatto di sapere già della festa e, fingendo di scoprirlo in quel momento, fece una faccia sorpresa finta.
Lo staff del maniero si era dimezzato, dato che molti di loro avevano i parenti nella capitale e non avevano il problema degli altri membri di non recarsi altrove per passare la vigilia con i famigliari. Una piccola festa si stava svolgendo nel maniero, nello specifico nelle cucine, dove gli adulti bevevano abbondantemente. Man mano che i festeggiamenti proseguivano, diventavano sempre più brilli e meno vigili. Il trio approfittò della guardia abbassata degli adulti per trasferire le ultime cose e iniziare la loro festa.
Lo stereo fu accordato da Lory, Strawberry mise in ordine le bevande analcoliche e il ghiaccio nell'apposito congelatore per evitare che le bevande diventassero troppo calde. I pasticcini, poggiati nei loro appositi vassoi, facevano la loro bella figura. Anche la "sala" dove si sarebbe svolta la festa fu decorata ad arte. Dei teli dai vari colori brillanti furono agganciati sull'ampio, creando così l'effetto tenda. Anche i vari mobili, alcuni di loro, furono spostati o trasferiti altrove. Delle lucine furono sparpagliate all'interno del piccolo salone per dare quell'effetto magico. Gli ultimi aggiustamenti stavano per concludersi, e in uno dei due tavoli decorati per l'occasione celava un piccolo segreto che, se la serata fosse andata come sperato da Paddy, sarebbe stato svelato agli altri invitati.


Infatti, mentre le tre umane si stavano intrattenendo con varie chiacchiere, sentirono i suoni delle materilazioni e, voltandosi, videro con grande sorpresa Kisshu e Tart. Il verdino, con il solito sorriso beffardo, si concentrò sulla rossa. Vedendola agghirlandata in quella maniera, le guance di Berry si tingevano di rosa. Berry era stupita sotto il punto di vista del nuovo arrivato.
Tart, dal canto suo, si era concentrato esclusivamente sui dolci che facevano la loro bella mostra. Distratto com'era, non si accorse che una Nenè frizzante si era gettata addosso a lui, prendendolo alla sprovvista. Kisshu, che si era concentrato solo sulla rossa, facendole una radiografia molto approfondita con la coda dell'occhio, vide l'interazione dei due bambini e si piegò in due dalle risate. Tart, tutto rosso in volto, cercava di scollarsi di dosso la bambina, ma lei si aggrappava ancora di più al povero malcapitato.
Ondina, rimasta in disparte, decise di intervenire prima che la situazione degenerasse.
O:- Nenè, dovresti staccarti da Tart. È appena arrivato e non dovresti accoglierlo in questa maniera così brusca.- ^^💧 
N:- Io sono solo contenta di rivedere Taru-Taru, tutto qui.- ୧ (✪∇ ✪) ୨     
Ribatté la bambina e, vedendo la sua occasione di staccarsi da lui, dal momento che era trattenuta a dialogare con la verdina, Tart la allontanò un po' bruscamente e si tele trasportò vicino al mezzano che aveva ancora gli occhi lucidi per le troppe risate. Dopo averlo fulminato con lo sguardo, il più giovane degli Ikisatashi rispose alla bambina.
T:- SMETTILA DI CHIAMARMI TARU-TARU, quel nome è ridicolo. - ٩ʕ•̀//︿// •́ʔ۶    

Ancora rosso in volto, il bambino con le braccia conserte si voltò di lato. Sentendo le risatine poco trattenute della rossa, si rivolse a quest'ultima sgraziatamente, come suo solito.
T:- Che hai da ridere, vecchia befana!- è_é
B:- Come mi hai chiamata, piccolo moccioso?- ╬(ノ゙¬益¬₎ノ゙
Gli animi tra i due si erano accesi, e vedendoli già stuzzicarsi a vicenda, Ondina prese subito l'iniziativa di mettersi di mezzo per scongiurare altre litigate. Propose ad entrambi di servirsi da soli per gli snack che stavano sui tavoli. Per fortuna oggi era la sua giornata fortunata. Dopo aver lanciato le ultime occhiatacce, entrambi si spostarono ai lati dei due tavoli per rifocillarsi, mentre varie musiche natalizie si alternavano come sottofondo. Ondina, mentre si riempiva il suo bicchiere di qualcosa di analcolico, con la coda dell'occhio si accorse di un movimento sospetto fuori dalla capanna. Intuendo qualcosa, in silenzio tagliò un pezzo di torta. Vedendo i quattro ragazzi concentrati tra loro, Ondina uscì in silenzio.
Pai stava in disparte, accovacciato dietro alcuni cespugli che gli facevano da riparo, mentre osservava l'interazione dei suoi fratelli con le ragazze. Per il momento non stava succedendo nulla di strano. Per quanto riguardava anche quando aveva ricevuto "l'invito" per questa festa, non era molto interessato alla socializzazione, anche se poteva approfittare di questo invito per raccogliere dati sulle sue ricerche sui comportamenti degli esseri umani, che a quanto pare li trovava molto intriganti, più di quanto si aspettasse inizialmente.
Pai, perso nei suoi pensieri, non si accorse che un piatto con una fetta di torta gli era stato posto sotto il naso. Dopo aver sbattuto le palpebre, incrociò lo sguardo con quello dolce di Ondina, che con una coperta di lana si stava proteggendo dal vento gelido che in quel momento soffiava. I primi fiocchi stavano cominciando a cadere dolcemente dal cielo per poi posarsi sull'erba, creando così il primo strato di neve.

Di certo, Pai non si aspettava questo comportamento da parte di lei, ma anche se, dopo averla vista agire in certe situazioni, Pai doveva già immaginarsi della gentilezza e della sua disponibilità dell'umana che gli stava di fronte. Ondina si sedette su un vecchio tronco di un albero abbattuto che faceva da sgabello per il ragazzo accovacciato accanto a lei. Pai, vedendola ancora lì, prese la parola.
P:- Che ci fai tu qui?- ( ≖͞  -≖͞) ??        
Domandò con un miscuglio di scetticismo e curiosità. Pai sapeva che gli umani non hanno la stessa resistenza degli Cyniclons alle basse temperature. Anche con la coperta che la copriva, non era sufficiente per tenerla al caldo e isolarla dal freddo pungente di quella sera.
O:- Potrei farti la stessa domanda, Pai-san. Perché sei qui fuori al freddo quando potresti stare dentro? - (・///∇///・)   
P:- Non credo che sia il caso che io entri... e poi... non sono un tipo per le grandi folle. (¬_¬)   
O:- Pai-san, la nostra festa è privata solo per noi. All'inizio questa doveva essere una festicciola per noi tre, poi a Nenè è venuta in mente di estendere l'invito anche a voi altri... e non ero molto sicura che tu venissi. Lì dentro non c'è una grande folla, quindi non devi sentirti in imbarazzo, ma non posso obbligarti a venire... Ecco, ti ho portato un pezzo di torta. È alla crema. Ho pensato di darti un gusto classico, non sapendo se sei del tipo per i dolci... Ma se decidessi di venire, sarai sempre ben accolto.- (・/// . ///・)        
Detto ciò, Ondina si era presa di coraggio per fare questo discorso al ragazzo, che di solito, ad ogni loro interazione, evitava sempre di guardarlo dritto negli occhi. Forse il clima o il fatto che fosse la vigilia di Natale faceva sentire Ondina più sicura di sé. Fece qualcosa che desiderava fare dal profondo del suo cuore: avvicinandosi piano al viso del ragazzo, con un piccolo gesto gli diede un bacio sulla guancia pallida, cogliendolo di sorpresa.

(K.j:- SIIIIIIIIIIIII!!.. \(≧ω≦)/)

O:- Grazie, Pai-san!- ^/////^
E non dando il tempo a Pai di metabolizzare meglio la cosa, Ondina si alzò e, regalandogli un sorriso, si spostò dentro la capanna trovandola stranamente ancora tutta integra. Pai, rimasto solo con la mano, si toccò la guancia che prima era stata l'oggetto di contatto della ragazza e lui.
La festa si stava un po' animando per la gioia di Ondina. Kisshu per il momento si stava dando una regolata, permettendo a Berry di poterci interagire, ma rimaneva ugualmente sull'attenti intorno a lui. Tart e Nenè nei loro discorsi infantili sembravano iniziare ad andare d'accordo. Ondina non poteva sperare di meglio, anche se ogni tanto con la coda dell'occhio buttava un'occhiata fugace alle finestre dietro di sé, sperando di intravedere il ragazzo che aveva deciso di rimanere fuori.
O:- Ora che ci penso, stupida me... avrei dovuto dargli la mia coperta. Spero solo che non si ammali!- (⋟﹏⋞) 
E mentre la musica di sottofondo continuava a diffondersi in tutta la stanza, Kisshu e Berry si erano spostati verso i tavoli dove c'erano molte prelibatezze e alcune bevande non del tutto consumate. Kisshu, volendo fare lo splendido e continuare a chiacchierare con la rossa, dal momento che questa finora è l'unica interazione più lunga che stava avendo con lei, voleva approfittarsene.
K:- Stasera sei bellissima, anche quando eravamo al luna park, mi togli il respiro piccola mia. - (-‿◦)
  
L'occhiolino aveva messo un certo imbarazzo alla ragazza. Volendo dare una piccolissima possibilità al ragazzo, Berry, se lui avesse sgamato anche solo una cosa, lo avrebbe evitato come le altre volte. Per sua sorpresa, si stava comportando civilmente e Berry lo poteva considerare una mezza vittoria. Kisshu, distrattamente, stava testando la mano sulla superficie dura di uno dei tavoli, e continuando la sua perlustrazione, la mano biricchina del ragazzo era scesa verso il vuoto sotto il tavolo. Ma ebbe una brutta sorpresa: la sua mano venne azzannata da qualcosa che si trovava sotto la tavola. Kisshu, lamentandosi, attirò l'attenzione degli altri e, tirando fuori l'arto, scoprì che sotto la tavola si celava una arrabbiata Zanna Bianca che si era "limitata" a dare un avvertimento al ragazzo. Il verdino non credeva ai suoi occhi: la bestiaccia dell'altra volta lo aveva morso un'altra volta e fulminandola non si perse le risatine della rossa e dei bambini. Ondina, come la volta scorsa, cercava di celare il suo divertimento con un finto colpo di tosse dietro il suo pugno. Kisshu, a parte ciò, non si era fatto veramente male e sentendo la sua micetta ridere furono musica celestiale per le sue orecchie.
B:- Scusami tanto... spfft... ho dimenticato di dirti... spfft... che con noi c'è Zanna Bianca... ahahah!!!.- ヾ(๑≧∇≦)ノ゙

Berry, d'altro canto, si sforzò di trattenere le risate per l'interazione tra Kisshu e Zanna Bianca.

Un bussare aveva fatto distrare l'attenzione di tutti dal dramma appena iniziato tra Kisshu e Zanna Bianca , Ondina andò ad aprire e dopo un attimo di stupore le sue labbra si alzarono di un dolcissimo sorriso e facendosi da parte fece entrare il nuovo arrivato .

La figura alta e imponente di Pai richiamò l'attenzione di tutti all'interno della capanna. Kisshu, nonostante l'irritazione precedente, provò un misto di sorpresa e curiosità nell'incontrare il fratello maggiore. Anche Tart e Nenè guardarono il nuovo arrivato con occhi curiosi.
Pai guardò Kisshu con un'espressione seria, rimproverandolo per il suo comportamento precedente.
P:- Non ti posso lasciare nemmeno un minuto che già ti sei cacciato in qualche pasticcio, Kisshu.- (¬_¬)
Il saluto di Pai sciolse la tensione, e il verdino rispose con il suo solito tono beffardo:
K:- Pai, ma che bella sorpresa!... Non ci aspettavamo il tuo passaggio così improvviso, sei arrivato giusto giusto in tempo per i festeggiamenti.- ٩(ᵔ 0ᵔ )۶

Pai, tuttavia, non sembrava molto interessato alle frecciatine di Kisshu e spiegò il motivo della sua visita.
P:- Posso farne a meno della tua frecciatina stupida, Kisshu. Sono venuto solo a vedere come vi stavate comportando. Ma da come sto vedendo, anche voi ogni tanto avete dei comportamenti civili.- (¬_¬)
Il freddo pungente che si trovava fuori non era nulla messo a confronto alle parole del maggiore. Ondina, sentendo che da lì a poco l'atmosfera festosa di prima stava scemando, questa volta salvò la situazione invitando Pai ai festeggiamenti.
O:- Pai-san, benvenuto! Abbiamo preparato tante delizie e ci divertiamo. Siediti e unisciti a noi per la festa! - ^^💧
Pai, dopo un breve momento di esitazione, accettò l'invito e si spostò verso il caminetto per potersi riscaldare un po'. 
Dopo qualche minuto di un totale silenzio, Ondina vide come la musica era l'unico suono di sottofondo assieme allo scoppiettio delle fiamme del camino che stavano facendo da sfondo, non volendo che l'allegria presa un po' di panico prese la prima cosa che le passò sotto mano e prese la parola.
O: - Ma perché non giochiamo a questo? - ^^

Ondina teneva tra le mani una scatola di medie dimensioni, dipinta dai vari colori sgargianti, con ritratto una buffa oca con un fiocco rosso legato intorno al suo lungo collo. La scatola in questione era stata posta sul tavolo dalla verdina.

B/N: - IL GIOCO DELL'OCA? - (ಠ 。ಠ)

Le due ragazzine esclamarono contemporaneamente, sorprese dalla svolta che si stava prendendo. I ragazzi, per lo più, erano rimasti ammutoliti, non conoscendo il titolo appena elencato dalle due ragazzine.

T: - Scusate, ma sapete dirmi che cos'è il gioco dell'oca? Non l'ho mai sentito parlare fino ad ora. - (・༚・) ??

Domandò un curioso Tart, lui come Kisshu si era incuriosito dalla buffa scatola che la verdina aveva tirato fuori dal nulla, e Nenè rispose.

N: - Stai tranquillo, Taru-Taru. Io sono una vera esperta di questo gioco, ho vinto molte partite, puoi credermi sulla mia parola. -     |✧ ヮ✧ )و✧ 

Nenè aveva le stelle al posto degli occhi, che testimoniavano la sua eccitazione per questo gioco. Messe in disparte Berry e Ondina, non erano dello stesso parere della bambina; entrambe la guardavano con una certa preoccupazione.

B: - Ondina, perché ho questa strana sensazione che sta per succedere qualcosa di strano? - (•́ᆺ•̀)      

Ondina sorrise,  e rivolgendosi a una preoccupata Berry le rispose.

O: - Credo che centri qualcosa con Nenè e il gioco dell'oca. Sappiamo benissimo come andrà a finire, sembra che questo gioco le abbia dato molto alla testa. - ; (>^~^)>

B: - Vado a prepararmi in anticipo qualcosa per il mal di testa che credo che stasera mi servirà... Se vuoi, lo preparo anche a te? -

Domandò la rossa alla verdina, entrambe erano consapevoli della strana ossessione che la Nenè aveva nei confronti di questo gioco. Come ogni anno in questo periodo, quando tiravano fuori i vari giochi da tavolo, Nenè stravedeva per quello dell'oca. E sempre come ogni anno, Berry si preparava un'aspirina per il gran mal di testa che le sarebbe venuto da lì a poco.
Infatti, Berry si era appena spostata per andarsi a preparare il farmaco, ma poi le venne in mente un pensiero e, fermandosi, si accorse che per la serata che avrebbero passato, anche Ondina ne avrebbe bisogno. Con la scusa che c'erano gli Iksatashi, il loro mal di testa sarebbe stato il doppio per quest'anno.

 


      ****************************************************************************************************************************************************


Come era stato ordinato dal monarca, il Bodyguardian si era adoperato per il trasferimento dell'ambasciatore e della sua accompagnatrice nel palazzo in modo sicuro. Tuttavia, in qualche modo, i primi pettegolezzi avevano rivelato una falla nel suo piano per trasferire i due umani nella massima segretezza. La notizia era saltata in aria, e ogni singolo abitante si domandava come fosse possibile che una cosa del genere fosse stata approvata dai vertici più alti. Qualche anziano Cyniclon, scuotendo il capo amaramente, disse che se fosse stato il primo sovrano (il nonno di Profondo Blu) ancora in vita, tutto questo non sarebbe successo. Molti ascoltarono le divagazioni del vecchio, e pochi di loro, con i cenni dei capi, gli diedero ragione. Ma uno in particolare, una donna Cyniclon, si era appostata dietro a una delle possenti colonne, origliando le conversazioni dai soldati nelle loro ronde di guardia, fino ai domestici che, ignari di essere stati oggetto di spionaggio, si lasciavano andare alle loro divagazioni più private. 
Questa Cyniclon in questione si chiamava Ines, una giovane donna di circa 27 anni, dal carattere freddo e vendicativo. A parte il bell'aspetto e un sensuale neo sul lato inferiore delle labbra, tutto il resto passava in secondo piano. Era la figlia minore di un importante ufficiale che aveva prestato servizio per una buona parte della sua vita militare sotto il dominio del precedente monarca Baltazard (padre di Profondo Blu),  poco prima di morire passò gli ultimi suoi anni le sue referenze al monarca attuale. 
In virtù della sua condizione di figlia di un ufficiale di alto grado, Ines godeva del privilegio di frequentare spesso il palazzo del monarca attuale. Tuttavia, poiché il suo accesso era notevolmente limitato, la donna impiegava il suo tempo in manovre e intrighi a spese di molti, disinteressandosi delle conseguenze delle sue azioni. Malgrado le notizie poco rassicuranti riguardanti l'arrivo di due umani nel loro territorio, fatto inaccettabile, la situazione peggiorava ulteriormente con la diffusione della notizia che questi umani avrebbero cercato rifugio nel regno per "proteggersi" dalle rivolte. Ines, tutt'altro che disposta ad accettare tale situazione, decise di agire con tempestività.

Avvolta nelle vesti che le facevano da strascico, queste svolazzavano ad ogni passo felpato mentre cercava di ottenere un'udienza con il monarca, al fine di dissuaderlo da gesti considerati sconsiderati. La donna cercava freneticamente una scorta che potesse accompagnarla fino alle porte della sala del trono. Tuttavia, non riuscendo a trovare nessuno adatto a tale compito, la sua frustrazione cresceva di secondo in secondo. Inaspettatamente, per poco non perse di vista il soldato che si vociferava essere stato incaricato della tutela degli intrusi e, mentre si avvicinava per raggiungerlo, si accorse che quest'ultimo non era più solo.
Un uomo umano, alto e dalla corporatura robusta, si presentava con capelli corti e scuri, indossando un abbigliamento tipico della sua specie, come dedusse Ines. La sua sola presenza generò molta rabbia nella donna. Tuttavia, la situazione peggiorò quando notò una giovane donna umana al suo fianco. Inizialmente colpita, dopo un'attenta analisi del volto della ragazza, la rabbia di Ines svanì improvvisamente, poiché la donna non sembrava attraente per i suoi standard estetici. Ines fece un sorrisetto prima di allontanarsi, consapevole che doveva prepararsi per la sua entrata spettacolare e non aveva tempo da perdere.

Il ragazzo dai capelli azzurri fungeva da Cicerone per i due nuovi arrivati nel castello, e entrambi rimasero in silenzio per gran parte del loro tragitto. Oscar, dalla sua espressione grottesca, era ancora arrabbiato per il trattamento vergognoso subito in precedenza. Le rughe sulla sua fronte erano accentuate, mentre l'ambasciatore giapponese riviveva mentalmente il giorno in cui fu allontanato dal palazzo principale, scortato da due guardie di rango inferiore. Oscar non si era mai sentito così umiliato in vita sua.

Per quanto riguarda Nico Robin, la giovane ereditiera poteva percepire chiaramente lo sguardo truce dell'uomo perso nei suoi pensieri. Poteva solo immaginare cosa stesse infastidendo il suo patrigno, ma decise di concentrarsi su ciò che la circondava. La struttura rifletteva tipicamente lo stile degli Cyniclon, e molti dei materiali utilizzati erano così unici che Nico Robin faticava a classificarli. Tuttavia, ciò che la infastidiva particolarmente erano gli innumerevoli occhi che, pensando di essere invisibili, i mille occhi scrutatori si posarono su di lei. Forse alcuni di loro avevano già avuto l'opportunità di dare una fugace occhiata all'ambasciatore durante la rara occasione in cui si era trasferito al palazzo principale. Questi pensieri distrassero Nico Robin, e per poco non andò a sbattere dietro al patrigno.

Vide che, in un certo momento, tutti e tre si erano fermati di fronte a una porta sul lato destro del lungo corridoio. Oscar, senza dire una parola, entrò, e Nico Robin presumeva che si trattasse della camera dell'ambasciatore. Il soldato lanciò una fugace occhiata alla ragazza, forse interrogandosi sul motivo del suo lungo silenzio, ma vedendo che tutto era a posto, proseguì per un altro tratto di strada. Successivamente, anche il soldato si fermò davanti a un'altra porta e, voltandosi, disse:

?: - Dietro a questa porta si cela il vostro nuovo appartamento. Non dovrete preoccuparvi; sarete servita e riverita da una serva che vi verrà assegnata... - ᓀ ᓂ  

Lui aprì la porta e cercò, come la prima volta, di prendere una delle sue valigie. Come la volta precedente, Nico Robin portò la valigetta tanto a lei cara fuori dalla portata del ragazzo.

?: - ( ≖͞  -≖͞) ??        

Nico Robin prese carta e penna, e scrisse frettolosamente poche righe.

N.R.: - Come ho già detto in precedenza, non siete obbligato a farmi da fattorino. Anche io ho delle braccia e riesco ancora ad usarle... Per questa valigetta in particolare, ci sono delle cose delicatissime e preferisco portarla io. Voi avete un passo troppo veloce e ho paura che involontariamente possiate rompere il suo contenuto. - 

Mistero risolto per la famosa valigetta, il ragazzo ancora confuso si limitò a farla entrare. L'appartamento era molto più grande di quanto Nico Robin si fosse immaginata, ma non era di molte pretese. Con le valigie messe da parte, la ragazza poté osservare con cura lo stile e l'arredamento del salone. Oltre ad essere spazioso, aveva molte altre porte che vennero visitate insieme al ragazzo, il quale le spiegò le varie funzioni di ciascuna.

Una di queste porte portava alla camera da letto, dove, sul lato sinistro del letto a baldacchino, c'era una grande porta-finestra da cui si poteva già intravedere un ampio balcone con una vista mozzafiato. Avvicinandosi alla porta-finestra, Nico Robin aprì le sue serrande e provò una strana sensazione che le fece tremare tutto il corpo, incapace di descrivere il mix di emozioni che la invase. Ignara di avere uno spettatore sotto forma del suo Bodyguardian, che si limitava ad osservarla, per la prima volta egli poté vedere un'espressione genuina sulla sua protetta.


Di solito è così distante e in allerta quando lui era nei paraggi, ma finalmente poteva avere quell'espressione di sorpresa di lei che venne impressa nella mente del soldato. Dopo questo, egli decise di lasciare la ragazza ai suoi pensieri per farla meglio abituare al nuovo scenario.

Trascorsero alcuni giorni da quando Nico Robin e l'ambasciatore giapponese si erano appena trasferiti, e finora tutto procedeva senza intoppi, a parte le notizie delle crescenti rivolte che si stavano diffondendo a macchia d'olio. Gli animi dei rivoltosi si infiammarono ulteriormente dopo che i vari capi dei villaggi furono convocati al palazzo principale, anche se ciò non portò a risultati significativi.

In quel momento, Nico Robin stava scrivendo una lettera al suo maestro sciamano Choneyo, quando venne interrotta dall'improvviso bussare alla sua porta. Non fidandosi del nuovo arrivato (nel caso non fosse Oscar o il suo Bodyguardian), la ragazza preferì nascondere la lettera incompleta prima di andare ad aprire la porta.

Davanti a lei si trovava una giovane donna Cyniclon molto bella, dai lunghi capelli neri mossi e dal fisico snodato, ricoperto da vesti molto pregiate. Ma ciò che attirò l'attenzione di Nico Robin furono due occhi verdi che la fissarono freddamente, come se davanti a loro ci fosse il loro peggior nemico. Entrambi erano colmi di rabbia, mal celata dalla nuova arrivata che si sforzava di mantenere un sorriso troppo smagliante secondo i gusti dell'ereditiera.

Nico Robin, ancora all'ingresso del suo appartamento, non sapeva come comportarsi. Tuttavia, udendo dei bisbigli di sottofondo, l'ereditiera inclinò leggermente il busto verso il suo lato sinistro. Con sua sorpresa, poté vedere chiaramente che un gruppo ristretto di ragazze Cyniclon, anch'esse vestite con abiti elaborati,che erano semi-nascoste, si ammassavano tra loro mentre la osservavano dietro i loro ventagli molto elaborati.
Nico Robin si limitò a ricomporsi e, voltandosi verso la nuova arrivata, fece un piccolo accenno col capo per permetterle di entrare. La donna dai capelli neri, con un portamento da prima donna, si introdusse nell'appartamento dell'ereditiera senza fare complimenti. Entrambe furono avvolte in un imbarazzante silenzio, sedute l'una di fronte all'altra su due poltrone che il grande salone offriva alle due donne.

Lady Ines, tutt'altro che imbarazzata, come traspariva chiaramente dal volto di Nico Robin, fu temporaneamente interrotta dall'arrivo della serva della ragazza. Quest'ultima è una donna anziana dalle vesti logore; sembrava che un tempo avessero avuto giorni migliori. Camminava scalza in punta di piedi con passi veloci, quasi come se stesse camminando sui gusci d'uova. La "tunica" che la serva indossava era un miscuglio tra un marrone sporco e un grigio topo sbiadito. Le mezze maniche, strappate in più punti, mettevano in evidenza le braccia sottili della donna, la cui struttura ossea era delicata, come se le sue braccia potessero staccarsi dal resto del corpo in qualsiasi momento.
Il suo viso non era dei migliori, con occhi sempre puntati per terra, mento sporgente, due occhiaie che aggiungevano molti anni alla poverina, un naso aquilino e zigomi molto pronunciati che accentuavano il volto segnato della terza arrivata. La sua minuscola statura era aggravata da una grossa gobba, rendendola molto goffa nei movimenti. La serva senza nome agiva in silenzio, rispondendo alle poche richieste di Nico Robin. L'anziana posò sul tavolino che si trovava tra le due ospiti un elegante servizio da tè, con delle tazze che emanavano il vapore di una bevanda calda.

Dal suo punto di vista, l'ereditiera sentì un campanello d'allarme dal momento in cui i suoi occhi si posarono sulla donna dai capelli neri. Dopo aver visto come quest'ultima fosse entrata come se fosse la padrona del posto, non prima di dare una forte spallata fatta di proposito all'ereditiera, mentre quest'ultima si massaggiava la spalla, capì che il suo calvario era appena iniziato.
L'imbarazzante silenzio che aveva avvolto il salone venne stroncato dalla donna dai capelli neri, che regalò a Nico Robin un finto sorriso. Appoggiandosi sulla spalliera della poltrona per mettersi comoda, prese per prima la parola.
I:- Allora è vero che due umani sono stati trasferiti nel palazzo principale.... Quando l'ho sentito per la prima volta, non ci credevo. Ho pensato fosse un brutto pettegolezzo.... Ma da quello che sto vedendo, le dicerie non sono così tanto false.-  (ᓀ  ◡ ᓂ )  
Ines doveva aver iniziato a parlare e dal tono freddo aveva già anticipato a Nico Robin dove avrebbe colpito la ragazza. Anche se a Nico Robin sarebbe piaciuto molto rispondere alla sua improvvisa ospite, le condizioni precarie della sua gola le impedirono di comunicare vocalmente. Non essendo sprovvista di altri mezzi per comunicare, prese a scrivere:


N.R:- Non so con chi ho l'onore di parlare, il mio nome è Nico Robin Uchiha, sono lieta di fare la vostra conoscenza. -
Lady Ines si inclinò leggermente in avanti per leggere il messaggio dell'umana che le stava davanti. Dopo aver alzato un sopracciglio destro sottolineando il suo scetticismo, puntò le sue fredde iridi verdi su quelle della sua interlocutrice. Fu una gara di sguardi, una battaglia silenziosa tra le due donne. Messa in disparte e quasi dimenticata dalle due sfidanti, l'anziana osservò con un'espressione di preoccupazione dipinta sul suo viso rugoso, non comprendendo perché si fosse sviluppata questa improvvisa animosità tra loro. Come le era stato detto, doveva solo limitarsi a eseguire gli ordini della umana e riferire di eventuali passi falsi ai suoi superiori. La donna pensò che questa animosità non sarebbe stata molto apprezzata dai suoi superiori, ed ecco che aspettò che qualsiasi cosa stesse succedendo finisse presto.
Lady Ines, ricomponendosi, alzò l'angolo della sua bocca in un sorrisetto, e una strana scintilla passò attraverso i suoi occhi verdi. Nico Robin lo vide chiaramente, la donna dai capelli neri aveva avuto un'illuminazione; un passaggio doveva esserle sfuggito all'ereditiera. Stringendo le sue mani sui braccioli della poltrona, diede sfogo alla sua frustrazione. I momenti dei giochi erano appena iniziati, e la licantropa non seppe con precisione chi avrebbe avuto le redini di questo gioco macabro. Secondo Nico Robin, la donna dai capelli neri era venuta per porre dei limiti. L'ereditiera osservò attentamente la sua nuova avversaria.


N.R:- "Se la dovessi paragonare a qualche animale, sarebbe la iena. Una iena solitaria, affamata in cerca di cibo. Una iena sola non è un grande pericolo, ma non bisogna mai sottovalutare che rimane pur sempre un animale  selvatico, che per un pezzo di carne è in grado di fare qualsiasi cosa."- ᓀ ᓂ  
Nico Robin vedeva Ines in questa maniera, il suo istinto di sopravvivenza si attivava da quel momento in poi, e sarebbe rimasta in allerta fino a quando la donna davanti a sé fosse  rimasta nei paraggi.
Ines si alzò, prendendo di sorpresa sia Nico Robin che la sua serva, e dopo un attimo di esitazione prese parola.
I: Voglio essere chiara con te, umana. Il mio nome è  Ines, sono figlia di un grande condottiero caduto eroicamente. Sono anche la prediletta del nostro amato e stimatissimo signore, l'onnipotente Profondo Blu. Io sono la sua eletta per diventare la sua consorte, e bene per te ricordarti che quando sei in mia presenza è ben richiesto che mi fai le dovute reverenze e che, se ti ritengo degna della mia presenza da rivolgermi la parola, mi devi chiamare “mia signora”. Spero che queste semplici regole ti entrino bene in testa, e nulla di brutto ti capiterà nel tuo soggiorno nel palazzo principale.-

Detto ciò, uscì drammaticamente dall'appartamento dell'ereditiera, non prima di aver sbattuto di proposito la porta d'ingresso, creando così un fracasso che diede parecchio fastidio alle orecchie di Nico Robin e della sua serva. La ragazza, ricordandosi di non essere sola, lanciò uno sguardo fugace di preoccupazione alla donna, ma quest'ultima si limitò ad abbassare il capo e portare via il servizio da tè, lasciando sola la licantropa.

Nico Robin tirò un sospiro di sollievo; questo era solo un piccolo assaggio di ciò che dovrà ingoiare per tutta la sua permanenza a palazzo. Sempre seduta, la giovane ereditiera voltò la testa verso la porta finestra e vide che fuori c'era una bella giornata, l'opposto di quanto fosse appena successo un attimo prima. Questo incontro le fece presupporre che tempi duri sarebbero arrivati da lei mentre sarebbe rimasta al palazzo principale. Dentro di sé, l'ereditiera del clan Uchiha sperava che questo trattato di pace si facesse il prima possibile per delimitare le sue sciagure.
Purtroppo, la premonizione della ereditiera era giusta. Nelle poche uscite che si permetteva di fare, oltre ad essere segregata all'interno del suo appartamento, non era estranea al mondo esterno. Sentiva le chiacchiere della servitù del palazzo e le battutine pungenti che sicuramente le donne Cyniclons dicevano davanti alla sua porta per farsi sentire dalla diretta interessata.
A Nico Robin, queste piccole cose non pesavano, anzi sembravano ai suoi occhi piccoli atti di molestia che le scivolavano senza nessun effetto. Ma dentro di sé, l'ereditiera sentiva che il peggio doveva ancora venire e da tutto il caos che si stava scatenando all'interno delle mura del palazzo, i gratta capi sarebbero durati ancora per un bel po' di tempo. Infatti, Ines non si sarebbe arresa senza usare tutto il suo arsenale che aveva a disposizione, e sempre con la sua lingua d'argento aveva fatto circolare altre dicerie sulla ragazza. Con questi piccoli atti di pietà stavano infiammando sempre di più gli animi degli altri Cyniclons che si trovavano presso il palazzo principale.

Le rare volte in cui Nico Robin decideva di uscire per fare due passi, veniva sempre bombardata da occhi accusatori e sussurri non così celati, dove poteva sentire malignità di ogni genere. Per evitare certi incidenti, l'ereditiera veniva sempre scortata dai due "gemelli" che silenziosamente divennero la sua ombra, e questo aveva messo un certo stallo nella dinamica in cui si trovava.
Ma Nico Robin sapeva che prima o poi dalle parole sarebbero passati ai fatti, e nel giro di tre giorni poteva sentire chiaramente che vari oggetti venivano lanciati contro la sua porta e molti insulti gridati a gran voce contro la sua persona. Il suo disagio era palese sul suo viso, ma questa situazione non poteva continuare. Prima o poi qualche Cyniclon avrebbe fatto di testa sua e avrebbe cercato di aggredirla fisicamente, e come avrebbe gestito la cosa?
Ecco perché lei si trovava in biblioteca, seduta su una delle poltrone per mettersi comoda a leggere un buon libro. Almeno in quella stanza poteva avere un po' di tranquillità. Peccato che a un certo punto sentì un ringhio di un animale, e con il capo si voltò verso la sua sinistra, scoprendo che c'era un lupo dal manto grigio. L'animale le ringhiava e Nico Robin, abituata all'ostilità degli altri animali quando percepivano il suo lato licantropo, di solito non ci dava molto peso. Tuttavia, in questo caso, la situazione poteva diventare molto spinosa. Il lupo non sembrava voler retrocedere, dal momento che molto probabilmente l'animale in questione abitava nel castello. Nico Robin doveva apparire come una estranea che varcava il suo territorio.

L'animale si stava avvicinando pericolosamente alla ragazza. Lei, temendo che fosse qualche trappola orchestrata dai suoi molestatori, decise di salire sopra il divano e con il libro di prima lo usò come uno scudo. Un leggero panico si era palesato sul viso della ereditiera, che, vedendo come il lupo continuava a ringhiarle contro, era letteralmente con le spalle al muro.
Finalmente, dopo attimi di tensione, Nico Robin vide che la porta della biblioteca si apriva, e da essa sbucò la sua fonte di salvezza sotto forma del suo bodyguard. Vedendola in una brutta situazione, si limitò a schioccare le dita, e i due "gemelli" si prosentarono per trascinare l'animale mentre quest'ultimo si dimenava lottando contro il suo allontanamento forzato.
Vedendo che il lupo era stato allontanato, la ereditiera si limitò a osservare il nuovo arrivato e con un cenno del capo lo ringraziò. Il soldato le si avvicinò, offrendole la propria mano per aiutare la ragazza a scendere con sicurezza.
?: - Non mi aspettavo di trasformarmi in un vostro cavaliere per soccorrervi. - (ᓀ  ◡ ᓂ )  
Stuzzicò la ereditiera. Il tono beffardo era meno pungente delle altre volte, e contenta che la situazione non si fosse aggravata, Nico Robin era per lo più concentrata a tirare un sospiro di sollievo. Con i suoi unici strumenti di comunicazione, trascrisse alcune righe:
N.R: - La ringrazio per essere arrivato in tempo. Non sarei stata in grado di gestire da sola quel grosso lupo. - (ᓀ  ᓂ )  
La tosse non le dava tregua, ma almeno non sentiva quel bruciore che la tenne sveglia la prima notte che arrivò sul suolo dei Cyniclons. Di certo non poteva lamentarsi, Nico Robin sapeva che la pozione temporanea di Anthus stava facendo il suo dovere, e sperava che le rivolte si arrestassero il prima possibile prima che la pozione terminasse; altrimenti, sarebbe stata una tragedia per la sua condizione.
Dopo averla guardata attentamente, il soldato fece recapitare da uno dei suoi chimeri un bicchiere con dell'acqua fresca, che venne bevuto con molta fatica dalla ragazza.

La tosse non le dava tregua, ma almeno non sentiva quel bruciore che la tenne sveglia la prima notte che arrivò sul suolo dei Cyniclons. Di certo non poteva lamentarsi; Nico Robin sapeva che la pozione temporanea di Anthus stava facendo il suo dovere, e sperava che le rivolte si arrestassero il prima possibile prima che la pozione terminasse, altrimenti sarebbe stata una tragedia per la sua condizione.
Dopo averla guardata attentamente, il soldato fece recapitare da uno dei suoi chimera un bicchiere con dell'acqua fresca, che venne bevuto con molta fatica dalla ragazza.

N.R: - Il lupo... lupo... chi... chi a-apartiene? -

La sua fatica a comporre una semplice frase era ben vista dal soldato, che si limitò a dire che il lupo si chiamava Duncan e aveva un padrone. Però, tra sé, il soldato si chiese come mai Duncan era a piede libero con i due umani che stavano al palazzo principale. L'animale in questione doveva essere trasferito da un'altra parte per non essere un pericolo per i nuovi ospiti, e questo stava cominciando a diventare molto sospetto.
Il ragazzo non voleva gufare, ma sentiva che come l'incidente della cena della umana che gli stava difronte e le rivolte, ora Duncan potrebbe essere collegato tra loro. Nel frattempo, avrebbe tenuto sott'occhio i due umani, in particolare lei.


?:- Voi mi incuriosite!. –

 N.R:- Mhh???:- ( ≖͞  -≖͞) ??        

?:- Voi mi incuriosite molto. Avete dei modi che io ancora non comprendo pienamente. Anche per la vostra posizione in questa spedizione pacifica, potrei capire l'ambasciatore, ma non riesco a classificarvi. Siete un bel mistero che mi intriga a risolverlo, e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo su di voi. Riuscite a tenere i servi salvi nelle situazioni che di solito metterebbero in panico anche un uomo adulto... ditemi come ci riuscite? -
Nico Robin era stata zitta per tutto il tempo, non aspettandosi un discorso del genere. Il soldato sembrava perfetto, uno che non fa mai domande e si limita ad eseguire gli ordini dei superiori. Era questa l'immagine che si era formata da quando l'aveva incontrato. Tuttavia, il suo campanello dall'arme non si era affatto affievolito; anzi, per lo più si teneva in disparte.
N.R:- L'amore!. -

?:- Come, scusi?. - ( ≖͞  -≖͞) ??        

N.R:- Ho... detto... l'amore... Io... l'ho... faccio... per le... persone che mi... aspettano... coff.-

Il soldato si limitò a fare un accenno col capo, e con una leggera curiosità le porse la sua domanda.

?:- Ho saputo che vi siete fatta dei nuovi amici, e che intorno a voi si è creato un po' di caos. Potreste dirmi che cosa è successo? - ( ・ิ_・ิ)           

Sapendo che non poteva narrare la sua versione dei fatti a voce, attrezzata, Nico Robin prese carta e penna e scrisse con la sua elegante calligrafia:


N.R :- Uno di questi giorni, una donna cyniclon è apparsa davanti alla mia porta. Si è presentata con il nome di Ines e ha affermato di essere la compagna del vostro monarca. Ha preteso che in futuro mi aspettassi di farle delle riverenze quando ci incontrassimo. Inoltre, ha iniziato a diffamarmi tra gli altri Cyniclons, spargendo calunnie, e alcuni di loro hanno cominciato a lanciare vari oggetti contro la mia porta. -

Il cyniclon ascoltò la breve narrazione della ragazza, ma non sembrava particolarmente colpito. Tuttavia, incrociando il suo sguardo serio, le rivolse alcune domande.

?:- È vero tutto ciò che hai scritto su questo foglio? - ( ・ิ_・ิ)           
Nico Robin fece un accenno affermativo col capo, benché si aspettasse che non sarebbe stata creduta. Nonostante ciò, fece un tentativo, sapendo che almeno lui avrebbe tenuto gli occhi aperti mentre la tutelava.
?:- Vi credo. È tipico di lady Ines; quella intrigante sta muovendo i primi passi... - ꐦ
Lasciando una confusa Nico Robin con la frase lasciata quasi a metà, il soldato si alzò lentamente dal suo posto e si avvicinò alla porta. Mentre l'apriva, si voltò verso la ragazza e disse solo:

?:- Se dovessero continuare con le loro scorribande, non limitatevi a stare rinchiusa in camera vostra. Potete sempre farmelo sapere. Mi è stato dato l'ordine di tutelare la vita dell'ambasciatore e la vostra, io non manco ai miei doveri... E mentre ci siamo, lady Ines non è la compagna del MIO signore. Lui non si abbasserebbe mai ad associarsi a quelli come lei.- ꐦ

Il suo leggero sfogo aveva preso alla sprovvista Nico Robin, abituata a vederlo inespressivo e passivo quando interagivano tra di loro. Forse la notizia che questa Ines metteva in giro certe dicerie sul monarca dei Cyniclons non era stata presa molto bene, ma Nico Robin non si sarebbe fatta coinvolgere più del dovuto; Ines avrebbe prima o poi pagato per le sue malefatte.
 
Fuori dalla biblioteca, il soldato strinse il suo pugno. Sapeva già in largo anticipo che dall'arrivo dei due umani al palazzo principale ci sarebbero stati dei malcontenti, ma che al vertice di tutto ci fosse lady Ines era qualcosa che non si aspettava, e la sua arroganza nel dire che lei è la prediletta del loro signore, mentre quest'ultimo non poteva reagire, era inaccettabile. 

Per fortuna che l'umana si era dimostrata collaborativa; questo rendeva il lavoro molto più facile, e avrebbe tenuto strettamente sott'occhio anche Ines per anticipare le sue prossime mosse. La onestà di Nico Robin le aveva fatto guadagnare qualche agevolazione. Da tempo desiderava inviare alcune lettere nel suolo umano, ma con la situazione precaria in cui si trovava, vedeva questa impresa come impossibile. Tuttavia, volle fare un piccolo tentativo. 

Infatti, quando il ragazzo seppe che era stato richiesto dalla accompagnatrice dell'ambasciatore, sulle prime rimase stupito. Curioso di sapere cosa volesse, si limitò a materializzarsi nel salotto della umana.


Dopo gli iniziali scambi di cortesia, Nico Robin ha presentato una formale richiesta, mediante un documento scritto, per l'invio di alcune corrispondenze verso il suolo umano, motivato dalla sua nostalgia di casa. Il suo bodyguardan, dimostrando una notevole compostezza, le comunicò che per soddisfare la sua richiesta sarebbe stato necessario ottenere un permesso speciale dalle autorità superiori.

Fortunatamente, Nico Robin ebbe l'approvazione per procedere con la suddetta richiesta, con l'unico vincolo che la missiva dovesse essere preventivamente sottoposta alla supervisione della sua guardia del corpo. Prevedendo tale eventualità, Robin aveva anticipatamente elaborato una strategia astuta: il giorno precedente, ha redatto la vera lettera su un foglio completamente bianco, impiegando un inchiostro speciale, invisibile e privo di odori. Tuttavia, la lenta asciugatura di tale inchiostro ha richiesto un intero giorno, costringendo Robin ad attendere prima di poter "scriverci" una nuova lettera.

Il subdolo stratagemma, orchestrato con astuzia, si è rivelato efficace: il giovane ufficiale, all'insaputa della sofisticata artificiosità della situazione, ha acconsentito alla spedizione della lettera dopo una breve e diligente ispezione. Un minuscolo essere, verosimilmente un chimera in miniatura dalle sembianze di un pappagallo dai colori vivaci, ha ricevuto l'incarico dal suo artefice di procedere con la spedizione.


Finalmente, Nico Robin poté espirare un sospiro di sollievo, avendo superato con successo la complessa procedura per inviare la lettera a Choneyo. Stanca dopo una giornata intensa e movimentata, la giovane ereditiera si ritirò a letto, sperando di poter conciliare il sonno e temporaneamente allontanare le preoccupazioni generate da Ines. Mentre chiudeva gli occhi, la mente di Nico Robin vagava nei recessi dei ricordi della sua adolescenza, un periodo che, nonostante le sfide, aveva contribuito a forgiare la sua determinazione e la sua resilienza.

Nico Robin osservava con attenzione mentre il chimera pappagallo si allontanava gradualmente dalla sua stanza, nutrendo silenziosi auspici che nulla potesse andare storto durante il viaggio. La lettera che l'animale trasportava era di inestimabile valore, ben oltre quanto potesse essere immaginato. Fu notevolmente sorprendente che l'ingegnoso stratagemma dell'inghiostro avvenisse senza intoppi.

Nel corso della consegna della lettera alla sua guardia del corpo, Nico Robin ricordò vividamente come la sua preoccupazione aumentasse a livelli inimmaginabili. Quella missiva non solo conteneva un messaggio nascosto, ma rappresentava anche il suo primo test pratico di una serie di esperimenti che stava conducendo. Il suo successo avrebbe determinato la sua capacità futura di mantenere un contatto con Choneyo e le altre ragazze, assicurandosi che nulla andasse storto durante la sua assenza.

Riflettendo sul suo mentore, Choneyo, Nico Robin ebbe un lampo di ricordo del suo periodo trascorso in America.




            INIZIO FLASH - BACK.


Una Pam adolescente stava seduta sul dimano del salotto dello sciamano, mentre Choneyo gentilmente si era prodicato a preparare due tazze fumenti di un buon tè. L'aroma era molto forte che si diffondeva in tutta la stanza, e Pam diede uno sguardo fuori dalle finestre del salotto e vide che le chiome degli alberi si erano già tinte di autunno, alcune di loro erano già cadute e  altre dovevano ancora cadere. Questa danza misteriosa ha sempre incuriosito molto l'adolescente, lo sciamano le offrì la sua tazza ricevendo in cambio un piccolo accenno col capo un ringraziamento dalla sua aspite.

C:- All'ora Pam, dimmi cosa ti porta a passare un pomeriggio di una giornata d'autunno cn un vecchio licantropo che sta tutto solo in mezzo alla foresta. - ^^

Dal tono scherzoso di Choneyo era un suo modo di rombere il ghiaccio, l'anziano uomo lo ha sempre fatto quando sentiva che la giovane Pam gli doveva chiedere qualcosa di importante.

Pm:- Choneyo....vorrei che tu fossi il più sincero possibile, è da qualche tempo che ho notato uno strano comportamento degli altri...Non mi so spiegare, sembra che loro dipendano dalle mie labbra, e prendono sul serio le mie idee e le opinioni che ho da offrire a loro... - (._.`)


Pam aveva abbassato il capo ripensando che da qualche tempo effettivamente gli altri membri del loro piccolo branco diano retta a una adolescente qualunque che a un vero alfa. Certo, nel loro branco non hanno un alfa, Pam sa benissimo che ogni branco sia di lupi comuni che dei licantropi avevano bisogno di un alfa per guidare il suo branco in modo sicuro ed efficace, e moltissime volte aveva chiesto di questo fatto, ma molti di loro non diedero una vera risposta, alcuni si limitavano a una alzata di spalle, altri non rispondevano neanche alle sue domande. Choneyo che era rimasto in silenzio ebbe un penziero che gli frullava nella sua mente.

C:- " Alla fine, Pam sta iniziando a notare che non abbiamo un alfa, e giustamente sta iniziando a fare delle domande scomode". - ( ⚆ _ ⚆ )

Lo sciamano era molto tentato di rivelare alla adolestente la verità e togliersi allo stesso tempo il peso che gli opprimeva la sua coscenza, ma Choneyo  purtroppo sapeva che era presto.  Pam non era una adulta e il suo adestramento non era completato, e spostare il suo peso sulle giovani spalle della figlia di Elizabeth non avrebbe portato dei buoni risultati, e ripenzando alla vita difficile che la lady Elizabeth dovette subire per prendersi l'incarico di alfa in giovane età non aveva portato nulla di buono, e Choneyo si sarebbe dannato se avrebbe permesso che una situazione simile si ripetesse con Pam.

C:- Bambina mia, io sono solo un vecchio che  vive tutto solo e da anni che non ho dei contatti diretti con gli altri membri del nostro piccolo branco...Stai facendo delle domande che sono troppo per te.- ^^💧

Pm:- Come sono troppo per me?... Pensi che io non sia ingrado di comprendere perché il nostro branco non ha un alfa?. Come branco siamo quasi allo sbaraglio e io...mi  angoscia l'idea che senza un alfa noi come branco, come comunità ci perderemo. - (•́ _ •̀)            


Pam, nonostante la sua giovane età, aveva sempre mostrato una notevole maturità, una caratteristica ben nota a Choneyo. A malincuore, lo sciamano si era visto costretto a tacere di fronte alle continue domande della ragazza, ma dentro di sé aveva promesso che un giorno avrebbe svelato tutto, sperando che Pam potesse vivere una vita serena e tranquilla fino a quel momento.

Durante il resto del pomeriggio trascorso da Choneyo, Pam non insistette ulteriormente per ottenere risposte alle sue domande. L'antifona del vecchio sciamano era stata chiara come il sole: Pam non avrebbe ricevuto le risposte che cercava. L'adolescente capì bene che c'era qualcosa che tutti stavano celando, e decise di attendere pazientemente finché qualcuno, alla fine, avrebbe svelato la verità.

Tuttavia, la visita di Pam a Choneyo non aveva lo scopo di ottenere risposte alle sue domande. Da una tasca del suo vestito, estrasse una piccola scatolina e la consegnò al vecchio licantropo. Vedendo la sorpresa dipinta sul suo volto, Pam si divertì pensando che fosse un momento da conservare nella sua memoria. Choneyo aprì la piccola scatolina e vi trovò un pezzo di pietra azzurrina dalla forma irregolare, attaccato a una cordoncina nera. Lo prese con delicatezza e lo studiò da vicino.


Pm:- Choneyo, questa collana è un piccolo pensiero da parte mia. Sei così buono con me e gentile quando ti faccio visita, anche nelle mie improvvisate come oggi. Sei come un nonno per me, hai sempre dato saggi consigli e ti sei preso cura di me nella mia infanzia. Guardando indietro, ho solo bei ricordi di noi due insieme, passando momenti speciali anche dopo che mia madre se ne è andata. - (  ᵕ̳ ᴗᵕ̳ )           


L'ultima frase del suo discorso commovente fece inumidire gli occhi della ragazzina. Ripensare alla madre scomparsa le causava molto dolore, e vedendola triste, Choneyo si limitò a asciugarle le lacrime che stavano per formarsi nei suoi occhi. Pam gli regalò un sorriso di riconoscenza.



      FINE FLASH - BACK




Così si concluse quel fantastico pomeriggio. Pam non poteva sapere che Choneyo avrebbe custodito gelosamente il suo speciale regalo, senza che nessuno di loro si rendesse conto che quel frammento di pietra nascondeva in realtà un minuscolo frammento di acqua cristallo.



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Il momento della mezzanotte si avvicinava rapidamente, e le ragazze fremevano dall'entusiasmo di fare gli auguri. Gli Ikisatashi avevano trascorso una serata diversa dal solito. Tart, dopo essersi riempito di cibo umano, mostrava un'espressione che faceva pensare che si fosse letteralmente innamorato delle deliziose prelibatezze. Questo lo mise di buon umore, al punto che non litigò né con Berry né con Nenè.

Kisshu, poteva dire che trascorrere alcune ore senza litigare con la sua "bambolina" era un tocca-sana per lui. In cuor suo, sperava che ci fossero altre occasioni come quella per starle più vicino. Berry, pur rimanendo in allerta quando lui era nei paraggi, sembrava essersi leggermente per questa occasione.

Pai, dal canto suo, trovò molto stimolante la serata. Ebbe modo di osservare come interagivano le umane con i suoi fratelli e notò che erano autentiche, cosa che aveva leggermente alleviato le sue preoccupazioni. A un certo punto, le tre ragazze che stavano osservando spesso l'orologio iniziarono la conta alla rovescia.



O/B/N:- 10..9..8..7..6..5..4..3..2..1.. BUON NATALEEE. - \(≧ω≦)/

Gli Ikisatashi non capirono la causa dell'euforia delle tre ragazze e del conto alla rovescia, ma Nenè saltò a dosso a Tart, abbracciandolo forte. Tart, colto di sorpresa, diventò rosso come un peperone.

T:- Ehi, lasciami andare!- (≧///△///≦))

N:- Taru-Taru, ti sto facendo gli auguri, è Natale! - (ノ^з^)ノ  

Kisshu, con le braccia spalancate e un sorriso sul volto, sembrava aspettarsi che anche Berry lo abbracciasse come aveva fatto Nenè con Tart. In risposta, la ragazza rossa, che teneva un bicchiere con una bevanda, si tenne a una distanza adeguata dal suo spasimante, facendo un gesto negativo con la testa.

B:- (;ಠ⌓ಠ)     

Ondina, che aveva visto Pai uscire, lo seguì. Per fortuna, per entrambi gli adolescenti, fuori aveva smesso di nevicare, rendendo la visuale molto chiara. Pai si era messo sotto uno degli alberi che celavano un po' la capanna dove continuavano i festeggiamenti. Sentendo dei passi, il ragazzo si voltò, sorpreso di rivedere la ragazza dai capelli verdi.

P:- Sei uscita di nuovo, anche con il freddo che c'è stasera? - (¬_¬)

O:- Stai tranquillo, Pai-san, ho sempre con me la mia coperta. E poi sono uscita per consegnarti una cosa.- ꒰ ^  ᆺ^ ꒱         

P:- Mhh? - ( ・ิ_・ิ)           

Ondina tirò dal nulla un pacco confezionato ad arte con un nastro viola, e esitante lo consegnò al ragazzo. Pai studiò attentamente l'oggetto appena ricevuto e, sempre scettico, si limitò a guardare la ragazza, trovandola determinata in volto.


O:- Pai-san, posso comprendere la tua confusione, ma è Natale e per tradizione noi umani ci scambiamo i regali facendoci gli auguri per un futuro migliore... Io... io voglio augurarti che tu sia felice e..e.. chee i tuoi desideri si possano realizzare.- (・///□ ///・)   



Detto ciò, Ondina fece un frettoloso inchino e si incamminò a passo felpato dentro la capanna. Pai rimase stordito dal discorso di lei, ma allo stesso tempo curioso di sapere cosa c'era dentro, si sedette su un angolino asciutto dove la neve non era arrivata a posarsi. Sotto un albero, Pai scartò con delicatezza, e aprendo la scatola vide che al suo interno c'era un biglietto decorato in stile natalizio, che lesse.


"Pai-san, spero che questo mio regalo non ti metta in una situazione imbarazzante. È solo un pensierino da parte mia, con questo periodo freddo c'è il rischio che tu ti ammali, fanne un buon uso. Buon Natale, da Ondina."

Pai vide che era una sciarpa, così la chiamano gli umani, che usano per proteggere il collo dal vento. Dopo averla osservata molto attentamente, Pai sorrise.

P:- Quindi è questo lo spirito di Natale! Ora comincio a capire perché gli umani apprezzano molto questa festività.- (◠ ◡ ◠) 

Pai alzò il capo verso il cielo, un cielo sereno e tutto scuro dove stava iniziando a nevicare di nuovo. Nel silenzio, il ragazzo pensava che gli umani avevano molto da insegnargli e un sorriso genuino gli si dipinse sulle labbra. Gli occhi erano lucidi di un strano sentimento che Pai provava raramente. Una piccola fiammella di speranza si era accesa dentro di lui dopo tanto tempo, nel suo cuore ghiacciato.





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ANGOLO AUTRICE :


Beh!...
Che dire, questo capitolo ha molto da raccontare. Credo che questa volta mi sono superata, trovo molto intrigante scrivere la parte della interazione tra queste tre coppie, hanno un qualcosa che attira tra loro. Certo, bisogna vedere come le cose procedano tra loro. Per quando riguarda Pam , le cose cominciano a muoversi, ho inserito un mio personaggio che nella vecchia edizione avevo già introdotto, ma all'epoca non fu strutturato molto bene il personaggio di Ines, ci dovrò lavorarci ancora .

Vi auguro Buon Natale , e felice anno nuovo. 


K.j ❤ 
   
 
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