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Autore: Marlena_Libby    24/12/2023    2 recensioni
Tra un idiota che conosce appena e le persone che lo amano, Corky riuscirà a capire di chi fidarsi?
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anche Jessica, dopo aver avvertito suo fratello, era rimasta a dormire alla centrale.
Il giorno dopo lei e Jack avevano raccontato tutto a Eddie e Grunt e adesso erano preoccupati: quale sarebbe stata la reazione di Corky una volta sveglio?
Quando il bambino si svegliò e li raggiunse in sala da pranzo, Jessica gli disse: - Buongiorno, Corky. Come ti senti?
- Bene - rispose lui mogio.
Si sedettero a tavola per fare colazione, ma Corky non mangiò niente.
Quando ebbero finito, Jack gli disse: - Corky, adesso andiamo nello studio. Ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare.
Il ragazzo annuì.
Si accomodarono e Corky chiese a Jessica: - Quindi è vero? Tu sei davvero mia madre?
- Sì tesoro, è così - disse lei con un sospiro.
- Non capisco... Perché non mi hai tenuto con te?! E perché mi hai fatto credere di essere mia zia e che mio zio era mio padre?! - chiese di nuovo arrabbiato e ferito.
- Vedi, piccolo... Quando ho scoperto di essere incinta, mi sono ritrovata completamente sola: non avevo né una casa né un lavoro e nessuno mi voleva aiutare. Solo mio fratello mi rimase vicino e si offrì di accudirti.
- E il mio vero padre?
Jessica non sapeva cosa rispondere: non voleva far soffrire Corky dicendogli che suo padre era un idiota che non lo voleva.
- È complicato, tesoro...
- Io... Io credo di volerlo incontrare!
- COSA?! - esclamò Jessica sgranando gli occhi. - No, è fuori discussione!
- Ma perché?! Ho tutto il diritto di conoscerlo!
- Perché non voglio che ti ferisca!
- È mio padre, perché dovrebbe ferirmi?! - disse Corky mentre dagli occhi gli scendevano lacrime di rabbia. - Non è giusto! Prima scopro che mi avete mentito per tutta la vita e ora non posso neanche conoscere il mio vero padre?!
E tornò di corsa nella stanza degli ospiti.
Jessica fece per andargli dietro, ma Jack la fermò: - Forse è meglio se lo lasci calmare prima di parlargli.
Lei annuì, triste e preoccupata.

Corky si buttò sul letto e abbracciò il cuscino.
Non era affatto giusto che, dopo avergli mentito per tutta la vita, volessero anche impedirgli di conoscere il suo vero padre!
Quindi decise che l'avrebbe cercato, non importava cos'avevano detto gli altri!
Dopo un po' lasciò la stanza in punta di piedi e, dopo aver visto che nello studio non c'era nessuno, prese l'elenco telefonico.
Per fortuna ricordava il nome che aveva letto sul certificato: Ben Duncan.
Segnò l'indirizzo su un pezzetto di carta e uscì.

Dopo un po', Corky arrivò alla casa e suonò il campanello.
Gli aprì un uomo con i capelli castani e gli occhi azzurri.
- Posso aiutarti?
- Piacere, mi chiamo Corky. Lei è il signor Ben Duncan?
- Sì, sono io.
- Ho bisogno di parlarle.
- Va bene.
I due si sedettero in soggiorno e Ben chiese: - Allora? Di cosa vuoi parlarmi?
- Senta, so che le sembrerà assurdo, ma io... sono suo figlio.
- COSA?!
- Le assicuro che è la verità! Ieri ho trovato il mio certificato di nascita e sopra c'era il suo nome! Mia madre è Jessica Wray!
Ben si sentì mancare al nome di quella ragazza che aveva frequentato anni prima: quando lei gli aveva detto di essere incinta, lui l'aveva lasciata perché non se la sentiva di assumersi una tale responsabilità e perché, anche se Jessica era una ragazza fantastica, non voleva relazioni serie; l'unica cosa che gli interessava davvero era terminare gli studi e fare carriera.
Adesso quel ragazzino veniva lì e diceva di essere suo figlio e lui non sapeva proprio come reagire!
Però, adesso che guardava meglio Corky, aveva la sensazione di averlo già visto, ma non ricordava dove.
Poi il suo sguardo si posò sul logo che il ragazzino aveva sulla maglietta e ricordò: quello era il bambino che spesso appariva sui giornali con gli Acchiappafantasmi!
Forse la cosa poteva tornargli utile!
Sorrise, abbracciò Corky e disse con tono falsamente commosso: - Oh Corky, figlio mio! Non posso crederci, finalmente ti conosco! Non sai quanto ne sono felice!
- Anch'io, papà! - disse Corky ricambiando l'abbraccio.
- Che ne dici se usciamo a divertirci insieme? Così potremo conoscerci meglio!
- Certo!

Jessica si avvicinò alla stanza degli ospiti, bussò alla porta e disse: - Corky, sono Jessica. Posso entrare?
Anche se non ricevette risposta, Jessica aprì comunque la porta ma trovò la stanza vuota.
- Oh mio Dio! Jack, Jack! - gridò andando dagli altri.
- Jessica, che succede? - chiese il biondo.
- Corky è scappato!
- COSA?!
- Sì! Sono appena stata nella stanza degli ospiti e l'ho trovata vuota! - disse Jessica scoppiando a piangere.
- Tranquilla Jessica, vedrai che lo troveremo - cercò di rassicurarla Jack circondandole le spalle con un braccio.
Andarono nello studio per dare modo a Jessica di calmarsi e per riflettere su dove potesse essere andato Corky.
Eddie posò lo sguardo sulla scrivania e disse: - Strano, l'elenco telefonico è aperto.
- E a questo foglio manca un pezzo - aggiunse Jack notando il foglio strappato.
Jessica scorse velocemente le pagine su cui era aperto l'elenco e quando vide il nome del suo ex disse: - Ragazzi, credo di sapere dov'è Corky!
Salirono su Fanta-Buggy e partirono.

- Papà, mi sono divertito un sacco! - disse Corky a Ben mentre uscivano da un ristorante. - Quel tuo amico è davvero simpatico!
- Ne sono felice!
In realtà quello non era un suo amico, ma il capo dell'agenzia pubblicitaria per cui lavorava: Ben desiderava da tempo una promozione, ma non riusciva a ottenerla; tempo prima aveva saputo per caso che il suo capo era un fan degli Acchiappafantasmi quindi, mentre lui e Corky erano ancora a casa, gli aveva telefonato promettendo di fargli conoscere un amico dei suoi eroi in cambio della promozione.
E infatti il suo capo, prima di andarsene, gli aveva detto "Ci vediamo domani in ufficio, nuovo direttore esecutivo!"
- Adesso dove andiamo?
- Prima di continuare il nostro giro devo sbrigare una commissione. Aspettami qui, torno subito - disse Ben salendo in macchina.
- Oh, va bene.
Ben partì e Corky si sedette sul marciapiede, senza minimamente immaginare che suo padre non sarebbe mai tornato a prenderlo.

- Dove possono essere andati?! - gemette Jessica.
Quando erano andati a casa di Ben non avevano trovato nessuno e avevano girato la città per ore chiedendo se qualcuno avesse visto lui e Corky, ma tutti avevano risposto di no.
- Inizia a fare buio, speriamo di trovarli in fretta! - disse preoccupato Jack.
- Ehi, guardate! - disse Grunt indicando a destra.
Si voltarono e videro Corky seduto sul marciapiede che piangeva.
Scesero dall'auto e corsero da lui.
- Corky! Oh, Corky! - esclamò sollevata Jessica abbracciandolo. - Sono così felice che tu stia bene!
- Mi dispiace... Mi dispiace tanto! - disse il bambino piangendo.
- Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia bene! - lo rassicurò lei dandogli un bacio sulla fronte.
- Si può sapere che cosa ci fai qui da solo? - chiese Jack.
- Io... Sono scappato per incontrare mio padre anche se mi avevate detto di non farlo, lui mi ha portato a conoscere un suo amico che mi ha fatto un sacco di domande su di voi, poi mi ha lasciato qui e non è più tornato! Quel suo amico, prima di andare via, l'ha chiamato "nuovo direttore esecutivo": in realtà voleva solo usarmi!
Jack, Jessica, Eddie e Grunt erano furiosi: quell'uomo non solo si era approfittato di Corky, ma l'aveva anche lasciato lì da solo per ore, dove chiunque avrebbe potuto fargli del male!
- Non capisco... Sono suo figlio, perché non mi vuole?!
- Oh Corky, purtroppo a Ben è sempre importato solo di sé stesso: me l’ha detto chiaramente quando mi ha lasciata! - disse Jessica.
- Mi dispiace di non averti ascoltata! - disse Corky ricambiando il suo abbraccio.
- Tranquillo, tesoro!
- Comunque Corky, tu non hai bisogno di quell'idiota di Ben, ci sono tante persone che ti vogliono bene: Jessica, suo fratello, Eddie, Grunt... e io! - disse Jack. - Sarei felicissimo di farti da padre!
- C... Cosa? - mormorò confuso Corky, poi all'improvviso capì. - Aspetta, ma quindi voi due...?
- Sì, Corky: io e tua madre abbiamo capito di amarci e presto ci sposeremo!
Il bambino sorrise commosso e disse: - Vi voglio bene!
E tutti lo abbracciarono.
   
 
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