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Autore: oscuro_errante    25/12/2023    0 recensioni
I Five Protectors, gruppo di avventurieri conosciuto per aver sconfitto un drago e averne ottenute le ricchezze, è a Waterdeep dietro richiesta di Lord Bendan Gnarlbeard. Il nano ha infatti bisogno di una scorta che gli permetta di raggiungere Neverwinter senza incappare in brutte sorprese e, conoscendo l'importante fama del gruppo, non ha esitato a contattarli per raggiungerlo nella sua dimora.
Genere: Avventura, Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le Leggende dei Forgotten Realms'
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Si era ormai quasi alla fine del mese di Nighthal e i nobili e l’alta aristocrazia si stavano preparando per celebrare al meglio la festività di Mezzinverno (conosciuta anche come Grande Festa dell’Inverno), ricorrenza che dava loro la possibilità di consolidare quelle alleanze più a rischio o di un certo peso più sul lungo termine.

Shael Silentlight stava passeggiando per le strade deserte di Waterdeep, completamente da sola. I Five Protectors erano ospiti di uno dei Lord della città, Bendan Gnarlbeard, assoldati affinché lo scortassero fino a Neverwinter, dove il nano avrebbe dovuto incontrarsi con Lord Dagult Neverember, attuale Governatore della città, per risolvere alcune questioni lasciate in sospeso dal loro ultimo incontro.

L’Elfa, parecchio irrequieta, non era riuscita a trattenersi oltre lo stretto necessario e, una volta terminati i convenevoli e aver preso virtualmente possesso delle stanze assegnatele dal nano che li aveva assoldati, non aveva esitato a uscire dal palazzo, nella speranza di avere un po’ di pace e trovare Dandreal, con la quale non si era lasciata benissimo. Di fatto, il loro ultimo litigio era stato così acceso che l’Aasimar se n’era andata il giorno stesso, di tutta fretta e senza voltarsi indietro, dicendole seccamente che non avrebbe voluto mai più vederla.

Se doveva essere onesta, l’Elfa non si ricordava nemmeno più quale fosse stata la causa scatenante di tutto quanto. Poco prima del forte litigio, la compagna aveva ricevuto una missiva particolarmente importante, dove si richiedeva urgentemente la sua presenza proprio a Waterdeep, in quanto apparentemente mancavano guaritori per far fronte alla situazione di crisi esplosa in città a seguito di una forte epidemia di febbre da gallina.
Almeno mezza città si era ritrovata, suo malgrado, affetta e i guaritori presenti, per quanto numerosi in numero, non erano fisicamente in grado di sostenere i ritmi massacranti che la situazione richiedeva. Motivo per il quale si erano trovati costretti a chiedere una mano ad altri chierici, per riuscire a contenere al meglio il tutto.

Dandreal non aveva esitato a rendersi disponibile, di fatto iniziando a riordinare le proprie cose nell’ottica di partire immediatamente, ma inevitabilmente Shael si era ritrovata completamente esclusa, impossibilitata anche solo a offrire il proprio parere o le proprie preoccupazioni in merito alla situazione. Quando aveva provato ad affrontare il discorso con la chierica, mentre questa riempiva le proprie borse da viaggio, il tutto era degenerato in una discussione apparentemente senza senso, alla fine della quale Shael si era sentita dire di non comprendere le ragioni per le quali la chierica doveva per forza partire. E che, quindi, Dandreal non la volesse sostanzialmente più vedere. Dopodiché, la chierica si era limitata a chiudere le ultime fibbie e ad andarsene, senza mai guardarsi indietro una volta.

Nonostante Shael si sentisse profondamente in colpa per quanto successo, in quanto magari davvero non comprendeva appieno le motivazioni sottese alla decisione presa dalla compagna, non capiva come mai non fossero state in grado di dialogare serenamente, tra persone adulte.
L’Elfa era perfettamente cosciente di come, da quando la loro relazione era passata allo stadio successivo, la sua preoccupazione per la sicurezza dell’altra donna fosse aumentata esponenzialmente proprio in seguito a come si fosse evoluto il loro rapporto; la stessa cosa valeva per l’Aasimar, poteva vederlo nei suoi occhi ogni volta che la guardava, quando credeva che Shael non la notasse. Probabilmente quello rientrava nelle cause scatenanti del loro aspro conflitto: erano troppo preoccupate l’una per l’altra per pensare lucidamente quando una delle due non era sott’occhio e/o in una situazione di potenziale pericolo.

Mentre continuava a camminare per Waterdeep, lasciò vagare lo sguardo per le strade che stava percorrendo, rendendosi conto per la prima volta di come tutta la città fosse completamente imbiancata dalla neve, con la fioca luce fornita dalle lanterne che danzava sui muri degli edifici e sulla strada di fronte a lei al ritmo dell’aria fredda che si insinuava tra gli interstizi, disturbando la placidità delle candele.
Assorta nei propri pensieri, Shael rabbrividì appena quando una lingua d’aria fredda la sfiorò, ma la cosa non sembrò disturbarla particolarmente: nonostante gli abiti apparentemente leggeri che indossava, aveva una buona resistenza al freddo, abituata com’era a temperature molto più rigide di quelle presenti in una città di mare, com’era Waterdeep.

Non le ci volle molto per rendersi conto di essere seguita: i passi della persona dietro di lei erano attutiti dallo spesso strato di neve che ricopriva la pavimentazione della strada, ma nonostante ciò le orecchie dell’Elfa erano state in grado di percepirne i movimenti, inquadrati in uno schema a lei fin troppo familiare. Con calma, senza affrettarsi inutilmente, si diresse verso la grande piazza, con al centro una gigantesca fontana a raffigurante un tritone e una sirena collocati su uno scoglio intagliato finemente nel marmo, che aveva lasciato poco prima, per girovagare nella città.

Si fermò davanti alla fontana, appoggiando le mani sul bordo e lasciando che l’acqua le lambisse appena le dita, mentre i passi dietro di lei si facevano più vicini, fino a fermarsi alle sue spalle.
«Shael,» la voce della compagna era piuttosto tesa e affaticata, «cosa ci fai qua?»
«Siamo stati ingaggiati per scortare Lord Gnarlbeard fino a Neverwinter. Ritiene di essere più al sicuro con degli ammazzadraghi che con le proprie guardie. Anche se ci saranno pure le guardie, ovviamente.» Scuotendo la testa, si voltò verso l’Aasimar, più vicina di quanto si fosse immaginata all’inizio: «Ma io sarei venuta a Waterdeep a prescindere da Gnarlbeard e dalla sua necessità di protezione dai briganti, presunti o meno che fossero…»

Invece di risponderle, Dandreal quasi le si accasciò tra le braccia.

   
 
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