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Autore: Tynuccia    28/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] “Non ce n’è bisogno”, assicurò Shiho, accaparrandosi il pacchetto con sopra il suo nome, mentre un riluttante Yzak la imitava. “Si può solo indovinare, e non rivelare”.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secret Santa
 
 
 
Inizialmente gli era sembrata l’idea più idiota di sempre, ma avendola proposta Dearka non se ne era sorpreso più di tanto. 
Poi, però, quando aveva aperto il bigliettino ed aveva letto il nome della persona a cui avrebbe dovuto fare da secret santa, improvvisamente si era convinto che non ci fosse niente di male; soprattutto alla luce della ramanzina delle risorse umane circa il clima poco disteso che regnava tra l’equipaggio della Voltaire.  
 
Erano bastati comunque cinque minuti per farlo tornare sulla posizione presa inizialmente perché, davvero, non sapeva cosa avrebbe potuto regalare al Maggiore Hahnenfuss. Aveva sentito alcuni suoi sottoposti dire che pescare una donna fosse l’opportunità migliore, in quanto la gamma di papabili regali era molto più ampia, ma lui non si era potuto dire d’accordo: Shiho non era solita truccarsi, e valutava la sua pelle già perfetta di per sé perché le donasse dei prodotti di skincare. 
 
Aveva pensato di chiedere, poi, un consiglio a Dearka, ma il pensiero che potesse dire qualche idiozia a sfondo sessuale per calcare la mano era stato sufficientemente temibile e, dopo tanto ponderare, aveva accantonato quel piano, risolvendosi a fare l’unica cosa che gli avrebbe provocato l’orticaria. Aveva preso in mano il cellulare ed aveva selezionato il contatto che, a scapito degli altri salvati con nome e cognome, recitava ‘Bastardo’, e aveva pregato che quel saputello di Zala potesse assisterlo meglio di Elthman. 
 
Inutile dirlo, Athrun si era rivelato collaborativo ed effettivamente utile. Per lo smacco più totale del Comandante Joule, che ora osservava con sguardo insofferente i membri del suo team intenti a brindare e vivere appieno la magia delle feste. 
 
“La faccia”, mormorò Shiho, appoggiandosi al muro vicino a lui. “Ha un’espressione temibile, signore”.
 
Yzak sospirò e prese un sorso di spumante, benché non fosse particolarmente entusiasta di bere durante l’orario di servizio. “Con l’anno fiscale che sta terminando, questo genere di iniziative è una colossale perdita di tempo”.
 
Shiho lanciò uno sguardo a Dearka, il totale opposto del loro superiore e completamente a suo agio con un berretto di Babbo Natale calato sulla testa, intento a distribuire i pacchi regalo ai vari destinatari. “Torneremo al lavoro con uno spirito rinvigorito”, gli fece notare, il tono di voce paziente. 
 
“E mezzi ubriachi”, aggiunse Yzak, volgendosi per fissarla. “Tu, soprattutto”.
 
“Ho la situazione sotto controllo”, si offese lei, il mento sollevato e le guance arrossate — per l’alcol o per la stizza, non ne aveva idea.
 
“Se avete finito di appartarvi”, si intromise Dearka, scoccando a entrambi un’evocativa alzata di sopracciglia, “dovreste prendere i vostri regali”. Agitò il sacco che reggeva tra le braccia. “Siete rimasti solo voi due stakanovisti. Devo ricordarvi le regole?”.
 
“Non ce n’è bisogno”, assicurò Shiho, accaparrandosi il pacchetto con sopra il suo nome, mentre un riluttante Yzak la imitava. “Si può solo indovinare, e non rivelare”.
 
“Secchiona”, la riprese l’albino, prodigandosi ad aprire il suo regalo. Un’espressione scocciata gli indurì ulteriormente i lineamenti già tesi nell’estrarre una scatola, piuttosto grande, di preservativi. “Elthman”.
 
Il biondo scoppiò a ridere e gli batté una goliardica pacca sulla spalla. “Non ci si può aspettare altro dal più giovane comandante della storia di ZAFT”, si complimentò, mentre Shiho nascondeva un ghigno con un colpetto di tosse. “Non scadono, ma magari vedi di usarli in tempi brevi”. 
 
“Sei proprio un coglione”, valutò Yzak, affrettandosi a portarli dietro la schiena per non suscitare ulteriore scalpore. Proprio non aveva voglia di farsi prendere in castagna dai suoi sottoposti. “Hahnenfuss apri il tuo, così possiamo tornare al lavoro”.
 
Lei si strinse nelle spalle ed appoggiò il pacchetto sul tavolo, sotto lo sguardo incuriosito di Dearka e quello pieno di aspettative del loro superiore. Scartò l’involucro dorato e sollevò un sopracciglio nel ritrovarsi di fronte ad un pregiato vaso di vetro blu. “Per me non sarà altrettanto facile indovinare”, disse, sconsolata. 
 
“Di sicuro chi te l’ha regalato ha sforato il budget”, commentò piccato Dearka, che aveva preso seriamente l’iniziativa, e che aveva visto vasi simili soltanto a casa dei suoi ricchi genitori. 
 
“Beh, è molto grazioso”, concesse Shiho. “Soprattutto il colore”. Lo prese tra le braccia e sorrise ad entrambi. “Ora, vogliate scusarmi, ma mi tocca tornare ai miei rapporti”.
 
“La prima cosa sensata che ho sentito dire dall’inizio della giornata”, replicò Yzak, intimamente lieto che le fosse piaciuto. 
 
Shiho alzò gli occhi al cielo ed uscì dalla sala riunioni, chiedendosi chi le avesse fatto un regalo del genere. Entrando nel suo ufficio, però, le fu tutto molto più chiaro: sulla scrivania, senza lo straccio di un biglietto, c’era un grosso bouquet, composto da ranuncoli rosati e fiori di balsamo scarlatti. Un sorriso le increspò le labbra, e si trovò a scuotere il capo. 
Prese la borraccia e ne vuotò il contenuto nel vaso, quindi sistemò i fiori al suo interno, ammirandoli per qualche istante. Era una composizione così particolare che indovinare le risultava estremamente semplice. 
 
Decidendo di accantonare, seppure momentaneamente, il lavoro che doveva sbrigare, si affrettò ad uscire nuovamente in corridoio, dirigendosi, con ancora un grosso sorriso ebete in volto, verso l’ufficio del suo Comandante, che la accolse con un sopracciglio alzato. “Già finito?”.
 
“Prima devo concludere la faccenda dei regali”, disse con voce solenne la giovane, sedendosi sulla poltroncina di fronte alla scrivania. “È lei il mio secret santa, vero?”.
 
Yzak si appoggiò allo schienale, incrociando le braccia sul petto. “Sai perfettamente che non posso rispondere ad una domanda del genere”. 
 
Shiho annuì, convinta che Dearka lo avrebbe sentito con il suo udito specializzato in trivialità. “Riformulo: grazie per il regalo”. 
 
L’albino concesse un minuscolo sorriso. “Era così ovvio?”.
 
“Dal vaso non ci sarei mai arrivata, ma ho appena trovato i fiori”, rispose lei. “Nessuno, qua dentro, può sapere il valore che hanno i fiori di balsamo per me. Sono convinta che pensino che l’adesivo sul mio ZAKU sia dovuto al fatto che a una femmina come me piacciano i fiorellini”. 
 
“Un branco di idioti”, disse Yzak. “Certo, se potessi tornare indietro paragonerei il tuo modo di combattere a delle rose, o a dei tulipani. Trovare quei dannati fiori è stata un’impresa da incubo”. 
 
Shiho rise, immaginandosi il suo superiore da un fiorista con una richiesta tanto bislacca. “Almeno sono originali”, sospirò. “Se posso chiedere, comunque, come mai proprio i ranuncoli?”. 
 
Lui sbuffò e scosse piano la testa. “Non è forse il significato del tuo cognome?”, disse, con ovvietà.
 
Colpita dal fatto che lo sapesse, la ragazza abbassò lo sguardo per non farsi cogliere rossa come un peperone in volto. “Non pensavo si fosse informato a tal punto”. 
 
“Mi piacciono le cose fatte bene”, borbottò Yzak, giudicandola adorabile in quel momento di vulnerabilità emotiva. “E sono contento se il regalo ti è piaciuto”. 
 
“Davvero moltissimo”, confermò lei, tornando a guardarlo. Si alzò e si mise sull’attenti. “Torno ai miei doveri, grazie ancora, Comandante Joule”.
 
L’albino fece un cenno affermativo e la guardò scomparire oltre la porta. Quando Athrun gli aveva consigliato di regalarle dei fiori, per poco non aveva prenotato il primo volo per Orb per mettergli le mani addosso dopo una banalità simile; poi, però, l’idea aveva cominciato ad entrargli sotto la pelle, e si era stupito di tanta sensibilità da parte propria. 
 
“Stupido Zala”, mormorò a nessuno in particolare. “Mi toccherà essere gentile nei suoi confronti. Almeno fino a fine gennaio”.
  
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