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Autore: Marlena_Libby    28/12/2023    2 recensioni
Anna descrive a Diana una festa delle fate nella Selva Oziosa
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando Anna e Diana avevano scoperto quel boschetto di betulle, che Anna aveva chiamato Selva Oziosa, quelle bianche colonne sormontate di verse si erano tramutate nella cornice perfetta di tutti i loro sogni.
Lì le fantasie delle due bambine prendevano vita.
Diana era un tantino incerta all'inizio dato che non possedeva la grande immaginazione dell'amica, ma a poco a poco anche lei cominciò ad abituarsi alle magiche presenze di elfi e driadi. Per Anna era facile sognare a occhi aperti e descrivere minuziosamente ciò che vedeva e Diana rimaneva affascinata dalle sue parole.
- Lo sai che sei proprio brava, Anna? - disse Diana con un sorriso. - Io non sarei capace di descrivere bene le cose come fai tu!
- Ascolta, Diana - disse Anna sollevando il volto raggiante verso le verdi fronde sopra le loro teste. - Non senti anche tu questo rumore?
Subito Diana drizzò l'orecchio, ma non riuscì a sentire nessun rumore particolare.
- Sono sicura che si tratta delle fate - sospirò Anna chiudendo gli occhi e concentrandosi sul suono delicato che giungeva alle sue orecchie. - Sì, sono certamente le fate del bosco, leggiadre e splendenti nel vento d'autunno, che benedicono questo luogo con la loro dolce presenza.
Diana chiuse gli occhi a sua volta, concentrandosi solo sulle parole di Anna, e a poco a poco le immagini presero forma nella sua mente...

Il bianco colonnato del giardino, fino ad allora silenzioso e tranquillo, si riempì come per incanto dei loro suoni meravigliosi. E come tante piccole luci, le fate scesero dolcemente dalle ali del vento e sparsero tutt'intorno la loro scia delicata e sottile.
Probabilmente quel luogo era consacrato alla loro regina.
Per questo erano solite scendervi, per celebrare degnamente la sovrana, con magiche danze in suo onore.
Piccole, soavi e delicate creature, perfette nella loro eleganza e leggiadria, e subito riecheggiarono i loro allegri schiamazzi festosi. Anche gli spiriti della foresta, desiderosi di partecipare alla loro gioia, si unirono ai festeggiamenti: i folletti uscirono dai loro alberi, invitando le fate a danzare; le fate arrossirono al gentile invito, volteggiando con loro nel bianco cerchio delle betulle; poi finalmente anche la regina rispose al richiamo delle sue allegre damigelle.
Bellissima e impareggiabile, assieme al Re degli Elfi che era il suo compagno, la regina rivolse una muta benedizione e perfino gli alberi chinarono i rami con rispetto...


Improvvisamente una foglia ingiallita si staccò dall'alto e, osservandola cadere lentamente verso di lei, gli occhi di Anna brillarono maggiormente e il sorriso sul suo volto si fece più largo, mentre le sue mani si prepararono ad accogliere il dono delle fate per lei.

Commosse dalla presenza delle due umane fanciulle, immobili ed affascinate dalla loro presenza, le fate fecero loro un dono.
Una Goccia d'Autunno, il loro gioiello più prezioso, il segno della loro enorme benevolenza.
Allora la regina sollevò alte le braccia, per richiamare a sé l'attenzione.
- È tempo di tornare, il vento ci chiama!
Le fate risposero obbedienti, scambiandosi promesse coi folletti gentili.
E così com'erano arrivate, le umane riconoscenti le videro risalire in fretta al cielo, lasciando dietro di sé una polvere lucente fatta di stelle.
   
 
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