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Autore: Hime Elsa    29/12/2023    0 recensioni
Meredith Rose è una ragazza irlandese di origini italiane di 24 anni che lavora in una focacceria gestita dai suoi genitori, occupandosi della preparazione delle focacce. Adora cucinarle ed ha chiamato il negozio "Rose e Focacce" proprio perché adora le focacce ed allo stesso tempo anche le rose, tant'è che la focacceria si distingue per essere abbellita di rose, scelta inusuale essendo un locale rustico.
Da sempre oggetto di bullismo da parte dei suoi coetanei a causa di un handicap di cui non le permette di parlare come gli altri, a causa di ciò non riesce ad instaurare un rapporto sociale con le persone, può solo contare l'appoggio e l'aiuto dei suoi genitori. Le cose iniziano a cambiare quando un certo Micheal viene assunto come fattorino del negozio e tramite questo ragazzo, conoscerà alcuni suoi amici e nuove persone, tra cui Anthony Pitton, un ragazzo dal carattere un po' tenebroso e dal passato tumultuoso. Come lei, anche Anthony si fida ben poco delle persone...
- IL RATING POTREBBE CAMBIARE DIVENTANDO UNA STORIA EROTICA!
- La storia verrà accompagnata da degli artwork disegnati dalla sottoscritta. (solo su wattpad)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Meredith doveva assolutamente cambiarsi e così facemmo prima un salto a casa sua.
L’aspettai fuori al cancello ma lei insistette per farmi accomodare.
Il problema è che non mi andava di vedere sua madre ma lei mi garantì che non ci fosse nessuno in casa.
«Ti aspetto nel salotto» dissi un po’ imbarazzato.
Guardai un po’ le foto che stavano sul mobile del soggiorno, di cui molte che raffiguravano Meredith da bambina; era semplicemente adorabile.

Nel frattempo sentii la voce di Meredith che riecheggiava dalla camera.
«Qualcosa non va?»
Forse stava avendo dolori di ciclo e aveva bisogno di una mano?
Salii in camera sua e c’era Meredith con un vestito pulito addosso, un vestito fucsia con un pattern floreale. Dietro aveva una zip e da sola non poteva allacciarlo.
«Ho capito, ti do’ una mano»
«Graaaazieeee»
Trovavo il suo vestito molto carino e sinceramente adoravo il suo guardaroba; non indossava abiti costosi o chissà quali alla moda. Eppure addosso a lei, li trovavo una favola.
Non potei fare a meno di deglutire quando vidi la sua schiena scoperta.
"Datti un contegno, Anthony..." pensai fra me e me.
Riuscii ad allacciare per bene la zip e dopo un po’, la curiosità prevalse su di me; volevo troppo vedere la sua camera!
Di che colore era poi? Ovviamente rosa.

Il letto era baldacchino, con mobili bianchi dall'aspetto romantico. A catturarmi l'attenzione però furono i giocattoli dell'infanzia che adornavano la scrivania; pelushe e molte bambole, di cui alcune erano inscatolate e sembravano pure recenti, altre invece avevano dei vestiti che sembravano essere cuciti a mano. Forse i vestiti per le bambole... li aveva realizzati lei?
Meredith notò il mio sguardo incuriosito e sembrava essere piuttosto a disagio.
«Qualcosa non va?»
«Miii vergooognooo dii moostraaree lee miee passioonii aaglii aaaltri...» iniziò lei agitando le mani.
«Di cosa dovresti essere imbarazzata? Perché compri giocattoli? Cosa c'è di male? I giocattoli non sono solo cose per bambini. Li hai cuciti tu i vestiti per queste bambole?»
Divenne rossa.
«Sììì... coon l'aiutooo dii miaa madree»
«Sono davvero carini, sei brava! Non solo sei brava a cucinare, ma sei in grado anche di realizzare vestitini per bambole!»
«Maa noon soonoo nullaaa dii cheee...»
«No, non è vero» dissi con fermezza.
Divenne ancora più rossa, poi mi sorrise.
«Graaziieee»
Alzata l'autostima, mi fece un piccolo e simpatico tour della sua camera.
«Alcuuneee coosee soonoo gioocaattoolii dellaa miiaa infaanziaa, altrii inveecee soonoo acquiistii receentii...»
Poi prese per la lavagnetta per spiegarmi altro.
"A volte prendo bambole usate, magari pure malconce e sporche al mercatino dell'usato. Mi diverto tanto a restaurarle e farle diventare belle come prima. Scarpe ed accessori li prendo sfusi nei negozi di giocattoli, mentre i vestiti li cucio io"
Adoravo tantissimo in ciò che faceva. Non era da tutti i giorni vedere una ragazza con una passione simile.
«See seeii staancoo, puoiii sedeeertiii suuul mioo leettoo!» mi accomodò lei.
«Ma no, tranquilla, io ade-»
Non riuscii a finire la frase perché il mio cellulare squillò.
Chi cazzo era che mi rompeva i coglioni nel momento più bello di sempre?
«Rosso, cazzo vuoi?» risposi io seccato senza guardare il numero, con Meredith che rideva sotto i baffi.
«Non sono Rosso ma un certo Biondo che ti ha mandato a comprare le uova per le omelette un'ORA fa. Si può sapere cosa stai combinando?! A saperlo, ci sarei andato io»
«Beh, sai com'è Robert... come dice il detto "Chi fa da' sé, fa per tre", non lo sapevi?» risposi io serafico.
«Hai ragione. Quindi dopo questa tua risposta, mi hai dato la conferma che sei più inaffidabile di Stephen»
«Che due coglioni, sono a casa di Meredith» risposi io stizzito.
«Meredith?!» urlò Robert. Poi si
calmò, usando un tono provocatorio.
«Allora si spiegano molte cose...»
«Suvvia Robert, datti un contegno -non è da te!-, sono qui perché...» e poi bloccai mi scatto.
Non me la sentivo di dire la verità perché sicuro Meredith si sarebbe imbarazzata moltissimo (dopo come aveva reagito prima con me...), così dissi una scusa.
«...perché avevo un forte di mal di testa, Meredith era nei paraggi e mi ha portato a casa sua per riposarmi e prendere un medicinale. Tutto qui»
«Capisco» fece lui. Sembrava che se l'avesse bevuta.
«Ora sto meglio e stiamo per uscire; anche lei deve andare al mercato»
«Va bene, vedi non metterci troppo tempo»
«Signorsì Mr.Rompicoglioni» e chiusi la telefonata.
Di sicuro mi avrebbe mandato una macumba dopo avergli chiuso la telefonata in faccia.
Meredith gettò un sospiro, come se precedentemente fosse stata in ansia.
«Graaaziee peer noon aaaveer deettoo laa veriitààà...»
«Figurati piccola, non ti avrei messa in imbarazzo»
E le diedi un bacio sulla fronte.
«Coomunquee il giuuubottoo...» e non finì la frase per l'imbarazzo.
Capii subito.
«Non preoccuparti. Il giubbotto lo si lava»
«Teee looo lavooo ioo!»
«Tranquilla, ci pens-»
«Noooo!» insistette lei.
«D'accordo, se insisti... ora andiamo al mercato, prima che Robert mi chiami di nuovo per fracassarmele»

-

«Non ho capito, quindi sei vittima di una stalker?»
Uno scioccato Stephen mi domandò questo mentre si pappava le omelette.
Non aveva neanche ingoiato, quindi uno schizzo di omelette andò finire sulla mia t-shirt.
Se mi avesse schizzato in viso, mi sarei dovuto appellare tutto al mio self-control.
«Esattamente» tagliai corto.
«Cazzo, è grave» disse il rosso ingurgitando.
C'era solo un problema però: per dimostrare la vericidità della situazione, avrei dovuto mostrare le conversazioni tra me e Sally. Così facendo, avrebbero scoperto alcune cose del mio passato; in primis avevo negato a loro di aver avuto una relazione prima di Meredith.
Ma non era quello il problema; semplicemente non volevo che sapessero della mia vita in orfanotrofio e del mio vecchio lavoro.
Dovevo trovare un'escamotage.
Ragionandoci, i messaggi che mi aveva scambiato Sally erano solo avvertimenti del tipo "sto arrivando in Irlanda", oppure le classiche frasi dopo una rottura "ritorniamo insieme".
Nessun accenno ai dettagli più oscuri.
Forse sapevo come raccontare il problema senza sputtanare tutto.
«Ce lo potevi dire già da qualche giorno invece di fare il muso lungo -per non dire incazzato-» rispose Robert con un tono di biasimo.
«Scusate, è che non avevo il coraggio...» dissi io imbarazzato ed anche un po' in colpa.
«Coraggio? Scusami, ci voleva del coraggio per esprimere un problema, tra l'altro così grave? Lo sai che con il lavoro che facciamo, non possiamo più definirci persone comuni, quindi una cosa del genere sarebbe capitata prima o poi ad uno di noi. Almeno il tuo manager lo hai contattato?»
Silenzio tombale.
«Mon Dieu... lo sai che sono una persona molto paziente e tu sei una di quelle che me la stai facendo perdere!»
Non avevo mai visto Robert così arrabbiato e per farlo arrivare a quel punto, vuol dire che l'avevo fatta grossa.
«Ora vuota il sacco, per piacere»
Emisi un profondo respiro.
Prima di aprire bocca, guardai il biondo ed il rosso totalmente ipnotizzati su di me, mi facevano quasi paura talmente che erano attenti.
«La stalker è la mia ex»
Secondo silenzio tombale.
«Che... cosa?» Stephen sembrava molto perplesso.
«Aspetta, ora che ci penso, quando ci fu l'appuntamento con Meredith e tu dovevi uscire, prima di andartene, ti avevo chiesto se prima di Meredith avessi avuto un'altra ragazza e tu non avevi risposto, anzi, eri quasi in panico»
«Normale, era una domanda scottante la tua»
«Addirittura?»
«Sì, perché la relazione non è finita benissimo e porto con me una profonda cicatrice»
«Capisco, mi dispiace molto se ti ho messo a disagio quella volta...»
«Non devi scusarti, non è colpa tua. Non lo potevi sapere»
Robert rimase in silenzio, quasi impassibile.
«Se lei ti sta cercando, vuol dire che l'hai mollata tu»
«Esatto»
«Non ti chiedo il motivo della rottura; già soltanto adesso ci stai dicendo che in precedenza avevi una ex, figuriamoci questo. Però amico, davvero, per qualsiasi problema o sfogo, rivolgiti pure a noi! Siamo amici, no?»
Quella frase mi fece male al cuore. Non mi meritavo tutta questa gentilezza da parte loro perché comunque continuavo ad omettere diversi dettagli sul mio passato.
Loro si fidavano di me ma io mi fidavo di loro?
Ero al punto di dire tutto, tutta la verità, fino a quando Stephen non guardò crucciato Robert.
«Hey damerino, non hai detto più nulla, dì qualcosa!»
«Cosa dovrei dire? Alleluja? Questa è l'unica cosa che mi viene in mente»
«Tutto qui...? Eddai, sii più empatico con lui!»
Rimase ammutolito e questa cosa mi preoccupava: significava che non si fidava più di me.

Ero stanco dell’argomento così me ne andai in camera a riposarmi.
Ma non prima di dirle a Meredith tramite SMS che non solo avevo confidato ai miei amici del problema ma che avevo accennato della mia vecchia relazione con Sally.
Avrebbe fatto molto piacere a ricevere una notizia del genere; d’altronde fu proprio lei a consigliarmi di dire la verità.


E come vi avevo promesso, ecco l'ultimo capitolo del 2023! Vi auguro buon anno e spero che Rose&Focacce possa continuare al meglio nel 2024! Grazie del sostegno focaccini! (?) <3
   
 
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