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Autore: Mariusgon    30/12/2023    1 recensioni
Seguito di "The Last Z-Fighter" e "Lo Shin, il Demone ed il Mago"
Dopo aver sconfitto gli Androidi del Dr. Gelo ed aver viaggiato indietro nel tempo per salvare i suoi compagni caduti, Mirai!Gohan si prepara ad affrontare una nuova terribile minaccia proveniente dallo spazio. Non sarà però da solo ad affrontare questo nuovo temibile nemico, ma a lui si uniranno delle vecchie e nuove conoscenze; queste ultime provenienti dagli universi narrativi di GT e Super.
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Baby, Dende, Jaco, Mirai!Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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The Last Z-Fighter: Super Grand Tour

Capitolo 1: Missione suicida

 
5 agosto, Anno 792 – Pianeta M2
 
Otto esseri se ne stavano seduti ai loro posti all’interno di una navicella che fluttuava nello spazio profondo.
La navicella si muoveva rapida fra i vari pianeti e stelle, sfrecciando nel buio freddo dello spazio alla velocità della luce.
Nessuno degli otto esseri era particolarmente tranquillo, in particolare un omino con la faccia azzurra, gli occhioni gialli e che indossava una tutina viola con tanto di piccola armatura bianca con uno strano simbolo inciso sopra.
Questi si alzò e si diresse verso un altro degli otto che indossava i suoi stessi abiti.
«Senti Merus» cominciò a dire «ma tu sei sicuro che questo Pianeta M2 sia la base del nemico?»
«Sì, Jaco.» rispose l’altro. «Ne abbiamo già parlato.»
«Lo so, però…» tentò di dire Jaco, ma venne interrotto da un altro degli otto presenti.
«Non è il momento di dubitare, Jaco. Abbiamo avuto tutti l’opportunità di tirarci indietro, ma abbiamo accettato di essere qui. Tu compreso.» disse un ominide dalla pelle rosa con delle macchie azzurre sulla testa.
«Beh… non hai torto Tolin.» ammise Jaco. “Anche se l’alternativa era andare a combattere sul fronte l’esercito del nemico… bella scelta del cavolo!”
Tornò a sedersi ed attese in silenzio insieme agli altri di arrivare a destinazione.
 
Dopo alcune ora, Merus richiamò l’attenzione di tutti indicando un punto all’esterno della navicella, al di là di un finestrino.
Un’astronave aliena si stava muovendo nella direzione opposta alla loro. Era molto distante dalla navicella degli otto esseri e si muoveva molto più lentamente.
«È una delle astronavi del nemico!» disse Tolin.
Ben presto anche altre astronavi cominciarono ad affiancarsi alla prima.
«Ce ne sono altre… e provengono tutte da lì!» esclamò Jaco, indicando un pianeta non molto distante dal punto in cui le astronavi si trovavano.
«È il pianeta M2!» disse Merus, correndo verso la centralina di controllo della navicella e cominciando a premere vari pulsanti.
«ATTIVAZIONE MODALITÀ INVISIBILE.» disse una voce robotica all’improvviso. Dopo pochi secondi, la navicella diventò completamente invisibile tranne che agli occhi di chi si trovava all’interno di essa.
Dopo poco ancora, la navicella cambiò direzione e cominciò a dirigersi verso il pianeta M2.
«Atterreremo dall’altra parte del pianeta rispetto al punto in cui le astronavi che abbiamo intravisto stanno decollando.» annunciò Merus, per poi voltarsi verso i suoi compagni di viaggio. «Non ho idea se il nemico si aspetti o meno un attacco a sorpresa nel loro territorio. Appena atterrati, tenetevi pronti a combattere.»
 
Dici minuti dopo, la navicella atterrò su M2 e gli otto a bordo si precipitarono fuori rapidamente.
Si guardarono intorno ma non videro altro che una landa desolata tutt’intorno a loro e molto distante da lì una città in rovina.
«Non c’è nessuno…?» si chiese Jaco, ma non fece nemmeno in tempo a guardarsi attorno per bene che la navicella alle loro spalle esplose.
«Il nemico è qui!» esclamò Tolin.
Dal nulla, un esercito di robot giganti umanoidi sbucò fuori e puntò verso Jaco e gli altri.
«All’attacco!» esclamò Merus, lanciandosi verso i nemici, seguito a ruota dai suoi compagni.
Gli otto combatterono valorosamente e con foga, sfruttando tutte le armi e le abilità sovraumane che possedevano.
L’unico degli otto che rimase fermo sul posto fu Jaco, ma non per codardia. Questi, infatti, tirò fuori la sua pistola laser e mirò alle teste dei robot distruggendone alcune decine.
Dopo alcuni minuti di battaglia, tutti i robot furono distrutti.
«Sono già finiti?» domandò uno degli otto guardandosi attorno.
Per alcuni secondi sembrò che effettivamente quella prima ondata di nemici fosse effettivamente stata respinta e distrutta, ma questa convinzione durò poco.
«Attenti!» esclamò Merus all’improvviso, guardando il terreno sotto i loro piedi. Fece in tempo a tirare a sé Jaco ed a saltare in aria di qualche decina di metri.
Tolin spiccò il volo sfruttando la sua capacità di galleggiamento per aria; invece, gli altri cinque compagni non furono abbastanza rapidi. Essi furono avvolti da un liquido biancastro sbucato fuori da alcune fessure del terreno sottostante e vennero avvolti completamente in pochi secondi.
Tutti e cinque divennero istantaneamente delle statue senza vita.
 
Merus e Jaco atterrarono al fianco di Tolin qualche decina di metri più in là.
«Cosa… cos’è successo? Perché sono diventati così?» chiese Jaco appena vide cos’era successo agli altri cinque compagni.
«L’ho già visto succedere al fronte…» disse Tolin. «Il nemico sfrutta questo liquido bianco con cui trasforma gli esseri viventi in statue.»
«Dev’essere opera di…!» sussurrò iracondo Merus, per poi essere interrotto da una voce dall’alto.
«Hahahahaha!» rise qualcuno alle loro spalle. «Si mette male, non è vero agente Merus?»
I tre si voltarono e videro sulla cima di una parete rocciosa due esseri alieni. Uno aveva i capelli arancioni lunghi ed aveva l’aspetto di un vecchio dalla pelle blu con un paio di lenti scure davanti agli occhi. L’altro aveva anch’egli la pelle blu ed indossava un’armatura gialla e verde così come gli stivali.
 
«Dr. Myu! Generale Lilde!» esclamò Jaco sbalordito. «Le menti dietro l’invasione nemica!»
«Come avete fatto a scoprirci?!» domandò Merus ai due nuovi arrivati.
«Era evidente che l’attacco massiccio che avete lanciato sul fronte qualche ora fa non era altro che un diversivo per coprire un attacco alla nostra basa operativa, agente Merus!» esclamò Lilde.
«Senza contare che abbiamo delle spie tra le vostre fila, ma questo un agente della Pattuglia Galattica del tuo calibro lo avrà già capito, non è vero?» aggiunse Myu.
“Tsk… come sospettavo. Hanno infiltrato delle spie tra i nostri.” pensò Merus, cominciando ad ispezionare la zona circostante, cercando di capire se qualche altra orda di robot fosse pronta ad attaccarli.
«Merus… che facciamo?» chiese Jaco.
Per alcuni secondi Merus non rispose, ragionando sul da farsi.
«Myu e Lilde sono qui davanti a noi… è un’occasione troppo ghiotta… dobbiamo eliminarli!» affermò, infine.
«E come facciamo?!» chiese Jaco. «Siamo rimasti solo noi tre ed il Generale Lilde ha già fatto fuori da solo parecchi battaglioni del nostro esercito in passato!»
«E in più combattiamo in casa loro e questo fattore ci è già costato caro…» aggiunse Tolin «Merus, Jaco ha ragione: dobbiamo ritirarci.»
«Hai già localizzato l’ancora?» chiese Merus a Tolin.
«Sento la sua presenza da quando siamo partiti. Posso teletrasportarci lì immediatamente.» rispose l’altro, per poi chiedere: «Ci ritiriamo quindi?»
«Voi due sì, io rimango qui.» rispose Merus, generando la reazione stupita dei due.
«Ma sei impazzito veramente, allora!» esclamò Jaco. «In tre non abbiamo speranze, figurati tu da solo!»
«Jaco… io e te abbiamo fatto parte della Pattuglia Galattica assieme per molto tempo… è tempo che ti riveli una cosa: sono molto più forte di quanto ti abbia mai mostrato.» disse Merus, allargando le braccia.
«Haha, e potente quanto?» chiese sarcastico Jaco.
«Tanto da distruggere un pianeta.» rispose serio Merus.
 
In pochi istanti, Merus fu circondato da una colonna azzurra di energia che si innalzava fino in cielo, sprigionando un forte vento da spingere via tutto ciò che lo circondava.
Jaco guardò sorpreso il compagno mentre Tolin fece qualche passo indietro intimorito.
«Ma cosa…?» disse Myu sconcertato dopo alcuni secondi, per poi voltarsi verso Lilde e dire: «Generale, elimini subito quei tre!»
Lilde non se lo fece ripetere due volte e partì all’attacco ma, non appena ebbe raggiunto Merus e fu sul punto di colpirlo, questi sparì e riapparve di fianco a Lilde.
Merus assestò un poderoso pugno al Generale e lo scaraventò lontano a decine e decine di metri di distanza.
«Andate!» esclamò Merus rivolto ai due compagni, per poi volare verso l’alto e fermandosi a mezz’aria sopra le teste di tutti.
Merus venne avvolto da un’aura bianca luminosa che si ampliò sempre di più fino a divenire un’enorme sfera luminosa con la centro l’agente della Pattuglia Galattica.
La sfera partì spedita verso il basso a gran velocità
«Merus!» esclamò Jaco, venendo poi teletrasportato via da Tolin un’istante prima dell’impatto.
Ne seguì un’enorme esplosione che coinvolse gran parte del pianeta e fu ben visibile anche dallo spazio.
L’esplosione si esaurì dopo alcune decine di secondi lasciando un enorme cratere largo e profondo centinaia e centinaia di chilometri sul pianeta M2.
Merus si ritrovò su una delle pareti nelle profondità del cratere, sfinito. Percepiva il Vuoto richiamarlo, di lì a poco per lui sarebbe finita.
“Che strano.” pensò, guardandosi attorno. “Pensavo di aver raggiunto la profondità del nucleo di questo pianeta… possibile non sia arrivato abbastanza in profondità?”
«Sei molto forte, Agente Merus.» disse all’improvviso una voce sconosciuta.
«Chi ha parlato?!» domandò Merus, guardandosi attorno.
Dall’alto calò un essere umanoide, anch’egli dalla pelle blu come Lilde e Myu e con delle lenti scure sugli occhi, una tuta blu e delle spalliere gialle e rosse così come gli stivali e i bracciali. Era molto alto. Merus riusciva a vederlo a malapena grazie ai raggi del sole che arrivavano dall’esterno del cratere.
«Chi sei tu? Un’altra delle creazioni del Dr.Myu?» domandò Merus.
«Hahahahaha… no, direi che è il Dr.Myu ad essere una mia creazione.» rispose ghignando l’umanoide.
Senza che l’umanoide se ne accorgesse, Merus attivò una ricetrasmittente che portava al polso e pregò che il segnale arrivasse a Jaco ed al resto della Pattuglia Galattica.
«Quindi sei tu…» sussurrò Merus. «Tu sei la vera mente dietro l’invasione…!»
«Come ho già detto, sei veramente forte, Agente Merus…» ripeté l’umanoide. «Mi prenderò la tua forza!»
In un secondo, l’essere si lanciò su Merus e con un dito gli inflisse un taglio sulla guancia ed una sulla spalla, senza che l’Agente riuscisse a difendersi.
Dopo un’istante, l’essere si fece liquido e si intrufolò nel corpo di Merus attraverso proprio le due ferite che gli aveva appeno inflitto.
«Ho capito… sei una specie di parassita!» esclamò Merus. «Sei tu quindi a prendere il controllo di tutte quelle popolazioni in cui le forze d’invasione hanno già colpito!»
«Molto bene, Agente! Hai capito tutto!» disse l’umanoide, parlando nella testa di Merus, per poi aggiungere: «Ha, non tenti nemmeno di rigettarmi?»
Merus non rispose, ma si limitò a sogghignare.
«M-Ma cosa…?!» esclamò l’umanoide all’improvviso, uscendo rapidamente dal corpo dell’Agente. «Che ti sta succedendo?!»
Merus stava pian piano svanendo, come se fosse una statua fatta di sabbia che viene a poco a poco spazzata via dal vento.
«Ho infranto un giuramento fatto tanto tempo fa ed ora ne pago il pegno.» disse Merus, parlando più a sé stesso che all’umanoide.
Gli ultimi istanti prima della fine, Merus espresse un’ultima preghiera.
“Vi prego, Dei, fate in modo che quest’essere trovi presto la sua fine. Difendete questo universo… tutti gli universi dalla sua malvagità!”
Dopo alcuni secondi, Merus sparì nel nulla e di lui non vi fu più traccia.
 
«Tsk… non era un essere mortale come gli altri…» commentò l’umanoide alcuni secondi dopo la fine del suo avversario, per poi guardarsi attorno. «Guarda qui che disastro ha combinato.»
«Lord Baby! Lord Baby, signore!» sentì una voce richiamarlo nella sua testa.
«Myu… sei ancora vivo…» disse l’umanoide volando verso l’alto.
Trovò ciò che rimaneva di Myu qualche chilometro distante dal cratere. Gli mancavano entrambe le gambe ed un braccio.
L’umanoide trasformò parte del suo corpo in liquido e la usò per ricostruire le parti mancanti di Myu.
«La ringrazio mio signore!» disse il vecchio una volta che Baby lo ebbe riparato.
«Trova Lilde, Myu.» ordinò a Myu. «Dovrebbe essere ancora vivo. Trovalo e riparalo.»
«Sì, mio signore.» annuì il vecchio Myu. Poi guardò il cratere ed il resto del pianeta M2 e disse: «Signore, quel Merus… ha danneggiato irreparabilmente il pianeta…»
«Ho notato.» disse Baby.
«Dovremmo ripara-» cominciò a dire Myu, ma l’altro lo interruppe.
«Il danno arrecato a questo pianeta ha danneggiato tutte le macchine mutanti impiegate sul fronte. La battaglia che le nostre forze stavano combattendo altrove mentre noi eravamo impegnati qui con quegli otto è persa.» disse Baby. Poi continuò.
«Questo pianeta è stata un’ottima basa per costruire il nostro esercito, ma ora è arrivato il momento di assoggettare direttamente al mio controllo le razze inferiori e spargerci ovunque nell’universo.»
«Vuole far partire la fase di invasione su larga scala, Lord Baby?» domandò Myu.
«Precisamente.» rispose ghignando Baby.
 
Continua
 
 

ANGOLO AUTORE:
 
Primo capitolo effettivo di questa nuova mia fanfic! Abbiamo avuto una prima interazione tra personaggi originali di GT (Lilde e Myu) e quelli di Super (Jaco e Merus). Ah, se ve lo steste chiedendo, Tolin è un mio personaggio originale. Non perdete tempo a cercarlo, hahahah.
Fatemi sapere che ne pensate!
Alla prossima, Mariusgon.
   
 
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