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Autore: Valerie    01/01/2024    1 recensioni
-Vuoi che lo uccida?- ti chiede Gale dopo l’arrivo di Peeta al Distretto 2.
Non lo dici, ma quella domanda ti provoca un’esplosione di rabbia nella pancia e nella testa.
Peeta è affar tuo. E nessuno, Gale compreso, deve intromettersi nella questione. Dici che sarai tu stessa ad ucciderlo, se dovesse essere necessario, eppure senti qualcosa nel profondo del tuo petto stridere in modo fastidioso.
Volevi sacrificare la tua vita per permettergli di sopravvivere all’Edizione della Memoria, è forse diverso oggi?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Is Love gone?
 


A Peeta.
Al suo amore autentico, forte, semplice,
in grado di spezzare il potere.
A me,
perché possa anch’io trovare un amore così,
lungo la strada.
 
 

 
-Vuoi che lo uccida?- ti chiede Gale dopo l’arrivo di Peeta al Distretto 2.
Non lo dici, ma quella domanda ti provoca un’esplosione di rabbia nella pancia e nella testa.
Peeta è affar tuo. E nessuno, Gale compreso, deve intromettersi nella questione. Dici che sarai tu stessa ad ucciderlo, se dovesse essere necessario, eppure senti qualcosa nel profondo del tuo petto stridere in modo fastidioso.
Volevi sacrificare la tua vita per permettergli di sopravvivere all’Edizione della Memoria, è forse diverso oggi?
Non è più lui, ti ripeti anche dopo la morte di Mitchell. Lui stesso ne è consapevole. Si riguarda nel video trasmesso sugli schermi di Capitol City e supplica di essere lasciato indietro, ma per te è fuori discussione.
Quando nessuno se ne accorge, durante i tuoi turni di guardia, cerchi di scorgere le tracce del vecchio Peeta. Che egoista sei a pensare di ucciderlo solo perché non è più quello di prima. Perché a malapena può condividere i tuoi stessi spazi senza rischiare di metterti le mani al collo. Lontano da te può ancora sperare di vivere una vita normale. Se normalmente può tornare a vivere chi ha vissuto tanto dolore.
Il punto è che tu non vuoi mettere fine alla sua vita.
Perché lui è lì dentro, chiuso nell’arena di sé stesso, in mezzo ad una foschia inglobante e disorientante.
D’un tratto senti forte una sensazione dentro te. Il ricordo dei suoi baci sulla spiaggia, quella fame che mai avevi provato prima nel sentirlo addosso a te e ti rendi conto un po’ di più quanto di lui ti manchi.
Oggi più di ieri.
Ricacci indietro quella nostalgia divorante che per nessuno hai mai provato, assai diversa dallo sterile senso di colpa che ha sempre contraddistinto il pensiero rivolto a Gale.
I baci del tuo amico di sempre non sono affatto simili, né per forma, né per intensità, a quelli a cui eri abituata a ricevere da Peeta. Disperazione, angoscia, vani tentativi di rimanere aggrappata a una vita che in un modo o nell’altro senti scivolare via, ecco cosa c’è nel contatto con Gale.
Sulle labbra dolci del ragazzo del pane, invece, hai sempre trovato una stabile e ferrea volontà di accoglierti. Un angolino del mondo in cui sentirti sicura. Hai trovato amore. Di quelli puri e incondizionati che, hai concluso, non credi affatto di meritare.
Hai ancora ben impresse le parole che Finnik ti ha rivolto nel 13, quando Peeta era ancora nelle mani di Snow:
“Ho capito di averti giudicata male. Che lo ami davvero. Non sto dicendo in che modo. Forse non lo sai nemmeno tu. Ma chiunque presti attenzione potrebbe vedere quanto ti importa di lui.”
Ti importa? Certo che ti importa, ma ancora fatichi a mettere a fuoco in che modo. Riesci a distinguere la forma diversa di amare di Gale e di Peeta, ma non riesci a percepire fino in fondo la diversa natura del tuo amare loro.
Che poi, come si ama? Tutto ciò che conosci di per certo del tuo cuore, oggi, è l’odio e la paura.
Lo guardi di nuovo, nella penombra della notte: Peeta ha gli occhi aperti, la testa poggiata ai polsi sanguinanti incatenati alle tubature.
Ancora una volta la sua priorità sei tu. Nella foschia, tra nubi di inganno e sprazzi di luce in cui la verità cerca di irrompere, lui riesce a mettere te al primo posto. Non importa il dolore, il sangue, la stanchezza.
Tu sei importante.
Aveva ragione Haymitch, pensi, quando ti diceva che potresti vivere altre cento vite senza mai arrivare a meritarlo.
Come avvertendo il tuo sguardo su di sé, Peeta si volta nella tua direzione. La distanza che vi separa non è molta. I suoi occhi traboccano di pena e malinconia.
Immagini di trovarti al suo posto, di non riuscire a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è
e una sensazione soffocante ti chiude la gola.
Ciò che rimane della vostra squadra giace esausto sulle pellicce stese a terra, nello scantinato segreto del negozio di Tigris. I respiri sommessi dei vostri compagni danno testimonianza del sonno profondo che li ha colti.
Voi continuate a scrutarvi nel silenzio e per un attimo vorresti che tutti sparissero. Vorresti parlargli. Per dirgli cosa non lo sai neanche tu. Per risvegliare la sua coscienza, immagini, o forse, semplicemente, perché ti manca terribilmente farlo.
Finalmente distoglie lo sguardo da te e prova a chiudere gli occhi, poggiando di nuovo la fronte alle manette.
-Sempre- sussurra appena e quella parola scende sul tuo cuore come caldo miele.
Sempre, vorresti rispondere istintivamente nel buio, ma preferisci tacere.
Al momento, il tuo sempre dura fino all’indomani.
Tutto ciò che viene dopo è una possibilità che non ti senti ancora di darti.
 
 
 
 
 
 
   
 
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