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Autore: Miss1ice    01/01/2024    0 recensioni
Un bel dio un giorno s'innamorò di un mortale, mai peccato fu più grave, la sua punizione, vedersi portare via il suo unico amore, ma non tutto è perduto...occorre solo sperare.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La catena venne tirata con forza, provocando un dolore incredibile ad Izuku, che l’afferrò affinché il ceppo non incidesse maggiormente la sua carne.
Una volta tornato in superficie con forza tale che si sentì quasi mancare, gli uomini della ciurma calarono un asse di legno alle cui estremità erano attorcigliate delle funi.
La sirena vi si sedette sopra con lo scrigno ben stretto contro il petto mentre con degli strattoni violenti i pirati lo riportavano a bordo della nave.
Vide subito la loro euforia sui volti macchiati dal sole nello scorgere il suo forziere contro il petto, anche se alcuni si lamentarono delle sue scarse dimensioni, paragonandolo ad un portagioie di qualche signora piuttosto che a qualcosa che potesse tenere un vero tesoro.
Non si fecero illudere dalle dimensioni e aspettarono che il loro capitano lo strappasse dalle mani della bella divinità che cercava in tutti i modi di nasconderlo al loro famelico sguardo. Ma ciò non avvenne.
Katsuki ignorò gli sguardi dei suoi uomini e si precipitò a prendere in braccio la sirena per poi dirigersi verso la sua cabina, tenendoselo stretto contro il petto, dove il suo cuore batteva con forza per la vicinanza di quella splendida creatura.
«Non lo apriamo tutti insieme?» domandò un uomo seguendo il biondo con lo sguardo. «Non dividiamo il tesoro capitano?» parlò un altro.
Ma le loro parole vennero ignorate dal capitano che sbatté con forza la porta alle sue spalle.
Il mal contento si diffuse come un’ombra tra i membri dell’equipaggio ignorati dall’uomo che doveva renderli ricchi e contenti.
«Sei felice adesso che hai il tuo scrigno?» chiese Katsuki una volta depositato Izuku dentro l’acquario che nel frattempo era stato pulito.
Il verdino sorrise dolcemente mentre depositava con delicatezza il suo cuore sul fondo della sua prigione, acciambellandovisi attorno tornando poi a guardare il capitano che sorrise a sua volta nel vederlo contento.
«Vi ringrazio molto capitano.» rispose la sirena che si rese conto solo in quel momento dello sguardo curioso dell’uomo che continuava a lanciare occhiate al piccolo forziere, così si sollevò e si avvicinò al bordo dell’acquario sporgendo fuori il capo e le braccia che lo aiutarono a tenersi fuori, «Volete vedere cosa vi è dentro?» chiese.
«Mi piacerebbe, ma solo se lo vuoi anche tu.» rispose il biondo con tono più calmo del solito, quasi dolce che portarono a galla ad Izuku vecchi ricordi che lo allietavano ancora nelle lunge notti insonni.
Il dio con un ultimo sguardo pieno di gioia e tristezza allo stesso tempo, con movimenti lenti sciolse il lucchetto che lo chiudeva lo scrigno e lo spalancò al biondo che lo guardò esterrefatto.
Un piccolo cuore sanguinante che batteva placido, se ne stava sul fondo, ma non fu questo a shoccare il mortale che quasi sussultò nel guardarvi all’interno, il cuore era avvolto da strette e sottili catene d’ore che gli impedivano di muoversi a dovere.
«Questo è il mio cuore.» sentenziò Izuku con una voce profonda e carica di potere, «Me lo sono strappato dal petto poco dopo essere nato. Avevo paura che se fosse rimasto dentro di me, avrei potuto innamorarmi, cosa a me proibita.» continuò il verdino tirandolo fuori e rimirandolo come se fosse un oggetto orribile, «Ma non è servito a nulla, perché anche se era qui dentro io mi sono innamorato e alla fine la maledizione mi ha raggiunto.»
«Perché non ti era permesso innamorarti?» chiese pieno di curiosità Katsuki, una piccola parte di lui sapeva di conoscere la risposta, ma qualcosa gli impediva di arrivarci da solo. Izuku tornò a guardarlo e il suo volto si ricoprì di tutto l’amore che aveva provato a nascondere per il suo antico amore.
«Perché sono un dio e noi non possiamo amare nessuno, soprattutto i mortali, ma ho disubbidito, mi sono innamorato di un ragazzo talmente bello e buono che era inevitabile per me che non accadesse.»
A quelle parole il cuore del capitano ebbe un fremito, era geloso del mortale che aveva fatto innamorare quella bellissima creatura, ma anche felice di quelle parole, come se sentisse che fossero giuste anche se non sapeva perché.

Intanto sul ponte i pirati discutevano a più non posso sul perché il capitano non avesse voluto condividere con loro il tesoro della sirena.
Le urla si fecero talmente forti e le opzioni che vagliarono li portarono ad un unico risultato.
Un ammutinamento.
Con forza e determinazione, sguainarono le spade e con brutalità di scagliarono contro la cabina del capitano sfondandola con i loro corpi.
«Cosa succ...» provò a parlare il biondo, ma non fece a tempo a dire altro. Un uomo si fece avanti a tutti e sollevando la spada in alto, si scagliò contro Katsuki con un urlo disumano.
La spada venne calata prima che il capitano potesse sguainare la propria.
Il sangue schizzò sul vetro dell'acquario e un urlo di dolore fece fermare ogni altro movimento che gli uomini stavano per fare.
   
 
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