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Autore: Miss1ice    01/01/2024    0 recensioni
Katsuki si sente messo da parte dal suo compagno, si erano perdonati, perché allora non riescono a vivere felici insieme?
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In the back of my mind

Ti sei di nuovo buttato a capofitto in una nuova missione, lasciandomi indietro come sempre, facendomi capire che in fondo tu non hai bisogno di me.

Sono il tuo compagno, colui che dovrebbe rimanere al tuo fianco nel bene o nel male, ma invece sono solo l’ombra che tu ti lasci alle spalle mentre corri a salvare di nuovo qualcuno, il mondo, la vita di chiunque, ma non la mia.

Ti vedo mentre sorridi agli altri, mentre stringi le loro mani rispondendo cordiale alle loro parole, ma perché non fai lo stesso con me, perché io no ho bisogno di essere salvato?

Non vedi il dolore che stai scavando in me mentre protendi la tua mano verso chi ha bisogno, perché non vuoi afferrare anche la mia che si sta prodigando per rendersi visibile, per farsi vedere da te.

I tuoi occhi non fissano più ciò che una volta per te era importante, non guardano più il mio amore che trabocca ogni giorno, non raccogli più il mio affetto, sei troppo concentrato sul resto del mondo e io crollo nel non sentirti più così vicino a me.

Com’è potuto succedere che proprio io sia finito a rincorrere quello sguardo che una volta inseguiva me?

Ma forse è proprio questo che non funziona in noi.

Dobbiamo continuare a voltarci le spalle a vicenda affinché l’altro si accorga di ciò che proviamo?

So che ho sbagliato tutto nella mia vita, tranne te che sei sempre stato gioia e dolore nella mia scalata verso la felicità, solo che non credo più di far parte della tua gioia, sono diventato quel sassolino ai margini della strada che ti accusavo di essere quando credevo che mi odiassi.

Non pensavo che con il mio comportamento passato, potessi rovinare anche i giorni felici che dovremmo vivere adesso, ma è questa l’unica soluzione che mi sono dato per il tuo allontanamento, perché so che non è qualcosa che ti ho fatto di recente.

Ti ho dato tutto l’amore che avevo conservato per te, nascosto nel profondo del mio animo, celato affinché nessuno lo scoprisse, ma anche questo non è bastato per tenerti accanto a me.

E io non so più cosa fare per farmi notare da te.

Sento il mio cuore creparsi ogni volta che ti vedo uscire dalla porta di casa diretto verso il lavoro, pronto a rischiare la tua vita per salvare qualcuno, ma mai pronto per salvare me.

Le senti le crepe? Stridono a tal punto che mi assordano.

E le mie lacrime? Scendono con la stessa forza di cascate, inondano il mio volto e mi fanno annegare in quel mare di disperazione che la tua assenza continua a creare.

Sono giunto al limite Izuku, sono stato qui ad aspettarti per tutta la vita, come tu a tuia volta hai fatto con me, ma alla fine dopo che hai avuto il mio amore, mi hai voltato le spalle, lasciandomi chiuso in casa come un soprammobile.

Neanche il lavoro mi fa cancellare quel sentimento di disperazione che hai inciso sul mio animo.

Salvare le persone non ha più lo stesso significato senza i tuoi occhi colmi di felicità quando porto a termine il mio lavoro, neanche il tuo sorriso si rivolge più a me, facendomi capire quanto la tua indifferenza nei miei confronti sia radicata in te.

E sono stanco di aspettare la porta che si apra per dirmi che sei tornato da me, perché tanto tornerai quando vorrai tu, salutandomi appena, per poi mangiare in silenzio quando io non sarò vicino a te. Lontano dai tuoi occhi e dal tuo fianco.

È forse arrivato il momento che io ti uccida dal mio cuore?

Perché sembra che sia questo che tu stai cercando d’impormi con il tuo comportamento.

Devo uccidere quell’amore che ancora provo per te?

Non so veramente cos’altro fare di quel sentimento che mi porto dietro e che non fa altro che portarmi a soffrire per una persona che non si degna neanche di tornare da me.

Nel profondo della mia mente ho deciso che non ne vale più la pena di aspettare qualcosa che non verrà mai a me, che tanto vale uccidere questo cuore che ormai batte solo per te, ma nonostante nel mio cuore, nel mio animo e nella mia ragione quello che sto facendo sia giusto, go paura.

Non sto neppure piangendo nel lasciarti andare, neppure una lacrima scende dai miei occhi nel momento in cui il mio cuore decide che ormai è finita.

Sono così stanco di lottare per tutti e due, di cercare di risanare questo dolore che solo tu stai costruendo con le tue azioni.

Lo hai commesso tu questo omicidio, con le tue mani hai ammazzato tutto ciò che di buono eravamo riusciti a costruire dopo innumerevoli sforzi.

Mi hai costretto ad accettare le tue decisioni, non chiedendo mai la mia opinione, lasciandomi indietro ancora e ancora, uccidendomi e cancellando tutto quello che di buono eri per me.

Alla fine ti odio per ciò che ci hai fatto.

Ma comunque mi chiederò lo stesso cosa penserai quando ti accorgerai che in quella bella casa in periferia non c’è più traccia di me.

Mi chiederò nonostante tutto se sentirai la mia mancanza, ma anche se così fosse non credo che tornerò da te, non ho più la forza d’animo per piegarmi ad un amore che alla fine non è servito a nulla, per dei sentimenti che sono stati in grado dolo di uccidere quel poco di buono che credevo fosse ancora in me dopo quello che avevamo vissuto.

Le valige pesano peggio del macigno che mi sto lasciando alle spalle, te lo sto lasciando sul letto con le mie ultime parole.

Sono stato combattuto se lasciarti questo messaggio, pensando che dopotutto non te lo meriti dato che non hai mai ascoltato le mie parole quando le pronunciavo ad alta voce, ma la codardia mi ha fatto afferrare la carta e la penna e scriverti quel piccolo messaggio di addio.

“Non siamo riusciti a farlo funzionare.”

Non c’era altro da aggiungere, non serviva altro per farti capire perché al tuo ritorno io non sarò più presente.

Ed è colpa tua, della tua schiena sempre più lontana da me e delle mie gambe troppo corte che non sono riuscite a raggiungerti e ad afferrarti.

Ma in fondo questo dolore è servito a qualcosa, a uccidere quel qualcosa che mi teneva legato a te.

E ti odio per quello che hai fatto, ma mi odio anch’io per avertelo lasciato fare.

   
 
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