Tematica: legame indissolubile (a scelta se trattare amici, nemici, innamorati, amanti, familiari)
Prompt stilistico: inserire almeno un flashback oppure incipit in media res
Lunghezza del racconto: da 90 a 300 parole

C’est la vie

“Vi va del tè?”

“Solo se lo correggiamo un po’...” Alexandra sorride alla richiesta di Walburga, non riesce a dirle di no. Alza lo sguardo verso suo padre che, da quando la mamma lo ha lasciato, sembra invecchiato ancora di più. 

“Ti prego, usa il servizio con gli aironi blu,” sussurra, “era il preferito di Regulus.” Alexandra obbedisce, fa scomparire il servizio con lo stemma dei Black ed evoca quello cinese. Le tazze si riempiono di tè, aggiunge un po’ di Firewhisky e porge la tazza a Walburga. 

“Ce la faccio, non sono poi così vecchia,” la rimbrotta. Suo padre ride bonariamente, sembra felice. Alexandra sorride e lo sguardo finisce sulla scacchiera nell’angolo. 

Chiude gli occhi.

“Non devi avere fretta nel dare scacco matto, Alex.” 
Il sorrisetto trionfante di Regulus le preannuncia l’ennesima sconfitta.
“La fretta ti fa sacrificare inutilmente le pedine. In questo gioco ci vuole calma e concentrazione.”

“Stai pensando a lui?” 

La domanda di Walburga la riporta al presente. Asciuga una lacrima mentre annuisce. Walburga sospira. 

“Se chiudo gli occhi mi sembra di sentire i suoi passi. A volte, mi sveglio la notte e mi sembra di sentire Sirius e Robert che corrono per le scale, si fa tutto più confuso… Mi sono anche lamentata con Orion prima di ricordarmi che non c’è più, e che Sirius è ad Azkaban.”

Suo padre allunga la mano verso la donna che ha amato per tutta la vita, le loro dita si intrecciano, emerge la verità dietro l’apparenza dei matrimoni combinati. 

“Non si può andare troppo piano, Alex, il tempo scorre.” 
“Hai detto che ci vuole calma e concentrazione.”
“Almeno uno dei due giocatori deve fare una mossa, il gioco deve andare avanti, se non fai tu la tua mossa, la farò io.”
“Ma così perdi.”
“C’est la vie.”

[299 parole]

Note

Questa storia voleva essere una riflessione sul legame tra Alexandra e Walburga, ma Regulus si è intromesso prepotentemente e anche Edward, il papà di Alexandra, che da sempre ha una relazione con Walburga. 

Dal punto di vista stilistico ho cercato di inserire sia l’incipit in medias res che è un elemento stilistico che amo particolarmente sia i flashback che, al contrario, sono un elemento stilistico che mi mette in grande difficoltà e che non credo di saper usare in modo appropriato. 

Ho cercato di creare un parallelismo tra la partita a scacchi e quelli che sono i destini di Regulus e Alexandra. Lui che, a un certo punto, fa la sua mossa e muore tragicamente (come scoprirà Harry Potter) e Alexandra che, invece, rimarrà cauta e sopravviverà.

Alexandra (classe 1963) e Regulus (classe 1961) giocavano a scacchi magici da bambini mentre le rispettive madri prendevano il tè, per questo motivo l’occhio di Alex finisce per ricercare la scacchiera. Sirius e Robert (il fratello di Alexandra) hanno la stessa età (novembre e dicembre 1959) e giocavano tra di loro escludendo i fratelli più piccoli. 

Se dovessimo collocare temporalmente questa storia, saremmo tra il 1981 e il 1985 (anno in cui muore Walburga), lo si capisce dal riferimento di Sirius ad Azkaban. Idealmente l’ho immaginata tra il 1983 e il 1984, gli ultimi anni di vita di Walburga.