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Autore: Fiore di Giada    08/01/2024    0 recensioni
[Uchuu no Kishi Tekkaman Blade]
[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt n°2]
Il giovane, turbato, provò ad allontanarsi, ma lei aumentò un poco la presa. Doveva parlargli e rassicurarlo.
− Mentirei, se ti dicessi che non sono turbata. Ma… Ma il tuo passato non cambia quello che sei ora. E io sono felice di averti qui. − gli rivelò, pacata.
Balzac, d'istinto, la abbracciò e la strinse contro il suo petto. La vita, che pure lo aveva provato, era stata generosa con lui.
La sua mano, impacciata, sfiorò i lunghi capelli ramati di lei. Loro erano diventati preziosi per lui.
E li avrebbe difesi a qualsiasi costo.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La luce del tramonto incendiava l’orizzonte d’oro e sangue.
Balzac stringeva tra le braccia il corpo di Marlo. No, non poteva accettare la realtà.
Il suo migliore amico si stava spegnendo, dilaniato da  un artiglio meccanico.
Poteva sentire il calore del suo sangue sulle proprie mani.
Il senso di colpa, implacabile, aveva straziato il suo cuore. Perché aveva permesso a Marlo di affrontare un simile rischio?
Lui era uno scienziato, non un soldato.
Eppure, gli occhi ambrati di Marlo non brillavano di rancore.
Non avevano mai cessato di cercare il suo sguardo, mentre le loro mani si stringevano.
Come riusciva a credere ancora in lui?
Poi, i suoi occhi si erano richiusi e la sua testa si era reclinata sulla spalla.
Marlo… Marlo! lo aveva chiamato, il corpo scosso da brividi gelidi. No, non poteva averlo lasciato.
Quale valore aveva il potere, senza di lui?
E lo aveva stretto, soffocando le sue lacrime contro il suo petto ormai fermo.
 
 
 Con un grido di dolore, Balzac aprì gli occhi e si alzò a sedere.
Lanciò brevi sguardi ora a destra, ora a sinistra. Solo l’oscurità, attenuata dalla luce della luna, avvolgeva la sua stanza.
Tese l’orecchio, guardingo. Per fortuna, Rachel e Rick non si erano svegliati.
Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra. Non avrebbe dormito.
Quel ricordo, così doloroso, lo tormentava ogni notte.
‒ Non ti ho dimenticato, amico mio… ‒ mormorò e si appoggiò una mano sul petto. L’affetto di Rachel e Rick gli aveva permesso di vedere la realtà da un altro punto di vista.
Con loro, aveva imparato ad amare la bellezza della natura e a conoscere l’amore familiare.
Sospirò, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi cerulei. Il suo amico Marlo non era svanito dal suo cuore, ma non poteva dimenticare l’ambiente in cui erano vissuti.
La povertà e la solitudine avevano lasciato cicatrici nei loro cuori.
Si guardò le palme delle mani e una smorfia irrigidì le sue labbra. L’acqua non avrebbe mai lavato il sangue che sporcava la sua anima.
Tante vite erano state spente dalla sua abilità di sicario.
‒ C’è qualcosa che devo risolvere con te, Marlo. Ma di che si tratta? ‒ si domandò. Ne era sicuro, il suo amico scienziato sarebbe stato ben felice di vedere la sua nuova vita.
Eppure, il ricordo della sua tragica fine non cessava di tormentarlo.
 
 La porta, ad un tratto, si aprì ed apparve  Rachel, avvolta in una camicia da notte color cipria.
‒ Qualcosa non va? ‒ domandò lui, sorpreso.
Lei, a passo lento, si avvicinò e posò la mano sul braccio nerboruto di lui.
D’istinto, il giovane si irrigidì, come se fosse stato pietrificato. Non aveva disdegnato la compagnia femminile, ma la vicinanza di Rachel era per lui fonte di turbamento.
Con un banale tocco, gli sembrava di contaminare la sua anima.
Lei fissò su di lui uno sguardo turbato. Perché era teso?
Un mezzo sorriso sollevò le labbra del giovane, mentre i suoi occhi luccicavano di commozione. No, doveva stare lontano da lei.
Rachel… Ci sono cose che non conosci di me. Ed è meglio che restino sepolte. dichiarò lui, amaro. Quella nuova vita, così semplice, aveva rivelato la miseria della sua precedente esistenza.
La giovane appoggiò la testa sulla sua spalla e, per alcuni istanti, tacque. Il passato si ergeva come una barriera tra di loro.
Balzac provava vergogna per le sue azioni passate.
Si allontanò un poco da lui e gli prese le mani tra le proprie.
Il giovane, turbato, provò ad allontanarsi, ma lei aumentò un poco la presa. Doveva parlargli e rassicurarlo.
− Mentirei, se ti dicessi che non sono turbata. Ma… Ma il tuo passato non cambia quello che sei ora. E io sono felice di averti qui. − gli rivelò, pacata.
Balzac, d'istinto, la abbracciò e la strinse contro il suo petto. La vita, che pure lo aveva provato, era stata generosa con lui.
La sua mano, impacciata, sfiorò i lunghi capelli ramati di lei. Loro erano diventati preziosi per lui.
E li avrebbe difesi a qualsiasi costo.

 
   
 
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