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Autore: Marzolina    17/09/2009    3 recensioni
-Tipico- commentò acido Destino, riposizionando un foglio che nella confusione era stato spinto leggermente più in là –A me non succede mai, ovviamente. Io so sempre cosa accadrà, dove sarò e con chi parlerò. Sapevo naturalmente anche che saresti arrivato in un ritardo allucinante…-
-Per questo non ci volevi mica tu!- lo interruppe intanto Caso togliendosi le scarpe slacciate e buttando i piedi, con i calzini prevedibilmente spaiati, sul tavolo –Io arrivo sempre in ritardo!-
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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By Chance

Destino si sistemò meglio sulla sedia, inforcò un paio di occhiali squadrati, allineò con calma le penne a seconda del colore (quelle nere a destra e quelle rosse a sinistra) ed impilò gli ultimi fogli sui quali spiccava una bella calligrafia ordinata. Poi gettò uno sguardo di biasimo all’enorme orologio a ventiquattro lancette in fondo alla sala e scosse la testa.

Destino era senza dubbio il più noioso dei secchioni.

Caso irruppe dalla porta pochi minuti dopo, con la camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allentata ed i capelli negligentemente lasciati crescere come più aggradava loro, senza che un pettine avesse mai provato ad attentare a quella perfetta confusione.

Caso era invece un tipo istintivamente simpatico.

-Sei in ritardo- lo sgridò Destino incrociando le braccia.
-Ho avuto problemi a beccare le coincidenze dei treni- si giustificò Caso rovesciando senza ritegno il contenuto della valigetta scura sulla scrivania, già sommersa da cartacce, pastelli e avanzi di cibo.
-Tipico- commentò acido Destino, riposizionando un foglio che nella confusione era stato spinto leggermente più in là –A me non succede mai, ovviamente. Io so sempre cosa accadrà, dove sarò e con chi parlerò. Sapevo naturalmente anche che saresti arrivato in un ritardo allucinante…-
-Per questo non ci volevi mica tu!- lo interruppe intanto Caso togliendosi le scarpe slacciate e buttando i piedi, con i calzini prevedibilmente spaiati, sul tavolo –Io arrivo sempre in ritardo!-
Destino lo fissò con un misto di disgusto e orripilazione: non era altro che un fannullone, un buono a nulla, uno svampito temporeggiatore costantemente un passo dietro di lui. Una palla al piede, insomma. Non riusciva ancora a capacitarsi per quale motivo il suo lavoro (chiaramente più indispensabile e prestigioso) dovesse essere mediato per l’Eternità da un fanfarone simile. ( N.B. “Eternità & Co. -Progetti a lungo termine per l’universo ” in realtà sarebbe il nome dell’azienda per la quale lavorano gli operatori della Fortuna, tra cui Caso e Destino. L’espressione “per l’Eternità”, perciò, in questo contesto, non va intesa nel senso di “per sempre” ma, appunto “alle dipendenze dell’azienda Eternità").
Cercando comunque di darsi un certo contegno, prese una penna nera alla sua destra ed iniziò meticolosamente a scrivere, senza saltare una riga né andare oltre i margini. Caso nel frattempo si stava trastullando con una matita, osservando affascinato che, se la faceva ondeggiare tra indice e pollice, quella sembrava piegarsi.

Finché un giorno, a Caso, venne un’idea bislacca

Senza preoccuparsi delle conseguenze, come faceva sempre, ma guidato solo dal cieco istinto, si alzò, si avvicinò a Destino, ancor piegato sui suoi documenti, lo afferrò per la cravatta nera e lo baciò. Così, semplicemente, a bocca aperta, soffermandosi dapprima sulle labbra sottili fino a definire una volta per tutte il contatto.
Destino era paralizzato, praticamente in apnea, gli occhi sbarrati, le orecchie tappate e la mente svuotata, per la prima volta in tanti anni di onorata carriera. Solo quando si rese conto che Caso gli stava montando sulle ginocchia e gli premeva insistentemente una mano dietro la nuca, ebbe almeno la presenza di spirito di spingerlo via. Con una mano alla bocca, ansimante, sconvolto, disordinato.
Caso sghignazzò e tornò alla propria scrivania senza che un sorriso soddisfatto gli abbandonasse mai il viso. Destino rimaneva ancora in piedi, totalmente svuotato.
-Scommetto che questo non l’avevi previsto- disse Caso, aspettandosi chissà quale sfuriata epica, reclamo al Grande Capo, domanda di trasferimento o dichiarazione di guerra trascendentale.

E Destino lo sorprese

Estrasse infatti da una tasca una moneta da 2 euro e lo guardò risoluto e ancora, incredibilmente, composto.
-Se esce testa, lo rifacciamo-
E la moneta cominciò a volare.

   
 
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