Di scalette
e mani intrecciate
Scegliere una scaletta non era semplice come poteva
sembrare all’apparenza.
John lo sapeva bene da molti anni. Era necessario
trovare la giusta sequenza, giocando sul crescendo di popolarità di ciascuna canzone
per chiudere in bellezza.
Lui e Paul avevano scelto attentamente i titoli, eppure
ora, fissando il foglietto di carta con la scaletta del nuovo tour, John
sentiva di non esserne pienamente convinto.
C’era qualcosa che gli faceva storcere il naso ogni
volta che i suoi occhi passavano in rassegna l’elenco scritto nella sua grafia
disordinata, come una nota stonata che echeggiava nella sua testa quando
incrociava il titolo di una canzone scritta da lui.
No, questo no! Non poteva cominciare a trovare difetti
in qualunque cosa.
John si passò una mano tra i capelli, prima di
abbandonarla sul tavolo.
“Basta, ci rinuncio!” sbottò frustrato, attirando
l’attenzione di Paul.
Il ragazzo aveva passato l’ultima mezz’ora
sonnecchiando dolcemente con la testa abbandonata sulla spalla di John, e
sussultò quando l’amico batté la mano sul tavolo.
“Che succede, Johnny?”
“Che succede? Questa cazzo di scaletta, Paul.”
“Cosa ti ha fatto ora?”
“Non mi piace. Qualcosa stona, ma non riesco a capire cosa.”
“Fammi dare un’occhiata.” esclamò Paul, sporgendosi
per rileggere l’elenco.
John non mancò di notare che si fosse avvicinato più
del necessario, più di quanto fosse lecito… e dal momento che Paul non si
comportava mai così se non per un buon motivo, pensò che non gli sarebbe
dispiaciuto se lui ne avesse approfittato.
Tuttavia, neanche il tempo di sporgersi in avanti per
strofinare il naso contro quello delicato di Paul, che subito lui puntò un dito
sul foglio.
“Qui, guarda. Devi invertire queste.”
“Quali?”
“Credo sia meglio Nowhere man dopo I wanna be your man, ha
sicuramente più potenza.” spiegò indicando con il dito il punto in questione.
E quando lo fece, la sua mano si sfregò “accidentalmente”
contro quella di John, dando vita ad una scossa elettrica che lo attraversò,
lasciandolo stordito.
“Nowhere man?”
“Certo, è una delle tue migliori.”
John lo osservò, arricciando le labbra incredulo.
“Sul serio?”
“Perché dovrei mentire ora con l’album pubblicato e il
nuovo tour alle porte?”
Paul gli sorrise senza alcun segno di incertezza, e
John di fronte a tanta sincerità non ebbe più alcun dubbio sulle sue canzoni e
sulla scaletta, e con un gesto rapido e deciso chiuse la mano attorno a quella
di Paul ancora a un soffio dalla sua.
“Ma che-?” esclamò Paul, sorpreso, assicurandosi
subito che nessuno li avesse visti, “John!”
Cercò di liberarsi dalla stretta di John con un tentativo
poco convinto, ma John si affrettò a coprirla con l’altra mano, imprigionandolo
definitivamente in quella morsa da cui era difficile sottrarsi e volersi
sottrarre.
“Grazie mille, Paul, cosa farei senza di te?”
“Continuo a chiedermelo anche io.” sospirò Paul,
divertito, “Potresti lasciarmi la mano ora?”
“No, perché? E’così bello.”
“Se entra qualcuno ci vedrà.”
“Oh beh…” disse John, spostando le mani sotto il
tavolo, “Meglio?”
Paul rise dolcemente, appoggiando il capo sulla sua
spalla, “Sì, e la scaletta?”
“Meglio anche quella.”
(500
parole)
Note
dell’autrice: buonasera e
buona domenica. È davvero tantissimo che non pubblico nulla su questi due, mi
mancano molto, devo dire.
L’altro giorno stavo sistemando
le cartelle sul pc e ho trovato questa bozza che avevo scritto tempo fa. Mi sembrava
un peccato non pubblicarla, allora l’ho sistemata un po’ ed eccoci qua. 93°
storia sui Beatles, il mio obiettivo è arrivare a 100. :D
Spero vi sia piaciuta.
A presto, spero.
kia85