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Autore: Princess of the Rose    15/01/2024    0 recensioni
Come al solito, nel pieno della sessione di esami Arthur ha lasciato Francis.
[FrUk; Maritombola 14]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Maritombola 14

75 Ex che tornano assieme

Per Mughetto, come ringraziamento per le sue belle parole mo arriva pure il resto eh damme tempo che arriva

 



Francis prende un profondo respiro prima di bussare alla porta del suo ragazzo. O meglio, ex ragazzo.

"Arthur, mon coer, ti ho-" dice prima di venire interrotto da una sfilza di improperi. Poco dopo la porta si apre: Arthur ha le classiche occhiaie di chi ha passato l'intera nottata sui libri di giurisprudenza, i capelli arruffati di chi si è disperato sui tomi di diritto privato per ore e comunque non riesce a cavarne un ragno dal buco, e il pallore tipico degli universitari in sessione.

"Damn frog che diavolo vuoi!?" gli chiede con voce stridula, visibilmente sull'orlo di una crisi di nervi. Francis sospira di nuovo, preparandosi psicologicamente al peggio.

"Ti ho portato un po' di tè-"

Arthur gli strappa dalle mani la tazza, gli urla: "Questo non ci farà tornare assieme you frog!" e gli sbatte la porta in faccia. Francis si massaggia gli occhi e se ne torna in salotto, buttandosi sul divano. Prende il telefono dalla tasca e controlla gli ultimi messaggi i quali, come è tipico di questo periodo, sono un alternarsi di disperazione, incolparsi per la scelta sventurata di aver intrapreso un percorso universitario, un dispensare rassicurazione agli altri quando si è a sua volta nell'umore più nero, e richieste di andare a dimenticare i dolori della sessione d'esami dentro un bar. Umori che ha condiviso fino a pochi giorni fa, e in cui Arthur è immerso da settimane.

'Tu e Arthur siete ancora in rottura?' gli ha chiesto Ludwig nell'ultimo messaggio gli ha mandato.

"Oui, come al solito,' risponde, per poi prendere la coperta di lana e avvolgersi in essa.

'Da quanto dura stavolta?'

'Cinque giorni. Ho osato dirgli di andare a dormire nel letto e non sulla scrivania.'

'Meglio di quando ti ha lasciato perché gli hai dato il tè verde invece di quello nero la scorsa sessione.'

'Vero, quella volta mi bloccò pure il numero? Petit Feli come sta?'

'Sta al quarto giro di grappa.'

'Ha l'esame domani.'

'Temo arrivi al quinto se glielo ricordo.'

'Se la caverà, lo fa sempre in qualche modo.'

'Vorrei ci tenesse di più alla sua salute.'

Francis scuote la testa, intenerito. È contento che suo cugino si sia trovato un ragazzo premuroso come Ludwig, anche se questi ancora non comprende a pieno l'incredibile resistenza all'alcol di Feliciano.

'Tanto la sessione è quasi finita, lascialo fare.'

'Devo andare, Feliciano sta cercando di prendere la bottiglia di grappa dal barista.'

'Bonne chance.'

Francis se la ride, per poi prendere il libro sul tavolino e ricominciare a leggere.





Non si è reso conto si essersi addormentato: a svegliarlo è il profumo del caffè caldo, e infatti quando si volta trova una tazza fumante con accanto la crostata di more che ha fatto ieri. Francis si stiracchia, poggia il libro al suo fianco e controlla l'ora: ha dormito una trentina di minuti, abbastanza per sentirsi rinvigorito. Prende il telefono e fa una foto alla tazza e al dolce, per poi sorseggiare un po' del caffè - addolcito con un cucchiaino di zucchero, come piace a lui. Poi mette la foto sulle sue storie sui social, aggiungendo 'Il mio ex mi conosce fin troppo bene <3' in un angolo.

Poco dopo si attiva la chat che ha con Antonio e Gilbert.

'Ancora non vi siete rimessi assieme?' gli chiede lo spagnolo, seguito da un'emoji con un gocciolone sulla fronte.

'Non,' risponde, dando un morso alla crostata e facendosi i più sentiti complimenti per la propria abilità culinaria.

'Quanti giorni sono stavolta?'

'Cinque.'

'Meglio dell'anno scorso,' si intromette Gilbert, riferendosi alla rottura di due settimane che seguì al suggerimento di Francis di rimandare l'esame di diritto internazionale. Inutile dire che Arthur non prese bene suddetto suggerimento.

'Mi ha lasciato il caffè come piace a me e una crostata sul tavolo mentre dormivo, penso risolveremo in giornata.'

'Non credo sia molto sano mollarsi in continuazione,' scrive Antonio.

Francis si gratta la testa, un po' in imbarazzo. Comprende il perché il suo amico sia preoccupato e se fosse stato qualcun altro sarebbe stato anche d'accordo. Però conosce Arthur e conosce sé stesso, è consapevole dei loro limiti e sa che dietro quel brutto carattere che il suo ragazzo si ritrova e i loro battibecchi c'è un anima burbera ma tutto sommato buona che prova sincero affetto per lui, assolutamente ricambiato tra l'altro.

'Tranquillo mon amì, per noi va bene così,' rassicura Antonio e Gilbert, sorridendo quando in risposta riceve gif di gente esasperata, 'Come stanno andando le vostre sessioni?'

'Finisco domani, non vedo l'ora, sono distrutto', scrive Gilbert, 'Sono troppo magnifico per questa facoltà.'

'L'hai scelta te informatica amigo.'

'Non ricordarmelo, la scelta meno magnifica che io abbia mai fatto.'

'Fai sempre in tempo a ritirarti.'

'Che essere magnifico sarei se gettassi la spugna! Nein avrò quel dannato pezzo di carta costi quel che costi.'

'Te Antonio? Come va?'

Una serie di emoji piangenti è una risposta più che esaustiva.

"Speravo ti svegliassi che il caffè era freddo."

Francis sobbalza quando sente la voce di Arthur: non lo ha sentito arrivare. Alza lo sguardo e lo trova all'entrata del salotto avvolto in una coperta, con un forte rossore sulle guance che contrasta il suo sguardo stizzito.

"Bonsoir mon coer, hai finito di stud-"

"Non chiamarmi mon coer," dice mentre il rossore si fa più intenso, per poi sedersi al suo fianco e non spiccare parole. Francis sorride.

"Ci voleva questa merenda per riprendermi," dice, dando un altro morso alla crostata,"Sono contento di avere un ex così premuroso."

Un po' si dispiace quando vede Arthur irrigidirsi e tenere lo sguardo fisso sul tavolino. Non si illude: sa che l'inglese ha un orgoglio smisurato che mai gli permetterà di chiedere esplicitamente scusa, ma sa anche che non è così stupido da farsi controllare da esso. È proprio curioso di vedere cosa farà andare indirettamente al punto della questione.

"La storia che hai messo prima," dice Arthur senza guardarlo in faccia, sempre più rosso, strofinando le mani sul pantalone del pigiama, "Che... Che significa?"

"Mh?" Francis fa finta di pensarci, "Be', che il libro mi sta piacendo."

"Eh?" Arthur si volta verso di lui, confuso.

"Intendi quella dove faccio vedere la copertina del libro, oui? Me lo ha consigliato mia sorella è molto bello," dice, ghignando, evitando all'ultimo il contatto tra il cuscino e la sua faccia.

"Lo sai che non intendevo quella!" esclama l'altro, cercando di colpirlo sempre col cuscino. Francis para tutti i colpi, ridendo all'espressione frustrata dell'inglese, per poi approfittare di una piccola apertura per placcarlo, intrappolandolo tra le sue braccia. Come è ovvio che sia, Arthur inizia ad agitarsi per liberarsi, scalciando e imprecando.

"You damn frog!"

"Oh mon coer, sono felice di vederti così interessato a quello che faccio nonostante la rottura," dice, divertito. Arthur si irrigidisce di nuovo e si volta dall'altra parte, stizzito; le sue guance sono ormai un semaforo, e appare quasi costipato mentre cerca di tirare fuori i suoi pensieri.

"Y-You..."

"Moi, oui," Francis carezza col naso il collo dell'altro, compiaciuto dal modo in cui Arthur rabbrividisce al contatto.

"Sei impossibile!"

"Oh mon amour, ho solo risposto alla tua domanda."

"Lo sai che intendevo l'altra storia!"

"Oh? Quella della colazione? Ci tenevi a vedere se avessi mangiato abbastanza?"

"Avrei dovuto soffocarti mentre dormivi!"

"E invece hai fatto il caffè esattamente come piace a me e me lo hai portato con una fetta di crostata."

"S-Smettila di gongolare!"

"Come faccio a non gongolare quando ho un ex così premuroso?"

"Smettila di dire quella parola!" Arthur sbuffa e nasconde il viso nel cuscino. Francis lo trova adorabile.

"Quale mon coer?"

"Sei impossibile!" fa per alzarsi ma Francis lo blocca avvolgendo una gamba attorno alla sua vita.

"Non non non, tu non vai via da qua finché non sputi il rospo."

"N-Non so di che parli!"

"Avanti mon Arthur," Francis sa che il sorriso che gli piega le labbra sta facendo infuriare l'inglese, che se fosse libero di muoversi gli sarebbe saltato addosso e non nel senso piacevole dell'espressione.

Arthur mugugna qualcosa contro il cuscino, poi si volta verso di lui, corrucciato e imbronciato.

"La storia dove dici sono il tuo ex," dice infine, e Francis non può non gongolare internamente.

"Oh oui*, ora ricordo," risponde sarcastico, guadagnandosi una gomitata nel fianco.

"Smettila di prendermi in giro!"

"Va bene va bene," dice, cosciente di star premendo contro i limiti dell'inglese, "Ti ha infastidito?"

Arthur sbuffa: "Figurati se sono infastidito da un comportamento così... meschino."

"Eh, addirittura meschino," Francis ride e posa un bacio sulla guancia dell'altro, "Guarda che sei stato tu a dire che non stavamo più assieme."

Arthur gli lancia un'occhiataccia, ma non replica. Sa di essere nel torto ma l'orgoglio lo sta bloccando dallo scusarsi in modo esplicito.

Francis prosegue: "Volevo solo far sapere al mondo che ho un ex che ancora si prende cura di me."

"Non sono il tuo ex," mormora, arrossendo di nuovo. Francis sorride, pregustandosi la vittoria.

"Pardon, non ti ho sentito mon coer."

Arthur sbuffa, poi si gira verso di lui: "Non sono il tuo ex." ripete, deciso.

Francis si morde il labbro, indeciso se continuare a punzecchiare l'inglese o fare definitivamente pace: "Eppure non hai detto ques-"

"Ho... Ho forse esagerato," dice infine, senza guardarlo negli occhi. Francis sa che è il massimo che può ottenere come scusa: tronfio, afferra il mento di Arthur e lo costringe a incrociare i loro sguardi.

"Ti perdono Arthur," dice, per poi posare un bacio a stampo sulle labbra dell'altro. Questi si scosta subito, rosso in volto.

"N-Non ti ho chiesto scusa, non ho niente di cui scusarmi!" esclama indignato, agitandosi di nuovo per liberarsi.

"Je t'aime aussi mon coer."

"Ti ho detto di non chiamarmi mon coer!" con uno strattone Arthur si libera e ricomincia a colpirlo col cuscino, lanciandogli addosso i peggiori improperi del suo repertorio.

Francis ride mentre si difende da quell'attacco spietato. Può sopportarlo se vuol dire avere di nuovo il suo ragazzo.





Più tardi, quella sera, Francis posta nelle sue storie una foto di Arthur a letto, profondamente addormentato e girato di spalle, la schiena nuda. Nell'angolo in altro a sinistra è scritto: 'Ho il ragazzo più sexy del mondo <3'

La risposta a quella storia sono emoji vomitanti o sul punto di farlo da parte delle sue amicizie.

Quando più tardi Arthur si sveglia e vede quella foto cerca davvero di soffocarlo col cuscino.


 
   
 
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