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Autore: Dello90    18/01/2024    0 recensioni
Se Rin fosse la sorella maggiore di Kagome e se entrambe venissero catapultate nell'epoca Sengoku dal Pozzo Mangia Ossa, come si approccerebbe Sesshomaru a Rin?
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’ora di cena  si avvicinava e Rin iniziò a sentirsi  nervosa.
Era da almeno due ore che la donna senza volto la preparava.
 Per un’ora buona fu costretta a stare a mollo in un vasca piena di fiori di campo e se provava ad alzarsi la sua “aguzzina” la ributtava giù esclamando: “ Deve rimanere ancora dentro! L’unguento che le ho messo per curare le ferite ancora non è stato lavato del tutto… E poi il Signor Sesshomaru gradisce questo profumo, lei si deve impregnare per bene!”
 
A Rin saltarano ancora di più i nervi sentendo quelle parole, cosa le importava di quello che gradiva Sesshomaru?
E poi quanto ancora doveva stare a mollo? Le sembrò l’avessero messa a marinare...
Dopo la tortura del bagno, iniziò quella dell’acconciatura. La demone continuava a  pettinare, fare e disfare code, chignon e trecce, finché non optò per una treccia alla francese. Rin ne fu anche soddisfatta, lei non era mai riuscita a farsela!
D’un tratto qualcuno bussò alla porta e si sentì la voce gracchiante di Jaken dire: “ La cena sarà servita tra un quarto d’ora, mi raccomando la puntualità!”
 
“ Presto Signorina, venga! Dobbiamo ancora indossare il kimono che le ha regalato il Padrone!” disse la demone tirando Rin verso il centro della stanza.
Rin le rispose: “Regalato? Sarà un vestito che qualche sua vecchia fidanzata avrà dimenticato  qui... ”
La donna la guardò perplessa e disse:  “ Fidanzata? Il Signor Sesshomaru non ha mai avuto fidanzate. Porta a casa molte demoni , ma non restano per più di una notte. E mi creda, in quelle occasioni meglio non essere a palazzo, si sentono certe grida! Ma tutto questo è ovvio, il Padrone è bellissimo...”
 
A Rin sorse il dubbio che la domestica fosse innamorata del suo Signore e che tutto quello che le stava facendo era un modo per vendicarsi della sua presenza.  Pensando a ciò sorrise, ma poi tornò seria e rispose:
 
“Ancora peggio! Sto per indossare il rimasuglio di una botta e via!”
 
Quando fu pronta, la demone la fece uscire dalla stanza e iniziò a condurla per il palazzo.
 
Intanto Sesshomaru era già nel salone, seduto su una sedia che era più simile ad un trono.
Continuava a farsi domande su quella ragazza: perché non era riuscito a trafiggerla? Come poteva essere ancora viva dopo l’attacco di quel demone tuono? Come mai lei e la sorella erano conciate in quel modo assurdo?
Lei non era un essere umano comune e lui esigeva delle risposte.
 
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da dei passi in avvicinamento e si voltò appena in tempo per vedere la porta della sala aprirsi.
 
Rin fece il suo ingresso nel salone e Sesshomaru perse un battito. Era la creatura più bella che avesse mai visto. Gli scappò anche un suono gutturale simile ad un ringhio, colpa della sua natura di demone cane, ma nessuno sembrò accorgersene.
 
La ragazza entrò nella stanza e rimase estasiata, era enorme! Ben diversa dalla sala da pranzo di casa sua! C’erano statue, dipinti e vasi lungo tutte le pareti, per non parlare del tavolo! Era molto lungo e sopra c’era tanto di quel cibo da sfamare un esercito, ma c’erano solo due sedie ai capi della tavola ed una era già occupata.  La porta alle sue spalle si chiuse e lei si rese conto di essere rimasta dal sola con il grande demone. Deglutì, ma si fece forza e avanzò verso il suo posto.
 
Sesshomaru la seguì con lo sguardo finché non si sedette. Rin gli fece un cenno di saluto con la testa ed aspettò un qualsiasi segnale per capire se poteva iniziare a mangiare.
 
“ Da dove vieni?” Chiese il grande demone.
 
Capendo che l’inizio della cena sarebbe stato rimandato, Rin alzò gli occhi al cielo e iniziò a raccontare la sua storia.
Sesshomaru ascoltava in silenzio, facendo attenzione ad ogni parola, non voleva perdere neanche un dettaglio. Dal racconto, però, non capiva che strano potere potesse avere quella ragazza… Di certo era speciale!
 
“ E questo è tutto!” concluse Rin “ Ora possiamo cenare? Non ci vedo più dalla fame”  e così dicendo afferrò un onigiri che la stava chiamando da quando si era seduta.
 
“ Io comunque sono Rin” aggiunse la ragazza.
“ Rin” ripeté Sesshomaru.
Era vero, fino a quel momento non si era reso conto di non sapere neanche il suo nome.
 
“ Cosa ne sarà di me? “ chiese Rin.
 
“ Te l’ho già detto. Ti riporterò da tua sorella quando ti sarai ripresa. Ti senti meglio?” rispose il grande demone.
 
 Lei si passò una mano sul ventre e disse : “ Sono ancora un po’ dolorante… Quindi non mi ucciderai?”
 
Lui le lanciò un’occhiata di sfuggita, prima di alzarsi e uscire dalla sala replicando: “ Non ho nessun interesse ad ucciderti, per il momento”.
 
Rin sospirò. Certo, non era la risposta migliore che potesse darle, ma per ora la pelle la portava a casa!
 
La ragazza finì di cenare in solitudine, poi la donna senza volto la venne a recuperare e la riportò in camera da letto per passare la notte.
 
Al mattino seguente, Rin trovò un nuovo kimono accanto al suo cuscino. Questo era di seta, giallo con dei rami di ciliegio fioriti che risalivano lungo le braccia.
 
“  Altro giro, altro regalo. Mi sa che oggi mi tocca la stessa routine di ieri…” pensò la ragazza.
Dopo pochi minuti, infatti la domestica arrivò e iniziò a preparare la vasca.
Rin però si ricordò del suo zaino e disse alla demone:
 
“ Ferma con quei fiori! Andrò a cena, ma oggi si fa a modo mio!”
 
 
 
 
   
 
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