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Autore: KushinaKurosaki    18/01/2024    1 recensioni
Shiho ha litigato con il suo fidanzato
perciò ora deve farsi perdonare,
per farlo decide di uscire dai suoi schemi.
Non vuole assolutamente perdere il suo biondino,
per questo motivo gli dedica una canzone che riflette
un po' il loro rapporto ma la stessa canzone
commuove anche la tenera Ran.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Rei Furuya, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Questo è il mio personale regalo di compleanno alla
mia amica Miriallia, spero che tu possa goderti
questa piccola storia per concludere la serata!  Federica Carta- Ti avrei voluto dire


 

Shiho sospirò, era passato un anno dalla fine del suo peggiore incubo eppure nonostante questo non riusciva proprio a stare tranquilla.
Ogni tanto, più frequentemente nei primi periodi in cui aveva iniziato ad uscire dalla porta di casa senza travestimento, quando si voltava
aveva paura di scorgere gli artigli crudeli e spietati dei corvi  che da sempre l'avevano intimidita e intimorita.  Non riusciva a comprendere come
fosse stato possibile che lei fosse finita lì, al Poirot. Anzi in realtà sì. 
Colpa degli occhi da cucciolo bastonato che Ayumi le riservava, era raro che
li usasse ma funzionavano dannatamente bene. Aveva dato buca a Shinichi perché non voleva darla vinta a lui, non dopo il loro litigio ma Ayumi l'aveva convinta.
Si rendeva conto che anche scappando da lui se lo sarebbe ritrovato nuovamente davanti dato che entrambi lavoravano in polizia però non riusciva a trovare
un modo per dirgli che in realtà lui era più importante di ciò che  voleva fare vedere.
« Shi-chan perché non canti?» le chiese Ran mentre Sonoko sbuffò, all'ereditiera non era mai piaciuta né come Ai né come Shiho anche se Ran,
dopo Sera per giuste ragioni, era l'unica a sapere. L’ ereditiera scosse la testa ridendo e Ran la rimproverò.
« Scusa se sarà stonata e poco gradevole rispetto ad Amuro, Shinichi o il mio Makuccio. » esclamò lei sorridendo e la donna ramata strinse i pugni.
Sua sorella aveva osato sfidarla molte volte e mai ne aveva spuntata una, inoltre l'affermazione di Sonoko le suonava tanto come una scommessa.

« Volentieri ma decido io la canzone. »  esclamò pestando un piede a Shinichi che tentò immediatamente di fare scusare Sonoko.

Amuro per poco non spaccò il bicchiere che stava finendo di asciugare quando sentì, tramite gli altoparlanti, una voce a lui molto familiare.
« Prima di iniziare dedico questa canzone all'uomo che amo, è il mio modo per chiedere scusa. » borbottò scandendo ogni parola e
Rei a quelle parole si voltò notandola lì sul palco, avvolta nel suo splendido vestito blu elettrico che le risaltava la chiara pelle e gli occhi ghiacciati.

Fidanzato? ” Sonoko istintivamente guardò Shinichi notandolo nel pallone, ci aveva preso. 
La canzone era per lui, come poteva Ran non comprendere e fare il tifo per lei?

 

« Ti avrei voluto dire, "Ti sto pensando"
E non si può restare fermi ancora ai pregiudizi
Che la vita è troppo breve per non riscoprirsi
Che possiamo avere un'ultima occasione
Per restare insieme senza una ragione
Ma se non rischi vuol dire
Che forse in fondo non vuoi» 

 

Rei si fermò, quei versi sembravano un'ammissione che Shiho non avrebbe mai fatto.
Avevano litigato nel peggior modo possibile perché Shiho aveva capito che lui le stesse nascondendo qualcosa, ma non aveva potuto dirgli la verità
o le avrebbe rovinato la sorpresa che quella sera stessa le avrebbe voluto fare, ma in realtà l'aveva fatta lei a lui. Stava scoprendo un lato
di lei che mai pensava di vedere, lei che odiava gli abbracci e ogni manifestazione di affetto in pubblico ora stava lì sul palco per dedicargli una canzone.

 

« Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte
Stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me
Che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora
Che queste braccia ti stanno aspettando ancora » 

Quando aveva sentito per la prima volta quella canzone, era passato un mese dalla battaglia finale, ed in quel mese era stato proprio
l'uomo biondo a fare di tutto per trascinarla fuori di casa. Sebbene Akai, e  lo stesso dottore avevano provato in quel tempo a far in modo
che i loro incontri avessero una fine, non avevano portato a termine il loro intento.  Il loro amore era stato ostacolato fin dall'inizio eppure
quel sentimento così forte  in alcuni giorni le lacerava  a metà  il cuore nel petto… erano i giorni in cui Bourbon, uno dei pochi membri operativi
a Tokyo, veniva richiamato per fare rapporto sui membri dell'organizzazione. Ma era certa che lui avrebbe recepito il suo messaggio, doveva riceverlo.

Era una cretina, avrebbe dovuto fidarsi di lui. Ran le aveva suggerito che forse Rei stesse solo provando a fargli una sorpresa, ed in quel
caso i suoi atteggiamenti e le sue bugie avrebbero avuto senso. 

 

« Ti avrei voluto dire che a volte
Mi viene voglia di chiamarti in piena notte
E scusa se mi freno ma non ho la forza
Ho sempre voglia di stravolgerti la vita
Di lottare contro tutti per te
E mentre ascolti queste mie parole in fondo lo so
Che dentro sorridi » 

 

« È incredibilmente brava. » affermò Ran mentre cominciò a stringersi a Shinichi.
« Si hai ragione, Ran ma tu eri a conoscenza del suo fidanzato? »  chiese il giovane detective mentre Ran lo osservò decisamente
divertita dalla situazione e con lo sguardo puntò il cameriere dai capelli biondi che allegramente conversava con Azusa. Uomini.
Sbuffò con un sorriso triste per poi far tornare lo sguardo sul palco. La voce di Shiho era calda, non c’era esitazione e nonostante
il gran numero di persone radunate lì, era riuscita a  creare un’atmosfera silenziosa. Riusciva chiaramente a comprendere ciò che lei voleva trasmettere. 

Non sapeva su quali pregiudizi si era imbattuta per questo amore, forse perché era una criminale e lui un poliziotto, o forse perché come anche il suo
fidanzato avrebbe temuto lui desiderava riconsegnarla a loro, o ciò che ne rimaneva ma… comprendeva troppo bene il ritornello e la voce che celava
il disperato bisogno di sapere il suo amato vicino a sé.
Quante volte aveva sofferto nel crederlo lontano? 

Quante volte si svegliava ancora con la paura di entrare in classe per scoprire il suo banco vuoto?
Quante volte ancora aveva creduto di star semplicemente sognando?
Molte. Tante. Troppe.  E non voleva più ritrovarsi in una situazione simile.







 

«   Ti avrei voluto dire che ne varrà la pena 
Ma forse adesso è meglio lasciarsi andare ancora
Lasciamo stare gli altri che volano a metà
La vita a volte sbaglia e il cuore non perdona
E sono qui per questo, per riprovarci ancora
Per riprovarci ancora »

 

Shiho aprì gli occhi temendo per la seconda volta di incontrare i suoi grigi.
Aveva sbagliato, lo aveva riconosciuto ma sperava che i suoi sentimenti gli arrivassero in quel modo,
gliel’aveva dedicata di proposito per attirare la sua attenzione. Non avrebbe mai creduto di ritrovarsi
in quella situazione, ma la verità era che lei non voleva assolutamente accettare l’idea di perderlo.
Almeno non senza provare il tutto e per tutto, perchè in quel caso non si sarebbe assolutamente perdonata.
Avrebbe smesso di curarsi degli altri, e ci avrebbe riprovato a non imbarazzarsi e sperava che con quella mossa lui lo capisse.

 

« Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte
Ti avrei voluto sussurrare
Stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me
Che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora
Che queste braccia ti stanno aspettando ancora
Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte »

 

Si voltò sorpresa nel sentire accanto a sé una voce maschile, familiare.
Lentamente si avvicinò al giovane biondo che toltosi il grembiule era salito sul palco, non gli andava di restare a guardare.
Sapeva di non doverle dimostrare nulla, era perfettamente conscio che avrebbe potuto parlarle a fine performance ma non aveva resistito.
Lei si era messa in gioco per lui, e lui non voleva assolutamente essere da meno.
Quella ragazza era enigmatica, e sapeva anche essere una vera stronza, ma alla fine era quello che, sommato alle fragilità sommerse sotto la cupa
e fredda maschera di ghiaccio, l'avevano resa stupenda ai suoi occhi.

 

 

La brezza della sera scompigliava i suoi capelli ramati,  alla fine dopo gli applausi era riuscita a levarsi dai piedi, merito di Ran in verità,
il curioso detective e aveva invitato Rei a fare due passi lungo la deserta strada di Tokyo. « Mi dispiace per l’altro giorno. » affermò sommessamente
la giovane fanciulla mentre l’uomo ritirò la mano  superandola leggermente per poi voltarsi e prenderle la mano delicatamente.
Shiho alzò gli occhi sul suo volto, inclinato verso il basso e seguì lo sguardo incontrando lo scintillio della Verretta, uno degli anelli delle promesse d’amore…
o almeno così Ran le aveva detto. Mise la mano sulla sua guancia e si avvicinò baciandolo mentre dal cielo caddero lenti alcuni bianchi fiocchi di neve.

 
   
 
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