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Autore: dragun95    19/01/2024    1 recensioni
[Monsuno]
Sono passati anni da quando Chase Suno e i suoi compagni hanno salvato il mondo. Ma ciò nonostante lo sfruttamento dei Monsuno non si è fermato.
Due fratelli hanno abbandonato i combattimenti dopo essersi lasciati la Eclipse alle spalle. In fuga dal loro passato i due vengono contattati da una donna misteriosa che chiede loro aiuto per una missione importante. Nel mentre una nuova fazione è decisa a ripulire il mondo dalla distruzione causata dall'umanità utilizzando i Monsuno. Anche se improbabili nuovi eroi i due dovranno decidere da che parte schierarsi, in una battaglia imminente che mette in gioco più vite di quante possano immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 1

 
 
 
La strada era dritta e senza traffico, forse perché erano nel bel mezzo dei una foresta. Se non altro Logan non doveva preoccuparsi di poter fare un’incidente. L’unica cosa che disturbava era suo fratello che continuava a cambiare stazione radiofonica.
 
-Questa non mi piace- sospirò cambiando stazione, finendo in una che trasmetteva musica country: -Diavolo neanche nella tomba!- disse Thund con una smorfia di disgusto. Provocando un’ulteriore infastidio al fratello maggiore.
 
-Puoi smetterla di giocare con la radio. È snervante- lo riprese lui.
 
-Scusa, ma mi annoio- rispose di rimando gettando la testa contro il p sedile. Era da quando erano partiti delle ore fa che non si erano fermati se non per dei veloci pist stop o per darsi il cambio alla guida. La ragione era perché la macchina era stata “presa in prestito”.
 
-Resisti ancora un po', dovrebbe mancare poco alla città più vicina-
 
-L’hai detto anche un’ora fa- sospirò annoiato fermandosi su una stazione che metteva musica metal. Per Logan invece era meglio essere prudenti, proprio per questo aveva preso una strada secondaria e poco conosciuta.
A guardarli i due non sarebbero potuti essere più diversi. Logan che era il maggiore era alto sul metro e novanta dal fisico abbastanza muscoloso e le spalle larghe con la carnagione chiare. I capelli erano neri lunghi fino alle spalle con un ciuffo verde scuro che gli ricadeva davanti agli occhi azzurri.
 
-Ti do il cambio?-
 
-Vuoi farci schiantare?- domandò senza togliere gli occhi dalla strada.
 
-È successo solo una volta- protesto l’altro.
 
-Più altre quattro!- quella risposta fece immusonire Thund. Come il fratello aveva un viso simile al suo, ma lei aveva dei capelli verde scuro spigolosi e arruffati con le punte nere, ma il suo volto era sfregiato da tre cicatrici d’artiglio sul lato destro che gli segnavano l’orecchio e gli passavano sopra all’occhio entrambi erano di colore azzurro.
Il suo fisico era più atletico di quello di suo fratello, ma comunque abbastanza muscoloso con la stessa carnagione chiara.
 
Continuarono la strada per venti minuti, durante i quali il verde si era appisolato sul sedile. Logan ne aveva approfittato mettendo una stazione radio che trasmetteva musica rilassante. Dopo ore di guida ci voleva, lo aiutava a restare calmo, ma si sa che la calma non è destinata a durare allungo.
Qualcosa li speronò con forza facendo sbandare la macchina. Logan strinse il volante per non perdere il controllo, mentre Thund si svegliò di colpo. Prima che potessero farsi domande, chi li aveva speronati tornò alla carica.
 
-Ma che diavolo…?- A speronarli era stata una creatura simile ad un dinosauro fatto di ossa, con la testa che ricordava quella di un parasuarolofo con denti piccoli e aguzzi, il tronco era nero con le parti delle cosce e spalle rosse. Le zampe anteriori erano possenti con alla fine delle punte a cristallo rosso scuro con una linea arancione brillante al centro.
 
-MONSUNO!- il mostro ruggì speronando nuovamente la macchina con il suo corpo, rischiando di far finire fuori strada i due. Stinse saldamente il volante inserendo la marcia e premendo l’acceleratore a tavoletta per seminarlo.
 
-Schiaccia sull’accelleratore!- gli urlò il fratello guardando nello specchietto retrovisore la figura del Monsuno a poca distanza da loro.
 
-Che sto facendo secondo te!- inserì un’altra marcia riuscendo a mettere ancora della distanza tra la macchina e il mostro, ma avevano anche un altro problema: -Se Sauro è qui allora……- non finì la frase che il finestrino del posto di fianco al guidatore venne mandato in frantumi ed una mano afferrò Thund per la maglietta.
Venne trascinato fuori dal finestrino fino alla vita finendo per incontrare una faccia che avrebbe volentieri fatto a meno di rivedere.
 
-Vi ho trovati Topolini!- non era possibile eppure quella voce era inconfondibile.
 
-Dom Pyro!- era cambiato dall’ultima volta che lo avevano visto/combattuto. Parte del suo volto presentava delle grandi cicatrici da ustione con parte dei capelli che erano spariti per via delle ustioni e una benda nera gli copriva l’occhio destro e una maschera metallica che gli copriva la parte inferiore del viso. Anche Logan era rimasto pietrificato nel rivederlo vivo, anche se conciato da schifo.
Il mercenario strinse la presa sulla maglietta di Thund per tirarlo fuori, ma il fratello lo afferrò per i pantaloni per impedirglielo.
 
-Questa volta non scapperete, mi assicurerò di ripagarvi con gli interessi per quello che mi avete fatto!- sul suo viso si formò un sorriso sadico e da psicopatico, che fece gelare il sangue nelle vene del verde. Istintivamente prese il suo coltello a serramanico facendo scattare la lama e provando a pugnalarlo. Ma l’uomo gli lasciò la maglietta afferrandogli il polso, guardandolo dritto negli occhi.
 
-Pensavi davvero di ferirmi così, piccolo topolino?- disse con tono divertito. Dietro di loro intanto Sauro stava guadagnando terreno sulla vettura. Dovevano pensare a come farlo cadere ed in fretta.
 
-Log, serpentina!- il maggiore riprese in volante con ambedue le mani iniziando a muovere la vettura a esse sbandando ai lati della strada. Il mercenario si dovette tenere per non essere sbalzato via.
 
-Questa è la tua fermata!- Thund liberò il braccio con uno strattone e ritornò nella vettura. Dom Pyro guardò, vedendo un albero sulla sua traiettoria. Istintivamente lasciò la presa sulla macchina, rotolando sull’asfalto e venendo fermato proprio dall’albero. Peccato che dopo qualche istante si rimise in piedi con uno sguardo furioso.
 
-PRENDILI PICCOLO MIO- il Monsuno ruggì mettendosi a correre più velocemente per raggiungere la vettura. Ora dovevano liberarsi della sua arma più pericolosa.
 
-Fammi scendere che ci penso io!- Thund tirò fuori il suo Nucleo rosso della Eclipse, ma suo fratello scosse la testa.
 
-Se perdiamo la macchina non potremmo scappare. Evitiamo combattimenti inutili!- gli rispose sterzando per evitare una palla di fuoco sparata da Sauro. Quel maledetto mostro non li voleva mollare, era cocciuto come il suo Controller.
 
-Sperare di seminarlo non è la soluzione. Dobbiamo costringerlo a tornare nel suo nucleo- e l’unico modo era danneggiarlo a tal punto da fargli esaurire tutte le sue energie. L’unica alternativa era affrontarlo a viso aperto.
 
<< Farlo tornare nel nucleo è l’idea migliore. Ma combattere non è il solo modo >> i due guardarono di colpo la radio da cui era appena venuta fuori la voce. Non era possibile che fosse una stazione radiofonica, visto che aveva appena commentato la situazione in cui si trovavano.
 
-Ma che?-
 
<< Occhio, un altro attacco in arrivo >> sterzò evitando un’altra palla di fuoco continuando a pigiare sull’acceleratore.
 
<< Siete in difficoltà è? >> disse la voce alla radio che era femminile, mentre i loro cellulari squillavano contemporaneamente. Il verde prese il suo notando che era stato hackerato, non c’era alcun numero ed era acceso soltanto il vivavoce.
 
-Ma che? Chi diavolo sei?-
 
-Non credo sia il momento per le domande!- gli fece notare suo fratello mentre la macchina veniva speronata da una testata del Monsuno.
 
<< Tuo fratello ha ragione. Ma tranquilli sono qui per aiutarvi. Tra duecento metri c’è un bivio, girate a sinistra e andate a tutto gas >> li informò la voce misteriosa. Mentre la macchina veniva nuovamente speronato facendo sobbalzare i due occupanti. I fratelli si guardarono se fidarsi oppure no di chiunque gli stesse parlando.
 
-Chi ci dice che non è una trappola?- disse infine Thund parlando al microfono del suo telefono per essere sentito da chi stava dall’altra parte.
 
<< Se vi volessi morti, vi lascerei a Don Pyro e il suo Monsuno. Ma non è così…mancano meno di cinquanta metri al bivio è meglio se scegliete in fretta >>
 
Guardò nello specchietto retrovisore, incrociando gli occhi rosso brillante di Sauro. Strinse i denti facendo una sterzava brusca al bivio girando a sinistra e accelerando per andare oltre ai duecento kilometri, riuscendo a distanziarlo.
In quel momento una luce scese dal cielo seguita da un raggio di energia che prese in pieno il Monsuno. L’onda d’urto di quel colpo fece perdere il controllo sull’auto, che finì per ribaltarsi un paio di volte sulla strada prima di tornare dritta sulle ruote.
 
I fratelli avevano gli occhi stranati guardando il punto dove il raggio aveva colpito il Monsuno sconfiggendolo all’istante.
 
<< State bene? >> Logan aveva la gola secca per ciò che era successo e anche per i giri che l’auto aveva fatto. Guardò suo fratello per vedere come stesse, lui deglutì annuendo debolmente, anche lui sotto shock.
 
-Più o meno…- rispose togliendo le mani dal volante con uno strattone, gli sembrò di aver appena tolto un cerotto sulla pelle.
 
-Ma…tu chi…diavolo sei?- chiese il minore riacquistando un po' di lucidità. La voce alla radio tacque, mentre una mail arrivò sulla posta elettronica di entrambi. Aprendola videro che si trattavano di istruzioni per raggiungere un luogo preciso con annessa una mappa.
 
<< Avrete le risposte alle vostre domande a questa destinazione. Spero che non mancherete, per cortesia per avervi appena salvati>> erano molto scettici se fidarsi o meno di quella misteriosa voce. Avevano abbastanza esperienza per intuire una possibile trappola. Ma era anche vero che gli aveva salvato il culo e poi iniziavano ad essere curiosi entrambi.
 

 
֍֎♦֍֎♦֍֎
 
 
Gli ci vollero esattamente un’ora e tredici minuti per raggiungere il luogo segnato sulla mappa: Una segheria abbandonata. Il luogo era tetro e abbandonato, perfetto per un incontro losco o un film dell’orrore.
 
-Non so tu, ma io sento puzza di trappola!- gli disse il verde guardando l’edificio e presagendo una possibile imboscata. Tutto gli diceva che era una pessima idea e l’altro si trovò d’accordo. Ma visto come si era sbarazzato del Monsuno di Dom Pyro, preferiva non rischiare di far irritare la loro misteriosa salvatrice. Dato che avevano avuto un assaggio di cosa poteva fare.
Tirò fuori dalla cintura una pistola con alcune luci gialle luminescenti.
 
-Tarata su Stordimento?- con un Monsuno avrebbe fatto poco, ma con le persone era sufficiente a mandarli al tappeto. Visto però che sembrava pericoloso, avrebbe preferito mettere l’arma su un livello di energia più alto.
 
-Prendi l’arma e tieni gli occhi aperti!- gli rispose secco uscendo dall’auto. Thund sospirò prendendo la sua pistola e scendendo anche lui. Si mossero cauti e guardinghi mentre entravano nella segheria, a distanza di massimo tre metri l’uno d’altro. I macchinari erano spariti e tutto era coperto da ruggine e polvere, era chiaro che era stata abbandonata da molti anni. E che aveva subito le intemperie degli elementi naturali.
Considerando il tutto era sorprendente che non fosse più in rovina e distrutta di quanto non lo fosse già.
 
-Questo posto mette i brividi!- affermò il minore prendendo degli occhiali da sole, indossandoli. Le lenti nere si accesero dalla parte interna mostrando che possedevano dei sensori ad infrarossi incorporati.
 
-Allora?- scosse la testa.
 
-Nessuna traccia di calore o energia. E non sembra esserci passato nessuno…- ma allora perché dargli indicazioni per raggiungere quel luogo, se non c’era niente. Thund alzò lo sguardo verso il cielo per vedere se gli occhiali rilevassero energia proveniente dall’alto, anche se difficilmente.
L’idea che avrebbe potuto ucciderli con il raggio aveva usato contro il Monsuno. Ma che senso avrebbe avuto salvarli per poi ucciderli proprio in quel luogo e non farlo subito, dato che erano comunque in un luogo isolato. Troppe domande che lo mandavano in confusione.
 
-Guardiamo da per tutto. Ma stai in guardia- il verde annuì.
 
Avevano visto in tutta la rimessa usando anche gli occhiali ad infrarossi, ma non c’era segno di vita. Iniziarono a chiedersi se non li avesse presi in giro. L’unica parte che mancava era l’ufficio del responsabile. Appena davanti alla porta Thund fece cenno di fermarsi, i suoi occhiali avevano percepito una fonte di energia.
 
-É sicuramente un’oggetto acceso. Ma non so dire cosa sia. Potrebbe anche essere una bomba!- Logan ci pensò su per poi far segno al fratello di appiattirsi contro uno degli angoli della porta e lui fece altrettanto. Prese un profondo respiro guardando l’altro che annuì. Allungò la mano sulla maniglia muovendola per vedere se la porta non fosse chiusa a chiave ed era così. La abbassò spingendo la porta e ritraendo subito la mano.
Dopo qualche secondo non accadde nulla. Sporsero la testa per guardare all’interno, era tutto vecchio e coperto di polvere, ad eccezione di due oggetti sulla scrivania al’angolo centrale della stanza. Il moro entrò per primo con il verde a pochi passi da lui. Avvicinandosi alla scrivania videro che c’erano una valigetta metallica e un portatile chiuso. Era chiaro che dall’aspetto non potevano essere di quel luogo, c’è li aveva lasciati qualcuno e abbastanza recentemente.
 
-Era questo che voleva farci trovare?- Thund allungò cautamente le mani verso la valigetta prendendola in mano ed agitandola. Ma non sentì alcun rumore provenire da essa. Allora provò ad aprirla ma la serratura non si apriva.
 
-Uhm…è una serratura magnetica di ultima generazione. Si apre mediante un comando- spiegò velocemente, puntando lo sguardo sul portatile. Logan gli fece cenno di mettere giù la valigetta ed allontanarsi verso la porta. Mentre lui ece il giro della scrivania spezzandone una parte a mani nude per ottenere un pezzo di legno. Tornò davanti al portatile usandolo per sollevare lo schermo, aveva il cuore a mille. Se fosse stato l’innesco di una bomba sarebbe morto. Quando lo schermò si accese improvvisamente.
Il loro corpo agì d’istinto come risposta ad un possibile pericolo ed entrambi si gettarono a terra aspettando che qualcosa esplose.
 
<< Siete arrivati. Un ottimo inizio >> i due riconobbero la voce e si alzarono lentamente. Sullo schermo nero era apparso il simbolo di un fiore di loto color ametista. Rimasero a guardare lo schermo senza dire niente.
 
-Credevo ci avrebbe uccisi…lasciamo perdere, lei che cazzo è?- disse infine il minore puntando gli occhi sullo schermo. Sicuro che dall’altra parte chiunque fosse li stava guardando.
 
<< Potete chiamarmi: Lady D >> rispose la donna. Era chiaro che fosse un nickname, anche se parecchio orrendo secondo il loro parere.
 
-Va bene signora. Ora risponda a questo: perché ci ha aiutato?- era la cosa che volevano capire.
 
<< Il fatto è che, mi servirebbero i vostri servigi >> i fratelli sospirarono. Li aveva salvati perché gli servivano per qualche scopo. Evidentemente doveva essere a conoscenza del loro lavoro, come “Combattenti indipendenti”, come si definivano loro. Peccato che avevano smesso di prendere ordini da qualcuno tempo fa.
 
-Spiacente, non siamo più sul mercato. Se cerca dei mercenari, può chiedere alla Darkspin…se non li hanno arrestati-
 
<< Per questo lavoro ritengo che siate meglio voi due, dato che tenete alle vite umane. Ed è quello che interessa anche a me >>
 
-Di grazia, in cosa consisterebbe questo lavoro per cui gli serviamo?- chiese poi il fratello maggiore. Quella storia stava prendendo una piega davvero inaspettata.
 
<< …vorrei che mi aiutaste a sgominare un’Organizzazione criminale >> dopo quella risposta, il silenzio cadde nella stanza già di per sé silenziosa. Mentre i due iniziavano a chiedersi in che casino erano andati a cacciarsi.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Salve a tutti da Dragun. Quando ho iniziato a scrivere sul sito, avevo scritto anche una storia sulla serie animata: Monsuno.
Molto tempo fa e poi cancellata perché…in verità non lo ricordo nemmeno io.
 
Eccomi qui a riprovare a scrivere nuovamente su questa serie animata che a mio dire era magnifica.
In questo nuovo inizio facciamo la conoscenza di dei fratelli Thund e Logan, che hanno subito un brutto incontro da parte di una loro vecchia conoscenza.
Ma grazie ad una misteriosa soccorritrice riescono a scappare per poi venirgli fatto un accordo.
 
Spero che questo inizio possa avervi incuriosito. Ringrazio chiunque abbia anche solo letto fin qui e a presto.
  
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