Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    20/01/2024    3 recensioni
Addentrarsi nella complicata Berlino Est dei tempi della Guerra Fredda per rubare qualcosa di prezioso non è cosa facile. Ma nulla è impossibile per Lupin III e la sua band, grazie anche a un'agente della Stasi.
Come andrà a finire?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Gli animali'
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Berlino Ovest, 1977.
 
-Dev’essere stato quel currywurst, porca miseria…-

-La colpa è tua: sei stato tu a volerti affidare a quel chioschetto da quattro soldi, sulla Kurfürstenstraße. Però ricordati che qui c’è un solo bagno e noi siamo in tre, forse quattro, se Fujiko vorrà raggiungerci-

-Il fatto è che siamo proprio rimasti con “quattro soldi”, Lupin-

-E siamo qui per poter averne più di quattro, caro Jigen-

La banda Lupin era nella zona occidentale di Berlino per un colpo che sarebbe avvenuto dall’altra parte, quella “diversa” e ai limiti del proibito: Berlino Est. Il muro che divideva la città in due a livello “fisico”, si ergeva a vero e proprio simbolo di divisione ideologica e sociale e sembrava più grande e insormontabile che mai. Almeno se si viveva nell’area orientale, da cui era difficile uscire. Ma per la banda, che si trovava nella zona “giusta”, tutto ciò non era un problema: il colpo sarebbe stato veloce e ci sarebbe stato il tempo necessario per rientrare a Berlino Ovest. Così doveva essere, secondo il programma. Oggetto del colpo sarebbe stata “La coccinella iridescente”, gioiello esposto per un mese presso lo Schloss Schönhausen, in zona Pankow. Si trattava di una coccinella di cristallo di particolare bellezza e che sembrava cambiare vari colori, a seconda del punto in cui la si osservava. Era stata realizzata a Mosca e regalata al Presidente della DDR (Repubblica Democratica Tedesca), Erich Honecker. Lupin non poteva farsela sfuggire, ma non sarebbe stato facile rubarla, per via dei severissimi controlli disposti direttamente dal SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), ovvero il partito Socialista, al potere dal 1949.
 
-La Stasi non dorme- disse Lupin, mentre srotolava la planimetria dello Schloss Schönhausen -e potrebbe prendere di mira anche noi che non siamo cittadini della DDR-
-Nooooo, ma magnifico!- esclamò Jigen -dove hai trovato la planimetria? Così potremo organizzare meglio il sopralluogo-

-Ulrike, una bella spia della Stasi…Hihihi…hai presente la cameriera di quel ristorantino vicino a dove stiamo e che ti fa spesso gli occhietti dolci? Quando l’altroieri ho pagato il conto alla cassa e tu eri uscito a fumare, beh, mi ha riconosciuto e, per non farmi finire nelle mani di Zazà, le ho promesso di aiutarla a fuggire per sempre a Ovest-

-Cioè lei ha il permesso di uscire da Est? E allora non potrebbe provare a scappare?-

-No, fa la spia a Ovest, sotto copertura come cameriera, ma è costantemente sorvegliata. Mi ha confessato di voler lasciare definitivamente la DDR, dato che qui è completamente sola-

-Fai attenzione, certe donne sanno solo il fatto loro…Noi siamo qui per rubare la coccinella e smammarcene al più presto. Il piano è questo e non mi interessa altro-
 
La mattina seguente, Lupin, Jigen e Goemon si recarono in un caffè vicino al ristorante in cui lavorava Ulrike. Avevano solo pochi minuti per parlare e sarebbe bastato qualche attimo in più per rischiare di mettere la giovane donna nei guai con la Stasi. Appena si salutarono, Ulrike fissò per un attimo Jigen negli occhi e quest’ultimo le sorrise. Era molto bella, lei, bionda, con gli occhi azzurri e i capelli ondulati.
-Allora, Arsene, mi hai detto che avete bisogno del mio aiuto per un lavoro – disse la donna.

-Esatto- confermò Goemon -Abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia entrare nello Schloss Schönhausen-

Ulrike si strinse nelle spalle.

-Non è facile entrare in quel posto. Ci sono molti controlli, tra Stasi e guardie-

-Per questo ci occorre il tuo aiuto- disse Jigen -Siamo sicuri che tu possa farci entrare in qualche modo-

Ulrike sembrava ancora indecisa, ma alla fine cedette.

-Va bene, vi aiuterò. Ma, in cambio, voi mi aiuterete a lasciare la Germania Est. Non voglio più fare parte di questo…regime!-

 
Lupin le mostrò un sorriso complice. Nessuna cosa era impossibile per lui, figuriamoci far fuggire una cittadina della DDR. In realtà, era più complicato che mai e se ne rendeva conto, ma era meglio non darlo a vedere. Ulrike non poteva trattenersi ulteriormente, ma lasciò un biglietto a Lupin.
-Leggete bene tutto- disse la donna, che poi rivolse nuovamente il suo sguardo a Jigen.
 

Nel nascondiglio della banda, tutto era pronto per la pianificazione del colpo. Ulrike aveva inserito tutte le indicazioni in quel preziosissimo biglietto.
Lupin prese un bicchiere d'acqua e cominciò a parlare.

-Abbiamo due opzioni. La prima è quella di entrare attraverso il tetto del palazzo. Sappiamo che c'è una finestrella facilmente apribile che dà nella stanza in cui è conservata la coccinella. Non è allarmata… questi della DDR vanno al risparmio su certe cose e, per concentrarsi sulla gente da spiare, non mettono in seria sicurezza le entrate. Potremmo scendere giù da lì e prenderla.-

-Ma se ci scoprono mentre siamo sul tetto? Non mettono l’allarme alle finestre, ma, appunto, spiano le persone e noi non siamo finestre- obiettò Goemon.

-Esattamente- disse Lupin -La seconda opzione è quella che mi intriga di più: entrare dalla porta principale. In questo caso, dobbiamo fingerci ospiti a un ricevimento che si terrà stasera. Abbiamo solo bisogno di abiti eleganti-

-Un ricevimento? Ma come facciamo ad avere le inviti?- chiese Jigen.

-Ulrike. Te lo sei dimenticato? Nel biglietto c’è scritto che ci avrebbe fatti entrare lei-

Jigen e Goemon si guardarono perplessi.

-Ok, disse Jigen -Ma come usciamo con la coccinella senza farci scoprire? Voglio dire: siamo sicuri che Ulrike disattiverà l’impianto di sicurezza del palazzo?-
Lupin sorrise.

-E dai, Jigen, prova a fidarti delle donne, ogni tanto. E poi, non la trovavi carina lei?-

Il pistolero arrossì e rimase ammutolito.

-Il piano mi preoccupa, ma potrebbe funzionare- affermò Goemon.

La sera del ricevimento, Lupin, Jigen, e Goemon si presentarono al palazzo vestiti eleganti e ben camuffati.

Ulrike aveva fatto il suo ingresso al palazzo in anticipo, aveva disattivato ogni allarme e aperto la finestra nella stanza della coccinella. Sarebbero usciti da lì. Mentre Lupin, Jigen, e Goemon cercavano di divertirsi alla festa, Ulrike passò accanto a loro, urtando il braccio di Jigen: quello era il segnale che indicava il momento di agire.
I tre uomini si fecero strada nella stanza della coccinella e si resero conto che il piano era perfetto. La finestra era aperta e la coccinella era pronta per una bella fuga verso Ovest.Mentre si apprestavano ad afferrare il gioiello, un rumore li fece sobbalzare. Era Zenigata, che aveva seguito la banda fino a Berlino Est.

-Abbiamo poco tempo, Zazà- disse Lupin, spruzzandogli uno speciale spray che fa addormentare.

L’ispettore si sentì girare la testa, come stordito, e cadde a terra; anzi, tra le braccia di Morfeo. Erano pronti a fuggire, ma…

-Fermi!- ordinò Ulrike con un fucile in mano e, soprattutto, con un’altra donna accanto e ben conosciuta da Lupin e soci.

-Fujiko!- esclamò Jigen -Che cavolo…-

-Mi sono infilata nella Stasi per capire come aiutare Ulrike a fuggire e, grazie a lei, avrà la mia coccinella. Abbiamo già il piano giusto!
Lupin scosse la testa. Non poteva credere che Fujiko li avesse traditi di nuovo.

-Non abbiamo tempo per le tue sciocchezze, Fujiko- disse Lupin, irritato -Ora andiamo, prima che ci becchino-

-No, cari- disse Ulrike -voi non andrete da nessuna parte -la Stasi sa di voi e io, aiutandola, non desterò sospetti sulla mia fuga a Ovest. Fujiko ha già trovato il modo per farmi scappare: fingeremo di portare la coccinella in un fantomatico luogo più sicuro, mentre tutti saranno intenti a inseguire voi. Lupin aveva davanti a sé un quadro chiarissimo: Fujiko li avrebbe dati in pasto alla Stasi per prendersi la coccinella. Arrivarono delle guardie del palazzo e alcuni Vopos (Volkspolizei, la polizia del popolo).
 
Due giorni dopo
 
Ulrike era fuggita a Ovest, Fujiko anche, ma non aveva tenuto la coccinella tutta per sé. Aveva finto di ingannare Lupin e gli altri e, per una buona volta, la refurtiva non sarebbe stata tutta sua.  La banda si era riunita, seminando tutti, ed era fuggita alle Hawaii.

-Allora, me lo porti un cocktail, caro Arsene? Goemon, vieni a farmi un massaggio! Jigen, mi dai una sigarettina?-

L’unico prezzo che Lupin e soci avrebbero dovuto pagare, per non cedere la coccinella a Fujiko, era quello di servirla e riverirla durante tutta la vacanza.

Fujiko non faceva mai nulla in cambio di nulla.  
 

Note: avevo da tempo in mente di scrivere una storia berlinese, almeno dal 2018, anno in cui andai a Berlino per alcuni giorni. Però non avevo idee per una storia...poi ho cambiato idea ed eccomi qui. Nulla di che, ma nella seconda serie di Lupin ci sarebbe stata bene, che ne dite?
 
 
 
 
 
 

 
   
 
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