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Autore: Princess of the Rose    21/01/2024    0 recensioni
"Cos'è che non ti è chiaro?" chiede, mordendosi la guancia.
"Vuoi che noi mettiamo in atto la tua vendetta, il che non è strano," dice il demone, la voce profonda e roca, "siamo vecchi quanto il mondo, abbiamo servito i capricci di centinaia di uomini e donne disposti a sacrificare tutto quello che avevano per potersi rivalere sui loro nemici. Eppure è la prima volta che sentiamo una richiesta del genere."
Lukas si porta una mano alla fronte e Vasile appena trattiene una risata. Arthur sbuffa: "Mi scusi, cosa ci sarebbe di così strano?"
[Fruk, RomaBul, DenNor; Maritombola 14]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Norvegia, Nuovo personaggio, Romania
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Maritombola 14 - 42:


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Arthur giocherella con il teschio di animale che ha tra le mani. È nervoso ma allo stesso tempo si sente lucido, i suoi obiettivi ben inquadrati. Quando alza lo sguardo trova il demone che ha evocato assieme a Lukas e Vasile intento a guardarlo con confusione crescente.

"Non crediamo di aver compreso bene la tua richiesta," dice riferendosi a sé stesso col plurale maiestatis. Arthur, da bravo suddito inglese, trova quella parlata familiare il che lo aiuta a rilassarsi un poco - anche se un po' lo preoccupa che la casata reale e un demone abbiano un qualcosa in comune.

Lukas, alla sua destra, scuote la testa esasperato; Vasile, alla sua sinistra, sta lentamente avvicinando la mano alla sua borsa per prendere le sarmale che si è portato come spuntino per quella sera. L'unica luce a illuminare la scena proviene dalle candele alla vaniglia rimediate in un negozietto quella mattina, quando Arthur aveva avuto l'idea di evocare un demone dopo l'ennesima notte passata insonne da quando ha 'rotto' con Francis.

"Cos'è che non ti è chiaro?" chiede, mordendosi la guancia.

"Vuoi che noi mettiamo in atto la tua vendetta, il che non è strano," dice il demone, la voce profonda e roca, "siamo vecchi quanto il mondo, abbiamo servito i capricci di centinaia di uomini e donne disposti a sacrificare tutto quello che avevano per potersi rivalere sui loro nemici. Eppure è la prima volta che sentiamo una richiesta del genere."

Lukas si porta una mano alla fronte e Vasile appena trattiene una risata. Arthur sbuffa: "Mi scusi, cosa ci sarebbe di così strano?"

"Tu vuoi che il tuo vecchio amante sia impossibilitato ad avere erezioni a meno che non pensi a te," dice il demone, "Ma non perché vuoi essere il centro dei suoi pensieri, ma perché questo dovrebbe rovinargli la vita in un modo che noi non comprendiamo."

"È perché non conosci Francis," Arthur ghigna mentre si immagina la faccia del suo ex una volta che il suo desiderio sarà esaudito.

Il demone si gratta il mento, non convinto.: "Vorremmo capire il tuo ragionamento, ci sfugge il nesso logico. Affermi che la tua non è una richiesta dettata dall'amore ma a noi pare l'esatto contrario."

Arthur sbuffa di nuovo: "Come ho già detto, sarebbe inutile spiegare."

"Ci rifiutiamo di agire se non risponderai la nostra domanda," dice il demone, incrociando le braccia davanti al petto possente. L'inglese trasalisce, indignato.

"I-Io ti ho evocato, devi fare come ti dico io!"

"Acconsentiremo alla tua richiesta dopo che ci avrai spiegato come questa non sia dettata dall'amore."

Arthur si volta verso i suoi amici, sconvolto.

"Te l'avevo detto che era una pessima idea," replica Lukas, sgrullando le spalle.

"Non mi aspettavo che i demoni fossero così curiosi," dice Vasile, addentando una sarmale, irrigidendosi quando il demone si volta verso di lui.

"Curiosi? Noi?" il demone sembra riflettere su quella parola, "Siamo esseri che mettono la conoscenza sopra ogni cosa, è il motivo per cui io e la mia razza siamo stati esiliati dal paradiso dopotutto. Non c'è nulla che più disprezziamo di chi rifiuta di condividere la conoscenza, come sta facendo il vostro amico adesso."

"Non mi sto rifiutando di condividere la conoscenza o altre cazzate, ho solo detto che sarebbe inutile spiegare il motivo per cui lo faccio."

Il demone non pare convinto.

"Arthur, lascia perdere," dice Lukas per poi rivolgersi al demone, "Guardi, è solo un malinteso, Arthur e Francis si sono lasciati due settimane fa perché Francis gli ha detto di rimandare l'ultimo esame che deve dare perché lo stava vedendo troppo stressato."

Arthur trasalisce, indignato: "Non dire gli affari miei in giro you bloody idiot!"

Il norvegese lo ignora e prosegue: "Francis si stava solo preoccupando perché quando ha gli esami Arthur tende a trascurarsi e a essere particolarmente irascibile."

"E perché ha fatto quei complimenti a Sesel l'altro giorno," aggiunge Vasile, guadagnandosi un'occhiataccia.

"Traditori!"

"Quindi questo *è* un affare d'amore."

"No! Non lo è! Io non amo Francis," esclama Arthur, trasalendo quando nessuno degli altri tre sembra convinto da quanto ha appena detto.

Il demone si gratta il mento, pensieroso, prima di parlare di nuovo: "Non sarebbe la prima volta che esaudiamo desideri dettati dall'amore, tuttavia troviamo questa tua richiesta particolarmente crudele se rivolta alla persona a cui hai dato il tuo cuore."

Arthur diventa paonazzo, sia dalla rabbia che dall'imbarazzo: "Per l'ultima volta io non amo Fran-"

"La disonestà è un tratto che non apprezziamo quando ci vengono fatte richieste," lo interrompe il demone.

Arthur si volta verso Lukas: "Da quando i demoni fanno la morale?"

"Non facciamo la morale, come ho detto apprezziamo la conoscenza. "

"Ma anche il demone che hai evocato te l'altro mese era così?"

Lukas annuisce, arrossendo un poco al ricordo.

"Pensiamo di sapere di cosa parlate: tu evocasti uno di noi per infliggere una piaga sulla pelle del tuo vecchio amante ma cambiasti idea all'ultimo," rivela il demone, imbarazzando oltre modo il norvegese

"E te come fai a saperlo?" chiede Lukas arrossendo, per poi spiegare ai suoi due amici, che lo guardavano sbigottiti, "Volevo solo che venisse l'acne a Mathias, tutto qui."

"L'acne?" Vasile inclina il capo, perplesso, "Hai evocato un demone per far venire l'acne a Matthias? L'acne?"

Lukas arrossisce: "E-E quindi?"

"E meno male che quello che aveva le ideacce ero io," Arthur incrocia le braccia davanti al petto, irritato.

Il norvegese gli lancia un'occhataccia: "Arthur, non puoi paragonare l'acne alla frigidità!"

"È una parola 'frigidità?"

"Non lo so Vasile e non è questo il punto!"

"Lukas, di tutte le cose che potevi chiedere a un demone hai chiesto l'acne. L'acne!"

"Embè?"

"Avresti potuto, che ne so, chiedere che un meteorite gli cascasse sulla testa!"

"L'acne lo avrebbe ferito di più, sai quant'è vanesio!"

"Ah, quindi per te va bene coprire Mathias nell'orgoglio ma io non posso fare altrettanto?"

"Non è la stessa cosa Arthur!"

"Il signor demone ha detto che però non hai terminato il rituale," osserva Vasile, continuando a mangiucchiare le proprie sarmale, "Come mai?"

"Quel demone non la smetteva di fare domande, alla fine mi sono irritato e l'ho cacciato via," spiega, arrossendo di nuovo.

"Come abbiamo già spiegato è nella nostra natura essere curiosi, non ci importa se questo vi altera."

"Me ne sono accorto."

"Comunque, tornndo a noi," Arthur si volta verso il demone con fare deciso, "Puoi fare come ti ho chiesto?"

"Non ci hai risposto quindi no."

"Io ci rinuncio!"

"Dai Arthur, tanto quella di rendere Francis frigido è una pessima idea, domani già tornerete assieme," dice Vasile prima di porgere all'inglese e a Lukas due vaschette con dentro delle sarmale, "Forza, mangiatene un po'."

"Ma quante ne hai fatte?"

"Una sarmale tira l'altra lo sapete," dice Vasile per poi porgere la propria vaschetta al demone, "Vuole?"

Il demone guarda perplesso il piccolo involtino di verza, poi ne afferra una e la mangia in un sol boccone; subito gli occhi gli si illuminano: "È ottimo," dice, adocchiando le altre sarmale.

Vasile, gongolante, gli dà l'intera vaschetta prima di prendere un thermos dallo zaino: "Vuole anche del tè?"

"Stiamo veramente per prendere il te con demone?" chiede Lukas, cercando di elaborare l'assurdità della situazione.

Arthur, indispettito dal mancato esaudimento del proprio desiderio, si limita a fare spallucce e ad addentare le proprie sarmale; Vasile ride mentre gli porge un piccolo bicchiere di plastica con dentro il tè: "Non sarebbe la prima volta per me."

"I-In che senso?"

Il romeno arrossisce, "Potrei aver 'accidentalmente' chiesto a un demone di far cadere i capelli a Konstantin l'anno scorso dopo che ha 'accidentalmente' buttato i miei altari."

"È per quello che andava in giro col cappello in piena estate?" chiede Lukas. Vasile annuisce, non riuscendo a non nascondere un certo inquietante compiacimento.

"E perché quale motivo a te non hanno fatto storie?" esclama Arthur, indignato. Il romeno sgrulla le spalle, non sapendo come rispondere.

"Ogni demone è diverso, non siamo tutti uguali, ognuno di noi persegue la conoscenza secondo le proprie modalità," spiega il demone, bevendo un po' del tè offertogli da Vasile.

"Quindi non siete tutti degli impiccioni?"

"Arthur, non puoi chiamare un demone impiccione!"

"E come dovrei chiamarlo se no?!"

"Siamo perseguitori di conoscenza."

"Siamo perseguitori di conoscenza," ripete Arthur, ironico, preferendo tornare a prestare attenzione alle sue sarmale piuttosto che continuare quella conversazione.

Il demone non pare tuttavia infastidito da quell'atteggiamento, e si volta verso Vasile: "Anche questo Konstantin è un vecchio amante?"

"Nu, siamo ancora assieme, è solo che non crede a queste cose quindi gli ho impartito un lezione," spiega il romeno, sorseggiando il proprio tè, "A dire il vero pensavo di chiedere la sua mano tra qualche mese visto che abbiamo già dei lavori stabili."

Arthur si strozza col cibo mentre Lukas accenna un sorriso: "Ma è meraviglioso Vasile."

L'interpellato annuisce, contento: "La settimana prossima vado a scegliere l'anello."

"Felicitazioni,"

"Mulțumesc signor demone."

"Ma che è che tutti si sposano? Prima Matthew e Katya, poi Feliciano e Ludwig e ora anche te?" borbotta Arthur, pallido in volto. Lukas e Vasile si scambiano un'occhiata prima di che il norvegese prenda la parola: "Arthur, ma davvero credi che Francis non ti chiederà di sposarlo quando ti sarai laureato?"

Arthur si strozza di nuovo: "W-What?"

"Oh Arthur," Vasile sospira, esasperato, "Non puoi essere così ingenuo dai."

"N-Non so di cosa state parlando," balbetta, ingurgitando il tè per nascondere il volto paonazzo dietro il bicchiere.

"Quindi questo tuo amante intende sugellare il vostro rapporto tramite un vincolo sacro e tu vuoi punirlo? È assai crudele come decisione. Da cosa è dettata?" chiede il demone, che sembra sempre più uno spettatore davanti a un film che lo sta appassionando.

"Non dorme tra tre giorni, non è lucido," spiega Lukas, "Senta, ci spiace averla disturbata, non dobbiamo fare niente, può tornare nell'inferno."

"No! Non decidere per me!" esclama Arthur, per poi irrigidirsi, gli occhi fattisi più luminosi come se avesse appena avuto un'idea.

"Oh no," sospirano sia Lukas e Vasile, preparandosi al peggio.

"Signor demone, non ho più bisogno di lei!" proclama l'inglese, alzandosi in piedi e buttando in fuori il petto, "So come vendicarmi di quella dannata rana!"

Il demone sgrulla le spalle.







L'espressione sul volto di Francis è esattamente quella che si aspetta: occhi sbarrati e bocca aperta, pelle che si fa sempre più pallida per l'orrore, corpo rigido.

Arthur, reduce dal suo ultimo esame prima della laurea - passato col massimo dei voti - e dalla quinta notte passata insonne, si fa i più sentiti complimenti per l'idea che gli è venuta. Al diavolo i demoni impiccioni: chiedere a Francis di sposarlo davanti a tutti, senza neanche essersi ancora rimessi assieme e battedolo sul tempo, ecco la vera vendetta! Questo si che gli insegnerà a farsi gli affari propri a quel dannato francesino del cavolo!

Non nota dietro di lui Lukas e Vasile scuotere la testa, esasperati, o il demone che ha evocato l'altro giorno nascosto dietro una colonna che si gode la scena, a malapena registra la sorpresa degli altri studenti e dei professori. La sua attenzione è tutta per Francis e per la scatola con l'anello che tiene tra le mani - anello che era di sua nonna, che si era raccomandata tanto di darlo solo alla persona che avrebbe amato per il resto della sua vita. Una promessa che Arthur ha effettivamente mantenuto, attuando allo stesso tempo la sua rivalsa.

"Oui!"

Arthur viene ridestato dal suo flusso di pensieri da Francis, che ha gli occhi lucidi e il sorriso più luminoso che gli ha mai visto in volto.

"E-Eh?" balbetta, realizzando pienamente solo in quel momento che ha appena chiesto al suo ex di sposarlo davanti a tutta l'università; solo allora la nebbia che gli ha appannato la testa da giorni a causa della mancanza di sonno si dipana.

"Oui! Yes, o come si dica da te," Francis gli salta addosso, cercando di baciarlo, "Ah mon coer lo sapevo che sotto quella scorza burbera e quei cespugli che hai al posto delle sopracciglia c'è un animo romantico! Je t'aime aussi mon amour!"

"Lasciami andare you damn frog hai frainteso!" Arthur cerca di liberarsi da quella morda micidiale, supplicando Lukas e Vasile di aiutarlo a scappare. I due sospirano e se ne vanno.

"Tornate qua traditori!"

"Mon Arthur, mon amour, ti renderò l'uomo più felice del mondo!"

"Tu non farai proprio un cazzo!"

"Sarò tuo per sempre!"

"Qualcuno me lo stacchi di dosso!"

Da dietro la colonna il demone si gratta il mento, perplesso ma divertito. Incredibile come gli umani siano ancora in grado di sorprenderlo dopo millenni.
   
 
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