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Autore: lmpaoli94    23/01/2024    0 recensioni
Chiara, ragazza bionda solare e piena d’energia.
Lucia, ragazza castana molto riservata.
Sandra, ragazza mora dallo sguardo penetrante
Emanuela, ragazza rossa dai modi sfuggenti.
Quattro giovani donne di 25 anni unite da un amicizia e da un amore per un ragazzo: Gregorio.
La loro relazione viene scandita ogni giorno da passatempi piacevoli, voglia di vivere e di scoprire il mondo.
Ma quando una di loro scompare misteriosamente, la vita di alcuni di loro quattro viene gettata in un vortice di depressione e desolazione che sembra non avere nessuna via d’uscita.
La verità sembra molto lontana da essere scoperta e destini avversi si prenderanno gioco di loro in maniera alquanto irrimediabile…
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La notte era ormai scesa sul cielo della piccola cittadina e il cuore di Lorenzo si faceva sempre timoroso e impaurito.
Sapeva che più il tempo passava e più la sua vita era appesa ad un filo.
Ma non si sarebbe arreso e avrebbe continuato a combattere fino in fondo.
< La città di Lucca è molto piccola > fece Lorenzo con ghigno malefico < Voglio proprio vedere dome mi ucciderai e nasconderai. >
< Di questo non devi preoccuparti. >
< Mi troveranno e tu non avrai scampo. >
< L’ho fatta sempre franca. >
< C’è sempre una prima volta nella vita, sai? >
< Fai silenzio. Non voglio più sentirti parlare!> gridò la donna prendendolo a schiaffi.
< Picchiarmi non servirà a niente. Non fermerai mai le mie parole. >
< Perché vuoi costringermi a tagliarti la gola proprio adesso? Sei proprio uno stupido. >
< L’unica stupida presente sei proprio tu. >
< Prova a ridirlo se hai il coraggio. >
< Meglio di no. Ho già fatto arrabbiare troppe donne nella mia vita. >
< Adesso fai pure lo spiritoso? Vedrai che quando ti avrò ucciso non riderai così come ora. >
< Che ci posso fare? Prendo la mia futura morte come una risata. >
< Tu sei completamente pazzo > rispose Sandra disgustata.
< Può darsi… Ma questo è il bello della vita. >
< Ma te sentilo… Tornando a noi, sai dove stava andando Gregorio? >
< Come hai potuto sentire durante la mia conversazione, stava per andare a casa. >
< Forse è meglio esserne sicuri… Non vorrei ritrovarmelo improvvisamente mentre ti starò per uccidere. >
< Lo sapevo che prima o poi saresti stata colpita dai tuoi sensi di colpa. >
< Smettila di parlare a vanvera e mettiti questo sul viso. >
< Cos’è? Un passamontagna? >
< Esatto. Non dovrai scoprire dove staremo andando. >
< Come vuoi. ma lo sai che non mi farai tacere, vero? >
< Ah no? >
Improvvisamente però, la donna assestò al giovane detective un colpo allo stomaco che lo piegò in due dal dolore.
< Per quanto continuerai a fare il furbo? >
< Va bene. Ho recepito il messaggio. Andiamo da Gregorio? >
< Stai zitto e mettiti questa. >

 

Una volta arrivato a casa, Gregorio fu sorpreso nel vedere che in casa sua c’erano sua madre e le sue due amiche Emanuela e Lucia.
< E voi? Cosa ci fate qua? >
< Ciao Gregorio. scusa se siamo piombati tutte qua ma abbiamo bisogno di parlarti di Sandra e di Chiara. >
Sentendo quei nomi, Gregorio sbiancò di colpo.
< Perché? Che è successo= >
< Secondo le tue amiche, Chiara non si trova in vacanza chissà dove. Pensano che gli sia successo qualcosa. > replicò la madre del ragazzo.
< Tu sai niente di lei o di Sandra? >
< No, mi dispiace. >
< Secondo te cosa dobbiamo fare in questo frangente? > domandò Emanuela.
< Niente. Dovete solo stare tranquille. Non c’è niente da temere. Vedrete che Chiara tornerà tra pochi giorni. Ha bisogno di sfogarsi quella povera ragazza. >
< Sfogarsi per cosa? >
< Ha appena trovato un lavoro che forse la renderà definitivamente felice… Dobbiamo avere pazienza. >
< Non lo so ma questa situazione non mi convince > mormorò Lucia < Non ha più scritto niente sui suoi profili e non risponde più alle chiamate. >
< Magari avrà da fare… >
< Anche di notte? >
< Forse tornerà stanca dalla sua giornata lavorativa. Non so0 cosa dirvi, ragazze. >
< Ma tu non sei minimamente preoccupato? >
< Scusate tanto se sono egoista, ma ho già troppe preoccupazioni al lavoro… E comunque no, non sono minimamente preoccupato. >
< Sei veramente insensibile, Gregorio. come puoi pensare questo di una tua amica? Potrebbe anche essere la tua fidanzata. >
< Mamma! Ma cosa diavolo dici?! >
< La verità, figlio mio. Dovresti preoccuparti di più per la gente che hai intorno, altrimenti rischi che di rimanere solo per tutta la vita… Vuoi fare la mia stessa identica fine? Sono stata abbandonata prima da tuo padre e poi dal resto della nostra famiglia perché ho sempre pensato a me stessa e a te… Ma oggi eccomi qui: anche se ho molte recriminazioni, vorrei tanto avere un bel futuro per te. mi capisci, vero? >
< Mamma, perché stati dicendo tutto questo? Alle mie amiche non interessa la nostra situazione delicata. >
< Non è vero, Gregorio > fece Lucia < Ci dispiace molto per te. davvero. >
< Lo so, però… >
< Vedi di pensare alla tua amica, stupido che non sei altro. Vedrai che gli è successo qualcosa > fece la donna anziana facendogli l’occhiolino.
< Potrei parlarti un attimo in privato? >
Prendendo sua madre per un braccio, Gregorio la trascinò fino in cucina per rimanere da solo con lei.
< Che cavolo stai facendo?! >
< Diglielo che è stata rapida. Anche loro devono sapere che cos’è successo a Chiara. >
< Non mi sembra il caso, mamma. La situazione è fin troppo delicata e problematica. >
< Perché non vuoi farti aiutare da nessuno? >
< C’è già una persona che mi aiuta. >
< E chi sarebbe? >
< Questi non sono affari tuoi, mamma. Non intrometterti più del dovuto in questa storia. >
< Ormai ci sono dentro fino al collo come te. dimmi chi è questa persona. >
< è un giovane detective. Insieme a lui stiamo provando a risolvere il caso da soli. >
< E ti diverti a fare il giovane detective come quel cartone giapponese? Vorrei ricordarti che questa è la vita reale. Stai rischiando grosso, Gregorio. >
< LO so bene, mamma. >
< E quindi? Non vuoi farti aiutare da nessuno? >
< No. Ce la facciamo benissimo da soli. >
< Chiama subito il tuo amico detective. Voglio parlarci personalmente. >
< Tu sei matta, mamma. La vecchiaia ti fa un brutto effetto. >
< Sono molto più sana di mente di te, caro il mio figlioletto. >
< Perché ci vuoi parlare? Che cosa hai da dirgli? >
< Vorrei incontrarlo. Posso? >
< Magari in questo momento starà facendo le sue indagini. Ti pregherei di non disturbarlo. >
< Dammi il tuo cellulare! > gridò inviperita la donna. < Come si chiama il tuo amico detective? >
< Lorenzo. >
Vedendo le ultime chiamate effettuate sul cellulare di suo figlio, la donna digitò il suo numero di cellulare.
< Sta squillando. >
Attendendo per alcuni secondi, Gregorio riconobbe un suono flebile che attirò la sua attenzione.
< Questa suoneria… E’ proprio del cellulare di Lorenzo. >
< Che stai dicendo? >
Affacciandosi alla finestra, vide Sandra puntare contro il suo palazzo una bomba che gli lanciò contro.
Spaventato dalla situazione, Gregorio prese sua madre e trascinò via le sue due amiche fuori dal suo appartamento giusto in tempo prima che la bomba potesse esplodere.
< Gregorio! Gregorio! >
Disperata per quello che era accaduto, Lucia soccorse immediatamente l’uomo che era stato ferito alla testa.
< Dobbiamo chiamare immediatamente un’ambulanza. >
< Non serve. Sto bene > rispose Gregorio con tono flebile aprendo gli occhi.
< Sia ringraziato il cielo sei ancora vivo. >
< Fortunatamente siamo tutti vivi. >
< Sì, però sei ferito. >
< Emanuela ha ragione, Gregorio. devi farti subito medicare. >
< EE’ solo una ferita superficiale. Sto bene. >
< Non è vero. Potrebbe peggiorarti, sai? >
< In questo momento non ho bisogno di essere visitato, mamma… Ho visto Sandra… >
< Che cosa? >
< Non so come spiegarvelo ma è stata lei a far saltare in aria il mio appartamento. >
Scioccate per la rivelazione, le due ragazze si guardarono a vicenda cercando una spiegazione.
< I nostri timori erano reali… Ma perché Sandra si comporta in maniera così strana? Forse è stata lei… >
< Gregorio, diglielo subito. Hanno bisogno di sapere. >
Facendo un respiro profondo, alla fine l’uomo confessò i suoi sospetti verso la sua amica.
< Non ci hai detto niente perché volevi proteggerci? >
< Esatto. >
< Mossa più stupida di così non potevi farla, sai? Dovevi dircelo prima! >
< E cosa cambiava? >
< Tu avremmo aiutato, no? Potevamo fermare la pazzia di quella squilibrata > fece Emanuela furiosa < Ma invece no. È a piede libero e aspetta di togliere di mezzo Chiara. Tutto questo è inaudito. >
< Adesso però dobbiamo rintracciarla… Ho paura che dopo Chiara, quella pazza abbia rapito il detective che stava seguendo questo caso. >
< Hai forse qualche idea su dove possa essere? >
< Forse ne ho una vaga idea… Ma dobbiamo sbrigarci se vogliamo raggiungerli. Potrebbe ucciderlo in qualunque istante. >
< Va bene. Però noi veniamo con te. >
< Ma cosa… >
< Non discutere. Ormai non puoi farci cambiare idea. >
Guardando sua madre, Gregorio capì che non c’era modo per far cambiare opinione a due donne.
< Tu però rimani al sicuro, mamma. Non ti azzardare a venire con noi. >
< Va bene. Io sono troppo vecchia per questo genere di cose… Però vedi di farmi sapere come andrà a finire e stai molto attento, ok? >
< Sì, certo. >
< In altre occasioni non ti avrei permesso di farlo, ma c’è di mezzo una tua cara amica. >
< Lo so… Ma non posso perderla per colpa di una stupida gelosia, sai? >
< Vero. Ed è per questo che sei tu l’unico che puoi salvarla. >
< Prima però devo pensare al mio amico detective… Dobbiamo sfidare il tempo prima che sia troppo tardi. >
< Allora andiamo. >

   
 
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