• Year of the OTP — January: Snow
• Siate Curiosi Sempre — Un libro, un bacio, accendere una candela (Three Things Challenge)
Il silenzio avvolgeva la camera da letto come un manto di neve creatosi durante le ore notturne.
Kaito chiuse il libro che stava leggendo e lo poggiò sul comodino senza fare rumore.
Ryoga dormiva già — almeno così credeva, dato che gli dava le spalle —, e non voleva disturbarlo
(non voleva distruggere quel delicato manto di neve che impreziosiva il mondo).
Era in procinto di spegnere l'abat-jour e poggiare il capo sul cuscino, quando Ryoga parlò.
«Aspetta,» sussurrò piano, ma con tono comunque deciso, «non spegnere ancora la luce».
Si voltò verso di lui e Kaito, mentre faceva altrettanto, pensò che quella sera fosse molto più fragile di quanto volesse lasciar trapelare.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi Ryoga sorrise in un modo un po' diverso rispetto al suo solito e Kaito si sentì come scaraventato su un altro pianeta.
«Sai, alcune volte odio addormentarmi con le luci spente. Non capita spesso, ma quando succede… succede».
Kaito annuì, conscio che normalmente Ryoga non avrebbe mai fatto un'esternazione simile — avrebbe stretto i denti e soppresso ogni emozione negativa e ogni brutto ricordo.
Ma si fidava di lui e glielo stava dimostrando mettendo in luce il suo lato più indifeso, e per questo provò il desiderio irrefrenabile di proteggerlo.
«Credo di avere una soluzione».
«Una candela profumata?»
«Alla mela e cannella, per la precisione».
Ryoga sbuffò divertito mentre Kaito accendeva la candela gialla e la poggiava sul proprio comodino, spegnendo poi l'abat-jour.
Nel giro di qualche istante, un dolce profumo si diramò per tutta la stanza, piacevole e lenitivo.
(Come se la neve si fosse improvvisamente tramutata in zucchero filato).
«Così va meglio?»
Ryoga gli si avvicinò e premette le labbra sulle sue.
Fu un bacio delicato, in netto contrasto con la personalità del ragazzo, ma non per questo meno piacevole.
«Sì, ti ringrazio».
Kaito lo strinse a sé, lasciando che Ryoga poggiasse il capo contro il suo petto.
Si sentì finalmente in pace col mondo.
«Allora buonanotte».
• Siate Curiosi Sempre — Un libro, un bacio, accendere una candela (Three Things Challenge)
Il silenzio avvolgeva la camera da letto come un manto di neve creatosi durante le ore notturne.
Kaito chiuse il libro che stava leggendo e lo poggiò sul comodino senza fare rumore.
Ryoga dormiva già — almeno così credeva, dato che gli dava le spalle —, e non voleva disturbarlo
(non voleva distruggere quel delicato manto di neve che impreziosiva il mondo).
Era in procinto di spegnere l'abat-jour e poggiare il capo sul cuscino, quando Ryoga parlò.
«Aspetta,» sussurrò piano, ma con tono comunque deciso, «non spegnere ancora la luce».
Si voltò verso di lui e Kaito, mentre faceva altrettanto, pensò che quella sera fosse molto più fragile di quanto volesse lasciar trapelare.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi Ryoga sorrise in un modo un po' diverso rispetto al suo solito e Kaito si sentì come scaraventato su un altro pianeta.
«Sai, alcune volte odio addormentarmi con le luci spente. Non capita spesso, ma quando succede… succede».
Kaito annuì, conscio che normalmente Ryoga non avrebbe mai fatto un'esternazione simile — avrebbe stretto i denti e soppresso ogni emozione negativa e ogni brutto ricordo.
Ma si fidava di lui e glielo stava dimostrando mettendo in luce il suo lato più indifeso, e per questo provò il desiderio irrefrenabile di proteggerlo.
«Credo di avere una soluzione».
«Una candela profumata?»
«Alla mela e cannella, per la precisione».
Ryoga sbuffò divertito mentre Kaito accendeva la candela gialla e la poggiava sul proprio comodino, spegnendo poi l'abat-jour.
Nel giro di qualche istante, un dolce profumo si diramò per tutta la stanza, piacevole e lenitivo.
(Come se la neve si fosse improvvisamente tramutata in zucchero filato).
«Così va meglio?»
Ryoga gli si avvicinò e premette le labbra sulle sue.
Fu un bacio delicato, in netto contrasto con la personalità del ragazzo, ma non per questo meno piacevole.
«Sì, ti ringrazio».
Kaito lo strinse a sé, lasciando che Ryoga poggiasse il capo contro il suo petto.
Si sentì finalmente in pace col mondo.
«Allora buonanotte».