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Autore: Hikari_1997    28/01/2024    0 recensioni
Heiji e Kazuha viaggiano da Osaka fino a Tokyo per trovare Shinichi; costretto in ospedale dopo un incidente sul lavoro.
Non si aspettano, di certo, la sorpresa che li attende nella piccola sala ospedaliera.
Sequel di "Orchidee e Fiordalisi" ma si può leggere senza aver letto quella storia.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Ti dico che hai preso un granchio! -
-E io, invece, sono sicurissimo di aver letto da qualche parte che i narcisi simboleggiano rinascita e buona fortuna-

Il personale medico adocchiava con crescente timore lo strambo duo che stava, attualmente, bisticciando per le corsie del reparto di radiologia dell’ospedale.
Una giovane dai vispi occhi verdi e capelli scuri legati in una coda di cavallo che indossava una mascherina igienica, e un ragazzo dalla pelle abbronzata che -se non fosse per lo spiccato accento del Kansai- sembrava uno straniero.
Il giovane reggeva in mano un bouquet con un’accozzaglia di fiori senza senso.
Un’infermiera strinse gli occhi cercando di riconoscere tutto il guazzabuglio in mano al fragoroso Osakiano, vedendo margherite di campo, delle rose che spaziavano dal bianco al rosa, gigli e un giallo narciso nel centro.
-Ecco infatti! – esclamò la ragazza -Narcisi; al plurale.
Qui ne vedo uno solo, e porta iella.
Per non parlare dei gigli, ma dico, quale fioraio ti ha mai venduto questo bouquet? –
Lui scrollò le spalle, rispondendo -Nessuno, ho colto dei fiori nella serra di mia madre e ho chiesto ad Otaki di aiutarmi a fare un assemblamento decente-
L’espressione comparsa sul volto della giovane avrebbe potuto spaventare un Oni a digiuno da giorni, strinse i pugni stretti, sibilando -Sei veramente senza vergogna-
Lui rise, muovendo una mano sulla testa della ragazza, spettinandole la frangetta -Non importa Kazuha, è il gesto che conta no?
Inoltre, a Shinichi non interessano frivolezze da ragazzine come il linguaggio dei fiori; secondo me starà dando del filo da torcere alle povere infermiere.
Non vedrà l’ora di uscire da qui e tornare ad arrestare i criminali-
-Voi poliziotti siete tutti uguali, Heiji.
Ti ricordo che è in questa situazione perché è scivolato sulle scale ghiacciate di un tempio nel tentativo di arrestare un borseggiatore; deve ritenersi fortunato che si è solamente rotto una gamba- borbottò Kazuha sistemandosi la mascherina sul volto -Ti ho accompagnato perché Kudo è un tuo grande amico nonché ex compagno di corso all’accademia di polizia; spero che il personale medico non mi riconosca.
Ora muoviti-
Heiji alzò gli occhi al cielo -Ma certo vostra maestà del Karuta, prego, dopo di lei-

Kazuha gli tirò un pugno scherzoso sull’avambraccio, seguendo il ragazzo verso la camera privata dove stava riposando il suo amico.
Bussò un paio di volte, non aspettando la risposta e precipitandosi all’interno della stanza -Ehilà Kudo! Sono venuto da Osaka per trovarti, come sta-
Il “stai”, non uscì dalla bocca di Heiji, in quanto; seduta al fianco del letto sul quale il suo amico stava riposando, vi era una giovane donna.
Lunghi e setosi capelli scuri, gli orecchini a forma di foglie di ginkgo oscillarono al repentino movimento del collo, rischiarando di una luce aurea la chiara pelle.
La giovane continuava a fissarli perplessa, tant’è che Heiji iniziò a sospettare che avesse sbagliato stanza.

-Siete sempre pieni di energie voi altri-
Il secco commento proveniente dal letto rincuorò parzialmente il giovane Osakiano, vedendo il suo amico in camice medico con la gamba sinistra intrappolata in un pesante gesso.
-Shinichi, scusa tanto se siamo piombati all’improvviso- si affrettò a dire Kazuha -E scusa anche per il comportamento degno di un facocero di questo buzzurro-
-Ohi!
Stai dando del buzzurro a tuo marito! -
-Perché te lo meriti- replicò Kazuha.
Shinichi sospirò, indicando i due ragazzi -Ran, loro sono Heiji e Kazuha Hattori-
La giovano strabuzzò gli occhi ametista -La Queen del Karuta??? Scusa se ti stavo fissando prima, mi era sembrato di averti già vista da qualche parte! -
-Non c’è problema- rispose Kazuha abbassando la mascherina -Come ho già detto siamo noi quelli scortesi-
Ran scosse il capo -Al contrario, vi siete preoccupati per Shinichi; per questo siete qui.
Avete anche portato dei fiori, è gentile da parte vostra-
Prese delicatamente il mazzo dalle mani di Heiji, aggiungendolo ai vari bouquet presenti in un angolo della sala, non notando il ghigno compiaciuto che il giovane poliziotto stava lanciando alla moglie.
-Vedi? Mi ha fatto i complimenti-
-Nei tuoi sogni-

Heiji ridacchiò, dando una pacca sulla spalla a Shinichi -Che mi dici di te vecchia volpe?
Come va? -
-Come vedi- replicò lui mettendo da parte un piatto con spicchi di mela appena tagliati -Frattura della testa del perone sinistro.
Ne avrò per un po’; fortunatamente Sato è riuscita ad arrestare lo scippatore che stavo inseguendo-
-Devi solo pensare a riposarti ora.
Non metto in dubbio che sei un abile poliziotto, ma anche Sato ha detto che le sei più d’aiuto in piena forma Shinichi- ribadì Ran aggiustandogli il colletto del camice medico -Ti hanno operato solamente ieri, tra qualche giorno, se non ci sono complicazioni ti dimetteranno, ma non ti voglio vedere fare sforzi inutili-
Shinichi sospirò, incrociando le mani con lei -Va bene-

Heiji osservava attento i due, il suo istinto da poliziotto gli suggeriva che qualcosa bolliva in pentola.
-Non ti ho mai visto così ubbidiente, e ora che ci penso non ci hai neanche presentato Ran come si deve.
Non sarà per caso la tua ragazza, Kudo? –
Shinichi sbatté le palpebre un paio di volte, replicando -Pensavo fosse ovvio; ti stai arrugginendo alla sezione incendi dolosi-
Heiji voleva solamente stuzzicarlo.
Conosceva Shinichi meglio di chiunque altro e sapeva per certo che non si era mai, in tutti i 25 anni della sua vita, interessato ad alcuna ragazza.
Il suo acume, intelletto, fascino e perseveranza avevano spinto molte ragazze a dichiarare i loro sentimenti per il giovane uomo nelle più disparate situazioni, e avevano tutte ricevuto un no come risposta.
Il giovane Osakiano si voltò stranito verso un’imbarazzata Ran, sempre mano nella mano con Shinichi.
-Prima di urlare- si intromise Kazuha -Ricordati che siamo in un ospedale.
Non fate caso a questo idiota; sono felice per voi, da quando vi conoscete? -
-Da questa primavera- rispose Ran -Però abbiamo iniziato a frequentarci da un paio di settimane-
-Due settimane e cinque giorni per essere precisi- concordò Shinichi, annuendo con convinzione.
Heiji non invidiava la povera Shiho, costretta a sorbirsi le moine di un Kudo innamorato cotto.
-Ma è fantastico! – Esclamò Kazuha, fin troppo entusiasta di impicciarsi della loro vita sentimentale -E, se posso chiedere, che lavoro fai? -
-Oh, sono la proprietaria di un negozio di fiori-

E il panico presente sulla faccia di Heiji, Kazuha se lo ricorderà per tutta la vita.
 

Note autrice.

Significato fiori:
Narcisi: Molteplici narcisi simboleggiano effettivamente, nuovo inizio e buona fortuna, ma un singolo fiore rappresenta sfortuna.
Gigli: Purezza e castità, nobiltà d’animo, innocenza e candore; ho voluto però inserirli perché nel volume 26 del manga Heiji aveva veramente portato dei gigli ad un convalescente Shinichi.
Margherite di campo: Fortuna e prosperità.
Rose bianche: Purezza, innocenza, nuovo inizio.
Rose rosa: Simboleggiano amore ma anche amicizia e lealtà.
Ginkgo: Venerato come albero sacro specialmente in Cina e Giappone, si crede che tenga lontani gli spiriti maligni e simboleggia immutabilità.
L’ho inserito soprattutto per un riferimento al marchio Fusae nel manga.
   
 
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