Dopo
una lunghissima pausa, torno ad aggiornare Professione Beta Reader;
lo faccio sia per le pressioni di molti lettori, sia perché ho avuto il piacere
di vedere questa opera inserita tra le “storie scelte” di Efp,
un riconoscimento che mi sembra giusto festeggiare con un nuovo capitolo.
Enjoy!
Caro Torquato,
betare
la tua fan fiction è stato un piacere, nonostante fossi partito un po’
prevenuto: sono sempre molto scettico nei confronti delle real person, troppo spesso diventano una
scusa per affibbiare ai propri idoli gli atteggiamenti e le situazioni più
assurde, solo per il proprio divertimento (e meno male che sono idoli, mi viene
da dire, fossero antipatici cosa riceverebbero?). Invece la tua descrizione di
Goffredo di Buglione è equilibrata e rispettosa della
sua personalità, pur con tutte le invenzioni fantastiche con cui abbellisci la
sua missione in Terra Santa. Da questo punto di vista, non c’è nulla che non
vada nella tua storia, nessuna correzione da apportare. Al massimo ti
consiglierei di cambiare il rating da verde a giallo, visto che ci sono un po’
di scene lascive, giusto per sicurezza: sai, di questi tempi...
Là dove invece ho
qualche perplessità è sulla caratterizzazione dei personaggi originali, con i
quali, a parer mio, rischi di cadere un po’ negli errori che affliggono da
sempre il mondo delle fan fiction. Non mi riferisco qui ai personaggi maschili,
che magari non brillano per originalità, rientrano nei classici stereotipi dei
combattenti valorosi ma tontoloni dal punto di vista sentimentale, però
insomma, sono descritti in maniera equilibrata e presentano anche interessanti
conflitti interiori che rendono più profonda la narrazione epica. Ma con le
donne, invece, proprio non va: due dei tre principali personaggi femminili che
presenti sono Mary Sue fatte e finite.
Consideriamo la prima, Clorinda. Già il fatto che, figlia di neri, sia bianca, è
uno dei soliti elementi straordinari con cui si adornano le Sue pensando di
renderle così più interessanti. Purtroppo, sono invece idee abusatissime.
Ma andiamo avanti: Clorinda è figlia del re
dell’Etiopia, una principessa quindi. Di solito le principesse vivono nei
palazzi, giocano nei giardini con le ancelle, si lamentano dei piselli nei materassi;
lei invece no: combatte. Già è – incredibilmente – di pelle bianca, in più fa
la principessa guerriera. Certo, fa molto figo far
vedere di essere controcorrente, di fare quello che le altre non fanno, ma
sfortunatamente anche questo non è nulla di nuovo, dai tempi di Pentesilea per arrivare a Bradamante.
Qualcos’altro? Sì. A un certo punto Tancredi si innamora di lei (a prima vista
– perché alle Sue basta questo, no?) e le dichiara il suo amore, e lei non solo
se ne disinteressa altamente, ma per giunta lo attacca in battaglia quella
volta e anche in seguito, sempre in una ostentazione di anticonformismo che
invece è solo maleducazione, e sempre nello stereotipo delle Mary Sue. E a
proposito di stereotipi, rientra anche il fatto che sia cresciuta da sola senza
i genitori: insomma, nulla di nuovo sotto il sole.
Eppure Clorinda non è nemmeno il caso peggiore: è con Armida che
superiamo ogni limite, rasentando il ridicolo. Armida racchiude in sé le due
caratteristiche più deleterie e insopportabili delle Mary Sue: i “fenomenali
poteri cosmici” e la capacità di fare innamorare tutti di sé. Sui primi non ci
vuole molto a rendersi conto di quanto siano eccessivi: trasforma soldati in
pesci, crea un palazzo dal nulla, evoca demoni, vola su un carro magico; e per
quanto riguarda la seduttività, basti dire che le
visite all’accampamento cristiano e a quello musulmano hanno entrambe lo stesso
effetto, con decine e decine dei soldati migliori che si innamorano di lei e le
offrono i loro servigi, a punto da dimenticare del tutto le loro missioni
iniziali.
Questo è quanto.
Naturalmente nulla ti vieta di inserire due Mary Sue nella tua fan fiction, se
la cosa ti aggrada, ma ci tengo a farti notare che così facendo inserisci
elementi di banalità in una storia che di per sé è molto valida, e questo
secondo me è uno spreco. Valuta bene se non sia il caso di apportare qualche
piccola modifica a questi due personaggi, la narrazione non può che
avvantaggiarsene.